Infermieri e domestiche e badanti di vecchi e bambini, quello che abbiamo di più prezioso (e di prostitute, addette ad altre cure corporali), e lavoratori primatisti di morti bianche, e li chiamiamo delinquenti e li additiamo alla paura.
Ci sono centinaia di migliaia di persone che aspettano la regolarizzazione secondo il capriccio dei decreti flussi, e intanto sul loro lavoro si regge la nostra vita quotidiana, e basta consultare le loro pratiche di questura per saperne tutto, nome cognome luogo di impiego e residenza, nome e indirizzo di chi li impiega.
La legge, vi obietterà qualcuno, vuole colpire gli ingressi, non chi c'è già: non è vero. La legge vuole e può colpire nel mucchio. È una legge incostituzionale, non solo contro la Costituzione italiana, ma contro ogni concezione dei diritti umani, e punisce una condizione di nascita - l'essere straniero - invece che la commissione di un reato. Dichiara reato quella condizione anagrafica. Ci si può sentire più sicuri quando si condanna a spaventarsi e nascondersi una parte così ingente e innocente di nostri coabitanti? Quando persone di nascita straniera temano a presentarsi a un ospedale, a far registrare una nascita, a frequentare un servizio sociale, o anche a rivolgersi, le vittime della tratta, ad associazioni volontarie e istituzionali (forze di polizia comprese) impegnate a offrir loro un sostegno. Quando gli stranieri temano, come avviene già, mi racconta una benemerita visitatrice di carceri, Rita Bernardini, di andare al colloquio con un famigliare detenuto, per paura di essere denunciato? Lo strappo che gli obblighi della legge e i suoi compiaciuti effetti psicologici e propagandistici provoca nella trama della vita quotidiana non farà che accrescere la clandestinità, questa sì lucrosa e criminale, di tutti i rapporti sociali delle persone straniere. È anche una legge razzista?
Si gioca troppo con le parole, mentre i fatti corrono. Le razze non esistono, i razzisti sì. Questa legge prende a pretesto i matrimoni di convenienza per ostacolare fino alla persecuzione i matrimoni misti, ostacola maniacalmente l'unità delle famiglie, fissa per gli stranieri senza permesso di soggiorno una pena pecuniaria grottesca per la sua irrealtà - da 5 a 10 mila euro, e giù risate - e in capo al paradosso si affaccia, come sempre, il carcere. Carcere fino a tre anni per chi affitti una stanza a un irregolare: be', dovremo vedere grandiose retate. Galera ripristinata - bazzecole, tre anni - a chi oltraggi un pubblico ufficiale: la più tipicamente fascista e arbitraria delle imputazioni. Quanto alle galere per chi non abbia commesso alcun reato, salvo metter piede sul suolo italiano, ora che si chiamano deliziosamente Centri di identificazione e di espulsione, ci si può restare sei mesi! Sei mesi, per aver messo piede.
Delle ronde, si è detto fin troppo: e dopo aver detto tanto, sono tornate tali e quali come nella primitiva ambizione, squadre aperte a ogni futuro, salvo il provvisorio pudore di negar loro non la gagliarda partecipazione di ammiratori del nazismo, ma la divisa e i distintivi.
Tutto questo è successo. Ogni dettaglio di questo furore repressivo è stato sconfessato e accantonato nei mesi scorsi, spesso per impulso di gruppi e personalità della stessa maggioranza, e gli articoli di legge sono stati ripetutamente battuti nello stesso attuale Parlamento introvabile. È bastato aspettare, rimettere insieme tutto, e nelle versioni più oltranziste, imporre il voto di fiducia - una sequela frenetica di voti di fiducia - e trionfare. Un tripudio di cravatte verdi, ministeriali e no, con l'aggiunta di qualche ex fascista berlusconizzato. (Perché non è vero che il berlusconismo si sia andato fascistizzando: è vero che il fascismo si è andato berlusconizzando). La morale politica è chiara. Il governo Berlusconi era già messo sotto dalla Lega ("doganato": si può dire così? Doganato dalla Lega). Ora un presidente del Consiglio provato da notti bianche e cene domestiche è un mero ratificatore del programma leghista. Ma la Chiesa cattolica, si obietterà, ha ripetuto ancora ieri il suo ripudio scandalizzato del reato di clandestinità e la sua diffidenza per le ronde e in genere lo spirito brutale che anima una tal idea della sicurezza. Appunto. Berlusconi è politicamente ricattabile, ma non da tutti allo stesso modo. Dalla Lega sì, dalle commissioni pontificie no, perlomeno non da quelle che si ricordano che il cristiano è uno straniero.
