
giovedì 30 luglio 2009
Lo stato di salute della democrazia e l'incapacità di provare vergogna

martedì 28 luglio 2009
Approvato in aula anche il bilancio 2008

lunedì 27 luglio 2009
Lettera di Dimissioni
Al segretario Provinciale
Al vice-segretario Provinciale.
Mi sono entusiasmato due anni fa quando milioni di persone sono scesi nelle piazze italiane per partecipare in prima persona, con il loro voto, alla fondazione del Partito democratico.
E' stata un’esperienza forte perché nasceva dall’ambizione di governare il paese per modernizzarlo, strapparlo all’assenza di meritocrazia, alla corruzione dilagante, alla paura della diversità, eliminando l’abitudine a spacciare la furfanteria per competitività, ma soprattutto restituendo la speranza, la cui perdita in particolare tra i giovani, è l’elemento di disgregazione sociale più distruttivo che si conosca.
Ero convinto di edificare un partito capace di ascoltare tutti sui grandi temi del nostro paese.
Oggi mi dispiace constatare con amarezza che la politica dei vecchi mestieranti di partito ha inaridito il dibattito pubblico, ha imputridito su argomenti che nulla hanno a che vedere con le esigenze della società,
al punto da trasformare la partecipazione democratica in una lotta ipocratica al tesseramento.
Questa cancrena nel partito, fatta di lotte di posizioni, di schieramenti e di correnti, ci ha portato anche a non poter affrontare i temi della nostra comunita' e a irrigidire e interrompere i rapporti non
solo con i cittadini, ma anche con le forze economiche.
Nel parlarci addosso, non siamo capaci di affrontare i problemi della gente e il tentativo di fare politica, quella buona, e' fallito miseramente nelle odiose beghe interne.
Per questi motivi e' sempre mancata l’efficacia dell’azione. E tutti sappiamo di quanto sia necessario abbandonare gli annunci e i proclami per agire e lavorare.
Io, a Laterza, insieme a qualcun altro, volevo fare chiarezza e raccogliere come sfida quella di dimostrare che è possibile cambiare, costruire attraverso il lavoro di persone giovani di spirito e solide negli ideali, appassionate, libere, visionarie ma determinate a far uscire dal tunnel della mediocrità informe di chi utilizza il partito come strumento personale.
Ma questa sfida non sara' mai possibile vincerla finche'la vecchia politica manterra' il campo dalle sedi periferiche alle sedi nazionali.
Per questo, nelle consapevolezza che e' impossibile curare una cancrena che da anni ha diviso e rovinato il centro-sinistra nei risultati, nei valori e nei sentimenti, che lascio la segreteria, ma non la sfida di creare o unirmi a Laterza ad un gruppo di brave persone capaci di portare in spalla buone idee, che sia legato insieme da ideali e non da una sterile competizione animata da una odiosa lotta per conquistare posizioni e incarichi nel partito.
“Fare politica” resta intesa per me ancora come servizio reso alla comunità sempre orientato al bene comune, un servizio che dà precedenza agli interessi di tutti, non condizionato da interessi di parte o personali.
Davide Bellini
domenica 26 luglio 2009
C’è un “a priori” etico da salvaguardare sempre
venerdì 24 luglio 2009
Consiglio Comunale infuocato

lunedì 20 luglio 2009
Chi comanda in paese?

