Il punto di Scattaglia: «La mobilità passiva, regionale ed extra, è in diminuzione; i posti letto, totem da ridimensionare in un contesto di medicina territoriale che funziona, sono addirittura aumentati; notevole è stato l’investimento per l’incremento, nel territorio, delle prestazioni specialistiche». E, se «pesanti» restano i problemi del personale per il persistente blocco delle assunzioni, una «boccata d’ossigeno» rappresentano le «deroghe per 3,75 milioni di euro concesse in merito dalla Regione» e spiragli si intravedono nella legge Balduzzi circa la «possibile riduzione del 15% del turnover». Buone notizie anche sulla «leggendaria» medicalizzazione del 118 a Laterza: «Concluso a ottobre il lungo percorso di formazione per i medici, si aspetta adesso la graduatoria per le assunzioni» ha annunciato Scattaglia. Non solo: si punta a riorganizzare il territorio in «una logica di rete e di sistema». Dati confortanti dall’impegno complessivo di «potenziare l’ospedale di Castellaneta». Scattaglia: «Il punto nascita rimane attivo, tutti gli indici di attività dell’ospedale sono in miglioramento, prossimi all’eccellenza: diminuiscono le degenze, crescono la qualità e la complessità degli interventi, c'è la garanzia per i cittadini di continuare il percorso di cura a domicilio». Insomma: «Castellaneta ha tecnologie e professionalità all’altezza dei tempi, il territorio ha distretti che funzionano: basta denigrazioni».
«Migliorare il pronto soccorso, garantire l’Utic, ridurre ancora mobilità passiva e liste di attesa, infondere sicurezza»: le “direttrici” di Giovanni Gugliotti, sindaco di Castellaneta, rilanciano quelle del direttore Scattaglia, e Cosimo Fungoso (Tribunale diritti del malato) rafforza: «Eccellenza possibile, se si collabora». «L'eccellenza? È la normalità» punge Basilio Solazzo, del Comitato laertino per la Sanità pubblica, che poi parla di «territorio abbandonato e bistrattato», a fronte dello «spreco di denaro pubblico» e della «sovrapposizione di servizi» quasi «venerati» nel passaggio «dal san Raffaele al san Cataldo»: per Caterina Giannatelli (Tribunale diritti del malato) «l'ennesima cattedrale nel deserto».
A Consiglio riaperto, Sebastiano Stano, Franco Frigiola, Gianni Caldaralo, Antonio Fanelli, Tony Gallitelli e Vito Minei tornano sul concetto bipartisan della serata: «La Sanità dà segni di ripresa, e il da farsi va fatto insieme». Concetto sancito, in chiusura, in un documento approvato all’unanimità, in cui,insieme alla riattivazione dell’Utic, alla riorganizzazione del Pronto Soccorso, al potenziamento di Unità coronarica e Rianimazione e allo snellimento delle liste di attesa, si ritiene necessario un «adeguato flusso di informazione
sui servizi erogati e sulle statistiche generali, anche mediante periodiche comunicazioni ai Sindaci». Il tutto, per «mantenere un canale informativo sempre più diretto e immediato con gli utenti».
La sintesi finale del sindaco di Laterza, Gianfranco Lopane: «Per la prima volta si è parlato di sanità in termini di programmazione, senza l’assillo dell’emergenza: è già una notizia, può essere la svolta».
Francesco Romano(Gazzetta del Mezzogiorno)
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