Alla sezione del PD di Laterza,
Al segretario Provinciale
Al vice-segretario Provinciale.
Mi sono entusiasmato due anni fa quando milioni di persone sono scesi nelle piazze italiane per partecipare in prima persona, con il loro voto, alla fondazione del Partito democratico.
E' stata un’esperienza forte perché nasceva dall’ambizione di governare il paese per modernizzarlo, strapparlo all’assenza di meritocrazia, alla corruzione dilagante, alla paura della diversità, eliminando l’abitudine a spacciare la furfanteria per competitività, ma soprattutto restituendo la speranza, la cui perdita in particolare tra i giovani, è l’elemento di disgregazione sociale più distruttivo che si conosca.
Ero convinto di edificare un partito capace di ascoltare tutti sui grandi temi del nostro paese.
Oggi mi dispiace constatare con amarezza che la politica dei vecchi mestieranti di partito ha inaridito il dibattito pubblico, ha imputridito su argomenti che nulla hanno a che vedere con le esigenze della società,
al punto da trasformare la partecipazione democratica in una lotta ipocratica al tesseramento.
Questa cancrena nel partito, fatta di lotte di posizioni, di schieramenti e di correnti, ci ha portato anche a non poter affrontare i temi della nostra comunita' e a irrigidire e interrompere i rapporti non
solo con i cittadini, ma anche con le forze economiche.
Nel parlarci addosso, non siamo capaci di affrontare i problemi della gente e il tentativo di fare politica, quella buona, e' fallito miseramente nelle odiose beghe interne.
Per questi motivi e' sempre mancata l’efficacia dell’azione. E tutti sappiamo di quanto sia necessario abbandonare gli annunci e i proclami per agire e lavorare.
Io, a Laterza, insieme a qualcun altro, volevo fare chiarezza e raccogliere come sfida quella di dimostrare che è possibile cambiare, costruire attraverso il lavoro di persone giovani di spirito e solide negli ideali, appassionate, libere, visionarie ma determinate a far uscire dal tunnel della mediocrità informe di chi utilizza il partito come strumento personale.
Ma questa sfida non sara' mai possibile vincerla finche'la vecchia politica manterra' il campo dalle sedi periferiche alle sedi nazionali.
Per questo, nelle consapevolezza che e' impossibile curare una cancrena che da anni ha diviso e rovinato il centro-sinistra nei risultati, nei valori e nei sentimenti, che lascio la segreteria, ma non la sfida di creare o unirmi a Laterza ad un gruppo di brave persone capaci di portare in spalla buone idee, che sia legato insieme da ideali e non da una sterile competizione animata da una odiosa lotta per conquistare posizioni e incarichi nel partito.
“Fare politica” resta intesa per me ancora come servizio reso alla comunità sempre orientato al bene comune, un servizio che dà precedenza agli interessi di tutti, non condizionato da interessi di parte o personali.
Davide Bellini
27 commenti:
Missione compiuta! Uno buono ne avevate e siete riusciti a farlo fuori. Il centrodestra governerà per almeno altri 50 anni. Caro Davide, spero tu non sia amareggiato, ti sei salvato.
Peppe
Ancora una volta i furbacchioni e gli opportunisti, quelli che non si stancano mai di distruggere e che si sentono strateghi della politica, sono stati capaci di rimettere indietro l'orologio della politica del centro-sinistra a Laterza. Sono gli stessi che hanno allevato cristella e oggi continuano ad essere i suoi migliori alleati. Incapaci di capire che ci hanno scassato la minchia e che non li sopporta più nessuno. Le dimissioni le avrebbero dovuti dare loro.
Per Davide continua ad impegnarti sarebbe un peccato se anche tu faccia la fine delle meteoriti che hanno attraversato i DS prima di te.
G.S.
Un po' di tempo fa scrissi un commento dove dicevo che un vecchio ds aveva detto ad un mio amico che dal loro punto di vista, le responsabilità non erano loro e pertanto se ne dovevano andare tutti i nuovi arrivati e quelli della margherita. Caro G.S. è fiato sprecato. Cmq sono d'accordo con te, secondo me Cristella prima o poi farà un monumento a tutti i suoi alleati rossi.