PREMESSA: quest’analisi, se così si può chiamare, di chi comanda nei paesi, non si base su un’indagine scientifica, anzi, i fatti descritti non sono veri, i personaggi non esistono nella realtà ma solo nell’immaginazione dell’autore che racconta fatti e misfatti inventati dalla sua mente perversa.
Non è neanche un’invettiva satirica al potere o uno sberleffo “ai lor signori”.
Ma, come cantava il grande Nino Manfredi, è:
“una canzona senza senso, tanto pe’ cantà”,
è solo una coglionata, tanto per dire, 4 cazzate (in padella) e se qualcuno si rivede in tali personaggi è puramente casuale, perché se io fossi a conoscenza di alcuni fatti raccontati, al limite della legalità, andrei in procura a denunciarli.
Un tempo, ma sto parlando di qualche secolo fa, nei piccoli paesi, chi gestiva il potere politico ed economico era il curato, il farmacista, il medico.
Oggi invece, i due poteri sono separati: quello economico è appannaggio dei poteri forti che decidono il tipo di sviluppo del territorio, mentre quello politico è subalterno all’altro.
Due miei amici di un paese lontano sono entrambi commercialisti, bravi e corretti, uno è anche assessore e, da quando esercita tale carica, annualmente triplica il numero dei clienti rispetto all’altro amico.
I due, parlando fra di loro, hanno spiegato questo fenomeno col fatto che ilcittadino che ha qualche grana col comune o che potrebbe averla si rivolge a questocommercialista assessore che potrebbe aiutarlo.
Questo modo di pensare è molto diffuso nella gente comune e non si riesce a capire se sia sbagliato o giusto.
E’ chiaro che se un cittadino deve andare al comune a vedere una pratica, se va lui fa la fila ed è sbattuto da un ufficio all’altro, se va l'assessore non fa la fila e risolve subito il problema.
La gente si accontenta anche solo di questo, però il commercialista assessore, se vuole continuare a conservare la fiducia professionale, deve essere al servizio del suo cliente, riservando a questi privilegi rispetto al resto dei cittadini.
Se poi ci spostiamo dal commercialista al geometra, all’ingegnere o all'architetto il gioco è fatto.
Nel senso che se il costruttore affida a quel geometra, a quel’ingegnere, a quell'architetto un progetto, un lavoro, perché ritiene che sia introdotto più di un altro in quella amministrazione, in quanto consigliere comunale o assessore o dipendente, è perché pensa che la sua pratica possa andare avanti più veloce o che si possa chiudere un occhio davanti a qualche anomalia o che si possa fare qualche pastetta.
Queste circostanze determinano la gestione del territorio di una lobby che decide l’assetto urbanistico, lo sviluppo economico, la qualità della vita e, avendo risorse finanziarie ed economiche, sono in grado di spostare migliaia di voti, tanto da determinare la vittoria di una coalizione sull’altra e da creare il “Pupazzo di cartone”, che da perfetto “Yes man” svolge il ruolo di paggetto dei poteri forti.
Calandoci nella realtà invece, a “Lo voglio bene al mio paese”, c’è un’amministrazione perfettamente funzionante, che ha sottomesso i poteri forti, che programma lo sviluppo economico, l’assetto urbanistico a misura dei cittadini, che progetta case economiche e popolari per i ceti meno abbietti.
Il modo trasparente e democratico di governare sta rivitalizzando il paese rendendolo vivibile, visibile, visitabile, sicuro dopo gli anni bui dell’amministrazione precedente, durante i quali Gisella KRISTALLIN era un fiero e severo oppositore, dimostrato dalle manifestazioni e dagli scioperi organizzati.
Secondo la leggenda, all’ultima manifestazione organizzata prima di essere eletto sindaco, erano presente milioni e milioni di seguaci, venuti da tutto il mondo, Stati Uniti, Russia, Libia, Marocco, Padania e, nonostante fossero accavalcati 2,3,4 anche 5 persone uno sull’altro, la fila arrivava fino a Marina di Ginosa, tanto che molti con maschera e tuta da sub, erano immersi sott’acqua tenendo sulle spalle altri cittadini tutti attenti ad ascoltare il perentorio comizio di Gisella KRISTALLIN.
L’amministrazione è sempre al servizio dei cittadini per far valere i diritti di tutti: di più, il sindaco nello svolgere con puntiglio e perspicacia il ruolo di “mister prezzo” ha licenziato un suo assessore per conclamato conflitto di interessi in quanto aveva aumentato, quale produttore, ingiustificatamente il prezzo del pane; ha voluto anche la chiusura di alcuni ristoranti di “zampini” dove si spacciava il provolone “Auricchio” e la birra Heineghen per prodotto locali.
Nell’ultima competizione elettorale, Mister Zip, alias Gisella KRISTALLIN è stato eletto consigliere provinciale di opposizione con un voto plebiscitaria alla bulgara, ribadendo la supremazia del potere politico sui poteri forti che in contrapposizione hanno indirizzato le migliaia e migliaia di voti che controllano sul suo avversario politico.
domenica 19 luglio 2009
La Malpolitica

