lunedì 1 ottobre 2012

"Ecco perchè sto con Renzi..." - Intervista al Consigliere Leonardo Matera

Consigliere Matera, lei è fra i promotori del comitato Adesso! che sostiene la candidatura di Matteo Renzi alle primarie del centrosinistra. Perchè sta con Renzi?
Perché credo sia giunto il momento che le nuove generazioni esprimano convintamente cosa vogliono fare del loro futuro. Mi piace l’idea che a fianco di Matteo Renzi ci siano tanti giovani amministratori, tanti sindaci. La politica del governo centrale ha, infatti, bisogno di persone che sono costantemente in contatto con la gente perché solo così si ha la piena coscienza di cosa si sta facendo e di quanto una scelta influisca sulla vita quotidiana.
Stare con Renzi è una scelta forte perché significa respingere le accuse rispetto al fatto che i politici siano tutti uguali. Questo non è vero e lo dicono i fatti: la trasparenza e la partecipazione sono il motore della campagna del sindaco di Firenze. E in questo noto molti tratti in comune con la nostra amministrazione. Ai Fiorito di ogni colore occorre opporre i Renzi sparsi per l’Italia, quelli che amministrare non è un pretesto per non occuparsi di politica nazionale. 
Scegliere Renzi significa respingere certi passati e passatismi che, puntualmente, cercano di tornare. 
Per spiegarvi i miei “perché”, che spero diventino presto i vostri, mi piace citarlo. Io, come tanti altri qui a Laterza, sono con lui perché “un'altra Italia è già qui: basta farla entrare”. Ed è questo il più importante dei motivi: vorremo riportare alla luce quel miracolo italiano che è nei nostri cuori, nelle nostre passioni, nei nostri impegni. E vorremo farlo, appunto, adesso!

A Renzi viene rimproverato di non essere troppo di sinistra...
Accuse infondate e, se mi si permette, ridicole. Soprattutto perché vengono da chi la sinistra l’ha distrutta. Ecco, questi padri nobili e storici della sinistra italiana non possono e non devono ritenersi i depositari dell’essere di sinistra. Matteo Renzi non ha bisogno di ricevere da loro una patente o un certificato che attesti la sua “genuinità”.
Si può concordare o meno con la sua proposta politica ma non la si può certo dipingere come una proposta di destra. Questa è un’operazione capziosa e tendenziosa, nata da una paura fondata: quella di perdere.
Ma siccome le primarie non sono un concorso di bellezza, Renzi sta girando l’Italia a spiegare cosa vorrebbe farne se, un giorno, la governerà. Dall’abolizione dei vitalizi dei parlamentari all’abolizione/diminuzione dei finanziamenti pubblici ai partiti affinché tornino ad essere scuole di moralità e formazione vera, passando per la lotta vera all’evasione fiscale, per l’attenzione e l’investimento nella formazione dagli asili nido alle università, per la manutenzione delle piccole e medie opere che servono davvero al Paese (dalle infrastrutture scolastiche alla viabilità), per l’aumento del potere d’acquisto degli italiani e l’accesso al credito per le imprese. E poi, ancora, i punti cardine: welfare locale, più preciso e puntuale, trasparenza vera di quel che fa la politica, digitalizzazione e sveltimento della burocrazia. Per non parlare di cose come cultura e turismo, nelle quali Firenze eccelle e il nome di Renzi è quindi una garanzia.
E mi permetto di fare due passaggi sui grandi temi per i quali Renzi, a torto, riceve le più insensate accuse: lavoro e diritti civili. Sul primo tema, una grande scommessa: la sperimentazione della flexicurity in tutte le imprese disponibili, per i nuovi insediamenti e le nuove assunzioni: tutti assunti a tempo indeterminato, a tutti una protezione forte dei diritti fondamentali e in particolare contro le discriminazioni, nessuno intoccabile. E per chi perde il posto un robusto sostegno del reddito e servizi veri per la ricollocazione nel mondo del lavoro. Un grande investimento sul merito: quello di cui ha bisogno l’Italia! Il secondo tema, invece, merita una sottolineatura forte: la creazione della civil parternship alla tedesca, un istituto che riconoscerebbe giuridicamente il legame d'amore ed il progetto di vita delle coppie dello stesso sesso garantendo diritti e doveri di cittadinanza, di assistenza, di successione e di equiparazione a livello fiscale e pensionistico. Mentre prendo fiato un secondo vi chiedo di pensare se tutto questo è o non è di sinistra…

Nella politica italiana c'è bisogno di "rottamazione"?
Se “rottamazione” può sembrare un termine forte e forse indelicato, io resto dell’idea che un ricambio vero serva davvero. Ovviamente, questo è un processo politico. Non si vuole abolire il capello bianco o la ruga sul volto, mi sembra banale chiarirlo.
Rottamare significa dire a chi la politica delle alte sfere l’ha fatta per un’infinità di anni che forse è arrivato il tempo di tornare nelle sezioni locali, a dare il proprio prezioso apporto in periferia. Questo perché chi sta a Roma, per responsabilità dirette e indirette, ci ha portato sull’orlo del baratro politico ed economico. Non tutti sono colpevoli, ovviamente. Ma sono, perlomeno, corresponsabili. L’ha politica ha un suo tempo che non coincide con quello vitale. E questo è vero tanto più se si considera che lo statuto del nostro partito parla in maniera forte di limite di tre mandati. Il Pd è, quindi, “rottamatore” di suo. E, invece, fioccano le deroghe. E aumenta la delusione nei nostri elettori.
In breve, una classe dirigente giovane serve assolutamente a questa nostra Italia gerontocratica. Renzi, ad oggi, è l’unico capace d’incarnare questa necessità e questo sentimento popolare. I giovani al governo stupiscono, e Laterza può essere un esempio vero in proposito. Ecco perché per me, come per altri amministratori, è risultato facile trovarci dalla parte di Matteo.

Quali saranno le iniziative che, come comitato, intendete proporre a Laterza?
 Il comitato, composto già da 15 persone (tra le amministratori locali, provinciali, iscritti Pd e gente comune), sta ora cercando una sede fisica e visibile. I prossimi impegni sono la partecipazione alla manifestazione in favore di Matteo che si terrà sabato prossimo alle 9.30. E poi convegni e volantinaggi per le vie della città. Insomma, è una campagna elettorale vera e noi crediamo di avere qualcosa di serio da dire. Aspettando gli altri. Ma mica tanto.

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