![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE36lPQL2XuYow2BAbGeR1mVwv4GOw9L8k6TtjYEjVSnc7LspX0S_wZxqOHEcGa0wlCDU8UM1VZB4c76JnUPjhaIfHyky7s9S4ZXh19hQY8iSxGcVQ1XtGE5j0xcLsp31DN0v0BnjpPkY/s320/1379697_10151861394726492_675945655_n.jpg)
I poteri marciti. Ieri mattina il Sindaco Gianfranco Lopane, armato di tronchesi, ha spezzato il catenaccio che precludeva l'ingresso nei locali dell'ex Foro Boario ora in concessione alla cooperativa di allevatori zootecnici Quadrifoglio, che pur pagando la sua retta al Comune teneva la struttura in evidente stato di degrado.
La storia è lunga e complessa e prende le mosse nei primi anni 80 quando la zootecnia laertina era fiorentissima e soffiava un qual vento imprenditoriale, per cui molti allevatori pensarono di completare la loro attività diventando anche caseificatori. Alla periferia del paese esistevano ottimi locali, quelli del Foro Boario, spazio per fiere di razze bovine mai fatte. Gli allevatori chiesero ed ottennero con concessione trentennale a 3000 euro l'anno quei locali per farne deposito per sementi e mangimi, da vendere ai soci, e un caseificio. Questa attività funzionò fino al 2011 dando un fatturato di 2 milioni di euro, ma l'anno scorso fatturò 50 mila euro cioè niente. Ieri, agli occhi del "Corriere" era uno spazio di 13.000 metri quadri con capannoni e uffici in totale abbandono.
In paese, però , era scoppiata una polemica fra Comune e un gruppo di famiglie. Il sito della raccolta differenziata, pur autorizzato dal commissario di 3 anni fa, era a ridosso di alcune case, spandendo fetori, sporcizia e rumori e attirando randagi. Se ne scoprì inidoneità e pericolosità.
Dove andare, si disse il Sindaco intanto che la Regione con la VIA e altre prescrizioni di legge desse l'ok alla costruzione di una moderna piattaforma ecologica? L'ex foro boario in concessione al Quadrifoglio era il solo spazio utilizzabile.
In agosto, dice il Sindaco al Corriere, feci formale richiesta del sito alla Quadrifoglio, che non rispose per poi opporre il suo "niet", quando diedi loro l'ultimatum: o me la date pacificamente o me la prendo, tutto questo lunedi scorso. Ho aspettato le 24 ore di spettanza, conclude il Sindaco, ed oggi, forte della legge 182/06 e del DM sugli ecocentri, eccomi qua in sopralluogo con l'architetto comunale Maria Giovanna Dell'Aglio, responsabile di Urbanistica e ambiente, il geometra comunale Lino Russi e il vigile urbano maresciallo Franco Quatraro.
Quasi prevenendo la domanda di violazione di domicilio, Lopane spiega: "Il loro avvocato ci presentò un'intimazione a non procedere alla nostra immissione in possesso. Ma io ho solo preso ciò che è del Comune e, visto lo stato in cui versa questa struttura, chiedo sia possibile chiedere un risarcimento".
Gli avvocati sono all'opera, ma all'opera vuol mettersi anche il Comune per, dice l'architetto Dell'Aglio, sbrigarci in una settimana, al massimo in dieci giorni, dopo aver messo a norma la vasca di raccolta delle acque, l'impianto elettrico, l'impermeabilizzazione del sito ecc. e portare qui i rifiuti, lontano dall'abitato in attesa degli ok regionali al sito di ultima generazione che nascerà nel PIP e per il quale i soldi aspettano solo di essere spesi.
Un segno dei tempi: ieri non era nemmeno pensabile contrariare allevatori e proprietari, al massimo li si poteva definire, ma in loro assenza," zappanti". Oggi un giovane sindaco va per le spicce e li rimanda nelle loro stalle e nei loro campi. Anche a Laterza i poteri forti sono marciti, proprio come i pochi sacchetti di concime e di chili di orzo sparso per terra e germogliato in uno dei capannoni dai quali dovevano uscire saporite mozzarelle e forme di cacio ricotta di latte da pascolo.
Michele Cristella (Corriere del Giorno)