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Impianto Progeva, situazione di stallo. E l’assessore comunale all’Ambiente Licia Catucci scrive al suo omologo in Provincia, Michele Conserva. Punto di partenza, il nulla di fatto registrato intorno al tavolo tecnico-politico congiunto tenutosi una settimana fa a Laterza, nel corso del quale - fa notare l’amministratrice laertina - “è emerso che la bozza di progetto di miglioramento tecnologico proposto dalla Progeva non può scontare un parere dei consulenti da voi incaricati in quanto, proprio perché bozza, non è stato presentato ai sensi delle normative vigenti”.
Una bozza di progetto - lo ha ricordato anche il presidente del consiglio Franco Frigiola nei giorni scorsi - che poco dice sulla definitiva soluzione del problema dei cattivi odori immessi nell’atmosfera dall’azienda di compostaggio. Da qui l’invito dell’assessore Catucci ad “assumere ogni utile iniziativa per avviare concretamente il procedimento di cui trattasi presso il competente Servizio della Provincia”. In buona sostanza, niente sarebbe cambiato dal consiglio comunale del settembre scorso e dall’intesa a tre sottoscritta fra i due enti e l’azienda (blocco dell’impianto fino ad avvenuta rimozione degli effluvi maleodoranti in questione). Intesa evidentemente rimasta senza riscontri se l’assessore Catucci manda ora a dire in Provincia che sono trascorsi ormai cinque mesi dal quel consiglio, in cui “sono stati presi precisi impegni sia da parte della Progeva che delle parti politiche, impegni che la Progeva non risulta aver rispettato in quanto, ad oggi, non ha informato l’amministrazione comunale della sospensione dell’attività per il periodo concordato”.
Si naviga a vista, insomma. Con lo spettro della stagione calda che aleggia minaccioso. Per questo il Comune sollecita adesso la Provincia a “comunicare l’esito di eventuali controlli effettuati presso l’impianto e i provvedimenti adottati” e a predisporre “ogni utile misura atta a tamponare l’emissione dei cattivi odori, soprattutto nel periodo primavera-estate, fino a quando non sarà stata individuata la reale soluzione della problematica”. Magari - scrive l’assessore Catucci - seguendo l’esempio della Provincia di Milano, che in settembre ha prodotto atto di diffida nei confronti di un’azienda che, in analogia con il caso laertino per quanto concerne le molestie olfattive prodotte dal ciclo di lavorazione, svolge attività di compostaggio nel comune di Albairate. Se non ci saranno risposte, in municipio mettono in conto altre diffide.
Destinazione Provincia.
19/02/2009 - Francesco Romano - La Gazzetta del Mezzogiorno
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