martedì 2 novembre 2010

Primarie boom: 3800 votanti. Vince Gianfranco Lopane (di Michele Cristella, da Il Corriere del Giorno)

LATERZA - Vince Gianfranco Lopane col 51,9%, ma più di lui i quasi 3800 (3765 per l'esattezza) che sono andati al seggio per votare. E' il «miracolo delle primarie» attraverso il quale, una volta tanto, sono direttamente gli elettori a scegliersi il loro candidato sindaco, peraltro in una domenica fredda e versando pure un “gettone di presenza”. Una rivincita morale del nuovo centrosinistra (Pd, Idv e Sel) rispetto a quello che alle elezioni comunali del 2006, quelle vere, aveva incassato 4353 voti (42%) lasciando campo aperto al secondo mandato di Giuseppe Cristella (quasi 6mila voti, 57,9%).
Un segnale forte, dunque, che si concretizza nell'altissima affluenza, davvero oltre ogni previsione, che per alcuni è una festa della democrazia, per altri voglia popolare di partecipazione, per altri ancora un messaggio eloquente e severo ai partiti.
Il seggio, allestito nella Cittadella della Cultura, si è aperto che già c'era gente ad aspettare. Le prime code, la sala piena e i dati successivi hanno confermato l'eccezionalità dell'affluenza: 800 votanti alle 11, 1400 alle 13, 2500 alle 18, 3040 alle 20. Le elezioni, nonostante la grande affluenza, si sono svolte comunque senza problemi, anche perchè le postazioni di voto erano tre e con dieci scrutatori. Alla fine le 3mila schede stampate per il voto non sono bastate, per cui si è dovuti ricorrere ad altre 800 (fotocopiate), un lavoro d'emergenza in cui si sono prodigati il segretario del Pd Tony Gallitelli e un pezzo da novanta dell'ex Dc locale, Mario Fanelli. La presidenza del seggio è stata affidata al professor Francesco Marchionna, ex vicesindaco di Ginosa nella giunta Costantino. Organizzatore della grande kermesse, oltra al segretario del Pd, è stato Franco Azzarano segretario del Pci degli anni '80. «Tre seggi - ha spiegato al Corriere - significa tre file per altrettante urne. Abbiamo stabilito il divieto di presenza di attivisti, ma non per i due candidati». Alla chiusura delle operazioni di voto il presidente Marchionna ha consegnato al presidente del collegio di garanzia, formato da cinque persone, i verbali dello scrutinio. Il presidente del collegio, Giovanni Matera, il più anziano presidente di seggio di Laterza, ha proclamato il vincitore pochi muniti prima di mezzanotte: Lopane con 1926 voti (51,9%), mentre a Stano ne sono andati 1678 (45,2%).
Gli elettori sono stati così numerosi anche per l'allargamento ai sedicenni dell'elettorato attivo. Una giornata d'intensa partecipazione, senza nessuna tensione: una festa che assomiglia tanto ad un miracolo.

sabato 25 settembre 2010

LATERZA MERITA LE PRIMARIE: SOSTIENILE ANCHE TU!



Il Partito Democratico di Laterza invita, Domenica 26 settembre, tutta la cittadinanza a sottoscrivere e a partecipare al "Patto Democratico per le Primarie".

La politica, ormai da tempo, vive una profonda crisi di legittimazione, la partecipazione dei cittadini è sempre più episodica e rarefatta, mentre cresce l’autoreferenzialità del ceto politico. Riteniamo necessario determinare momenti e strumenti in grado di rilanciare il coinvolgimento popolare, per restituire alla politica stessa, forza e credibilità.

Il valore delle primarie:
- favoriscono la mobilitazione delle forze politiche;
- consentono una partecipazione ampia dei cittadini alla selezione delle candidature;
- offrono spazi a personalità indipendenti che vogliano esprimere un nuovo impegno politico o, comunque, cimentarsi nella competizione elettorale.

Dal regolamento:
- Il PD, Circolo di Laterza, propone e invita tutta la città a partecipare alle primarie per un “Patto Democratico” che vada oltre il Centro Sinistra”.
- Le candidature devono essere presentate entro le ore 12,00 di Domenica 10 Ottobre 2010.
- È un diritto ed un dovere per ogni candidato alle primarie, far parte della lista per le elezioni amministrative 2011, se raggiunge un consenso uguale o superiore al 20% dei votanti.
- Si vota domenica 31 ottobre 2010 dalle ore 8,00 alle ore 22,00.
- Possono votare tutti i cittadini residenti nel comune di Laterza, che abbiano compiuto 16 anni.