Un ultimo dettaglio: le carceri. Mai nella storia del nostro Stato si era sfiorato il numero attuale di detenuti: 64 mila. Dormono per terra, da svegli stanno ammucchiati. La legge riempirà a dismisura i loro cubicoli. Gli esperti hanno levato invano la loro voce: "Le carceri scoppiano, c'è da temere il ritorno della violenza, un'estate di rivolte". Può darsi. Ma non dovrebbe essere lo spauracchio delle rivolte, che non vengono, perché nemmeno di rivolte l'umanità schiacciata delle galere è oggi capace, a far allarmare e vergognare: bensì la domanda su quel loro giacere gli uni sugli altri, stranieri gli uni agli altri. La domanda se questi siano uomini.
Adriano Sofri
(Repubblica - 3 luglio 2009)
23 commenti:
COMUNICATO STAMPA - 3/07/2009
Offesa, atto eversivo e bestemmia
Un'offesa alla famiglia umana
Un atto eversivo della Costituzione italiana
Una bestemmia contraria al Vangelo di Cristo
Come cittadini italiani riteniamo che il provvedimento varato oggi al Senato sia un vero e proprio "atto eversivo" verso la civiltà del diritto espressa nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (la dignità della persona umana), nella Costituzione italiana (articoli 2 e 3), in tanti testi delle Nazioni Unite il cui spirito è presente nella Dottrina Sociale della Chiesa, orientata ad affermare il "bene comune", che è il bene di tutti e di ciascuno, sintesi di libertà e giustizia.
Come credenti nel Dio che tutti ama e nel Vangelo di Cristo "nostra pace" pensiamo che per i cristiani nessuno sia straniero e, soprattutto, che nessuno straniero sia di per sé un delinquente.
Chi ostenta i valori cristiani conosce le parole di Cristo "Ero straniero e mi avete accolto" (Matteo 25)?
Una bestemmia civile e cristiana così grande deve essere respinta da un'insurrezione nonviolenta. Rinnoviamo l'appello al Presidente della Repubblica, cui il 2 giugno scorso abbiamo mandato una lettera da Monte Sole, terra della Resistenza e di Dossetti, ad operare con urgente fermezza per respingere la deriva autoritaria e totalitaria basata sulla logica dello straniero-nemico che nasconde i veri pericoli della
criminalità organizzata, della corruzione economica e politica, del degrado etico e che alimenta la paura, eccita gli animi al peggio, diffonde modelli di violenza e prepara mali più grandi.
In piedi, costruttori di pace!
Per contatti:
don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale 347/3176588
segreteria Pax Christi 055/2020375
http://www.peacelink.it/paxchristi/a/29849.html
non è il sito del vaticano questo!
che palle!
primo levi
Se Sofri ti sembra un vaticanista... complimenti!
Dai commenti esclusivamente provocatori ed offensivi che continui a scrivere si evince il fatto che proprio non riesci a capire l'importanza del momento e che solo chiamando a raccolta TUTTE le forze di opposizione c'è una speranza di rinnovamento nel nostro paese ed in questa povera Italia!
Bene, continua così...
Commenti anonimi bloccati. Dato che non si riesce a rispettare il minimo di correttezza dovuta, siamo costretti a bloccare i commenti anonimi.
A questo proposito vi indico un articolo, scritto da Paolo Farinella (di cui voi avete già pubblicato la lettera a Bagnasco), pubblicato su MicroMega.
Link all'articolo
scusate, l'anonimo ha solo scritto che non è il sito del vaticano!!!
