LATERZA - Un borbottio.
Qua e là sui muri del paese si trova un manifesto azzurrino del Pdl: otto parole, ma una, “tante” è ripetuta due volte, quindi sette parole, 12 puntini di sospensione e 4 punti esclamativi.
Pa...role vaghe: “promesse”, (almeno una!), “chiacchiere ” (quali?), “impegni” (su che?), “svegliati” (da che cosa:
sonno, torpore, letargo, apatia, inconcludenza?).
Ma forse il Pdl vuole che si svegli il cittadino, per dare un nome ai 12 puntini di sospensione e uno slogan per ciascuno dei 4 punti esclamativi. Un manifesto fatto di sospiri esclamativi.
Ma qualcosa di buono lo ha il manifesto dei sospiri esclamativi: è breve, lo si legge in un colpo solo. Anzi, lo si legge al quinto passo di distanza, per cui nessuno si ferma, nemmeno una pausa di riflessione, è come se non esistesse.
Ma viene da qualche parte questo manifesto e vuole andare da qualche parte?
Or è quindici mesi, dopo dieci anni indiscussi, il centrodestra uscì dalle stanze del potere e, cambiato lo stile di vita e perduta l’autostima, vagava occhi a terra in cerca di sé. Giaceva nello smarrimento e nella malinconia, nell’apatia e nella disperanza, nell’assenza. Un cittadino, più noto come stalker di politici, imbattutosi nella sordità
dei suoi eletti, riuscì a dare al centrodestra un sussulto di vita, facendogli convocare un Consiglio comunale sulla sanità malata. Come prevedibile, subìto dal centrosinistra e dal centrodestra, quel Consiglio non aveva nemmeno un placebo per il suo pezzo di sanità malata.
E torna la domanda: ma perché questo manifesto?
Ogni scritto ha la parola che rivela autore e dinamica. In questo la parola chiave è quella rivolta al sindaco: “Svegliati ”. Ma è chi vive nel sonno che crede che d’intorno si dormisse e, svegliatosi, ingiunge a tutti: sveglia poltroni. Inoltre la scarsità di parole e la loro genericità svela che esse siano state pronunciate come quando ci si sveglia di soprassalto, scossi da un incubo, quello tipico dei politici fatto, appunto, di chiacchiere, promesse disattese e impegni traditi: un farfugliato bofonchìo che nessuno sente, quindi non capisce, e subito ciascuno torna “al lavoro usato”.
E ancora: ma che vuole il centrodestra con questo manifesto?
Le parole sono sette, i mesi di opposizione 15, quindi nemmeno una parola al mese ha pensato
il centrodestra. E gli altri sedici segni, puntini orizzontali e linee dall’alto in basso, dalla vetta al fondo? Parole, non cercate e non trovate, ma sconosciute.
Quindi non di manifesto di dormiveglia si tratta, ma di volute di fumo. Che dire dell’opposizione che in quindici mesi si presenta con sette parole, 12 puntini e 4 lineette? Che non è opposizione.
Ma ciò non è colpa sua. L’opposizione (controllo e proposte d’alternativa non “che c’è pì mia? ”) non esiste più nella democrazia italiana, prigioniera del suo ceto politico, quindi in Italia la democrazia è come le parole del manifesto del Pdl: il ronfo di un dormiente.
Michele Cristella (Corriere del Giorno)
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