COME VOLEVASI DIMOSTRARE IL PEGGIO CONTINUA A GALLEGGIARE NEL PD.
EVVIVA CASSANO, FRACCASCIA, SERAFINI, CLEMENTE, CALDARALO .......
DOPO 30 ANNI SIETE ANCORA LI'!
E ci resteranno ancora per altri 30, saranno i cittadini ad essersene andati altrove. A dire il vero se ne sono già andati da almeno 8 anni. Ma voi non preoccupatevi, i vostri troni non ve li tocca nessuno.
Il TRIONFO DEI VECCHI!Alla faccia del ricambio generazionale......
Mah, con Davide ed altri della "nuova generazione" ci siamo confrontati nelle ultime settimane.
A mio modesto parere si poteva (e si doveva) agire diveramente e meglio, lottando insieme con le "armi" democratiche. Un'occasione preziosa sprecata.
A questo punto difficile prevedere il seguito ma se sarà nel senso del civismo non mi troverete disponibile e continuerò ad occuparmi tranquillamente del sociale.
:(
d'accordo con Pierpaolo
Sono pienamente d'accordo con Davide. Le dinamiche di questo partito sono talmente contorte e masochiste che l'unica cosa buona che si potesse fare era abbandonare una sede, che di marciume era ormai piena. La battaglia in questo gerarchico partito è come quella di Don Chischotte contro i mulini a vento. Qui i mulini sono vecchi e anche marci, però non si riescono ad abbattere, forti di un consenso non meritocratico ma feudale. Facciamo politica fuori dalle sedi che puzzano di cadavere in putrefazione ( mi riferisco non all'età anagrafica, ma al vecchio modo di fare politica talmente sporco e squallido che farebbe arrossire persino Vito Cassano uno che non arrossirebbe nemmeno di fronte ad una sconfitta di dimensioni epocali, com'è avvenuto). Beh allora basta, siamo stanchi di votare gente del genere tappandoci il naso e dopo vomitando una volta usciti dal seggio. Dobbiamo essere liberi da Cassano, Fraccascia i meschini vari, perchè sinistra è sinonimo di libertà!!!!!
LIBERO
Purtroppo, caro LIBERO, non bastano i proclami, le denunce e le invettive, ma bisogna "sporcarsi le mani" e impegnarsi in prima persona, come nel mio piccolo ho cercato di fare in questi ultimi mesi, ed altri ben prima di me stanno facendo da anni, con grossi sacrifici personali e familiari, suscitando finora il mio vivo apprezzamento e incoraggiamento.
Ma proprio ora che bisognava "quagliare" - scusami l'espressione -, a quanto vedo non si è voluto marciare compatti e lottare dall'interno, ma rispettando gli strumenti democratici che tutti avevamo a disposizione (= tesseramento).
Lo ribadisco e ne sono pienamente convinto: una preziosa occasione persa, forse irripetibile... peccato!
Ma quale battaglia democratica....
Finiamola....
Il Partito Democratico a Taranto è Provincia ha conservato la sua dimensione feudale e il tesseramento è uno specchio per le allodole con il fine di fare cassa....
Poi anche se uno ha la maggioranza delle tessere deve convivere con la minoranza ....
ed essere condizionata nelle scelte...
non in un sano confronto ma in un malsano scontro.
Sì vabbé e l'alternativa qual è?
La risposta che stiamo facendo emergere è: meglio starcene tutti a casa o, ancora peggio, vinca per altri 20 anni il centrodestra.
Continuiamo a farci male.
:((
bè, se vogliamo, è un pò quello che è successo all'indomani delle dimissioni di Veltroni, con il popolo delle primarie clamorosamente presente in ranghi ridotti o, più recentemente, con il flop della manifestazione dei precari della scuola convocata a Roma. Secondo me, invece, le vere battaglie vanno giocate nelle elezioni delle segreterie locali, provinciali e regionali. La competizione nazionale sarà ancora espressione dei rapporti di forza ereditati o nati dalla fusione dei due partiti. Ma se si abbandona la scena locale, ci si condanna al silenzio nazionale anche in futuro. E non parlo delle lotte attuali interne al partito, ma del ricambio generazionale che, per legge di natura, dovrà per forza esserci prima o poi. C'è il rischio di non essere mai pronti.
