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LATERZA – Il preside del Liceo “Vico” guarda il tetto della palestra e tira un sospiro: «Almeno non dovrò più consultare le previsioni meteorologiche per sapere se piove…».Previsione azzeccata o danza della non-pioggia che sia, per Franco Cristella ieri è stata una giornata di sereno dopo tre anni di nuvoloni e scongiuri per non vedere l’acqua sgocciolare da una copertura ridotta a un colabrodo ed essere costretto a dire ai suoi studenti che “la palestra è momentaneamente allagata…”.Alla fine, dopo tante telefonate, ritardi, burocratici intoppi, preghiere e garbate insistenze gli agognati lavori per riparare quel tetto maledettamente “idrofilo” sono partiti per davvero. Con sollievo reciproco della dirigenza scolastica e degli amministratori comunali, sindaco Lopane e assessore Caldaralo in testa, costretti a incollarsi (metaforicamente) alle calcagna della Provincia e (fisicamente) ai polpacci di Vito Cassano, consigliere provinciale ieri sul posto a controllare il cantiere, per ottenere un po’ di dovuta attenzione e il pacco d’euro necessario per rimettere in sesto una struttura che mostra tutti gli acciacchi dei suoi quasi trent’anni.Lavori che saranno ultimati in «tempi abbastanza rapidi» dice l’assessore Caldaralo mentre snocciola le cifre: «60mila euro per la copertura e altri 40mila per i lavori all’interno». Il nuovo “involucro”, in alluminio leggerissimo e garantito per 30 anni, ricoprirà interamente il vecchio tetto ormai marcio da cui sarà separato attraverso una camera d’aria. All’interno della palestra, poi, la ditta sistemerà l’intonaco (ridotto a pezzi) e riparerà i danni subiti dall’impianto elettrico e dal tappeto in gomma che ricopre il pavimento. «Finalmente smetterò di pregare perché non piova – ammette il dirigente scolastico – e non dovrò più pagare gli straordinari ai collaboratori per far raccogliere l’acqua piovana. Abbiamo atteso e avuto pazienza…».
E ora quegli operai al lavoro ripagano i ritardi sopportati per via del patto di stabilità (regionale prima e provinciale poi) che ha fatto slittare l’apertura del cantiere di un paio di mesi. Cassano, allora, può prendersi la rivincita delle stoccate ricevute dal collega Cristella, consigliere ed ex sindaco come lui: «Per qualcuno questo cantiere è persino un fatto negativo. Invece dimostra l’attenzione che la Provincia sta avendo per Laterza: altro che terra dimenticata». E Lopane rincara la dose: «Chi parla di nostri sprechi dovrebbe guardare la tensostruttura “esemplare” che c’è qui a fianco: 149mila euro e un mutuo da pagare sino al 2024 per un’opera praticamente inutilizzabile».A due passi il preside ragiona già del futuro prossimo: «Il Liceo, con i suoi 833 ragazzi e i nuovi indirizzi di studio come Scienze applicate o l’Artistico, ha bisogno di 4-5 nuove classi per rispondere alla domanda crescente che arriva da un territorio ampio che va da Marina di Ginosa a Castellaneta». Cassano, via telefono, strappa un impegno formale all’assessore provinciale Galeota: «Le aule arriveranno». Il costo è già nei pensieri del preside: «Siamo al terzo aggiornamento del progetto, quasi 500mila euro». Ci vorranno molti “santi in Provincia” e un’idea-guida, che il sindaco mette giù: «Abbiamo un’eccellenza dal punto di vista formativo e dobbiamo programmare l’edilizia scolastica in modo coerente: tagliare nastri non serve a nulla».
Massimo D'Onofrio (Corriere del Giorno)
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