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Perché la politica si ammala così spesso? Destra e sinistra quanto sono responsabili dell'attuale degenerazione della politica? Cosa distingue l'attuale momento sociale e politico da una normale crisi democratica? E' vero che ci attendono nuove forme di dittatura? Quale rimedio porre, specie a livello culturale ed educativo? Grandi domande che trovano, in questo saggio, piccole risposte per aiutare la riflessione nei percorsi di cittadinanza attiva e responsabile. Piccole risposte per meglio resistere, resistere, resistere alla malpolitica. Da soli e in gruppo.
Rocco D'AMBROSIO - Rosa PINTO, La malpolitica, Di Girolamo, Trapani 2009, 61 pp., € 5,90
Sommario
1. Il sentire comune; 2. Alcuni cambiamenti socio-culturali e politici in Italia; 3. Le leadership strategiche; 4. La passione idolatra; 5. Lo stile ambiguo; 6. Il pensiero saturo; 7. La teledipendenza; 8. La malpolitica è solo di destra?; 9. Alcune proposte educative; 10. bibliografia di riferimento
Gli autori
Rocco D'AMBROSIO (http://www.rocda.it/) insegna Filosofia Politica presso la Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana di Roma e la Facoltà Teologica Pugliese di Bari. E' docente di Etica Politica presso la Scuola Superiore dell'Amministrazione del Ministero dell'Interno di Roma. Ha pubblicato diversi saggi sui temi politici, tra cui l'ultimo Il potere e chi lo detiene, EDB, Bologna 2008. Si occupa di formazione all'impegno sociale e politico, collaborando con diverse istituzioni, a livello locale e nazionale. Dirige il periodico di cultura e politica "Cercasi un fine" e il suo relativo sito web (http://www.cercasiunfine.it/), promossi da alcune scuole pugliesi di formazione all'impegno sociale e politico.
Rosa PINTO, psichiatra, gruppoanalista, analista istituzionale, psicoterapeuta, collabora con la cattedra di Antropologia della Facoltà di Scienze Statistiche e con la Scuola di Specializzazione in Psichiatria della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Bari. E' docente di Psicologia Clinica presso la Cattedra di Ostetricia della Facoltà di Medicina e Chirurgia, ha pubblicato diversi lavori scientifici su temi gruppoanalitici, psichiatrici e sui fenomeni mafiosi della fascia adolescenziale su riviste nazionali ed internazionali, ha pubblicato un libro sulla prevenzione, si occupa di qualità e di psichiatria di consultazione e di riabilitazione psichiatrica presso l'Azienda Ospedaliera "Di Venere" di Bari.
4 commenti:
Da consigliare a tutti.
Il SACERDOTE don Rocco D'Ambrosio è un nostro conterraneo, di Cassano Murge, dove lo si può incontrare facilmente.
Credo che anche don Paolo Farinella, di cui ultimamente abbiamo sentito molto parlare, faccia parte dell'associazione "Cercasi un fine".
Vorrei organizzare una serata a Laterza con Don Rocco D'Ambrosio per dialogare con lui e per "cercare un fine" anche all'impegno politico a Laterza. Se siete interessati potete inviarmi una mail per verificare quanti vogliono partecipare. Franco Catapano
Per quanto mi riguarda, presente!
E ora Veltroni riscopre Craxi. Buon ultimo, perché nel suo partito già parecchi, a cominciare da Mafai e Violante, si erano affannati a spiegare che Berlinguer non aveva capito nulla e che invece Craxi aveva colto lo spirito del tempo. Allora erano tutti più aulici; oggi si dice: capire la pancia della società.
Anche Veltroni non rinuncia alla battuta sulla malinconica presenza di Berlinguer ai cancelli dell’occupazione di Mirafiori. Invece i socialisti se ne fregavano delle lotte, badavano al sodo e accumulavano incarichi e ricchezze. Barzellette li descrivevano così: voce gracchiante dell’altoparlante alla stazione: “I signori socialisti che hanno preso il rapido delle 12 sono pregati di rimetterlo sul suo binario”.
Ma Craxi vinse il referendum sulla scala mobile. I lavoratori dipendenti, meravigliosamente difesi dall’inflazione, gliene furono grati per sempre. E tutti stendono un velo ovattato sull’ imbattuto primato craxiano nella moltiplicazione del debito pubblico
Ma Craxi, in coppia con Andreotti, schierò i carabinieri contro i marines a Sigonella. Solo loro sapevano che cosa era successo all’aereo precipitato a Ustica e si poterono permettere la bravata che un’opinione pubblica corriva apprezzò come gesto di orgoglio nazionale.
Ma Craxi ha inventato Berlusconi. Ecco ci siamo. Veltroni potrebbe andare più in là e trarne la conseguenza obbligata: rivalutare direttamente Berlusconi.
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