TerzoDiCamollia l'intervento dell'amministratore era soprattutto conseguenza dei numerosi interventi pubblicati nelle stesse ore su quest'altro post, alcuni dei quali sono stati eliminati perché volgarmente offensivi.
Questo il testo, fortemente provocatorio, linkato da bozzantonio.
Se certa Chiesa sa essere così chiara ed esplicita, seppure a mio parere troppo aggressiva, su temi importanti e decisivi per la nostra società, non possiamo non interrogarci, indipendetemente dall'essere cattolici...
DDL SICUREZZA, DON FARINELLA: E' LA MORTE DEL DIRITTO
Oggi è giorno di lutto per l’Italia fondata sul diritto e sulla Carta Costituzionale. Dopo i giorni della presidenza del consiglio trasformata in lupanare all’aperto, ecco i giorni della demenza giuridica e della vergogna di un governo che legifera solo per soddisfare i propri istinti e ignoranza. Due settimane fa il governo doveva varare la legge sulla prostituzione, penalizzando i clienti, su proposta della Mara Carfagna, non sappiamo (o forse sì?) per quali meriti divenuta ministra della moralità e approvata dal presidente del consiglio, «utilizzatore finale» di escort o prostitute a tre zeri. Qualcuno ha avuto la decenza di rimettere il disegno di legge nel cassetto, in attesa di tempi meno travagliati dalle parti governative. Occorreva qualcosa per distrarre dal porcilaio in cui l’Italia intera è stata annegata dal capo del governo e dei suoi manutengoli. La distrazione nazionale si chiama «il reato di clandestinità» da dare in pasto alle paure indotte dagli stessi che legiferano.
E’ legge, dunque, la norma che prevede il reato di clandestinità che per forza d’inerzia farà aumentare i clandestini come funghi dopo la pioggia; i centri di identificazione da luoghi di verifica civile diventano lager consentiti, passando da 60 a 540 giorni (il 900%). Oggi muore la decenza, muore il Diritto, mentre la stampa pubblica una lettera di un giudice costituzionale, «famiglio intimo» del plurinquisito» capo del governo con cui sfida e sotterra la dignità dell’Alta Corte.
Nella legge che dichiara la clandestinità reato, c’è una norma che inasprisce il reato di mafia (il 41bis). E’ una trappola. Vedremo che tutti i governativi e la maggioranza al guinzaglio si farà scudi di questo articolo per screditarsi tutori di legalità integerrima: essi inaspriscono le pene alla mafia, ma fanno eleggere al parlamento e nelle regioni mafiosi condannati o in via di processo.
Se Cristo fosse fisicamente presente in Italia (cosa impossibile perché starebbe a 12.000 km di distanza dal vaticano!), sarebbe clandestino e verrebbe rinchiuso in un lager di «verifica» (?). Per sfuggire alla polizia di Stato, fuggì in Egitto e tornò solo dopo la morte dei suoi persecutori. Ai clandestini colpevoli di essere uomini e donne in cerca di dignità e agli Italiani e Italiane che hanno ancora il senso del diritto, diciamo due cose: noi speriamo che muoiano presto coloro che li perseguitano e da parte nostra combatteremo questa ignominia di cui proviamo vergogna e che disprezziamo come disprezziamo coloro che l’hanno votata.
Il presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti, monsignor Antonio Maria Veglio, ha scritto: «I migranti hanno il diritto di bussare alle nostre porte. Basta demonizzare e criminalizzare il forestiero. L'arrivo dei migranti non è certo un pericolo. Sbagliato trincerarsi dentro le proprie mura». Gli fa eco il segretario del pontificio Consiglio, monsignor Agostino Marchetto: La nuova legge porterà «molti dolori e difficoltà agli immigrati» e noi aggiungiamo anche all’Italia perché farà aumentare in modo esponenziale la clandestinità.