Per il mio primo intervento sul blog (che comunque ho sempre seguito) vorrei ricordare al prof. Lamola che non sempre il tesseramento è uno strumento democratico ma, al contrario, diventa (soprattutto nel nostro piccolo) strumento coercitivo. Tesserarsi è e deve restare una dinamica interiore di convincimento..altrimenti non siamo più nel campo dell'adesione!
Credo inoltre che il cambiamento e i suoi fautori ci siano ma questi sono purtroppo continuamente ostacolati da "mezzucci" loschi che permettono ai soliti di avere ancora la redini in mano! Si badi che i giovani pronti a "sporcarsi le mani" ci sono e sono molto a contatto con il popolo (lo'unico che la sinistra dovrebbe difendere!) e sanno (o meglio sappiamo) che la gente è stufa delle solite facce.
Arlon parla di "legge di natura" e cioè la biologia che interverrò, prima o poi su tutti. Bè appellarsi ad essa non è sbagliato ma riduttivo. Infatti non si può aspettare (o augurarsi) che l'altro perisca per avere il cambiamento..altrimenti affermiamo l'inaffermabile e sottoscriviamo il "sempre segretato": da noi la politica è vissuta (e vista) in maniera ciclica!!! Nel quale ciclo infatti si parte e si termina con una squadra senza fare mai inserimenti alcuni.SBAGLIATO (per me)!!! Ma attenzione, il "nuovismo" non deve essere un ideologia ma un anelito naturale della politica per meglio adattarsi ai tempi mondani!!!
Comunque, in conclusione, solidarizzo con Davide invitandolo a non mollare perchè il vento del cambiamento soffierà anche a Laterza!
Sono d'accordo con quanto dici rispetto a quello che io ho scritto. Infatti non auguro l'intervento della biologia per il cambiamento, lo constato soltanto. E' un dato di fatto. E quando ci sarà, non ci sarà nessuno, comportandosi e reagendo in questo modo. Da lontano purtroppo non mi sento neanche tanto il più indicato a parlare, mi si potrebbe dire: "Facile parlare a distanza". Questo lo metto in conto. Però i bocconi amari vanno digeriti, altrimenti si vive sempre il presente per il presente. E di questo passo è la contingenza che determina tutto.
Ribadisco la domanda: qual è l'alternativa? Cosa pensiamo di realizzare allontanandoci?
Caro Pier Paolo, la tua domanda deve rimanere aperta!!! Io non mi sono ancora avvicinato alla politica (pratica)..e non è neanche detto (anzi..) che inizi a "sporcarmi le mani" nel PD!!! Vedi, un'anonimo più su parlava di "troni nel PD"..e purtroppo ha le sue ragioni per dirlo!!! Ho ancora un visione ideale (forse troppo) del partito e dunque quest'ultimo per me è piena condivisone democratica di un ideale..di fronte al quale siamo tutti uguali (con le nostre differenze/specificità che arrichiscono l'altro e la politica). Il partito è luogo (immaginario o reale) di condivisone,di arrichimento e di valorizzazione. I laertini vedono la sinistra elitaria e snob!!! Bè se avrò l'onore/onere di "politicare" il mio lavoro sarà volto a riconquistare la cosiddetta "aura della sinistra": il contatto con il popolo.
Ecco allora che, per quanto mi riguarda, abbiamo trovato la radice comune per la ripartenza (e dunque anche la risposta alla tua domanda): cercare di (ri)trovare il contatto con la gente per difenderla dai soprusi che il quotidiano continuamente infligge.
Ciao Leanardo, sono molto contento di ritrovarti anche qui... in altra veste. Benvenuto!
