Domenico Savino mi segnala questa intervista a tutto campo, pubblicata dalla Gazzetta, all'assessore regionale Guglielmo Minervini (qui il suo sito), da sempre impegnato nel sociale, che ho conosciuto ed apprezzato personalmente nel periodo di servizio civile e di cui è già stato riportato su questo blog un altro interessante articolo qualche giorno fa.
Mena fendenti l’assessore regionale alla Trasparenza, il cattolico Guglielmo Minervini. Le quattro inchieste in corso sulla sanità, il collegato sex-gate e il decadimento morale che emerge lo indignano. Invoca «intransigenza e radicalismo etico», contesta il tentativo «vischioso della giunta regionale di aver cercato una mediazione col potere sanitario», respinge la lettura di chi distingue il ruolo politico e i comportamenti privati («un uomo pubblico esercita una funzione pedagogica»), attacca il silenzio della Chiesa («un tacere che offende»).
Assessore, la giunta regionale è sfiorata dalle inchieste in corso. Qual è la sua riflessione?
«Il governo regionale è nato con una missione di cambiamento. La sfida che i pugliesi le hanno chiesto di accettare era di modificare la meccanica del potere: liberare il potere e restituirlo ad un territorio fertile e dinamico. In questo senso, trasparenza e legalità non dovevano essere solo pilastri dell’etica pubblica, ma fattori di cambiamento».
Cosa ne è stato di quel proposito?
«Abbiamo fatto molte cose e buone, anche in sanità. E tuttavia, aggiungo, le inchieste della magistratura interrogano con forza la politica. La domanda che risuona è se siamo riusciti a toccare gli ingranaggi del potere sanitario, sistema corposo di interessi e lobby, oppure quest’ultimo ha finito per risucchiare pezzi della politica».
La risposta qual è?
«Va costruita, tutti assieme, in un dibattito pubblico che faccia crescere la regione. Però una lezione la apprendiamo. La spinta riformatrice o ha la matrice dell’intransigenza morale e del radicalismo etico, oppure è destinata a sprofondare. A precipitare nelle sabbie mobili di una società, come quella pugliese, in cui il successo facile e l’assenza del senso delle regole sono il valore che misura tutto».
Sta dicendo che è fallita la missione del governo Vendola?
«La scelta iniziale di mediare con il sistema vischioso del potere sanitario sta mostrando la corda. Proprio quel che accade ci dimostra che occorreva adoperare il massimo del radicalismo, dell’intransigenza e di spinta riformatrice. Cioè quello che siamo stati capaci di fare in altri ambiti».
Avete sbagliato le nomine nelle Asl?
«Le nomine sono conseguenza dell’impostazione politica. La consapevolezza che il sistema possa essere riformato solo con un approccio radicale ed intransigente sta prendendo piede solo in questi mesi. Solo ora abbiamo la percezione di un governo più concentrato sui processi di cambiamento e meno sulla gestione».
Detta così, sembra una valutazione sull’ex assessore alla sanità Alberto Tedesco.
«E’ nelle cose. Ma di quella impostazione politica tutti siamo corresponsabili».
Risposta laconica. Torniamo all’oggi: i manager indagati vanno sostituiti?
«Vendola non può che proseguire la linea del rigore. E’ l’unica scelta che abbiamo per salvare l’enorme patrimonio politico di questo governo. Vale per la giunta, per il centrosinistra e anche per il mio Partito democratico».
A proposito di Pd. Michele Emiliano, sul sex gate, cita il Vangelo: chi è senza peccato scagli la prima pietra, di una persona non si valuti il profilo privato ma il ruolo pubblico. Che ne dice?
«Non si tratta di esprimere un giudizio morale sui singoli comportamenti. Qui si discute di fatti che attengono alla sfera morale pubblica, di una condotta nell’esercizio delle funzioni pubbliche. In questo ambito, quello che viene chiesto è che ciascuno di noi sia ciò che dice di essere. Sarà una richiesta dura e impietosa, ma il recupero della credibilità della politica passa da queste scelte».
La condotta morale deve entrare nel giudizio politico?
«Ciascuno di noi deve essere consapevole che, nel ruolo politico, esercita anche una funzione pedagogica; comunica con i gesti, prima ancora che con le parole. Chiediamoci allora quale idea della politica stiamo comunicando all'opinione pubblica».
Si discute, tuttavia, della sfera privata, nascosta agli occhi del pubblico.
«La sfera privata attiene alla coscienza morale, non v'è dubbio. Ma quando essa interseca quello che ciascuno di noi riveste nella sua funzione pubblica, allora smette di essere privata. Ciascuno allora ha il dovere di dare conto dei propri comportamenti».
La Chiesa di Puglia finora è apparsa silente sul tema. Come se lo spiega?
«La Chiesa è un insostituibile presidio della coscienza morale. E la coscienza morale non vive solo nella sfera privata, ma si alimenta della dimensione sociale e pubblica. Pertanto il silenzio della Chiesa, almeno nel suo volto gerarchico, sullo scivolamento morale di questo Paese, non inquieta soltanto. Ma offende il servizio alla verità».