Perché la politica si ammala così spesso? Destra e sinistra quanto sono responsabili dell'attuale degenerazione della politica? Cosa distingue l'attuale momento sociale e politico da una normale crisi democratica? E' vero che ci attendono nuove forme di dittatura? Quale rimedio porre, specie a livello culturale ed educativo? Grandi domande che trovano, in questo saggio, piccole risposte per aiutare la riflessione nei percorsi di cittadinanza attiva e responsabile. Piccole risposte per meglio resistere, resistere, resistere alla malpolitica. Da soli e in gruppo.
Rocco D'AMBROSIO - Rosa PINTO, La malpolitica, Di Girolamo, Trapani 2009, 61 pp., € 5,90
Sommario
1. Il sentire comune; 2. Alcuni cambiamenti socio-culturali e politici in Italia; 3. Le leadership strategiche; 4. La passione idolatra; 5. Lo stile ambiguo; 6. Il pensiero saturo; 7. La teledipendenza; 8. La malpolitica è solo di destra?; 9. Alcune proposte educative; 10. bibliografia di riferimento
Gli autori
Rocco D'AMBROSIO (http://www.rocda.it/) insegna Filosofia Politica presso la Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana di Roma e la Facoltà Teologica Pugliese di Bari. E' docente di Etica Politica presso la Scuola Superiore dell'Amministrazione del Ministero dell'Interno di Roma. Ha pubblicato diversi saggi sui temi politici, tra cui l'ultimo Il potere e chi lo detiene, EDB, Bologna 2008. Si occupa di formazione all'impegno sociale e politico, collaborando con diverse istituzioni, a livello locale e nazionale. Dirige il periodico di cultura e politica "Cercasi un fine" e il suo relativo sito web (http://www.cercasiunfine.it/), promossi da alcune scuole pugliesi di formazione all'impegno sociale e politico.
Rosa PINTO, psichiatra, gruppoanalista, analista istituzionale, psicoterapeuta, collabora con la cattedra di Antropologia della Facoltà di Scienze Statistiche e con la Scuola di Specializzazione in Psichiatria della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Bari. E' docente di Psicologia Clinica presso la Cattedra di Ostetricia della Facoltà di Medicina e Chirurgia, ha pubblicato diversi lavori scientifici su temi gruppoanalitici, psichiatrici e sui fenomeni mafiosi della fascia adolescenziale su riviste nazionali ed internazionali, ha pubblicato un libro sulla prevenzione, si occupa di qualità e di psichiatria di consultazione e di riabilitazione psichiatrica presso l'Azienda Ospedaliera "Di Venere" di Bari.
venerdì 17 luglio 2009
Provincia di Taranto, in giunta sette nuovi assessori

Perche' la Sanita' al SUD non Funziona?

SEGNALAZIONI e APPROFONDIMENTI
Pressing sui manager delle Asl
Primari e pornostar
Protesi d'oro
"Donne e regali per gli amici
Interrogatori per un concorso al Miulli
"Così prendiamo gli appalti d'oro"
Giampi e le feste, tutti in fila per la coca
Giro di escort
Puttanicizia e puttanizia. E la malasanità?
mercoledì 15 luglio 2009
Tesseramento PD Laterza: fino al 20 luglio

Scade lunedì 20 luglio la possibilità di tesserarsi al Pd Laterza e partecipare così al percorso congressuale, che si concluderà il 25 ottobre con l'elezione del segretario e dell'assemblea nazionale attraverso le primarie.
Chiunque vuole tesserarsi deve recarsi nella sede di via Roma, n. 72 dalle ore 19 alle 21 di tutti giorni (compreso sabato 18 e domenica 19) e compilare il modulo di adesione.
Interessati e partecipa per rilanciare e rafforzare il Partito Democratico di Laterza.
lunedì 13 luglio 2009
Consiglio Comunale Venerdi 17 luglio 09 - 16,30
Grillo: Mi candido alla segreteria del PD

