Cruciale l’affacciata dal nostro Gran Canyon, 800 ettari protetti per uno spettacolo unico anche nei giorni piovosi. L’Oasi LIPU gravina di Laterza, le cui foto hanno fatto il giro dell’Italia grazie alla sponsorizzazione a cura di Puglia Promozione, è uno scrigno che contiene al proprio interno, come suggerisce Francesca Clemente, architetto e presidente della Pro Loco Laterza, diverse tipologie di habitat e specie animali e vegetali di interesse comunitario. Punto d’attrazione turistica, la gravina attira numerosi visitatori e sportivi che si calano nella natura incontaminata percorrendo sentieri naturali.
Il cielo sugli arrampicatori è spesso attraversato da una coppia di Capovaccai o Avvoltoi degli Egizi, specie in via d’estinzione, come spiega Vittorio Giacoia, biologo e responsabile dell’Oasi Lipu dal 1999 e promotore di azioni di conservazione e sensibilizzazione all’educazione ambientale per la salvaguardia di questo luogo di delizia selvaggia.
Dalla gravina aspra e profonda, le telecamere di rai3 si sono poi spostate verso il Santuario di Maria SS. Mater Domini costruito tra il 1736 ed il 1735, proprio accanto all’antica chiesa rupestre di S. Domenica, dove, secondo la tradizione, nel 1659 apparve la Madonna.
All’interno della Sagrestia vi troviamo un lavabo in maiolica, ove il sacerdote usava lavarsi le mani prima della predica.
La maiolica costituisce un altro caposaldo del territorio laertino filmato dalle telecamere di Rai3, con artigiani, Marilli tra gli altri, impegnati nella produzione di opere in ceramica rigorosamente fatte a mano con ausilio del tornio.
Su questi temi, i ragazzi di Officine Culturali Arthemisia poi Chiave di Volta, hanno concepito una linea di prodotti, Myolica, che si pone come un ponte tra lo stile decorativo dell’antica tradizione maiolicara laertina e la sua rilettura in chiave moderna con decori ispirati alle tipiche decorazioni della maiolica per forma e colore che prenderanno forma su supporti insoliti.
L’itinerario è poi proseguito verso la Chiesa Matrice di San Lorenzo Martire, situata nel centro storico di Laterza la cui facciata è caratterizzata da parti concavi e convesse, per poi giungere alla Fontana Medievale, edificata sull’acquedotto costruito dall’impero romano di cui oggi restano solo gli archi.
Altra pietra miliare edificata lungo le vie più antiche di Laterza, la Cantina Spagnola, spiega Nicola Zilio, presidente dell’Associazione Culturale Arthemisia e Chiave di Volta, vanta la compresenza di elementi dal carattere sacro e profano. Nata come Chiesa Ruprestre, in seguito, nel 1664, per probabile volontà dei Perez Navarrete, viene trasformata in una sala tempio, subendo un restyling iconografico. Provata dalle ultime infiltrazioni d’acqua, la grotta suggestiva è peculiare per la presenza di altorilievi che si completavano ad affresco.
Proprio i Perez Navarrete risultano gli ultimi signori di Laterza ad abitare il Palazzo Marchesale, affascinante luogo ora dedito agli eventi culturali dove, nei prossimi anni, si erigerà il Museo delle Ceramiche.
L'amministrazione comunale, ci ricorda il Sindaco, è intervenuta con lavori di recupero e restauro del palazzo, convinta dell'importanza che una tale struttura riveste dal punto di vista storico-architettonico e turistico e che sarà nuovamente cornice affascinante di una serie di eventi in programmazione nel calendario Natale a Laterza.
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