Francesco Strippoli
11 commenti:
L'azzeramento della giunta regionale e di qualche nomina ASL al rientro di Vendola (come auspicavo), per quanto possa preludere al coinvolgimento del centrosinistra nello scandalo della sanità, è segno della massima attenzione alla questione morale.
Con che coraggio si può ironizzare su questa scelta coerente di Vendola (la "scossa" di D'Alema), proprio nella linea della trasparenza (assessorato di Minervini)?
Negli altri schieramenti non mi sembra ci si affretti ad alcuna dimissione, nonostante fatti conclamati, ma neppure ad IPOTIZZARE una misura del genere!
Forse perché nessuno di loro ha mai previsto un assessorato "alla Trasparenza"?
E a Laterza che succedera'?
Verra' spazzata quella parte del partito che e' stata complice delle vicende giudiziarie della Regione e della ASL seguendo il modello tedeschiano?
Oppure riuscira' ad aprire il partito alla brava gente?
Vincera' il bene o il male?
Vinceranno quelli di sinistra o i sinistri?
Oppure i cortigiani e le prostitute del potere riusciranno ad allontanare ancora una volta la brava gente come e' successo nel passato?
Dove sono finiti Fumarola, Ricciardi, i ragazzi della Sinistra Giovanile, Perrone, Chisena e tanti altri?
A proposito ho sentito che e' stato cacciato anche il segretario e gli altri.
Forse la mia domanda ha gia' una risposta.
La sezione sara' popolata ancora una volta da falsi m...., caproni e prostitute della politica.
P.S.
Laertini lo sapevate che la nuova gente che e' arrivata nel partito a Laterza, cacciata via da Ginosa, ha sempre cercato di stroncare le gambe alla Dott.ssa Galeota.
Mi ricordo, da buon ginosino, un articolo sulla Goccia che accusava e disprezzava, senza motivo, proprio la nostra cara Dottoressa.
Che vergogna.
Ma uno che non ha una buona reputazione, non puo' provare vergogna.
Proprio quando quelli se ne sono andati da Ginosa, a Ginosa ha vinto il centrosinistra.
Forse forse erano loro .....
E chi sarebbe questa "nuova gente" che proviene da Ginosa?
Io ancora non ho capito chi è REALMENTE disponibile a lottare e "sporcarsi le mani"... troppo facile parlare e lanciare anatemi, nascondendo la mano!
Comunque approfitto per fare gli auguri all'amico prof. Carmine Montemurro di Palagiano, diversamente abile ma da sempre impegnato nella Caritas Diocesana, che in base alle nomine assessorili farà parte dei consiglieri provinciali (era il secondo dei non eletti nella lista del PD)... con la Galeota di Ginosa e Pinto di Mottola (insieme a Gentile di RC), credo che il versante "occidentale" questa volta sia degnamente rappresentato.
AUGURI di buon lavoro!
ma di quale Sinistra Giovanile parlate???
Debora Serracchiani non si candida a leader del Pd. Ha capito che l’avrebbero massacrata, come accade a chiunque non sia un boss di apparato, non stia in Parlamento da almeno trent’anni e piaccia almeno un pochino agli elettori (guardate come hanno ridotto Sergio Cofferati). Ma, siccome ha deciso di non sparire dalla circolazione e ha osato financo rilasciare un’intervista a Curzio Maltese su Repubblica contro D’Alema e il suo prestanome Bersani, la massacrano lo stesso. Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, il fratello di Montalbano, la prende in giro per aver detto che Franceschini “è il più simpatico”: “Se questo è il criterio, peccato che siano morti Totò e Tina Pica. Erano molto simpatici e sarebbero stati un ticket straordinario”.
Si fa vivo persino Marco Follini, già segretario dei giovani Dc dal 1977 all’80; membro della Direzione nazionale Dc dal 1980 all’86; consigliere di amministrazione della Rai dal 1986 al ‘93; membro della Direzione nazionale del Ccd dal ‘94; segretario dell’Udc dal 2001 al 2005; vicepremier del governo Berlusconi-2 nel 2004; dopo aver votato tutte le leggi vergogna di Berlusconi, nel 2007 è passato al centrosinistra ed è deputato da quattro legislature.
Bene, questo campione del nuovo che avanza, anzi del vecchio che è avanzato, fa lo spiritoso: “Ho letto una densa e pensosa intervista di Deborah Serracchiani che annuncia che voterà Franceschini ‘perché’ è più simpatico. Ora finalmente so a cosa serve il rinnovamento: a sbaragliare gli antipatici”. Anche un altro giovine virgulto come Barbara Pollastrini, che nel ‘68 era maoista con Servire il Popolo, poi 40 anni fa entrò nel Pci, poi fu consigliere comunale a Milano, poi deputata dal 1992 (siamo alla sesta legislatura) e due volte ministro, ce l’ha con la Serracchiani: “Potrei rispondere che preferisco Bersani perché sa cantare…’. Ma per favore, non scherziamo! Cerchiamo di rispettarci di più e di saperci ascoltare”. Poteva mancare l’illuminato parere del pregiudicato Enzo Carra? No che non poteva, e infatti ecco l’ex portavoce di Forlani, deputato da tre legislature e condannato in Cassazione per false dichiarazioni al pool Mani Pulite sulla maxitangente Enimont: “La ‘promessa’ Debora Serracchiani ha rivelato di stare dalla parte di Franceschini ‘perché è il più simpatico’. Un buon motivo, non c’è dubbio.