Il catto-fascista Gasparri, insieme con gli altri governativi cattolici «similpelle» dichiara di «essere orgoglioso». Di fronte all’Italia che di degrado in degrado corre verso il buco nero dell’indecenza generalizzata, non riusciamo ancora ad udire un belato, un vagito, un gridolino della gerarchia cattolica che pare abbia assunto come nuovo stemma le tre scimmie storiche: non vede, non sente e non parla. La luce che doveva stare sul monte per illuminare le coscienze, è stata spenta e messa in sicurezza sotto il moggio, chiusa a chiave e la chiave buttata a mare. Il silenzio dei vescovi è un peccato contro lo Spirito che non sarà perdonato né in cielo né in terra.
Paolo Farinella, prete
(2 luglio 2009)
Sabato 4 luglio h 11
sit-in davanti alla prefettura di Napoli Si invitano tutti ad indossare la maglietta con la scritta "clandestino"
PACCHETTO SICUREZZA: ABBIAMO SOLO DA VERGOGNARCI
Il Senato ha approvato oggi il cosiddetto Pacchetto Sicurezza del ministro degli interni Maroni.
Mi vergogno di essere italiano e di essere cristiano. Non avrei mai pensato che un paese come l'Italia avrebbe potuto varare una legge così razzista e xenofoba. Noi che siamo vissuti per secoli emigrando per cercare un tozzo di pane (sono 60 milioni gli italiani che vivono all'estero!), ora ripetiamo sugli immigrati lo stesso trattamento, anzi peggiorandolo, che noi italiani abbiamo subito un po' ovunque nel mondo.
Questa legge è stata votata sull'onda lunga di un razzismo e una xenofobia crescente di cui la Lega è la migliore espressione.
Il cuore della legge è che il clandestino è ora un criminale. Vorrei ricordare che criminali non sono gli immigrati clandestini ma quelle strutture economico-finanziarie che obbligano le persone a emigrare. Papa Giovanni 23° nella Pacem in Terris ci ricorda che emigrare è un diritto.
Fra le altre cose la legge prevede la tassa sul permesso di soggiorno (i nostri immigrati non sono già tartassati abbastanza?), le ronde, il permesso di soggiorno a punti, norme restrittive sui ricongiungimenti familiari e matrimoni misti, il carcere fino a 4 anni per gli irregolari che non rispettano l'ordine di espulsione ed infine la proibizione per una donna clandestina che partorisce in ospedale di riconoscere il proprio figlio o di iscriverlo all'anagrafe.
Questa è una legislazione da apartheid, che viene da lontano: passando per la legge Turco-Napolitano fino alla non costituzionale Bossi-Fini. Tutto questo è il risultato di un mondo politico di destra e di sinistra che ha messo alla gogna lavavetri, ambulanti, rom e mendicanti. Questa è una cultura razzista che ci sta portando nel baratro dell'esclusione e dell'emarginazione.
"Questo rischia di svuotare dall'interno le garanzie costituzionali erette 60 anni fa - così hanno scritto nel loro appello gli antropologi italiani - contro il ritorno di un fascismo che rivelò se stesso nelle leggi razziali". Vorrei far notare che la nostra Costituzione è stata scritta in buona parte da esuli politici, rientrati in patria dopo l'esilio a causa del fascismo. Per ben due volte la costituzione italiana parla di diritto d'asilo, che il parlamento non ha mai trasformato in legge.
E non solo mi vergogno di essere italiano, ma mi vergogno anche di essere cristiano: questa legge è la negazione di verità fondamentali della Buona Novella di Gesù di Nazareth. Chiedo alla Chiesa Italiana il coraggio di denunciare senza mezzi termini una legge che fa a pugni con i fondamenti della fede cristiana.
Penso che come cristiani dobbiamo avere il coraggio della disobbedienza civile. È l'invito che aveva fatto il cardinale R. Mahoney di Los Angeles (California), quando nel 2006 si dibatteva negli USA una legge analoga dove si affermava che il clandestino è un criminale. Nell'omelia del Mercoledì delle ceneri nella sua cattedrale, il cardinale di Los Angeles ha detto che, se quella legge fosse stata approvata, avrebbe chiesto ai suoi preti e a tutto il personale diocesano la disobbedienza civile. Penso che i vescovi italiani dovrebbero fare oggi altrettanto.
