lunedì 24 dicembre 2007

Pd: si fa festa per dimenticare un anno nero

LATERZA – La politica, quando può, fa festa. Sarà per l’aria del Natale o forse per la fresca data di nascita, ma il Pd laertino nel suo piccolo fa le cose in grande. E allora, come hanno spiegato ieri mattina i due giovani portavoce Davide Bellini e Wanda Pucci, si può parlare delle “cose buone della politica” con Michele Emiliano e Michele Mazzarano (il 29 dicembre alla Cittadella della Cultura ore 18), semplicemente spiegando che cosa c’è nella Finanziaria 2008, oppure rilassarsi con un “concerto aperitivo” che sa di meeting di piazza (il 30 in piazza Vittorio Emanuele alle ore 11); magari andare a teatro per assistere alla pièce dialettale “Pil e Contrapil” (il 3 gennaio alle 20 nell’auditorium Giannico), infine scambiarsi gli auguri tutti insieme alla Sala Raphael (il 5 gennaio alle ore 21).

Insomma, del vecchio rito diessino (addio Unità…) c’è rimasta la festa, mentre gli ex margheritiani ci mettono il gusto dello stare assieme in amicizia. “Eredità leggere” di un partito nuovo che – dice Bellini - «ha un progetto veramente riformatore per la politica italiana, con un’aspirazione al benessere e alla libertà», ma anche col desiderio non celato di «abbattere la vecchia casta politica per dar voce ai cittadini».

Buoni propositi, che viaggiano sulla bocca di giovani trentenni e di politici più navigati. Perché la politica, passata la festa, è quella che rimane. O almeno ci prova. «Il Pd - dice Giuseppe Stano – è un’opportunità per la politica italiana, ma qui a Laterza è una necessità». Il gruppo unico in Consiglio comunale è uno di questi passaggi “necessitati”, ma non indolore. Dei vecchi consiglieri targati Ds e Margherita, infatti, nel nuovo gruppo ne sono confluiti solo tre: Stano, che è il capogruppo, Giovanni Serafini e Franco Catapano. Lorenzo Caldaralo è approdato (da indipendente) sulle sponde della Sinistra democratica, mentre Arcangelo Cirielli si è dichiarato indipendente. Ognuno per la sua strada. «Ma adesso - spiega Catapano - siamo pronti per l’organizzazione delle primarie, che si svolgeranno in tutti i comuni tra gennaio e febbraio, per eleggere segretario e coordinamento cittadino oltre ai delegati per il congresso provinciale».

Una macchina in moto, il Pd, ma senza fretta: «Il panorama – sottolinea Catapano - con la prossima legge elettorale potrebbe cambiare». Ciò che non muta, per ora, sono i rapporti con la maggioranza di centrodestra. «Rapporti congelati», sentenzia Serafini. Che poi abbozza un’apertura veltroniana: «E’ finita la stagione degli odi, quella nuova dev’essere senza schemi pregiudiziali nei confronti di nessuno: è un invito che porgo all’Amministrazione comunale. Se ci danno la possibilità di confronto, noi del Pd daremo il massimo per far crescere Laterza». «Rapporti non buoni - aggiunge Stano - perchè dall’altra parte la contrapposizione non è politica, ma personale».

«E’ stato un anno nero», scandisce Catapano. E ne mette in fila i motivi: «Il momento di massima tensione è stata la bomba al Comune. Ricordo un Consiglio molto dibattuto, ma poi non se n’è saputo più nulla. Avevamo chiesto l’intervento della Commissione Antimafia non a caso, visto che poi episodi simili si sono verificati a catena in tutta la provincia: purtroppo Laterza ha fatto da apripista, ma è un degrado che ha a che fare con la politica in generale». «Ma il 2007 - s’inserisce l’ex sindaco Vito Cassano - è stato anche l’anno della stangata, con un forte aumento delle tasse comunali ». «E per fortuna – aggiunge Stano - che l’Ici la ridurrà il Governo con la Finanziaria, perché tra addizionale Irpef e Tarsu

il Comune ha calato la mannaia delle tasse e, nonostante ciò, il Patto di Stabilità per l’anno scorso non è stato rispettato. Il sindaco, comunque, continua a dire che il Comune non farà nessun aumento: in effetti non c’è più nulla da aumentare...». A crescere, e in maniera esponenziale, è l’interesse sull’energia eolica: «C’è stata una forte impennata - conferma Catapano - e sappiamo anche che c’è qualche imprenditore che sta facendo l’asso pigliatutto. In ballo ci sono almeno dieci convenzioni, ma col rischio di creare un maxicontenzioso perchè alcuni progetti sono indirizzati sugli stessi terreni agricoli». «E’ il metodo che è cambiato - aggiunge Cassano -. Quando è venuto fuori l’eolico, ma anche il solare, al governo c’eravamo noi e abbiamo pensato di realizzare un progetto, assieme ad altri comuni, su terreno demaniale. Ma l’idea è cambiate strada facendo e il rischio è quello di uno sfruttamento selvaggio del territorio delle Gravine». Per Catapano, poi, l’elenco dei “dolori” è ancora più lungo: Pis Habitat rupestre, piano commerciale, risparmio energetico, urbanistica e «miasmi» della Progeva (che produce compost da biomasse). «Sono le spie – conclude - di una mancata o errata pianificazione del territorio perché manca un’idea di sviluppo e, purtroppo, si tratta di nodi che ci ritroveremo in futuro».
Massimo D’Onofrio - Corriere del Giorno – 23 dicembre 2007

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