La mia domanda era rivolta principalmente ad altri e particolarmente al gruppo di amici della "new generation" con cui più volte abbiamo avuto modo di incontrarci e scambiare pareri durante tutto il periodo della campagna elettorale - alcuni sono intervenuti sopra -, cercando anche di prendere insieme degli impegni. Grazie a loro mi ero riavvicinato in questi ultimi mesi all'impegno politico, e credo ora di aver diritto a delle risposte: quali saranno le prossime mosse, dopo questa occasione sprecata?
Sinceramente sono un po' stanco di piangerci addosso e di sentire peste e corna del centrosinistra laertino (di cui, checché se ne dica, anche noi facciamo parte!) dimenticando i veri avversari politici, soprattutto quando poi le scelte non sono conseguenti!
Ovviamente spero di sbagliarmi...
Eh Pier Paolo...sono stanco anche io di essere accostato al fare politica "da mestieranti" solo perchè sono di sinistra 8convintamente!).
Purtroppo però le sconfitte devono essere seguite da autocritica profonda..cosa che secondo me non è avvenuta ngli ultimi 10 anni pieni i sconfitte!!! Capire i propri errori è il primo passo per cambiare!!!
Io nel mio piccolo tento di capire gli eerori altrui per non farli di persona e cambiare finalmente la nomea della gauche laertina!!!
Spero di incontratri uno di questi giorni per poterne parlare distesamente..perchè il blog va molto bene ma parlarsi di persona è qualcos'altro!!!
Forse sarà più facile incontrarsi al mare!
:)
bilanci dei partiti politici del centrosinistra della Regione Puglia vengono acquisiti dai carabinieri a Bari nell'ambito dell'indagine del pm Desirè Digeronimo sul presunto intreccio tra mafia, politica e affari nella gestione degli appalti pubblici nel settore sanitario. A quanto è dato sapere, le acquisizioni vengono fatte nelle sedi regionali di Pd, Socialisti, Prc, Sinistra e Libertà, e Lista Emiliano
Sanità: delibere, convenzioni, nomine
tutti i documenti scottanti
Venti delibere, dalle forniture sanitarie alla nomina dei primari, dal trasferimento dell´oncologico al Cotugno sino ad alcune parcelle milionarie. Sono questi gli atti sui quali sta lavorando il sostituto procuratore Desirèe Digeronimo nell´indagine che sta facendo tremare la sanità pugliese. Intanto non si fermano le polemiche politiche. Durissimo ieri il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Antonio Maniglio: «Non possiamo prendere lezioni di moralità da questa destra fatta di inquisiti o di arrestati. Siamo arrivati al paradosso che il partito degli ergastolani predichi la buona virtù».
di Gabriella De Matteis e Giuliano Foschini
Convenzioni con centri di riabilitazione. Proroghe infinite per una serie di appalti. Il trasferimento dell´Oncologico al Cotugno, ma anche i lavori di ristrutturazione del Cto. E poi le nomine di alcuni primari, la rimozione di alcuni manager sanitari e alcune consulenze d´oro firmate dalle Asl con alcuni professionisti. È su queste carte, a riscontro di centinaia e centinaia di intercettazioni telefoniche, che si sta concentrando l´attenzione del sostituto procuratore Desireè Digeronimo e dei carabinieri del nucleo operativo.
Il capitolo principale, come dimostrano le delibere acquisite nella Asl di Bari, nella Bat e nelle aziende sanitarie di molte altre province pugliesi, riguarda la riabilitazione domiciliare e in particolare gli accordi "sospetti" con alcune aziende accreditate in altre regioni. E´ il caso della Rham o di quella Crm riconducibile all´imprenditore Diego Rana, collega di partito di Alberto Tedesco.
Troppo alti i costi e troppo pochi i controlli, sostengono gli investigatori. Tra le delibere acquisite ci sono però anche quelle che riguardano le nomine di alcuni primari: si va da un concorso di Neurologia al Miulli ad alcune nomine che Lea Cosentino ha firmato il giorno prima di essere "dimissionata" dalla Regione.