TORINO Il Pd marcia spedito verso il congresso autunnale e le primarie, ma se fino a ieri si prospettava un confronto a tre tra Franceschini, Bersani e Marino, la sfida il 25 ottobre si arricchisce di un nuovo protagonista: Beppe Grillo.Il comico genovese ha annunciato sul suo blog l'intenzione di correre per la leadership del partito per «rifondare il partito, per offrire un’alternativa al Nulla». Una sfida che parte con un attacco al vetriolo al Pd e che prende in contropiede i candidati, già impegnati in una battaglia aspra. Non sembra una provocazione ma una «cosa serissima» quella del comico genovese, già sceso nell’arena politica con le sue liste civiche ma in realtà politicamente più legato a Di Pietro che al Pd. «Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Io mi candido», è l’annuncio che dal blog del comico è rimbalzato in poche ore su Facebook e sui blog.Grillo dice di voler parlare «ai giovani del Pd». E lo fa rilanciando le proposte di sempre, a partire dal limite di due legislature per i parlamentari «perchè se ne devono andare quelli che con lo psiconano hanno disintegrato l’Italia, cioè D’Alema, Rutelli, eccetera». L’annuncio spiazza i big del partito, ancora stordito dalla polemica durissima aperta da Ignazio Marino, il chirurgo sceso in campo per rompere gli schemi. Qualcuno evidenzia che per candidarsi bisogna essere iscritti e «in regola con i requisiti d’iscrizione: riconoscersi nel Manifesto dei Valori, nel Codice etico e nello Statuto del Pd». Non ne fa una questione di requisiti formali, invece, il coordinatore organizzativo della mozione Bersani, Gianni Pittella: «Se al Pd servisse un commissario liquidatore, Grillo sarebbe un ottimo candidato. Ma ci serve altro». In serata arriva l'altolà di Fassino. «Grillo non è iscritto al Pd e lo ha attaccato di continuo. La sua candidatura è un boutade un pò provocatoria e non c’è alcuna ragione per considerarla una cosa seria. Bisogna vedere se noi accettiamo la sua iscrizione al partito e non penso che si possa accettare» è la posizione dell'ultimo segretario dei Ds. «Per correre per la segreteria - afferma Fassino - non basta l’iscrizione, perchè qualsiasi associazione al mondo non accetta chi aderisce in modo strumentale ma ritiene che ogni adesione debba essere vera e sincera ai valori e allo finalità del Partito. Per me la cosa finisce qua». L’ex leader dei Ds considera la candidatura di Grillo «come una delle sue tante provocazioni un pò goliardiche che però non credo possa essere presa per seria visti i suoi strali contro il Pd. Le primarie sono una cosa seria». Giorgio Merlo chiede ironicamente di sapere se «i suoi comizi saranno gratuiti o a pagamento». L’unico a dare il benvenuto al comico è il candidato blogger Mario Adinolfi che fa un appello «ai burocrati del Pd affinchè non ne impediscano la candidatura». Dal canto suo, Grillo sembra essersi già organizzato per superare la gimkana di regole congressuali: afferma di aver raccolto quasi tutte le 2000 firme necessarie per la candidatura e di essere pronto a iscriversi al Pd. E, liquidando tutti i candidati, vede un’alleata solo in Debora Serracchiani, l’eurodeputata salita alla ribalta nel Pd proprio grazie a blog e social network e ora impegnata a sostenere Dario Franceschini nella corsa congressuale. Ed è proprio Antonio Di Pietro a mettere in guardia Grillo: «La sua candidatura è una bella notizia, peccato che con una scusa o un’altra sarà respinta perchè non si deve disturbare il manovratore».Chi si aspettava uno scherzo estivo o una semplice provocazione è destinato a rimanere deluso. «La mia è un'iniziativa serissima - assicura Grillo - , facciamo il bad Pd e il good Pd, come le bad company e le good company, come l’Alitalia». «Mi sono deciso perchè ci sono tantissimi giovani che condividono le cose che faccio, le proposte e le idee che porto avanti» spiega ancora il comico. Con i candidati attuali non farebbe eventuali alleanze: «A parte la Debora Serracchiani non vedo altri - dice Grillo - Debora mi piace molto e rappresenta milioni di ragazzi iscritti a quel partito che hanno creduto a dei sogni che non si sono mai realizzati. Noi abbiamo bisogno che vadano avanti queste persone, trentenni, che abbiamo studiato e che facciano parte di questa cultura, dei social network». Tra provocazione e realtà, la sfida del comico è partita. Le reazioni dei "grillini" sul blog sono all'insegna dell'incredulità. «Dimmi che stai scherzando», scrive Monica. «Questa decisione sembra cozzare con tutto ciò che hai sostenuto fino adesso» accusa Francesco. Moreno si rivolge direttamente a Grillo e sbotta: «Tu non puoi candidarti, che cazzo fai?». «Non lo fare Beppe! Ti farebbero fuori in due secondi» è il consiglio di Giuliana. ma c'è anche chi la pensa diversamente. Sebastiano esulta: «Sono sobbalzato sulla sedia appena ho letto il post di Grillo; rompere le scatole dall'interno è una trovata geniale». Raffaele (come molti altri utenti del blog) pensa ad una provocazione simbolica e anche Alberto non nasconde i suoi dubbi: «Speriamo che non sia uno scherzo». E sul blog ci sono anche i fedelissmi, come l'utente che si firma "sante mastandrea": «Pd o Idv è uguale. L'importante è che ci sia Beppe alla guida. Il resto non conta».
Usiamo i partiti per i nostri valori di Paolo Flores d'Arcais
sabato 11 luglio 2009
IL PARCO DELLE GRAVINE VA AVANTI

