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Da luogo dove rinchiudere i fuorilegge a luogo dove liberare i talenti. Da caserma dei Carabinieri con tanto di fredda cella (ancora presente) tra Ottocento e Novecento a fervida fucina per l’arte e la creatività oggi. L’ex gendarmeria di Via Fontana a Laterza, il 29 dicembre scorso, si è trasformata ufficialmente nel Laboratorio Urbano “PhilosLab4art”.L’opera, finanziata dalla Regione Puglia e dal Comune di Laterza, è stata inaugurata con la conferenza stampa di presentazione, allargata al pubblico, tenutasi nell’Auditorium Comunale “M.Giannico”, e il successivo taglio del nastro. Presenti a una partecipata (specie da giovani) kermesse di battesimo, il sindaco Gianfranco Lopane, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune, Gianni Caldaralo, il delegato cittadino alla Cultura, Leonardo Matera, i progettisti architetti Francesca Clemente e Rocco Mastrodomenico, il capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, ingegner Clemente; Domenico Lassandro, presidente della cooperativa sociale Adam che avrà in gestione lo spazio recuperato, e Nicola Fratoianni, assessore regionale alle Politiche Giovanili, responsabile del programma “Laboratori Urbani”: oltre 50.000.000 di fondi regionali investiti per il recupero di immobili abbandonati e la loro riconversione in luoghi di aggregazione e creatività per i giovani, “la più importante opera di infrastrutturazione giovanile in Europa”, l’ha definita Fratoianni. “Entro il 2012 inaugureremo tutte le strutture finanziate col programma - ha dichiarato il rappresentante del governo Regionale - Abbiamo puntato con i Laboratori Urbani a intervenire sui centri storici attraverso la logica del recupero creando elementi di densità sociale per evitare una caduta nella spirale dell’isolamento e dell’emarginazione. Abbiamo provato a fare un discorso non sui giovani, come si usa fare adesso, ma con i giovani, mettendo in campo politiche che possono incrociarsi con l’opera di infrastrutturazione dei Laboratori, politiche come quella di “Principi Attivi” per la creazione di aziende a conduzione giovanile e “Libera il bene” per il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata.Sono interventi che certamente non risolvono la grave crisi occupazionale in atto ma che possono comunque essere di aiuto”, ha chiosato. Concetti simili a quelli espressi dai giovani rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, il 22enne delegato alla Cultura, Leonardo Matera (“Laboratori soluzione chimica per far breccia nel muro della crisi non solo economica ma anche culturale e formativa”) e il 24enne assessore ai Lavori Pubblici, Gianni Caldaralo (“strutture salvate dal degrado e tramutate in luoghi di aggregazione per valorizzare la risorsa giovani”). Valorizzare la struttura e riempirla di contenuti per renderla viva, l’obiettivo per il 31enne sindaco Gianfranco Lopane; compito che spetterà principalmente alla cooperativa sociale Adam, già impegnata in altri progetti sul territorio laertino: “PhilosLab4art – ha spiegato il presidente Domenico Lassandro – sarà un contenitore “amico” dei giovani. Sono previsti corsi e laboratori di informatica, pittura, musica, ma anche di tradizioni locali (in origine il laboratorio si sarebbe dovuto chiamare “Opificio delle arti e dei mestieri” ndr). La prima iniziativa sarà un seminario che si terrà nel mese di gennaio sullo start-up imprenditoriale per fornire strumenti utili ai giovani per poter avviare un’impresa. Un ringraziamento – ha sottolineato Lassandro – va fatto alla Regione per quanto sta facendo nel campo sociale e culturale. Non riusciamo – ha dichiarato – a partecipare come cooperativa sociale ai tanti bandi pubblicati in questo settore. Grazie anche all’Amministrazione Lopane per aver dato una marcia in più in questi mesi per il completamento e l’inaugurazione della struttura”. Struttura che non è stata facile da recuperare, come hanno spiegato i tecnici presenti al tavolo. Abbandonata da diversi decenni, l’ex gendarmeria presentava problemi strutturali che si sono poi palesati anche in corso d’opera (ad esempio, come ricordato dalla progettista Clemente, non era semplice intervenire su una struttura che, al contrario di altre del centro storico , era composta da elementi lignei nella costruzione). Per questo il progetto, presentato dal Comune alla Regione nel 2007 (Amministrazione Cristella, presenti in auditorium anche due ex componenti dell’allora Giunta, ora consiglieri d’opposizione, Vito Minei e Leonardo Pugliese), ammesso a finanziamento nel 2008, cominciato nel 2009, è stato concretizzato solo nel 2011. Il Comune è dovuto intervenire, una volta intrapresi i lavori, per ben due volte, rifinanziando l’opera per altre decine di migliaia di euro, che si sono sommate agli iniziali 175.000 di fondi prevalentemente regionali, per far fronte alle problematiche emerse a lavori in corso, alcune delle quali ancora permangono. Si pensi alle barriere architettoniche per diversamente abili che non possono ancora accedere alla struttura (a tal fine bisognerebbe installare un ascensore esterno che ovviamente comporterà l’impiego di altri cospicui fondi).Terminata la conferenza di presentazione, tutti i partecipanti hanno infilato le salite che dall’auditorium portano al vicino Laboratorio per il taglio del nastro. Laboratorio tirato a lucido ed esaltato dall’impegno profuso da alcune associazioni per l’occasione, sollecitate direttamente dall’Amministrazione. Le neonate officine culturali Artemisia hanno curato la personale “onirica” di Maurizio Sansevrino, giovane artista laertino risiedente a Bologna, autore di quadri e stampe. Confidea ha preparato una proiezione audiovisiva dove un filo colorato percorre le vie laertine approdando infine al Laboratorio. Il filo che richiama fonicamente il philos, l’amico, della denominazione del laboratorio, e che realmente si dipanava lungo i quattro piani e le sette stanze della rinata struttura, come a legare, liberandoli, i talenti che ne dovranno intessere la nuova storia
Francesco Di Candia PiazzaNews
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