mercoledì 20 febbraio 2013

Pista di pattinaggio, presentato in Regione il progetto per il completamento e il recupero. Abbandonata per 13 anni non è mai stata completata

Pista di pattinaggio su ruote di Via Roma, c’è un progetto per “recuperarla”. L’annuncio è di quelli che fanno notizia: realizzata circa tredici anni fa (amministrazione di centrosinistra, Vito Cassano sindaco), in periferia del paese, in prossimità della statale 7 per Cstellaneta, quella pista non è mai stata inaugurata. Da quasi tre lustri in stato di abbandono, in evidente stato di degrado, è tornata da qualche giorno a far parlare di sé: è del 14 febbraio scorso la delibera con cui la giunta municipale ha approvato il progetto preliminare finalizzato, appunto al recupero della struttura mai utilizzata. L’intento è quello di intercettare i contributi disponibili nell’ambito del Programma triennale regionale per l’impiantistica sportiva (l’avviso pubblico della Provincia per l’accesso ai finanziamenti è del 18 dicembre scorso): 35.500 euro la spesa complessiva prevista. Il Comune contribuirà per 5.500 euro, già impegnati nel bilancio 2013 in corso di formazione. Dotato di servizi igienici e spogliatoi, l’impianto insiste in un’area di oltre tremila metri quadrati che comprende anche un piccolo chiosco ed altre strutture per attività all’aperto: un piccolo anfiteatro per serate estive sotto le stelle, una zona giochi per i più piccoli, percorsi ciclabili  e camminamenti vari. Attualmente, scrivono nella relazione allegata alla delibera i progettisti dell’Ufficio tecnico comunale, la pista di pattinaggio ha bisogno di un’accurata manutenzione straordinaria. Il suo regolare utilizzo sarebbe infatti inibito dalle cattive condizioni di quanto la circoscrive: sono da risistemare le aree a verde, è in gran parte da rifare la pavimentazione, sono da completare le recinzioni perimetrali e i servizi. Lunga, insomma,  la lista degli interventi previsti: mancano gli infissi al chiosco, agli spazi igienici e agli spogliatoi, è tutto da ripristinare l’impianto elettrico dell’illuminazione esterna, nel frattempo messo duramente alla prova da usura (da abbandono) e atti vandalici (pali divelti, plafoniere asportate), sono ancora da ultimare gli allacciamenti alla fogna, alla rete idrica e alla fornitura elettrica. La polifunzionalità dell’impianto (e dell’intera area) passa ovviamente dalla utilizzazione degli spazi a disposizione. Esercizio quest’ultimo che rimasto incredibilmente ignorato per tredici lunghi anni (fino a determinare l’attuale degrado), dovrebbe adesso positivamente giovarsi dal progetto di recupero in corso e dalla prossimità con il Parco Urbano di località Spaccatornese, in avanzato stato di realizzazione.
Francesco Romano (Gazzetta del Mezzogiorno)

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