sabato 3 novembre 2012

200 Milioni di euro di investimenti e 900 posti di lavoro. Presentata la bozza dell'Accordo di Programma del mobile imbottito


Quasi 200 milioni e quasi 900 posti di lavoro. Questi sono i numeri che la bozza dell’accordo di programma sul mobile imbottito ha messo sul tavolo nello scorso mercoledì durante l’incontro all’assessorato allo sviluppo di Corso Sonnino. Una parte di quei 200 milioni, poco più del quinto, ovvero circa 43 milioni, sarà destinata allo sviluppo e alla ricerca. All’incontro con l’assessore e vice presidente della Regione Puglia Loredana Capone erano presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria e i sindaci del distretto del mobile imbottito, ovvero i primi cittadini di Gravina, Gioia del Colle, Laterza, Cassano delle Murge, Altamura, Santeramo, Ginosa e Poggiorsini. Poiché i fondi sono cospicui e si vogliono evitare altre perdite di tempo come accaduto dal 2006 ad oggi, sono stati costituiti quattro gruppi di lavoro che analizzeranno i loro campi specifici di competenza. Per i gruppi, la composizione sarà definita la prossima settimana.I campi di analisi sono quattro:  produttività; logistica; incentivi e semplificazione; credito. Ciascun gruppo dovrà elaborare contenuti per ogni area e presentare, entro fine novembre, il testo definitivo. Insieme agli altri elaborati si arriverà al documento definitivo da inviare al Ministero dello Sviluppo Economico entro la fine dell’anno.
Per quanto riguarda il distretto del mobile, il governo dovrebbe investire 40 milioni di Euro. La stesa somma dovrà investirla la Regione Puglia. La logistica sembra essere il settore che ha avito meno investimenti e per questo si stanno reperendo altri fondi. Il lavoro dei gruppi sarà coordinato da Carlo Sappino, direttore generale del ministero dello Sviluppo Economico.
Ad oggi sono pervenute molte dichiarazioni d’interesse e una buona parte di queste riguardano proprio il settore che ha subito la crisi in maniera più sentita e di conseguenza ha coinvolto anche l’intero indotto. Il settore del legno e arredo attendeva con trepidazione questi fondi per provare a ripartire del resto le maestranze e gli operai non mancano.Un ambito molto gettonato è il settore ricerca e sviluppo con circa il 20% del totale investimento. È un metodo per cercare di uscire dalla crisi. La storia lo insegna. In momenti di recessione il settore della ricerca dovrebbe ricevere più fondi per innovare e sperimentare. Un ruolo fondamentale lo sta avendo Invitalia,  l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. L’agenzia individua e organizza gli investimenti in modo che questi confluiscano nelle zone in cui c’è maggiore bisogno d’investimenti. Ad oggi, come afferma l’assessore Capone, sono arrivate molte richieste. Una larga maggioranza d’imprese ha espresso la volontà d’investire in Puglia, anche se la Basilicata non rimane certo a guardare. Moltissime micro e piccole imprese. Le medie sono poche, mentre i grandi colossi dell’industria sono soltanto due. Questi i dati pervenuti finora. Il documento è solo una bozza e si aspetta che si arrivi alla stesura del documento definitivo. Dai dati raccolti, come si diceva, le micro imprese e le piccole sono quelle che al momento sono in numero maggiore. Il vero tessuto dell’economia italiana. Forse tali dati potrebbero portare a una diversa distribuzione di fondi e incentivi verso l’industria italiana. Una speranza per i piccoli imprenditori. Molti di loro non esistono più. Sono stati spazzati via dalla crisi. l’accordo di programma potrebbe essere un’ancora di salvezza.
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