Info ed aggiornamenti saranno pubblicati su:
- pdlaterza.blogspot.com
- pagina facebook del circolo laertino del Partito Democratico

mercoledì 28 aprile 2010

IL NOSTRO 25 APRILE: COI PUGNI SULLE TEMPIE (di Italo Calvino)


I sette fratelli Cervi: Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio, Ettore, il primo quarantadue anni, l'ultimo ventidue; fittavoli d'una fattoria emiliana, furono fucilati il mattino del 28 Dicembre 1943, al tiro a segno di Reggio Emilia, da un plotone d'esecuzione fascista. Al ricordo di questo fatto, certamente uno tra i più tragici della nostra lotta di liberazione, la commozione si appunta su quel numero di sette, sulla tremenda strage familiare, sul dolore quella madre e di quel padre. Ma non vorremmo che in questo primo spontaneo moto dell'animo si esaurisse la traccia lasciata dal sacrificio dei Cervi, cioè che si trascurasse soverchiati dalla pietà e dall'esecrazione, di conoscere chi realmente furono quei sette fratelli.


Ecco a pochi chilometri da Reggio, tra Campegine e Gattalico, il fondo di Fraticello. Una vasta casa colonica, tra verdi prati da foraggi era ed è la casa dei Cervi. Ci vivono ora le quattro vedove e gli undici figli dei Cervi; la vecchia famiglia patriarcale è unita oggi come allora, intorno ad Alcide Cervi, il vecchio Cide, il padre dei sette e intorno alla memoria dei fucilati e della madre, morta di dolore poco dopo.


Quando i Cervi presero in affitto questo fondo, nel 1934, erano una povera famiglia di Campegine, carica di debiti, di bocche da sfamare, con poche bestie; e questo era un terreno poco produttivo, accidentato e pieno di dislivelli. Ma i sette braccia forti e idee in testa. E per prima cosa decisero di spianare tutta la campagna. [...] Il livellamento dei terreni non era ancora diventata pratica comune, allora; i Cervi furono i primi. Appianato, percorso da canali di irrigazione, il loro fondo cambiò faccia in poche stagioni.


"Teste nuove" erano considerati i Cervi nei dintorni; cioè gente che viene fuori ogni momento con qualche idea mai sentita, come quella stalla modello, quell'abbeveratoio razionale, cose imparate sui libri; però la fattoria dei Cervi con tutte quelle idee nuove e tutte quelle schiene sempre al lavoro prosperava di bene in meglio, e l'allevamento di bestiame che misero su faceva invidia a tutti. A casa Cervi i contadini dei dintorni ci capitavano sovente; sempre diffidenti e pronti a criticare ma pur sempre curiosi e pronti ad imparare quando vedevano che c'era del buono. Frequentarli troppo poteva anche essere pericoloso, perché i Cervi erano "rossi" e non facevano mistero con nessuno della loro avversione per duce, fascio, impero e tutto il resto. Ma anche nella previsione degli avvenimenti politici(prezzi dei prodotti, concimi ecc.) pareva impossibile ci azzeccassero sempre. Segno che quella loro mania di leggere i libri alla sera, invece di andare all'osteria, piantati con i pugni sulle tempie a cavarsi gli occhi tutti e sette intorno a un tavolo, qualcosa serviva.

Erano una famiglia fuori dal comune; che i sette fratelli fossero così uniti e in buon accordo era già un fatto fuori dall'ordinario.

Gelindo, il fratello maggiore, era quello con più autorità, ancor più del padre. Ma i Cervi erano come una repubblica e prima di decidere qualcosa ne discutevano tutti insieme, e ognuno diceva la sua, il padre e la madre insieme ai figli, come due di loro.

La coscienza politica, però, era stato Aldo (incarcerato a Gaeta per aver sparato per errore ad un tenente colonnello) a portarla in famiglia. [...] A Gaeta, come in ogni carcere d'Italia, era facile incontrare i comunisti. E Aldo li incontrò. Qui lesse molti libri, discusse di storia, d'economia e di politica. Tornò così a casa con un sistema di idee ben preciso. Con i fratelli e il padre gli fu facile continuare le discussioni del carcere, e procurarsi libri per approfondire i problemi.

[...] Studiavano la storia d'Italia in cinque grossi volumi d'un popolare testo illustrato; e leggevano Gorki e Anatole France ma anche Dante e Omero e Virgilio.


