mercoledì 17 dicembre 2008

Approvata la legge regionale contro le diossine

La Regione impone all´Ilva l´abbattimento delle emissioni di diossina. Ieri il consiglio regionale ha approvato la legge che salva Taranto dai suoi veleni. Lo stabilimento siderurgico più grande e inquinante d´Europa sarà obbligato a ridurre drasticamente l´emissione di sostanze nocive per la salute e l´ambiente. Altrimenti la Regione avrà il potere di spegnere le sue ciminiere pericolose. "Con questa legge cambiamo la storia dell´Italia - ha commentato, commosso il presidente Nichi Vendola - è uno dei giorni più belli della mia vita", ha detto ieri al termine di una lunghissima maratona in consiglio regionale.
La "sua" legge è stata approvata da una maggioranza "allargata" perché la salute dei cittadini di Taranto e provincia ha spaccato l´opposizione. Infatti, oltre ai partiti del centrosinistra, hanno votato contro la diossina, anche i rappresentanti tarantini del centrodestra: Antonio Scalera (Udc) e Donato Salinari e Nicola Tagliente (Forza Italia). Si sono astenuti, invece, i rappresentanti del Pdl e delle civiche di destra che non sono stati eletti nei collegi in riva allo Jonio. Non hanno votato la legge, pur condividendone i principi. Il centrodestra pugliese, ha chiesto nei suoi emendamenti di anticipare di un anno la data limite per l´abbattimento della diossina. L´assessore all´Ecologia, Michele Losappio, non volendosi discostare dal cronoprogramma fissato su parametri scientifici dall´Arpa, ha detto no a questa proposta che non avrebbe consentito all´Ilva di avere i tempi tecnici necessari per adeguare i propri impianti alla nuova normativa. Un artificio politico, mascherato sotto forma di emendamento ambientalista, con il quale l´opposizione ha celato il proprio imbarazzo. La legge che salva Taranto dai veleni non è stata votata dal resto del centrodestra perché non gradita al ministro per l´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che nei mesi scorsi ha difeso a spada tratta le prerogative dell´Ilva.
"Norma a tutela della salute, dell´ambiente e del territorio: limiti alle emissioni in atmosfera di policlorodibenzodiossina e policlorodibenzofurani". Questo il titolo del provvedimento approvata ieri dalla Regione. Ma a dispetto di questa lunga intestazione, la legge regionale, redatta dall´assessore all´Ambiente Michele Losappio, con il supporto tecnico dell´Arpa, è molto snella. Appena quattro articoli, ma - secondo il governo regionale - così forti da salvare Taranto dalla diossina e costringere l´Ilva, se inadempiente, a fermare il suo stabilimento. La legge obbliga il siderurgico di Taranto ad abbattere nel giro dei prossimi due anni le emissioni di diossina. In particolare il provvedimento impone al gruppo Riva due passaggi fondamentali: entro aprile del 2009, la concentrazione di veleni dovrà scendere sotto la soglia di 2,4 nanogrammi, una quota che l´Ilva, con i dovuti accorgimenti, sarebbe già in grado di rispettare già oggi. La seconda e ultima data chiave è quella del 31 dicembre 2010: nel giro dei prossimi due anni lo stabilimento siderurgico dovrà essere in grado di abbattere l´emissione della diossina e dei furani pericolosi per la salute umana al di sotto dei 0,4 nanogrammi, il limite imposto dal protocollo di Aarhus, la direttiva comunitaria mai recepita dall´Italia. Se lo stabilimento industriale del gruppo Riva non sarà in grado di rispettare queste soglie, e non dovesse riuscirci neanche entro due mesi dalla segnalazione di infrazione da parte dell´Arpa - la nuove legge darà la possibilità alla Regione di sospendere l´attività produttiva dell´Ilva.
"Adesso che abbiamo messo al sicuro il futuro di Taranto- ha detto Vendola, rivolto ai consiglieri del centrodestra - lavoriamo insieme perché il governo Berlusconi non ci neghi le risorse per bonificare dai fumi cancerogeni del passato la città". Approvata la legge che disinnesca l´Ilva, il governatore ha già indicato il prossimo obiettivo: "Salvare Brindisi dai veleni di Cerano".