Davanti a questa legge mi vergogno anche come missionario: sono stato ospite dei popoli d'Africa per oltre 20 anni, popoli che oggi noi respingiamo, indifferenti alle loro situazioni d'ingiustizia e d'impoverimento.
Noi italiani tutti dovremmo ricordare quella Parola che Dio rivolse a Israele: "Non molesterai il forestiero né l'opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d'Egitto" (Esodo 22,20).
Padre Alex Zanotelli
cmq Il vaticano ha detto che famiglia cristiana e avvenire non sono espressione del pensiero della chiesa...in pratica si è dissociato dalle critiche mosse al governo.
Ecco perché va dato risalto, a mio parere, ai pareri di certa Chiesa... ed alcuni Vescovi non sono gli ultimi arrivati... quando poi sarà la Chiesa ufficiale a prendere una posizione più netta, spero quanto prima, anche i cattolici "nordisti" saranno costretti ad interrogarsi... o almeno spero!
SE IL DIVERSO DIVENTA UN NEMICO
Prima di tutto, occorre denunciare che Berlusconi e la Lega con l’approvazione del decreto sicurezza si sono assunti la responsabilità di sancire la definitiva acquisizione nel nostro ordinamento giuridico di forme di razzismo istituzionale.
Ma con altrettanta chiarezza va detto che tanti altri in questi anni hanno contribuito a costruire quel clima politico culturale che ha reso possibile tutto ciò. Si tratta di quei tanti politici e opinionisti, di tutte le parti politiche, che in questi anni hanno alimentato le paure delle persone nei confronti dei migranti non avendo il coraggio di provare ad arginare il fiume di cattiveria e xenofobia che andava montando nel nostro Paese nel timore di perder consenso e lettori.
Il ddl sicurezza, nasce da tale deriva e si basa su un’ipotesi di società che è quanto di più lontano si possa immaginare da quella cultura della “cura” che aveva fatto nel nostro Paese uno dei più avanzati al mondo in termini di legislazione in materia di diritti umani e civili.
Il reato d’immigrazione clandestina che trasforma uomini e donne in criminali non per i loro comportamenti ma per la loro condizione umana; l’allungamento dei tempi di detenzione nei centri di identificazione ed espulsione di persone che non hanno commesso nessun crimine; la violenza inaccettabile della norma che impedisce ad una madre di riconoscere il proprio bambino o la propria bambina solo perché irregolare sono scelte legislative che offendono la nostra storia e la nostra Costituzione.
Il ddl sicurezza, ancora, rende sempre più deboli e ricattabili i lavoratori e le lavoratrici migranti, aumentando l’asimmetria di potere a favore dei datori di lavoro. Infatti, quale immigrato o immigrata potrà contrattare retribuzioni, orari di lavoro, trattamento sapendo che se perde il lavoro, oltre al reddito rischia, dopo poco tempo, di essere considerato criminale?
Nei fatti, migliaia di persone saranno negate nella loro esistenza. Non persone, perché le persone creano problemi, vogliono essere rispettate, hanno aspettative e sogni, ma solo forza lavoro per altro necessaria e indispensabile all’economia del nostro Paese e per curare e accudire i nostri anziani.
Ma il ddl sicurezza non colpisce solo i migranti e le loro famiglie ma tutti noi. Spinge l’insieme della nostra società in un baratro pericoloso e ingiusto. Una società dove gli interessi corporativi e il controllo sugli altri diventano la base dei processi identitari; dove la rappresentazione dei fenomeni sociali diventa più importante dei fenomeni stessi; dove la violenza diventa regolatrice delle relazioni umane; dove gli ultimi e i senza voce sono trasformati in merce o in “nemici opportuni”.
Di fronte a tutto questo, non possiamo più limitarci alla sola indignazione. Stare in silenzio non ha senso e in qualche modo assume una valenza di complicità. Abbiamo il dovere diritto di dichiarare la nostra opposizione.