Ma basta per la leadership di un grande partito? Nel mondo di Debora il leader è biondo, bello, di gentile aspetto. E la colonna sonora è dell’orchestra Casadei: ‘Tu sei la mia simpatia’…”. Roberto Giachetti, ex radicale, poi margherito, ora pidino, celebre per aver invitato Giuliano Ferrara come libero docente alla scuola quadri del Pd, in Parlamento da tre legislature, esprime solidarietà al povero D’Alema, minacciato dalla terribile Debora: “Sento la necessità di esprimere pubblicamente, attraverso il blog, tutta la mia stima nei confronti di Massimo D’Alema anche in ragione del contributo sincero che ha dato alla costruzione del Pd”.
Naturalmente la Serracchiani non ha detto di aver scelto Franceschini solo per la simpatia, ma soprattutto perché lo ritiene il più “bravo, innovativo, coraggioso” fra i candidati su piazza (che sono due), mentre “dall’altra parte c’è D’Alema” e “l’apparato”. Poi ha parlato di “laicità, questione morale, conflitto d’interessi, riforma del Welfare” e soprattutto di “difendere le primarie da chi vorrebbe abolirle”, per “aprire il partito al rinnovamento” e “chiamare gente nuova”. E’ comprensibile che le muffe di cui sopra, al solo sentire parole come “primarie”, “questione morale”, “rinnovamento” e “gente nuova”, mettano mano alla fondina. Presto per dire se Debora abbia scelto l’amico giusto, Franceschini. Ma una cosa è certa: i nemici se li sa scegliere benissimo.
Ok ci risiamo...un'altro coloratissimo manifesto tappezza le vie della nostra citta'. Con un fare calcistico, ci informano della netta vittoria del centro destra sul centro sinistra...25 province a 1. Ora chiedo a tutti Voi politicanti, non vi sembra di esagerare un po'? con questi metodi poco ortodossi e da prima repubblica!!!!! Tutto questo sperperare di denaro, pensate che giovi alla nostra comunita'? esistono le sedi opportune per il "confronto politico" e dico confronto non litigio politico!!!tappezzare il paese con tali vistosissimi manifesti non fa' parte del buon costume di una parte politica sana ed efficace. Sono del parere che i soldi spesi, potevano tranquillamente essere adoperati per una causa piu' giusta e piu' sensata
Minervini è d'apprezzare perchè ha dimostrato di essere coerente ed intransigente...prima di tutto con la sua parte politica...diverso è l'atteggiamento di Vendola che a mio avviso non poteva non sapere quello che i suoi "fedelissimi" combinavano....la decisone di azzerare la Giunta è molto politica è molto tattica...c'è in ballo la sua ricandidatura....in tutti i casi la questione morale è una questione che riguarda tutti, davvero tutti perchè il livello di compromissione con il potere e tra i poteri è molto elevato....ai cattolici impegnati in politica più di chiunque altri è dato, come amava ripetere Don Luigi Sturzo, di preservare la politica come “attività di servizio”, per non farla degenerare come “attività di potere” di parte o peggio personale e per sete di ricchezza....penso che dovremmo iniziare da qui senza però essere autoreferenziali
Domenico SAVINO
...volevo aggiungere che sono un garantista e che auspico CHIAREZZA da parte della magistratura...anche se la questione morale va posta prima e indipendentemente dall'azione inquirente
Riporto il commento di un anonimo inserito per errore nell'altro post "Giovani e Belli":
"Vendola non poteva non sapere? Vendola non è nemmeno indagato, ci sono partiti tipo l'udc, che candidano uomini condannati al parlamento (vasa vasa Cuffaro), ministri rinviati a giudizio che si difendono mandando gli ispettori dai magistrati ecc...Sarà pure tattica ma se si usasse il sistema di Vendola
(gli indagati si dimettono), chi manderebbero in parlamento gli attuali partiti,la gente onesta?"
ricordare l'UDC, i vasa vasa e i ministri che mandano gli ispettori per calmare la magistratura non fa altro che confermare quello che ho dichiarato in precedenza...lo ribadisco ulteriomente : .....la questione morale è una questione che riguarda tutti, davvero tutti perchè il livello di compromissione con il potere e tra i poteri è molto elevato
Domenico SAVINO
Sig. Savino... e il fatto che cuffaro sia stato condannato in primo grado per favoreggiamento semplice e che sia stato interdetto per sempre dai pubblici uffici cosa conferma?
Ora guarda questo video per piacere, e dimmi che ne pensi:
Video Cuffaro-Falcone
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