domenica 8 febbraio 2009

Comunicato Stampa del Pd

Non è certo una novità che il centrodestra a Laterza, come in tutta Italia, sia intollerante nei confronti della opposizione. Per molti è solo un' idea bizzarra quella di poter manifestare un pensiero critico solo in contraddittorio con l'interessato o con un suo rappresentante. Come dire che, per rendere pubblici fatti o circostanze d'interesse generale riguardanti lor Signori, occorra il loro consenso.
Un'idea strabiliante, capace di cambiare la storia. Insomma, la pietra tombale della libertà d'espressione, una sorta di censura preventiva che, non a caso, la Costituzione italiana vieta, prevedendo, in casi di abusi, un intervento ex-post dell'autorità giudiziaria .

A dispetto di ciò che lor Signori raccontano, le nostre istanze sono dettate innanzitutto dall'essere cittadini di Laterza prima ancora che membri di partito.

Sulla vicenda Progeva abbiamo semplicemente richiesto l'intervento di un'Amministrazione comunale rivelatasi svogliata e smemorata, per evitare il ripetersi dei cattivi odori; abbiamo richiesto di risolvere l'affaire EDILECO-LIDL con la prospettiva di offrire ai cittadini nuove opportunità di risparmio ed anche di occupazione evitando di esporci a probabili contenziosi.
Auspichiamo un miglioramento della qualità della vita del nostro paese e per questo abbiamo sollecitato l'Amministrazione a creare zone pedonali invece di impiantare inutili semafori; abbiamo denunciato una pressione tributaria ancora ai massimi consentiti, mentre assistiamo ad un continuo susseguirsi di spese inessenziali come la realizzazione di piazzette e giostrine che distraggono fondi da interventi ben più urgenti (ad esempio nel cruciale ambito dell'edilizia scolastica).
Sollecitiamo maggiore attenzione per lo stato delle strade e delle periferie, trascurate perché inidonee a garantire a lor Signori utili vetrine propagandistiche da utilizzare per le proprie ambizioni politiche.

L'ira furibonda e scomposta di questi giorni, determinata dalla richiesta di rinvio a giudizio per la vicenda del campo sportivo, è sintomatica dell'incapacità di riconoscere il diritto-dovere di controllo e denuncia che spetta all'opposizione. La reazione a caldo del Sindaco fu molto chiara, dopo un comprensibile tentativo di minimizzazione dell'accaduto («La richiesta del p.m. era prevedibile, anzi me l'aspettavo. Ora aspetto sereno e tranquillo il giudizio del Gup»), l'affondo velenoso, questa volta però contro la magistratura: «Strano che queste cose capitino sempre in periodo pre-elettorale». Quindi, martiri berlusconiani, gli indagati sono stati, a loro dire, travolti dall'azione politico - sovversiva delle toghe politicizzate.
Oggi ci accusano di aver già celebrato il processo e di essere giunti ad un verdetto di colpevolezza. In realtà un processo in pubblica piazza si sta celebrando, ma a celebrarlo sono gli stessi indagati che hanno già provveduto ad assolversi. Quella vicenda, a limite, è viziata da un errore tecnico, continuano a ripetere, affrettandosi a ribadire di non aver intascato un centesimo.
Ci sorge però un dubbio che proponiamo agli eminenti giuristi della PdL: chi ha mai sostenuto che gli imputati abbiano ricavato un vantaggio economico da questa vicenda? Noi senz'altro no, la magistratura nemmeno, altrimenti tra i reati contestati vi sarebbe anche quello di concussione. Un adagio latino recitava pressappoco così: excusatio non petita, accusatio manifesta, ovvero se non hai niente di cui scusarti, non scusarti.
Nella realtà il reato contestato dal p.m. è quello di truffa. Pertanto, se è ipotizzato il reato di truffa è possibile che vi sia anche un truffato. Nel caso in questione, il presunto truffato è l'ente Comune di Laterza, ovvero tutti noi. Per questo, e non perché sciacalli o avvoltoi come gentilmente amano definirci, ritorniamo a chiedere la cosa a nostro parere più ragionevole: la costituzione di parte civile del Comune.
Dato che lor Signori sono certi di poter dimostrare la loro buona fede, non abbiano timore a deliberarla.
Ma la loro arroganza li porta ad affermare, nella duplice veste di giudici e indagati, che non vi è stato nessun danno per la comunità, e per questo, continuiamo a rilevare un conflitto di interessi grande quanto lo stadio in questione, ma non ci azzardiamo a suggerire le dimissioni per risparmiare ai cittadini una nuova pagina di squallore politico-istituzionale di cui la nostra comunità non ha davvero bisogno.

Per noi fare politica vuol dire credere che nel nostro Paese si possa vivere meglio e, almeno finché avremo la possibilità di esprimere il nostro punto di vista sulle cose, avendo il coraggio di replicare ad atti offensivi e lesivi della nostra dignità personale, continueremo a vigilare.
I manifesti affissi lasciano intuire, però, che il confronto, che non osiamo più nemmeno definire politico, ha raggiunto un nuovo stadio, quello del capovolgimento dei benché minimi principi di correttezza in una irrimediabile escalation di odio e di calunniosa delegittimazione che, e di questo ci rammarichiamo, sta riguardando anche gli onesti giornalisti locali.

Questa è la Destra. Questa è l'Italia che vogliono.

Pd Laterza - coordinamento cittadino

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