
E’ stato un Consiglio Comunale incandescente e a tratti surreale, quello celebratosi lo scorso venerdì in una Cittadella della Cultura, resa rovente dall’afoso caldo estivo. Argomenti bollenti, tensione e confusione.
Tema - miccia, che ha innescato un fuoco di fila da parte dell’opposizione, è stata la bozza dello Statuto Comunale, portata in discussione in aula dalla maggioranza di centrodestra. Nel mirino sono finite, in particolare, le modifiche previste per la nomina e la revoca di presidente del Consiglio Comunale e di difensore civico. Stando alla bozza approntata dalla maggioranza, le due cariche sarebbero elette al primo scrutinio non più a maggioranza qualificata dei due terzi (14 consiglieri) del Consiglio Comunale, come prevede lo Statuto vigente, ma a maggioranza assoluta, mentre per la seconda votazione non servirebbe più la maggioranza assoluta dei consiglieri, ma solo la maggioranza assoluta dei votanti. “Avevamo chiesto una revisione dello Statuto, – dichiara in apertura di dibattito il consigliere del Pd Catapano – ma le modifiche presenti in questa bozza non vanno nella direzione da noi auspicata, ovvero di una rivalutazione del ruolo del Consiglio”. Catapano pone “il ritiro dei punti, che prevedono la modifica dei sistemi di nomina e revoca del presidente del Consiglio e del difensore civico come pregiudiziale di fondo”, accolta dagli altri consiglieri di opposizione, sulla bozza di Statuto; “altrimenti – puntualizza Cirielli (Idv) – abbandoneremo l’aula”.
“Lo Statuto – rincara la dose il socialista Sebastiano Stano – deve essere quello dell’intera comunità, non della sua maggioranza consiliare. Con le modifiche apportate viene intaccato un momento altamente democratico come l’elezione del presidente del Consiglio, che deve essere figura quanto più possibile condivisa per la funzione di garanzia, che assolve all’interno dell’assise”. L’opposizione ipotizza una strumentalità politica delle modifiche incriminate: “La bozza – attacca Catapano – è dettata dal problema politico di revocare l’attuale presidente del Consiglio”; cosa difficilmente concretizzabile con lo Statuto vigente, che prevede per la revoca solo ed esclusivamente una maggioranza qualificata dei due terzi. Attuale presidente del Consiglio è Franco Frigiola, candidato con l’Udc alle scorse Provinciali e per questo aspramente criticato in campagna elettorale e invitato dalla sua (ormai ex) maggioranza a dimettersi dalla carica. I problemi, però, non sono solo nel merito, ma anche nel metodo delle modifiche apportate: “Nel Consiglio Comunale del 23 dicembre, quando decidemmo che Statuto e Regolamento Consiliare andavano finalmente rivisti – ricorda nel suo intervento il democratico Giuseppe Stano - il vicesindaco Pugliese espresse la volontà di eseguire tutti i passaggi e condividere i percorsi, cosa che non è stata fatta: abbiamo tenuto una sola riunione di commissione e una sola riunione di capigruppo”. “Inoltre – prosegue G. Stano – sempre in data 23 dicembre, l’opposizione depositò agli atti una bozza di statuto. Che fine ha fatto?”. “Evidentemente non è stata sottoposta dall’ufficio competente al parere di conformità alla legge 267 sulle autonomie locali e perciò non è potuta arrivare in Consiglio”, ipotizza la segretaria.
Una bozza, quindi, smarrita nei meandri del palazzo comunale. “Purtroppo – prova a dare una spiegazione Frigiola – negli ultimi mesi ci sono stati gli avvicendamenti dei segretari e del capo ufficio degli Affari Generali”, il che può aver creato problemi “tecnici”. Il presidente del Consiglio, poi, prova a lanciare una soluzione di compromesso: rinviare il punto “per dar modo di approfondire le argomentazioni e di integrare il testo in commissioni allargate”. Una proposta respinta con i 12 voti contrari della maggioranza, i 7 favorevoli di Frigiola e minoranza e un astenuto, Francesco Perrone consigliere eletto nell’opposizione e candidatosi con la Puglia Prima di Tutto alle Provinciali, che, ad inizio d’assise, si era dichiarato indipendente, ma vicino alle posizioni della maggioranza. Terminati gli interventi dell’opposizione, tra il silenzio della controparte politica, si passa alle dichiarazioni di voto. Catapano sottolinea che “mancano in questo statuto anche modifiche auspicate dallo stesso centrodestra relative al discorso sulle pari opportunità e al Consiglio Comunale dei ragazzi” e, interrotto dal sindaco Cristella, che lamenta la lunghezza dell’intervento (durato, interruzione compresa, circa 7 minuti), coglie l’occasione per ricordare che “il sindaco ha disatteso finora una promessa fatta ad inizio del mandato: dotare l’opposizione di un’aula comunale provvista di scrivania, computer e telefono”.
