L’argomento di estrema attualità tratta di Imu e Tares. I sindaci ionici ieri in rivolta a Taranto, presso il Palazzo della Provincia.
«Stanchi di essere considerati dallo stato centrale quali ordinari esattori per suo conto e “mendicanti” di trasferimenti visti i continui e consistenti tagli ai Comuni» si legge nel documento fatto rimbalzare dal municipio di Ginosa. «Constatato che tale situazione sta alzando notevolmente il conflitto sociale nelle nostre città» i sindaci dei Comuni ionici terranno domani una conferenza stampa sullo «stato di malessere generato dai provvedimenti governativi adottati negli ultimi anni contro i Comuni». Tutti con la fascia tricolore, nel Salone degli Specchi.
«Il grido di allarme lanciato dai vari sindaci della Provincia di Taranto ha avuto effetto e non è passato inosservato – spiega il sindaco di Fragagnano, Andrisano – e no all’introduzione di queste nuove tasse imposte dal Governo centrale. La location stabilità, ossia il Palazzo della Provincia, sta a significare un grido di allarme unico, condiviso da tutti i comuni e diretto in volo per Roma.
“Non ne possiamo più – spiega il primo cittadino di Fragagnano. Siamo arrivati al capolinea, non è possibile che i sindaci siano diventati esattori dello Stato, siamo stanchi di subire attacchi, in alcuni casi violenti, solo perché applichiamo ciò che il Governo centrale ci chiede. L’entrata in vigore di queste nuove norme finanziarie ha messo in ginocchio gli amministratori locali, lasciando loro il disagio e la tensione sociale, spesso alimentata dalle opposizioni in maniera strumentale e demagogica, col fine unico di trarre consenso elettorale”.
Lino Andrisano urla la «disattenzione» ed il maltrattamento da parte di chi siede nei palazzi del potere. Una protesta che ha preso in pieno l’obiettivo, raccogliendo anche adesioni a destra e a sinistra, ottenendo l’aiuto e la collaborazione degli altri colleghi sindaci.
“Come ha ben dichiarato qualche altro mio collega sindaco – commenta Andrisano – tutti noi siamo oramai dei “mendicanti” di trasferimenti, visti i continui e consistenti tagli ai Comuni da parte dello Stato. Per non parlare della enorme rabbia e pressione sociale creatasi. La gente è esasperata, e legittimamente prende di mira noi amministratori locali, che siamo sempre in prima linea, e siamo facilmente visibili agli occhi dei cittadini. Per questo abbiamo deciso responsabilmente di avviare una forte di protesta».
A Taranto, «per dire no a questo maltrattamento e per dire no a queste nuove introduzioni di tasse emanate dallo Stato. Ben vengano – conclude il primo cittadino di Fragagnano – queste iniziative condivise da tutti, al di là delle appartenenze di partito. Qui si tratta della nostra dignità e della vita dei nostri cittadini, che giorno dopo giorno non riescono più ad andare avanti. A questo si aggiunge una strumentale opposizione, destinata solo ad alzare la fiamma della disperazione da parte dei contribuenti, aumentando ancor più le preoccupazioni e i contrasti. Noi, chiamati in prima linea a rappresentare le nostre comunità, siamo pronti a difendere i cittadini, manifestando con robustezza alle decisioni di questo Governo.
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