Per questo, per affossare e superare il ddl sicurezza e necessario, da subito, lavorare in due direzioni. Da un lato dobbiamo nei nostri luoghi di vita, di lavoro, di relazione provare a rompere il perverso rapporto tra gli “imprenditori della paura” e gli spaventati. D’altra parte dobbiamo costruire spazi e interventi che provino ad arginare tale deriva, a costruire alternative, a praticare modelli di comunità accoglienti, capaci di riconoscere e valorizzare le differenze, in grado di essere più sicuri perché più giusti e solidali
Per capire come provare a contrastare l’ondata di inciviltà, cattiveria e razzismo che ci sta sommergendo, per trovare insieme forme di disobbedienza, civile, democratica e nonviolenta, per interrogare la politica e le istituzioni locali rispetto alla possibilità di approvare norme regionali che restituiscano diritti e dignità alle persone migranti, insieme ad altri e ad altre abbiamo provato a costruire un primo momento di incontro, lunedì 6 luglio alle ore 17 alla Cgil in Via Torino, a Napoli.
Andrea Morniroli – cooperativa sociale Dedalus Napoli
(pubblicato su Repubblica Napoli, 6 luglio 2009)
Il “pacchetto sicurezza”, evitando ogni deriva xenofoba(che non fa mai bene), riesce a dare ai cittadini la percezione che da oggi in poi lo Stato si sia dotato di nuovi e più efficaci strumenti per controllare e gestire correttamente il fenomeno dell’immigrazione selvaggia ed illegale ed i fenomeni di microcriminalità che pesano, più di ogni altro reato, sulla qualità della nostra vita quotidiana. L’esatto opposto della legge regionale voluta dal centrosinistra a favore dei clandestini; oggi una legge dello Stato consente di prevedere che chi entra in Italia o vi soggiorna clandestinamente commette un reato, al contrario della normativa regionale con cui si assicurano pari diritti sia agli immigrati clandestini che a quelli regolari, anzi, vengono introdotte agevolazioni maggiori rispetto agli stessi toscani. Come dire che la Toscana ha scelto di aiutare chi delinque togliendo soldi e sostegno a chi vive secondo le regole.
pep, troppo facile cadere nel luogo comune immigrato=delinquente, fomentato dall'ignoranza ma anche da certi mass-media.
Per cambiare radicalmente opinione, basta conoscerli personalmente e sentirne le storie, come fortunatamente mi è capitato da tanti anni, oppure averne bisogno per TANTI lavori umili che noi italiani non ci degniamo più di fare.
Senza di loro (e senza i loro figli) oggi l'Italia sarebbe formata in maggior parte da vecchietti... impiegati!
Ci hai pensato?
Ciao pep, credo che le cose siano molto diverse sa come le hai descritte.
Questo cdx, con la complicità dell'UDC, nella scorsa legislatura Berlusconi aveva approvato una legge molto efficace a favorire l'immigrazione clandestina, la c.d. "Legge Bossi-Fini" che riservava l'arrivo nel nostro Paese ai soli extracomunitari in grado di dimostrare di avere già un lavoro ad aspettarli in Italia(probabilmente ipotizzavano l'istituzione di agenzie interinali transnazionali..sigh!)
Quindi di fatto spiegami se questa formulazione della legge non voleva dire: andate a rompere altrove. In ogni modo, se qualche fortunato fosse riuscito a trovare un lavoro, nell'eventualità in cui lo avesse perso, o tornava nel proprio Paese o, più probabilmente diventava clandestino. Inoltre le quote di arrivo annuali diventavano facoltative. Il risultato di quella legge è nei dati. I clandestini aumentarono. Ma poiché la perseveranza è diabolica, invece di ragionare sul motivo di quel fallimento hanno deciso di calcare ancor più la mano introducendo questa pagliacciata del reato di immigrazione clandestina. Noi, con la pancia piena, un tetto sulla testa e la memoria corta, facciamo presto a dire, tutti in galera!
Si Pier Paolo,in questo purtroppo devo darti ragione!E' così,certi lavori,non vuole più svolgerli nessuno!Ma non so se la maniera migliore sia quella di accogliere tutto e tutti in maniera incondizionata!In Inghilterra,una delle democrazie per eccellenza vi sono modalità molto differenti dalle nostre per l' accoglienza degli immigrati!