Paolo Russo
RepubblicaBari.it
(17 dicembre 2008)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Vergogna alla Prestigiacomo e a tutti i consiglieri che non hanno votato il provvedimento. Vergogna.

Onore a Vendola e alla sua maggioranza.

Anonimo ha detto...

giusta la legge...ok...
Ma se l'ilva chiude come si fa?

Anonimo ha detto...

Diogene il cane:Il governatore Vendola nelle politiche ambientali ha messo i piedi per terra.Taranto è piena di diossina.I bambini nati in questa città sanno già cos'è la diossina. L'IlVA ha distrutto il territorio.L'economia, come la pesca,l'agricoltura,il turismo,l'artigianato,il commercio,l'istruzione.Chi si ricorda la fogna che scaricava in mare?Chi si ricorda,quando faceva il sarto, il barbiere, l'agricoltore,il falegname,il pescatore, oggi invece si trova assunto all'Ilva, come operaio? Sono assunzioni irregolari.Senza avere una conoscenza industriale. Ecco perchè poi spesso si trova la morte? Lutti in famiglie.Senza poi parlare di tanti infortuni,e malattie?Tumori,allergie,difficoltà respiratorie? La natura ha delle leggi. Chiedo ai politici.A cosa servono i terremoti?Le piogge?L'industria dopo tanti anni va riconvertita, si cambia aria,altrimenti bisogna abbandonare il territorio.I politici leali, mi riferisco a chi non è iscritto nel libro paga di qualche industriale devono aggiornarsi, studiare,per salvaguardare la salute pubblica.
In consiglio regionale un consigliere di Ginosa ex fascista, si è astenuto dal voto.Speriamo che non gli accade nulla alla sua salute.Diogene è rimasto profondamento addolorato per la carenza di coraggio di questo grande consigliere ginosino.Che peccato! Ma che dossina e dossina....A Taranto si vive bene...Un saluto al consigliere regionale ginosino....

Anonimo ha detto...

parere contrario della Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio
No all'arresto di Margiotta
Hanno votato contro il provvedimento tutti i gruppi ad eccezione dell’Italia dei Valori

Salvatore Margiotta (Ansa)
Salvatore Margiotta (Ansa)
ROMA - La Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio ha espresso parere contrario alla richiesta di arresto per il deputato del Pd Salvatore Margiotta, coinvolto nell’inchiesta sugli appalti per l’estrazione del petrolio in Basilicata.

Sì DELL'ITALIA DEI VALORI - Hanno votato no tutti i gruppi ad eccezione dell’Italia dei Valori. Il componente dipietrista della Giunta Nello Formisano infatti ha seguito la linea annunciata mercoledì da Antonio Di Pietro di votare sì a tutte le richieste di autorizzazioni a procedere nei confronti dei parlamentari. Il parere della Giunta passa ora all’esame

Anonimo ha detto...

Caro Diogene, ammiro la sua obiettività nel descrivere i fatti che accadono nele territorio regionale e locale.Può dirmi cosa ne pensa della seconda Reppubblica?
Margiotta non è stato eletto dai cittadini ma da Veltroni.Eppoi, coa ne pensa della tangentopli di Napoli,Firenze,Pescara? Il Piddì è proprio un partito nuovo.Grazie. Giuseppe di Laterza.

Anonimo ha detto...

Diogene il cane:Ricorda anche il dissesto del Comune di Taranto e di Catania.La questione morale è stata più volte affrontata da Berlinguer.La diversità Comunista era fondata su questa regola rigida.Si dimenticava però,che riceveva finanziamenti dal KGB.D'Alema invece diceva che i finanziamenti il PCI li riceveva nelle feste dell'Unità.Con l'arrosto,zampini,salsiccia,panini.
Il Presidente della Repubblica farebbe bene a non ricevere parlamentari corrotti,oppure hanno processi in corso.Il Presidente Pertini decise di non ricevere parlamentari scritti nella P2 di Gelli.D'Alema,Fassino,Violante,Occhetto,Bertinotti,senza vergogna devono chiedere scusa agli italiani.Veltroni ha una scopa senza manico.La Rosy Bindi,parlamentare cattolica in riferimento alla questione morale non ha detto una parola.Le parole sono argento,il silenzio è oro.Chi è senza peccato scagli la prima pietra.A proverbi siamo in abbondanza.Diogene