Al via il progetto GRASTEPP per la conservazione della biodiversità
BARI – La riduzione delle specie vegetali e animali esistenti è un affare serio. Per questo la Regione Puglia con la Delibera del 26 Maggio 2009 n° 893 ha stanziato 1.049.000€ per il progetto “GRASTEPP tra gravine e steppe”. Il progetto farà aumentare numero e specie delle piante ed animali esistenti nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia istituito nel 2004 e nel Parco Regionale della Terra delle Gravine istituito nel 2005.
L'azione di bio-conservazione sarà curata oltre che dall'Ufficio Parchi e Riserve Naturali della Regione dal Museo Orto Botanico dell'Università degli Studi di Bari e dal Comune di Gravina. GRASTEPP ideato nel 2006 e finanziato dal Ministero dell'Ambiente nell'Ottobre del 2008 è fondato su tre azioni. La prima è la conservazione e la reintroduzione delle specie vegetali normalmente esistenti nei due Parchi, attuata come si dice in situ ed ex situ ovvero sia nei Parchi che fuori da essi. Cioè in un luogo protetto che è la Banca del Germoplasma presso l'Orto Botanico. Il Germoplasma è l'insieme dei diversi corredi genetici disponibili per una specie consistente in semi, tessuti o cellule in gradi di ripristinare un organismo intero.
La seconda riguarderà la costruzione e la gestione di voliere presso l'Osservatorio Faunistico per la riproduzione del Falco Lanario e del Capovaccaio, una delle 4 specie di avvoltoio presente in Europa.
La terza riguarderà l'individuazione delle aree pubbliche all'interno dei Parchi dell'Alta Murgia e della Terra delle Gravine dove reintrodurre la flora studiata e riprodotta e i rapaci allevati. A queste azioni sarà affiancata naturalmente una attività di sensibilizzazione e divulgazione a cura dell'Ufficio Parchi della Regione. Le risorse finanziarie distribuite a seconda delle azioni da realizzare andranno al Museo Orto Botanico, al Comune di Gravina, all'Ufficio Parchi della Regione, al Parco Nazionale dell'Alta Murgia ed alla Provincia di Taranto in qualità di Ente Gestore del Parco delle Gravine.
Il progetto GRASTEPP fa parte di un accordo di programma multiregionale ed è una azione diretta per la conservazione della biodiversità in due aree protette contigue e molto sensibili ai cambiamenti climatici e naturalmente all'azione dell'uomo. Lungi dal rappresentare un esercizio accademico sono la diretta applicazione della tutela dell'Ambiente necessaria a questi ecosistemi. La necessità della tutela della biodiversità - e quindi anche delle specie rare ed in via di estinzione- si comprende meglio ed è accettata se si considerano gli aspetti economici e le ricadute scientifiche derivanti dallo studio delle varie specie.
Bari, 10 Luglio 2009
Il Consigliere Regionale del PD
venerdì 10 luglio 2009
Col "Ddl sviluppo"torna il nucleare

