sabato 12 ottobre 2013

Natuzzi, dopo la paura arriva l'accordo. Scongiurati in extremis i 1725 licenziamenti

Trovato in extremis l'accordo che scongiura i 1725 licenziamenti che dal 15 ottobre avrebbero interessato i lavoratori del Gruppo Natuzzi. E' quanto annunciato al ministero dello Sviluppo economico dopo la sigla dell'intesa tra le organizzazioni di categoria del settore legno e arredo, il sottosegretario Claudio De Vincenti, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e i Sindaci dei comuni interessati.
L'accordo prevede che gli esuberi si riducano subito da 1.726 a 1.506: 200 lavoratori  tornano in azienda già dalle prossime settimane. Seicento andranno in mobilità volontaria grazie all'incentivo all'esodo che prevederà circa 32.000 euro di bonus più 3 o 4 anni di mobilità. 500 (che diventeranno 700 dal 2018) lavoreranno nella nuova società nella quale saranno trasferite le produzioni romene. Altri 150 circa saranno assunti in un'altra newco per realizzare complementi d'arredo grazi ai fondi per circa 100 milioni previsti dall'accordo di programma.
Punto qualificante, e in un certo senso storico, dell'accordo è il rientro in Italia di parte della produzione romena. Si inverte così per la prima volta la pericolosa tendenza alla delocalizzazione che gran parte delle aziende italiane hanno assecondato negli ultimi anni. In attesa che partano le newco, esterne a Natuzzi che sarà però il principale committente, ai lavoratori sarà concesso un anno extra di cassa integrazione straordinaria sino a fine 2014.
Vendola e i sindacati hanno sottolineato l'importanza dell'accordo per rilanciare l'economia sul territorio di Puglia e Basilicata e il fatto che le newco avranno sede presso lo stabilimento di Ginosa, destinato alla chiusura secondo il piano presentato dall'azienda a luglio scorso.
"La prima azione è quella di trasferire in Italia, a condizioni di costo sostenibili, le produzioni destinate al brand Leather Editions - una delle linee di prodotto attualmente realizzate nello stabilimento rumeno del Gruppo - per affidarle a società esterne, autonome rispetto a Natuzzi, ma legate alla Società da specifici accordi commerciali", si legge in una nota dell'azienda.
"La seconda azione è focalizzata sull'affidamento sempre a società esterne al Gruppo - che potrebbero contare sul sostegno agli investimenti da parte del Mise e della Regione Puglia - sia della produzione dei complementi d'arredo, sia di quella dei nuovi prodotti previsti dal progetto di estensione della gamma".
Continuano ovviamente a persistere da parte dei lavoratori timori sulla struttura, sull'organizzazione e sulla stabilità delle new-co, ma la preoccupazione fondamentale delle istituzioni in questo momento era di scongiurare i licenziamenti. Ora c'è un anno di tempo per strutturarsi nel miglior modo possibile e risolvere questa vertenza senza gravi ripercussioni sulle spalle dei lavoratori.
Soddisfazione espressa anche dal Sindaco Gianfranco Lopane e dall'Assessore allo Sviluppo Economico Mimma Stano che sono stati impegnati fin dalla prima ora in questa complicata vertenza. "Ora - assicurano - continueremo a essere vigili, con tutte le altre istituzioni, affinchè gli accordi siglati trovino piena attuazione nei tempi previsti".

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