Ma la ricerca va indietro nel tempo. È il 24 febbraio del 2006 quando la Asl di Bari bandisce una gara per la fornitura di dispositivi medicali. La torta è grande, tanto che partecipano e si aggiudicano l´appalto più ditte. Una è quella riconducibile ai familiari di Tedesco. Forse per questo i carabinieri hanno portato via la delibera con l´affidamento dell´appalto e tutti i verbali della commissione aggiudicatrice. Un capitolo importante lo meritano poi le forniture: si va dalla delibera sull´allineamento prezzi, dopo la fusione delle Asl, per il «Sistema di prelievo sottovuoto», alla fornitura per il materiale per «Emodinamica». C´è l´attenzione degli investigatori anche per il sistema Cryoseal, un gel piastrinico sperimentale e per questo commercializzato da una sola ditta, richiesto alla direzione generale dall´ospedale San Paolo. Agli atti ci sono poi i verbali del collegio sindacale che in più occasioni hanno posto una serie di obiezioni su alcune delle operazioni fatte.
E´ il caso, per esempio, della presa d´atto del protocollo d´intesa per la realizzazione del "Centro di medicina dei viaggi e delle migrazioni" («c´è soltanto la firma del direttore generale» dice il collegio) oppure quello della maxi parcella, anch´essa oggetto dell´indagine. Un avvocato amministrativista si vede liquidare quasi centomila euro per una consulenza sul nuovo ospedale della Murgia, una cifra secondo il collegio «in contrasto con quanto stabilito dalle delibere di affidamento». Ci sono poi richieste di delucidazioni su alcuni lavori di ristrutturazione all´ex Cto e sulla stabilizzazione dei precari. «Su questo argomento - scrivono - sussistono delle perplessità in merito al bando».
Ignazio Zullo: “Caro Vendola, ecco il tuo fallimento nella sanità”
Una nota del consigliere regionale della Puglia prima di tutto, Ignazio Zullo.
“Le notizie delle indagini giudiziarie sulla sanità pugliese mortificano non solo la parte politica chiamata a rendere conto del proprio operato per le paventate rilevanze penali dell'azione amministrativa, ma l'intera politica regionale in un momento particolarmente delicato della vita della collettività pugliese e italiana caratterizzata da un disagio sociale-economico e culturale sempre più forte.
Nè Vendola può pensare che querelando quegli avversari che lo chiamano in causa come colluso possa avviare una gara su chi è più onesto e più trasparente.
Un uomo di esperienza come Vendola dovrebbe augurarsi, per il bene complessivo della politica e della collettività pugliese, che tutte le doverose e rispettabili indagini della magistratura chiariscano la piena estraneità della politica nel suo complesso e nella sua interezza ai fatti oggetto di indagine.
Ma questo modo di pensare appartiene ai grandi uomini e Vendola si dimostra sempre più piccolo nelle sue capacità di leader.
I grandi uomini hanno il dovere di analizzare i propri fallimenti per poter ripartire, ma Vendola riparte con una nuova Giunta senza attardarsi nell'analisi.
I fatti di oggi sono diretta conseguenza dell'incapacità di Vendola e Tedesco di dare concreta attuazione al processo di aziendalizzazione delle ASL e, quando questo non avviene, è inevitabile un inciucio gestionale tra politica e manager.
L’aziendalizzazione si fonda sulla nomina dei manager più esperti e accreditati nei requisiti tecnico-professionali accompagnata da obbiettivi di risultati gestionali correlati con un budget di risorse finanziarie, umane e strutturali.
L’aziendalizzazione prevede la piena autonomia dei manager che devono essere assoggettati a periodiche verifiche atte ad analizzare il grado di raggiungimento degli obiettivi assegnati e l’uso corretto delle risorse nel rispetto della legislazione vigente, del vincolo del bilancio e degli indirizzi della Regione e dei Sindaci.
È qui, caro Vendola, il tuo fallimento.
Hai scelto i manager con i più pregnanti contenuti tecnico-professionali?
Hai mai verificato i manager sugli obiettivi raggiunti e sull’uso delle risorse?
Nulla di tutto questo, hai reso i manager deboli verso la politica quando avevi il dovere di proteggerli e renderli forti contro i tuoi uomini e i tuoi partiti.
Ora con l'assessore Fiore ti inventi soluzioni ancora più deboli perchè, caro Vendola, stai responsabilizzando le strutture regionali cui non spettano compiti di gestione e continui a deresponsabilizzare i manager che pian pianino stai spogliando del loro compito primario, la gestione.