[...] Dopo l'8 Settembre casa Cervi diventò un rifugio di soldati sbandati e prigionieri stranieri fuggiaschi. Ci passarono un centinaio di persone in quei mesi, sovietici, inglesi, un aviatore americano, un tedesco disertore. L'attività partigiana era agli inizi. Di squadre di pianura non ne esistevano ancora, furono i Cervi ad avere la prima idea. Ed era Aldo il più impegnato nella lotta.

[Col tempo la situazione divenne rischiosa. E la loro casa era ormai segnalata alle forza nazi-fasciste. Occorreva far la guardia la notte per presidiare la stalla piena di fuggiaschi]. Ma il 25 Novembre la guardia era appena smontata, perché era già chiaro [n.d.r. il cielo].

I fascisti arrivarono a piedi con uno spiegamento di forze come dovessero circondare un paese. Quando i Cervi, le donne e i prigionieri sentirono i primi spari, la fattoria era già circondata. Credevano di poter resistere e cominciarono a rispondere dalle finestre con qualche bomba a mano e qualche raffica d'una mitragliatrice che presto s'inceppò.

I fascisti diedero fuoco ad un'ala della casa. Il capitano Pilati intimò la resa. Non c'era scampo, i fascisti erano troppi e la casa bruciava. I Cervi uscirono a mani alzate.

Furono portati a Reggio, al carcere dei Servi, i sette figli e il padre.

Negli interrogatorii Aldo prese su di sé la responsabilità [...] per salvare i familiari ed esser così fucilato lui solo.

[Il tempo passa e, comunque, tentarono di fuggire e l'ultimo tentativo era previsto per il 30 Dicembre] Ma il 27 Dicembre in un'azione partigiana venne giustiziato il segretario del fascio di Bagnolo di Piano; a notte si riunì il Tribunale Speciale di Reggio ed il 28 mattina i sette fratelli insieme al giovane Quarto Cimurri (un disertore dell'esercito repubblichino) furono passati per le armi.

Morirono da "cinici" dissero i fascisti; che in bocca la nemico, è quanto dire: "da eroi"!


[...]Ecco arrivare da lontano il vecchio Cide. E' un ometto basso, nodoso, di parola calorosa e pronta. "I miei figli? - dice - scrivete questo; che dire uno era come dire sette, e dire sette era come dire uno!"

Vorrei dirgli che sotto i suoi occhi, in questa casa, sono avvenuti fatti d'importanza storica enorme; lo sviluppo politico e culturale e tecnico d'una avanguardia contadina in pieno fascismo, la nascita d'un nucleo di fraternità internazionale in piena guerra, le prime esperienze di nuove forme di lotta partigiana che dovevano poco dopo propagarsi in tutta l'Italia occupata.

Ma forse il vecchio Cide non mi intenderebbe.

E' una storia familiare, questa, per lui; è un lutto familiare il suo, come quello di tanti che hanno perduto i figli in guerra. Ma tra le vicende che studiavano i suoi figli coi pugni sulle tempie intorno al tavolo nei volumi della vecchia storia d'Italia, questa storia familiare deve trovare il suo posto.


Italo Calvino da "L'Unità" di Domenica 27 Dicembre 1953

mercoledì 31 marzo 2010

IL TRIONFO PUGLIESE. LA PUGLIA MIGLIORE, ATTO II


Domenica 28 e Lunedì 29 la Puglia (come altre regioni italiane) è stata chiamata alle urne per scegliere chi dovesse guidarla fino al 2015. A contendersi il posto di governatore erano in 4: Nichi Vendola (governatore uscente a capo della coalizione di centro-sinistra), Rocco Palese (a guida del centro-destra), Adriana Poli-Bortone (per il "terzo forno" di IoSud-Udc) e Michele Rizzi (per Alternativa Comunista).

L'attenzione su queste consultazioni elettorali, lo si è visto, era veramente grande. Perché, daltronde, grande era la "posta" in gioco: il futuro della Puglia.

Puglia che, nei cinque anni, appena trascorsi è cambiata in molti settori (dall'agricoltura alla sanità, dagli investimenti sulla disabilità a quelli sui giovani). Forte dei tanti progressi, il governatore uscente Nichi Vendola l'ha rinominata "Puglia migliore".

E queste consultazioni dovevano stabilire l'apprezzamento di quanto fatto nella prima legislazione di Vendola.

