lunedì 1 dicembre 2008

La Deflazione si combatte difendendo i posti di lavoro non le banche.

Il provvedimento definito "Salva Banche" altro non è che il "passepartout" di Tremonti per entrare negli assetti del sistema bancario italiano.
Anche il piano dei cosiddetti 80 Miliardi di Euro (che in realtà non ci sono) che il Governo ha annunciato nelle scorse ore per fronteggiare la crisi è ha licenziato in Consiglio dei Ministri è sbagliato per due motivi: contiene misure una tantum ed è ciò che non si deve fare quando occorre dare una scossa economica duratura; e poi perché ai soggetti deboli regala un pò di contanti, invece che sgravi fiscali in grado di generare reddito strutturale e quindi consumi.
Ringrazio il premier Berlusconi e il Ministro Tremonti per la richiesta di collaborazione collettiva in una situazione di tale gravità, ma non si offenderanno se ricordo loro che le manovra con le "una tantum" erano la specialità dei Governi della prima Repubblcia e non possono essere il mezzo di contrasto di una crisi che non ha eguali nella storia moderna, giacchè per la prima volta dagli anni trenta, la debolezza della domanda di beni e servizi ci sta portando direttamente nel tunnel della deflazione. Tunnel che non conosciamo e che nessuno ha mai affrontato.
Mi sarei aspettato dal Governo poche cose e molto semplici: la tutela dei posti di lavoro con un rafforzamento degli ammortizzatori sociali anche per i disoccupati, sul modello inglese "dell'Income support"; la spinta delle banche ad ancorare i mutui per le abitazioni non più al tasso euribor ma a quello Bce e una sorta di quoziente familiare, più intensivo ovviamente per i redditi bassi, ma generalizzato in modo da creare dal prossimo mese consistenti sgravi fiscali per le famiglie con figli le quali sono le uniche in grado di far ripartire i consumi.
Tra le principali cause di deflazione vi è la scarsità di moneta. E l'effetto non è la riduzione del prezzo del pane o della pasta come qualcuno dice in giro. No, la deflazione ci porta alla riduzione di tutti i prezzi, compreso quello del lavoro; e a tutto questo il nostro sistema politico e quello delle relazioni industriali non è affatto preparato.
Per questi motivi, il Ministro Tremonti anzichè chiedere disponibilità al buio, mostri attenzione alla difesa dei posti di lavoro e al rafforzamento degli ammortizzatori sociali e otterrà disponibilità da tutti coloro che hanno a cuore il Paese.

on. Francesco Boccia

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