Insomma, non solo sono scappati i buoi dalla stalla, ma il tuo tentativo di chiudere la stalla a buoi scappati, non ti servirà nemmeno ad impedire che scappino anche i sorci”.
E Grillo fonda il partito
Era facile prevederlo. Dopo il balletto della tessera rifiutata, dopo che nel Pd si è deciso che Beppe Grillo non poteva correre e candidarsi alla segreteria del partito, ora siamo alla resa dei conti. Il blogger genovese annuncia che fonderà un partito. Che naturalmente sarà un partito democratisissimo, che naturalmente sarà un partito per i cittadini e dei cittadini, che naturalmente combatterà la partitocrazia, che naturalmente garantirà la qualità etica degli eletti rispolverando i vecchi bollini, anzi, ora lo chiama partito a cinque stelle, come un albergo di lusso, come un film da non perdere, come un ristorante dai prezzi proibitivi.
Perché stupirsi, nel peronismo imperante di una paese come il nostro, un peronismo tutto mediatico, ci stanno anche le cinque stelle di Beppe Grillo, purtroppo. Ma c'è una novità in tutto questo. Non si tratta soltanto di qualità, di bollini e di peronismi, c'è qualcosa di più. C'è il tema del debito pubblico, dei partiti che portano via i soldi ai cittadini, c'è il tema della povertà provocata dalla partitocrazia che non lo ha lasciato candidare, c'è l'idea di accendere la protesta attraverso un populismo inedito ma efficace, giocando sulla demagogia della crisi, sull'avidità di Tremonti e Draghi. L'idea di un tumulto per il pane, per i nuovi poveri.
Avrà successo. Non c'è da dubitarne. Avrà successo perché rappresenterà il disagio del presente di molte persone. E il disagio del presente fa necessariamente a meno di passato e di futuro, di progettualità, di ideologie che possano supportare qualcosa di concreto. Grillo è qui ed ora. Non c'è un ieri e non c'è un domani. Stimola la pancia dell'Italia, accende la provincia più profonda, incoraggia la demagogia. Strappa ogni frammento, ogni straccio rimasto di rispetto per la politica. Capisco che era inevitabile, che questa politica spesso è inguardabile, che la sensazione di non andare da nessuna parte la dà la destra e talvolta anche la sinistra. Che mai come oggi c'è uno scollamento tra partiti e cittadini, tra chi ha il potere e chi non lo ha. Ma non c'era bisogno, oggi, dell'ennessimo partito personalistico e populista. Dopo Berlusconi, e dopo Di Pietro. Se forse lo avessero lasciato candidare questo non sarebbe accaduto, con tutte le conseguenze future che in questo momento non riusciamo a immaginare. Era proprio necessario bloccare Grillo?
Eh sì, come "sopravvivere" politicamente al di fuori dei partiti? Impossibile direi, a meno di qualche sporadica e locale iniziativa civica.
Quindi, che fare? Se i partiti esistenti non vanno bene, fondiamone un altro.
E' già accaduto con Di Pietro e, meno recentemente, con Forza Italia e con la stessa Lega. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Forse non era il caso, per il caro Beppe, di seguire il cattivo esempio.
Anche in questo caso, ovviamente, spero sinceramente di sbagliare, vista la simpatia che nutro per lui. Gli auguro quindi "in bocca al lupo" - e certamente ne dovrà affrontare tanti! -, ma come per Di Pietro dubito che potrei seguirlo in questa nuova avventura...
Seguo il caro DAVIDE.....ma con un obiettivo ben preciso.
Laterza 31 Luglio 2009
In politica.
Dall’entusiasmo all’illusione.
Dalla delusione alla rassegnazione.
Ho creduto nella “generazione nuova” sperando che si trasformasse in una “nuova dimensione”. Sono rimasto deluso perché tutto sembrava nuovo ma i metodi, gli strumenti, le idee, gli uomini e il loro pensiero era vecchissimo.
