
La brevità della campagna elettorale ha fatto si che si scartasse l’ipotesi di organizzare delle primarie ad hoc per la scelta dei candidati che correranno per Camera e Senato. "E' impossibile – ha infatti spiegato il vicesegretario del Pd Dario Franceschini - fare le primarie come volevamo per una questione di tempi, modalità e condizioni. Aspettiamo l'assemblea costituente di sabato che dovrà votare lo statuto e, se saranno confermate le norme contenute nella Carta, sarà il Coordinamento nazionale del partito mercoledì 20 febbraio a decidere criteri, deroghe e quant’altro necessario per la selezione delle candidature”.
“Un meccanismo – continua Franceschini - che sarà profondamente diverso da quello di tutti gli altri partiti che faranno le liste chiusi in una stanza”. Un meccanismo, attraverso il quale “tutti i circoli, tutti i livelli provinciali, saranno mobilitati nella selezione delle candidature".
“I criteri con cui sceglieremo le candidature – anticipa il coordinatore della fase costituente Goffredo Bettini - sono il rinnovamento, il riequilibrio della rappresentanza di genere e il coinvolgimento di espressioni rappresentative di pezzi della società italiana”.
Non mancherà neanche con queste modalità la partecipazione: “Le liste – prosegue Bettini - le faremo ascoltando tutti gli iscritti e le varie sensibilità del partito. Senza bilancini di corrente, ma guardando al merito. E questo lavoro deve fondarsi sul coinvolgimento dei segretari regionali eletti direttamente, molti dei quali sono giovani e per me debbono rappresentare il futuro del partito”.
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