sabato 15 dicembre 2007

SEMAFORO SANGUISUGA

«Il semaforo sanguisuga»: non è titolo di un film, è un’altra puntata del controverso impianto semaforico installato in prossimità del centro urbano, dove via Roma, proseguendo per Castellaneta, torna ad essere statale 7. Bene, dopo segnalazioni e interventi di consiglieri regionali (Paolo Costantino, Pd: interessata la Guardia di finanza), “passaggi” consiliari, e altre forme di protesta più o meno visibili (anche filmati su YouTube), è la locale sezione del Partito socialista a ritornare sulla questione e a chiedere «l'immediata rimozione dell’iniquo e dannoso semaforo».
Con un’annunciata petizione popolare: «In un momento storico particolarmente recessivo - si legge in un comunicato stampa -, nel quale la pressione fiscale, i prezzi dei beni alimentari, dell’energia, dei mutui, sono al limite della sopportazione sociale, amministrazioni pubbliche come quella di Laterza, pur di rimpinguare le casse comunali, in barba alle difficoltà dei cittadini, s'inventano sempre nuovi e subdoli stratagemmi per spillare loro altro denaro». Un esempio, «la (finta) pianificazione del traffico urbano ed extraurbano: autovelox, videosorveglianza e semafori; ovvero, ulteriore e grave ma celata tassazione, per mezzo del Grande fratello». Insomma, per il Ps di Laterza «sembra ormai di moda, piantare semafori nelle città, con annesse fotocamere dalla dubbia funzione, che, paradossalmente, invece di contribuire alla sicurezza stradale, spesso sono essi stessi il vero pericolo». Una cosa però è certa, sostengono i socialisti laertini: «Il loro compito, quello effettivo di esattori, risulta davvero impeccabile». E «infallibile e spietato» viene definito il semaforo di via Roma, «a causa del quale ci pervengono centinaia di istanze, da parte di automobilisti e pedoni che ne lamentano sia l’ambiguo funzionamento, che l’oggettiva pericolosità; oltre, naturalmente, alla pesante punizione economica». Che la nota Ps snocciola fra parentesi: «Centocinquanta euro e la sottrazione di 6 punti dalla patente, cui si possono aggiungere altri 250 euro circa, per l’eventuale mancata comunicazione, al comando PM, del conducente il veicolo sanzionato». In sintesi, una sorta di «trappola fiscale occulta» in cui sarebbero fin qui caduti «più di 500 automobilisti», di cui il Ps di Laterza intende «rappresentare la protesta ed assumere la difesa». Attraverso, appunto, una petizione popolare finalizzata alla rimozione del “semaforo sanguisuga” e approfondimenti «mirati al miglioramento reale della situazione stradale e del traffico urbano in Laterza».
» Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

» Autore: Francesco Romano

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