Mi sono affidato allora all’identità, alle ragioni nobili dei valori, all’assoluto metodo dei “liberi e forti” convinto che non ci può essere un "male minore" ma un “bene possibile”.
E’ bastato un soffio, una brezza calda estiva che tutto si è arrestato anzi è venuta meno perfino l’Amicizia .....o forse molto probabilmente non c’è mai stata.
La gramigna cresciuta insieme al grano ha preso il sopravvento e adesso forse il raccolto è compromesso.
Quel bene possibile è confuso, frastornato, contaminato e tranne qualche futuro miracolo seriamente danneggiato.
E adesso ?
Allora ancora una volta mi rifaccio a Don Luigi Sturzo:
Se hai subito, in politica, uno scacco e non puoi o vuoi prenderti la rivincita, incassalo con faccia serena. Se pensi alla rivincita, sappi che non ti potrai fermare a metà strada ma sarai obbligato ad andare fino in fondo. Se perdi di nuovo, tirane le conseguenze e ritirati dall’agone.
Mi ritiro ma tutte le mie energie saranno rivolte a far crescere “l’Altra Generazione”, quella dei miei figli; il mio impegno continuerà ad essere rivolto esclusivamente a loro perché non facciano l'errore che ho commesso io. Continuerò a impegnarmi nella loro educazione e nella loro formazione perchè possano cercare sempre la verità e il tempo più opportuno per fare le cose.
Mi impegnerò perchè non lascino spazio all'improvvisazione, alla superficialità, alla banalizzazione, alla poca serietà..... nella vita di tutti i giorni, come nel sociale e nel politico. Affinché possano amare le ragioni della coerenza, della libertà e della fortezza soprattutto dell’onestà intellettuale.
Poi non tacerò e non avrò più nessuna esitazione...l'ho fatto per due volte e ne ho ricavato solo una ingiustificata mortificazione.
Domenico SAVINO
La sconfitta elettorale del centrosinistra a Laterza avrebbe dovuto provocare un terremoto nel Pd . Invece, nessuna testa pare voler cadere, anche se un’emorragia del genere farebbe tremare chiunque in vista delle Regionali 2010, ma nessuno dalla sede Provinciali ha dimostrato il minimo interesse.
L’unica idea per recuperare terreno proposta dai vertici del Pd è la solita litania sull’imparare dalla Lega, per “ritornare al radicamento sul territorio e parlare alla gente, anzi alla pancia della gente”.
Il clima è questo e il day after, alla porta della sede del Pd di Laterza, indica la scritta “chiuso per lutto”.
Il re e' nudo .... ed ha anche la pizza piccola.
Per superare questa crisi il centro-sinistra a Laterza deve abbandonare ogni riferimento con un Partito che non rispetta, anzi, ignora e insulta i suoi componenti periferici.
Le primarie, secondo i diktat di staffisti sdenza mestiere che stanno a Taranto, son un altro strumento per ingannare la gente.
Le primarie sono un meccanismo che dalle sedi Provinciali di Taranto non viene rispettato. Vi ricordate come e' stato scelto il segretario proviniciale e come sono state designate le candidature per le Politiche?
Sempre e solo dai poteri forti.
Allora non prendiamoci in giro e non sprechiamo le nostre energie in queste primarie che cambiano tutto e non cambiano niente.
Quelle figure sinistre, anche se in minoranza, rimangono sempre e rallentano e ostacolano tutto.
Il caso Tedesco e' la dimostrazione.
C'e' un partito che nasce con un progetto forte animato dall'esigenza di legalita' e sostenuto da figure pulite ed oneste come Emiliano e Carofiglio.
Ma le questioni giudiziarie dall' Abruzzo alla Puglia contraddicono tutto quanto.
Ad esempio, il PD, da Laterza a Bari, soffoca meschinamente un diritto fondamentale, quello alla salute.
Si specula ancora sulla sanita', quello strumento che alle volte diventa indispensabile in una una lotta tra la vita e la morte..
Finche' il PD sara' soggiogato da quelle figure che sono figlie della Prima Repubblica e che cercano di riesumare mostri terribili come Craxi e company, allora ogni lotta sara' persa in partenza.
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