Un mondo possibile. Una serata nel palazzo marchesale per conoscere come incamminarsi lungo la strada per diventare imprenditori. L’assessore al bilancio e alle attività produttive, Mimma Stano, ha chiamato Valentina Talò, Riccardo Caracuta e Domenico Morciano, esponenti del mondo collaterale all’economia: Confcommercio, Coldiretti, Casartigiani e Claai, per esporre il “Job Enterprise Creation - Il lavoro nelle tue mani”. Forte della sua esperienza di direttrice di banca, di chi, cioè, ha “visto da vicino” intenzioni, visioni, nascite e fioriture e stenti e morti di piccole e medie aziende, la Stano dice al “Corriere”: “Il mio intento è di far conoscere un mondo possibile, quello dell’imprenditoria. Laterza è un paese agricolo, poi italsiderino, che però ha saputo dare spessore imprenditoriale alle sue principali e tradizionali attività produttive, forni e fornelli: i primi per prodotti da farina, dal pane ai biscotti, che hanno mercato anche nel centro e nel nord, i secondi per le mille varietà di carne arrostita, punto di ritrovo di molti paesi vicini. Ora è la ceramica in maturazione, molti artigiani sono già un nome, o firma o
griffe, come si dice oggi, si sono già affacciati fuori di Laterza, hanno maturato l’idea delle “rete ”, cioè del lavorare in coordinazione fra loro, in modo da essere pronti a soddisfare subito ogni specie di domanda. Necessario, quindi, far conoscere loro i tempi e i modi per il salto di qualità, da bottega ad azienda. In estate parlammo del credito, oggi abbiamo parlato di tempi e modi per entrare nel complesso mondo dell’imprenditoria”.
Al dire dei suoi portavoce, Jec parte da lontano: aprire un’attività propria è il sogno di molti, lavorare senza padroni è l’alternativa al posto fisso; ma come si fa? Come muoversi nella giungla paludosa della burocrazia e infestata da pirana, quali sono le banche? In sé Jec è ufficio di consulenza e assistenza a quanti vogliano aprire ex novo un’azienda o trasformare la propria bottega in impresa: produrre beni, creare lavoro, distribuire redditi. Prende per mano l’aspirante imprenditore e lo conduce fin sulla soglia della banca, erogatrice di fondi per costruire un capannone, o ampliare la propria bottega. E sulla porta della banca fa trovare la Cofidi, intermediaria fra i soldi stanziati dalla Regione, il prestito delle banche e l’aspirante imprenditore. Cofidi, esaminato l’ubi consistam di chi chiede il suo intervento, assolve al delicato compito di fideiussore, sblocca il credito e dà il via alla nascita della nuova azienda.
Ma ha senso intraprendere oggi? La crisi ha messo in ginocchio l’Italia normale, cioè i cittadini che vivono del proprio lavoro; l ’ economia dall’avere un’etica, il senso comunitario, è sprofondata nell ’ossessione del profitto e dell ’accumulazione, con il grottesco risultato che pochi hanno tanto denaro da non potersene servire e lo hanno nascosto e scimmiottano la patetica figura di Paperon de’ Paperoni che faceva il bagno nel suo forziere. E’ stato calcolato che i danarosi di tutto il mondo abbiano evaso il fisco e tengano da parte, inutilizzati, oltre 30 mila miliardi di dollari, che, se in circolo, risolverebbero d’emblai la crisi di molti Stati. Molti imprenditori non sono evasori, anzi i più subiscono gli effetti delle massicce evasioni fiscali: crisi e diminuzione della spesa; ma moltissimi hanno anche subito il contagio dei grandi profittatori, coloro che portavano all’estero i soldi avuto dallo Stato per necessità vere e soprattutto artefatte. E ciò, con la complicità di politici e sindacalisti imbelli perché corrotti, spiega le mille forme di accanimento contro i lavoratori, dalle capricciose forme di precariato, alle isteriche bizze di redivivi mercanti di schiavi. E allora i consulenti degli aspiranti imprenditori, ai loro consigli aggiungano come dono un libro, o una sua aggiornata sintesi: “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”, in cui Max Weber spiegava che il lavoro è un valore in sé, o per dirla in parole moderne: il lavoro capace di produrre benessere è il segno che si sta nella grazia di Dio, o nella dignità umana: l’altro mondo possibile.
Michele Cristella (Corriere del Giorno)
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