lunedì 16 marzo 2009

Caro Presidente















Caro Presidente Berlusconi,
ho letto che il tuo governo, nel mese di giugno, mi farà votare in due giorni diversi per le elezioni e per il referendum e che questo comporterà un costo in più di oltre 460 milioni di euro! Perché buttare questi soldi dello Stato e dei cittadini? Il Partito Democratico propone di utilizzarli per potenziare con uomini e mezzi le Forze dell’Ordine, acquistare il carburante alle volanti, riparare quelle ferme perché rotte e pagare gli straordinari al personale.Io sono d’accordo e ti chiedo: aiuta gli italiani davvero, unifica la data del voto.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so perché Berlusconi sia così umile e dica di avere solo il 43%, io ho un sondaggio qua in tasca secondo il quale il suo partito è già al 51% e alle europee può arrivare al 92%». Degna fine della politica fatta sondaggio, ridicolizzato in un nuovo botta e risposta tra il «clerico-fascista» capo del governo e il «catto-comunista» capo dell’opposizione. Il primo è a Cernobbio, sul lago di Como, a parlare ai commercianti, il secondo poco distante, alla Fiera di Rho, fuori Milano, a parlare ai dirigenti del Pd di domani, un migliaio di delegati massimo trentenni, arrivati da tutta Italia per eleggersi i rappresentanti nella direzione nazionale. Dario Franceschini è lì presto la mattina, maglione azzurro, giacchetta di pelle, molte strette di mano e nessun cordone sanitario intorno.

Prima di entrare in sala, fermata in Posta contro l’ultimo spreco del governo Berlusconi, il rifiuto dell’election-day, con una cartolina spedita a palazzo Chigi. Titolo: «Presidente, aiuta gli italiani davvero e unifica la data del voto». Sottotitolo: «Votare in due giorni diversi per elezioni e referendum comporterà un costo in più di oltre 460 milioni, perché buttare questi soldi dello Stato e dei cittadini? Sono soldi veri, quelli che chiede anche Confindustria per combattere la crisi».
Quando il segretario del Pd entra in sala, nel balletto delle forbici più ampie o più strette, una cosa è certa: un sondaggio tra i ragazzi arrivati a Rho lo vedrebbe trionfante. «All’inizio non ero convinto, ma più parla e più cambio idea. Mi piace il suo pragmatismo.
Si sente di nuovo parlare di politica, di cose vicine alla gente». Luca viene dalla Sicilia insieme ad altri 70 delegati, hanno preso un aereo di andata ieri mattina e uno di ritorno ieri sera.
Non sono dissimili dagli altri 900 ragazzi presenti: c’è chi ha dormito poco e chi niente, chi ha organizzato pullman da Napoli e chi viaggi in auto o in treno o in aereo, da Mestre, Firenze, Roma, Pescara, da Cagliari. Sono i ragazzi «normali», che si arrangiavano a fare qualsiasi lavoretto già prima che glielo consigliasse Sacconi, che intanto studiano all’università.
Quelli che vanno su Facebook «perché è un modo anche quello di fare politica», come dice Maria Laura da Palermo, che girano il mondo low-cost, che quando hanno votato per la prima volta sulla scheda hanno trovato Pd o, al massimo l’Ulivo. E che a sentire parlare Franceschini, quello che all’inizio «sembrava una fotocopia sbiadita di Veltroni», perdi più «nominato senza congresso», si spellano di applausi, ritrovano l’«orgoglio di non rincorrere Berlusconi», e commentano «finalmente si sente qualcosa di sinistra», nientemeno. Per i più diffidenti come Claudia e Antonio da Sassari «non è una svolta seria», ma in attesa del sospirato congresso in fondo va bene così, eppoi «le prime mosse non sono male».

L’amalgama è compiuto. Nella giovane base Pdl e ex appartenenze politiche, Ds e Margherita, laici e cattolici, suonano old style e totalmente incomprensibili. È per questo che applaudono di più quando Franceschini si rivolge direttamente a loro, esortandoli ad una militanza politica senza divisioni interne: «Non declinate la vostra appartenenza in base al nome di un leader o dell’altro, franceschiniani, dalemiani, veltroniani, dividetevi in base alle idee, ai progetti. E difendete la vostra autonomia: a 20 anni non bisogna avere paura di dire qualcosa contro il proprio partito». Lui dal palco invita a «sporcarsi le mani» e rispolvera il diritto all’utopia. Qualcuno in sala, i più osè, parlerebbe di emozioni.

Anonimo ha detto...

Martedi 17 febbraio 2009 è stata aperta la discarica di Chiaiano contro il volere dei cittadini del posto. Ancor più singolare, ma allarmante, il fatto che questo gesto sia stato compiuto sotto scorta dell’esercito. In Campania i media stanno tacendo, è calato il sipario mediatico sulla diossina, sulla monnezza, sui politici campani, sui rapporti tra camorra e politica, anche sulle intercettazioni. Ora tutto tace, ma è tutto come prima, da almeno quattordici interminabili anni. Le sedute del Consiglio dei ministri napoletane di Silvio Berlusconi non hanno risolto il problema spazzatura nei fatti, ma solo a parole. Molti italiani sono stati tratti in inganno dagli show televisivi del premier, ma i napoletani no, perché, oltre alla scomparsa dei rifiuti da piazza del Plebiscito e alle manganellate in testa a dei sessantenni di Pianura, non hanno notato alcun miglioramento nella loro regione. Monnezza c’era, monnezza c’è, camorra comandava, camorra comanda.

Anonimo ha detto...

De Magistris ha scelto l'italia dei valori...

meditate gente, meditate....

Anonimo ha detto...

Anche i preti rubano.In Calabria una clinica in provincia di Cosenza intitolata a Papa Giovanni XXIII gestita da un sacerdote ha fatto sparire così dicono le cronache 13 persone.Inoltre viveva in una lussuosa villa e tanto denaro.Un vero tesoretto.Mentre tanta gente con tanto dolore strisciava mani, faccia, e lingua sulla strada.La Chiesa rimane in silenzio.Mi vergogno di questa Italia di seconda Repubblica.Rubare ai sofferenti è la vergogna dell'uomo che per me nella scala biologica è al disotto degli animali.Gli sputo in faccia a chi fa del male a gente che soffre... I giornali sono venduti? L'Avvenire non dice nulla. E Famiglia Cristiana? Un anonimo che vive di valori umani,civili. Dire cattolico e religioso è una vera boiata!!!! Ricordate padre Fedele? Che fu denunciato da una suora per violenza carnale? Sapete quanti politici sfruttano la frase: io sono cattolico? Sono falsi farisei.

Anonimo ha detto...

"ANCHE i preti rubano"...perchè avevi dubbi?

Anonimo ha detto...

i partiti che hanno dato il sangue per la libertà deli italiani sono stati umiliati e cancellati da chi oggi ci governa.La questione morale.Una falsa rivoluzione.Oggi i finti partiti sono proprietari di banche,navi,elicotteri,aereoPORTI.
PERTINI,ZACCAGNINI,DON STURZO,NENNI, sono morti poveri.SINISTRA E DESTRA, CI SONO LEADER,MA NON CI SONO I PARTITI.OGNUNO FA I COMODI PROPRI. LA POLITICA OGGI E' UNA VERGOGNA.