Per il “Museo delle Ceramiche” Laterza ha un piano. E le
dita incrociate: è stato consegnato in Regione il progetto esecutivo approntato
qualche giorno prima dalla giunta municipale per rientrare ne fondi comunitari
(Programma operativo FESR Puglia 2007-2013) previsti dal bando di finanziamento
per la Riqualificazione e valorizzazione del sistema museale, deliberato e diffuso dal governo regionale
pugliese per iniziativa dell’assessore Angela Barbanente. Ne dà notizia il
Sindaco Gianfranco Lopane, che la sera di giovedi 22, a incendio in comune
appena spento (a fuoco per un cortocircuito l’ufficio di segreteria) , aveva
voluto condividere con la Gazzetta il suo lungo sospiro di sollievo: tutto
l’incartamento progettuale dell’auspicato Museo delle Ceramiche si trovava in
Municipio al momento dell’improvvisa
“fiammata”. “Un progetto strategico per rivalutare il grande patrimonio
artistico legato alla maiolica di Laterza”, dice oggi, a elaborati consegnati,
il Sindaco laertino: un tassello importante
-aggiunge- a sostegno di un’offerta turistico-culturale di ampio
respiro. Il tutto in perfetta sintonia con le finalità del bando incentrate,
appunto, sul rafforzamento della rete dei musei in Puglia e sul potenziamento
degli strumenti necessari allo scopo, contemplati dall’Asse IV del programma
(valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo
sviluppo). Ma il “piano” laertino persegue due obiettivi in uno: il museo è
destinato ad occupare un’ala del cinquecentesco Palazzo Marchesale, da anni (e
da più amministrazioni) interessato da interventi di restauro (a “singhiozzo”
ma efficaci e preziosi, unica strada praticabile). Progetto nel progetto, si
potrebbe dire:”Gli ambienti museali –spiega confermando il sindaco Lopane-
troveranno posto al primo piano del Palazzo, negli spazi sovrastanti la
cosiddetta “cavallerizza” di prossima apertura al pubblico (sarà anche aula
consiliare). Gli attesi finanziamenti sarebbero in pratica utilizzati per
cantierizzare il nuovo e per rendere finalmente utilizzabili gli ambienti già
restaurati e rimasti fin qui
sostanzialmente fermi. Come il bookshop, i laboratori ed i “servizi”
puntualizza il sindaco di Laterza.
A “sostenere” la candidatura laertina, la produzione di
maiolica “fine” che fece di Laterza prestigioso punto di riferimento in due
secoli (600 e 700) di straordinaria intensità artistica, e gli interventi di
riappropriazione storica (ricerche, mostre, convegni, saggi, editoriali) , di
recupero manifatturiero (nuove botteghe laboratorio), e di rilancio
istituzionale (aperta nel 2000 la prima sezione di istituto d’arte, sezione
Ceramica, che ha già sfornato un bel po’ di maestri), che hanno movimentato il
centro laertino a partire dalla seconda metà degli anni 60. Fino al Marchio
CAT, ceramiche artistiche tradizionali, certificato con ratifica del consiglio
nazionale ceramico nel 2004 e all’adesione all’associazione nazionale “Città
della Ceramica”, perfezionata nel 2005.
E poi il rilancio della Biblioteca Comunale (Abmc) e il Palazzo
Marchesale che riprende vita, tra il Centro Storico e il paese nuovo.
Francesco Romano (Gazzetta del Mezzogiorno)
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