L'Italia torna al nucleare. Lo prevede il disegno di legge sullo sviluppo definitivamente approvato dal Senato
«Le centrali nucleari sono impianti a rischio rilevante. La Puglia vuole continuare a essere la terra delle rinnovabili, il parco delle energie rinnovabili più interessante d’Europa». Così il governatore pugliese, Nichi Vendola, commenta il via libera al ddl sviluppo che contiene le norme per il riavvio del nucleare e detta i tempi per individuare dei siti in cui ubicare gli impianti. Secondo Vendola «finora i discorsi energetici del governo sono stati un cumulo di banalità e un annuncio di scelte autoritarie. Io immagino – commenta – che la militarizzazione del territorio per fare una centrale sia una scelta suicida per chi ce l’ha in testa».«Le centrali nucleari – ha proseguito – sono impianti a rischio di incidente rilevante e il nucleare sicuro esiste solo nelle esternazioni salottiere del presidente del Consiglio. Il tema dello smaltimento delle scorie è drammatico. Allora, siamo seri. Ho proposto già al ministro Scajola il tema vero: l’ottimizzazione della rete di trasmissione. Il paese perde il 12% dell’energia che produce a causa dell’obsolescenza della rete». Sul nucleare «in campagna elettorale il presidente del Consiglio ha allargato il suo sguardo dalla Puglia ai Balcani. Non commento. Ma il premier ha rassicurato i pugliesi che non esisteva quella eventualità», ha aggiunto Vendola. «Chiunque voglia occuparsi di energia in Puglia – ha sottolineato – debba farlo offrendoci il ristoro di quello che noi facciamo per la nazione. Penso che della Puglia si possa parlare solo in termini di abbattimento della bolletta energetica per le imprese e per i cittadini, visto che diamo all’Italia l’88% dell’energia che produciamo. Che in Puglia si debba pensare a un’implemetazione delle risorse per il servizio sanitario, che oggi è il peggio pagato d’Italia, visto che a causa di Cerano e della centrale dell’Enel, sopportiamo un costo di patologie oncologiche e malattie della vie respiratorie che fa di quel territorio nel brindisino un dei più martoriati d’Europa. Quindi – ha concluso – avremmo diritto a una compensazione». Per Vasco Errani, che guida l’Emilia Romagna ed è anche presidente della conferenza delle Regioni. «Il governo – dice – ha imboccato una strada sbagliata, procede in modo unilaterale» e il nucleare rischia di essere «un pericoloso passo indietro». Posizione che si inserisce in un confronto al momento piuttosto duro tra esecutivo e conferenza delle Regioni, e il nucleare si avvia a diventare un ulteriore tema da mettere sul tavolo. Dura anche Mercedes Bresso, presidente del Piemonte: «La scelta è sbagliata dal punto di vista strategico, economico e della sicurezza», ha ribadito. Costi e rischi, ha aggiunto, ricadranno sulle generazioni future».
giovedì 9 luglio 2009
Auto rubate, 2 arresti

http://www.tarantosera.com/
mercoledì 8 luglio 2009
Spunta il filone dell'eolico, nel mirino le concessioni

La Guardia di finanza sequestra documenti negli assessorati all´Ecologia e alle Attività produttive
lunedì 6 luglio 2009
FIRMA L'APPELLO "NO ALLE LEGGI RAZZIALI"

ADERISCI SU FACEBOOK
COMMENTA
Il Viminale replica all'appello.
Il giurista Domenico Gallo:
"Una smentita che non smentisce nulla"
The Indipendent
El País
Information
DON FARINELLA La morte del diritto
CARNEVALI I clandestini e il nostro Madoff
Ecco il testo completo della nuova enciclica: un'analisi economica e sociale sul XXI secolo e un richiamo etico per rendere meno ingiusto il futuro
Si intitola Caritas in veritate la nuova enciclica di papa Ratzinger, presentata proprio alla vigilia del G8 e tutta incentrata sui grandi temi posti dalla globalizzazione dell'economia e dei suoi effetti sulla vita delle persone. "L'espresso" ne pubblica qui il testo integraleLEGGI TUTTA L'ENCICLICA
(07 luglio 2009)
CONTINUA IL DIBATTITO SUL PD