Pep, ti consiglio solo di venire in Toscana per toccare con mano l'alto livello di integrazione che si è raggiunto qui.
E la Toscana è una delle poche regioni che ha i conti della sanità non in rosso.
Claudio non è una questione di integrazione!Secondo il mio modesto parere è semplicemente non giusta un provvedimento del genere!Io non sono a favore di atteggiamenti e provvedimenti xenofobi,ma nemmeno di quelli tendenti a favorire l'immigrazione clandestina!Sono per il CONTROLLO di questa gente!
Salve,
questa è la prima volta che pubblico un commento su questo blog, ma il tema che avete toccato mi sta particolarmente a cuore. Personalmente sono preoccupato da queste leggi e dalla deriva xenofoba che sta raggiungendo il nostro Paese. Il respingimento del "diverso" e l'istituzione delle ronde sono provvedimenti già adottati circa 70 anni fa, e tutti sappiamo le conseguenze: l'Italia contribuì a quella tragedia, che qualcuno si permette ancora di negare, l'OLOCAUSTO!
Il respingere chi fugge dalla fame, dalla guerra, dalla miseria è un atto deprecabile, vergognoso.
Vorrei ricordare agli amici che hanno difeso i provvedimenti del Governo, che il reato di clandestinità di fatto sancisce che il nostro Paese non è più uno Stato di diritto. Sono d'accordo sul rimpatriare chi delinque, ma assolutamente contrario a respingere a priori chi cerca accoglienza.
Inoltre le tv ci hanno bombardato di notizie inesatte: spesso ogni evento criminoso è stato attribuito ad extracomunitari, salvo essere smentiti dopo poche ore. L'opinione pubblica è facilmente manipolabile, il Governo indirettamente fa intendere che il nemico è il diverso e non chi compie atti di razzismo.
Senza essere fazioso invito a riflettere su questo problema.
Bruno Bongermino
ma scusa Pep, tu cosa proponi?
Mettiamo il caso che un clandestino riesca a sfuggire ai controlli alle frontiere. Entra in italia, si ammala e va in ospedale. Che dobbiamo fare? cacciarlo?
La legge regionale Toscana non dice mica "venite tutti qui che paga pantalone" ...si limita semplicemente a ribadire il concetto che chi ha bisogno di cure mediche le DEVE ASSOLUTAMENTE AVERE a prescindere da quello che dice il suo passaporto.
Perchè ancor prima di essere o meno cittadini, siamo essere Umani.
Come ti diceva, qui in Toscana l'integrazione tocca livelli altissimi, la sanità funziona benissimo.
Se 2+2 fa quattro qui fanno bene e nel resto d'Italia sbagliano.
Saluti.
Caro Pep hai ragione a dire che bisogna controllare il fenomeno immigratorio, anzi è un diritto dello Stato quello di decidere chi e quanti debbano entrare nel proprio territorio; è sacrosanto governare il fenomeno migratorio, soprattutto nei momenti di crisi economica, per evitare tensioni sociali.
Certamente però non è con la legge appena approvata che si mette ordine nel caos migratorio del nostro Paese.
Non è colpendo le vittime, gli immigranti, invece di chi trae profitto dalle loro miserie, che si risolvono i problemi.
Non è facendo terra bruciata attorno agli immigrati, non solo gli irregolari, rendendo loro ed alle loro famiglie la vita sempre più difficile, che si placano le incertezze nel futuro degli italiani.
Chi ha approvato la legge sulla cosi detta sicurezza dimostra di essere miope, non guarda al medio e lungo termine quando gli effetti della crisi si attenueranno e in Italia, come in altri paesi, a causa del deficit demografico si continuerà, ancora a lungo, ad aver bisogno degli immigrati.
La scelta giusta da fare, allora, non è il blocco dei flussi e leggi intransigenti per spaventare gli immigrati, ma, e ha ragione Franco, una profonda riforma della normativa sull’immigrazione che ha prodotto finora decine di migliaia di cittadini in condizione di irregolarità e clandestinità ed attese di anni per avere il rinnovo del permesso, la famosa legge Bossi-Fini..
Da LVBAMP , Lucifero
Posta un commento