La maggioranza apre bocca solo in fase di dichiarazione di voto con la difesa di ufficio, affidata all’assessore alle Politiche Sociali, l’avvocato Nicola Saccomanni, il cui intervento dura una dozzina di minuti: “Si pone fine con queste modifiche ad un’anomalia democratica ai limiti della violazione della Costituzione, - afferma - all’unico caso in tutta Italia in cui lo Statuto prevede per una carica elettiva, quale il presidente del Consiglio, che possa essere nominata con una maggioranza assoluta, ma destituita solo con una maggioranza qualificata”. Di qui, la necessità di uniformare i due criteri: fuori completamente la maggioranza qualificata dal primo scrutinio per la nomina e dalla revoca, a favore della maggioranza assoluta dei consiglieri, che diviene metodo principale per nomina e per revoca. Poi Saccomanni risponde alle “doglianze dell’opposizione”: “Nel quadriennio 1997-2001 (a guida centrosinistra ndr) non c’erano commissioni e capigruppo. La bozza da voi presentata può corroborare un eventuale documento per quel che riguarda la revoca o le dimissioni di chi aveva il compito di seguire l’iter e non l’ha fatto. Oggi parte il procedimento di revisione dello Statuto – dichiara infine - : noi ce lo votiamo tranquillamente. L’ultima modifica, datata 15 maggio 2000, non mi pare sia stata votata all’unanimità”. Saccomanni, quindi, chiede ed ottiene una sospensione per verificare se ci siano i numeri per una maggioranza qualificata, che permetterebbe l’approvazione della carta alla prima votazione.
Alla ripresa il presidente Frigiola e la minoranza hanno abbandonato il Consiglio Comunale e, dopo l’appello, il punto sembra che debba essere votato, ma la votazione poi effettivamente non avviene. Si passa, così, al terzo punto all’ordine del giorno: comunicazioni da parte dell’assessore al Bilancio Minei su alcuni prelievi da effettuare dal fondo di riserva del bilancio di previsione 2009. Alcuni consiglieri d’opposizione, però, rientrati momentaneamente in assise, chiedono chiarezza sul punto riguardante lo statuto. Il consigliere di maggioranza Arcangelo Rizzi, subentrato in qualità di vicepresidente a Frigiola, afferma che il punto in questione è stato votato, ma poi propone di rimetterlo in votazione. Si vota così con 13 favorevoli. L’opposizione, che non siede tra i banchi, ma è rimasta in Cittadella, protesta veementemente. A questo punto è bagarre e scontro sulla votazione: il punto rischia di essere invalidato. La maggioranza, placatasi la polemica, prosegue solitaria nel Consiglio, approvando in successione serrata i tre punti seguenti. Con il punto 4 si prorogano i termini di scadenza del pagamento di Ici e Tarsu al 31 luglio, a causa di disguidi dovuti al cambio del gestore addetto alla riscossione dei tributi. Col punto 5 la maggioranza si approva con 11 consiglieri il bilancio consuntivo 2009 dopo una relazione di due minuti dell’assessore al ramo Minei, che rende noto al Consiglio e ai cittadini un avanzo di cassa di 410.000 €. Il successivo punto prevede una variazione al bilancio previsionale 2009: vengono stanziati 31.000 €, di cui 25.000 destinati a prestazioni turistiche e di servizio e 6.000 ad eventi teatrali e culturali. Il bisogno più impellente, quello di destinare dei fondi per iniziative da tenersi durante questa estate, è espletato. Il sindaco a questo punto “vista la giornata di festa” (si concludevano in serata i festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine) propone il rinvio dei restanti cinque punti all’ordine del giorno. Rinvio accettato. Dopo due ore circa di Consiglio, alle 19, si va tutti fuori, dove fa sicuramente meno caldo.
Francesco Di Candia - www.piazzanews.it/
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4 commenti:
ma il bilancio è stato discusso o no?
Praticamente no. Pare che ci sia stata una discussione di solo pochi minuti.
quali sono le cose serie che si discutono in consiglio comunale, prima o poi vorrei assistere per capire fino a che punto sono vere alcune voci.....
Ma alla fine la modifica dello Statuto è stata approvata o meno?
Ci sono i termini per invalidare la seduta?
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