Dibattito molto vivo, vero, acceso, sanguigno a dimostrazione di una voglia di cambiamento e di rinnovamento della politica.
C’è anche chi, in questo dibattito, si sta intrufolando non per migliorare la qualità della discussione, ma per tessere le lodi di un’amministrazione unidimensionale, quella dei poteri forti, la lobby che controlla e indirizza un nutrito numero di voti in cambio del silenzio e del lassair-faire e soprattutto per esacerbare ancora di più gli animi al fine di condizionare le scelte che il PD deve fare.
Cacciare i “meschin”, i “fraccasc”, come diceva qualcuno, non è la risoluzione del problema.
Il rinnovamento del Partito non deve essere solo un problema generazionale o di sostituire il Tizio con il Caio, ma è sopratutto un problema politico.
Negli ultimi anni il centrosinistra ha perso la capacità e la disponibilità di ascolto.
Si sono parlati tra di loro.
Si sono sempre trovati d’accordo su tutto, sugli scioperi, sulle manifestazioni, ma hanno solo e sempre parlato tra di loro e a loro.
Bisognava invece aprire un confronto vero con gli altri, con la società civile, con i giovani, i lavoratori, i pensionati.
Solo così è possibile capire perché al Nord i lavoratori votano Lega, anche se militanti del sindacato Fiom e al Sud il centrosinistra è stato bastonato dal partito dei lanzichenecchi.
Solo così si spiegherebbero i risultati delle ultime elezioni europee e amministrative.
A “Lo Voglio bene il mio paese” i pensionati, i lavoratori, i precari e i disoccupati rappresentano la maggioranza assoluta degli elettori.
La domanda che bisogna porsi allora è:
i pensionati sono davvero tutti indignati perché costretti a vivere con pensioni da fame, che per giunta si svalutano anno dopo anno?
ai precari, ai disoccupati va bene il loro “status”?
i lavoratori sono tutti scontenti dei provvedimenti governativi che li riguardano?
i cittadini di “Lo Voglio bene il mio paese” si fregano di pagare le tasse più alte della provincia?
Dare risposta a queste domande, altrimenti non si spiegherebbe come mai questo Governo, questa amministrazione, questa destra che ha vinto 25 a 1 (ce lo ricorda un colorato manifesto, omettendo però un’autorete che ha fatto perdere un SICURO assessore a GISELLA KRISTALLIN e dal quale ancora non si è ripreso), continua ad ottenere consensi.
Evidentemente qualcosa non funziona, oppure è il centrosinistra che non riesce più a comprendere la realtà che lo circonda, a dialogare con le persone, a capire le loro esigenze, a spiegare le proprie proposte.
Io non ho verità, una volta ce l’aveva l”Unità”, ora non più, ma sono certo che serve la riscoperta dei valori tradizionale della Politica.
Bisogna uscire da quella “posizione di autosufficienza e di settarismo” propria che diceva Togliatti nel 1946 alla vigilia della svolta di Salerno.
Spiegavo sopra dello scollamento, in questi ultimi anni, dalla realtà quotidiana, dai veri valori della politica del centrosinistra, tanto che il politico oggi appare manager intraprendente, inarrivabile, addirittura inaffidabile e non punto di riferimento, esempio da imitare, amico di fiducia cui rivolgersi in caso di bisogno.
La nuova leva di quadri deve venire fuori da un taglio netto con quel modo di fare politica.
Sicuramente bisogna spazzare dalla dirigenza del partito i gruppi che hanno fatto della politica il loro affare, i trasformisti, i politici da salotto, i fini parlatori di astrattismo, i mestieranti della politica per creare un gruppo dirigente compatto e omogeneo di giovani e meno giovani, di professionisti, di competenti e di onesti che lavorano insieme per costruire un nuovo modi di fare politica che pone al centro la persona, non il personalismo, il mercato, l’impresa, che è espressione del cittadino e la cui leadership sarà designata non dalle primarie ma dall’autorevolezza che ogni dirigente deve dimostrare nell’affrontare e risolvere i problemi.