Il risultato finale è stato un trionfo. La coalizione di centro-sinistra si è attestata al 48,7 % battendo con ampio scarto gli altri contendenti.

Promozione soddisfacente, certo. E ora?

Ora dopo la gioia si deve riprendere il cammino che ci ha portato fino ad oggi. Un cammino fatto di investimenti sul futuro, sulle energie alternative, sulle competenze. Un cammino che tolga l'illegalità dalla politica e che promuova l'apparato civico che sempre più dovrà inserirsi nei gangli della politica per poterla ripulire. Un cammino che possa far sì che la Puglia risulti ancora la regione italiana più invidiata (e più presa a modello) in Europa e nel Mondo.

Perché è questo che la gente vuole. E' la Puglia Migliore, Atto II.
Leonardo Matera

mercoledì 10 febbraio 2010

Iniziativa pubblica del Pd Laterza

Venerdì 12 febbraio alle ore 18,30, presso la sede in via Roma 72, il Circolo laertino del Partito Democratico incontrerà l'Assessore al Bilancio della Provincia di Taranto Giampiero Mancarelli che illustrerà il Bilancio 2010 della Provincia.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.




domenica 7 febbraio 2010

Comunicato stampa: Laterza prigioniera di ambizioni personali

A conclusione di un fallimento amministrativo che presto comincerà a produrre i suoi effetti, il Sindaco Cristella si dimette per candidarsi alle Regionali consegnando la nostra comunità ad un’amministrazione commissariale che si protrarrà fino a giugno 2011.

Dopo una campagna elettorale permanente, che lo ha visto candidarsi per mera ambizione personale ad ogni tornata elettorale, sia a destra che a sinistra, e per ogni carica disponibile, le dimissioni, annunciate nel Consiglio Comunale del 6 Febbraio, hanno il sapore di una fuga dalle numerose responsabilità amministrative e politiche.

Il Partito Democratico di Laterza saluta con soddisfazione la fine dell’era Cristella: finalmente, già da domani, sarà possibile pensare ad un modello di gestione e sviluppo della nostra città che non sia basato unicamente su atti amministrativi di stampo populistico e clientelare, ma sulla capacità di governare con una visione strategica. Il decennio del governo Cristella ci consegna una comunità più povera, con una pressione fiscale ai massimi livelli (vedi addizionale IRPEF, ICI, TARSU), servita solo a finanziare opere inutili, che non osserva il patto di stabilità e con enormi difficoltà per la redazione del bilancio di previsione 2010.

Queste dimissioni giungono, tra l’altro, nel momento in cui occorre candidare i progetti strategici per intercettare i finanziamenti della Comunità Europea, disponibili nell’ambito della programmazione 2007-2013 in favore delle Aree Obiettivo 1. Senza un’amministrazione in carica, Laterza avrà un ruolo marginale e perderà la possibilità di ottenere svariate decine di milioni di euro, indispensabili per lo sviluppo del nostro territorio e della nostra città.

Non possiamo infine tacere sullo stato in cui versa la nostra comunità a partire dalle condizioni di strade, scuole, zona PIP, verde pubblico, periferie, raccolta differenziata, ecc.; oltre alle preoccupanti emergenze sociali, di sicurezza del territorio e dei cittadini (furti in appartamento, attentati incendiari, fenomeni di devianza,…).

Il Sindaco abbandona, si ritira, lasciando ai laertini l’eredità del proprio fallimento e delle tante promesse fatte e non mantenute.

Partito Democratico
Circolo di Laterza

Si dimette Cristella per candidarsi al Consiglio regionale

 LATERZA . "C'è una possibilità concreta che il mio partito, il Pdl, mi candidi alle prossime Regionali, mi dimetto da sindaco per eliminare la causa di ineleggibilità, entro i termini previsti (oggi ultimo giorno utile, ndr), e per dare al dibattito gli elementi, la chiarezza e la trasparenza necessari per procedere e decidere in merito a tale opportunità": così Giuseppe Cristella ha motivato ieri mattina, in consiglio comunale, le sue dimissioni da primo cittadino. Lo ha fatto, visibilmente emozionato, ma anche con la "carica" di sempre. In una manciata di minuti: poche parole pronunciate, fuori programma ma non troppo, in chiusura della riunione consiliare convocata per la consegna della cittadinanza onoraria a monsignor Mario Rino Sivieri, vescovo della diocesi di Pro prià (Brasile), a cui la diocesi di Castellaneta, e Laterza in particolare, sono gemellate da quasi vent'anni (la cerimonia si è svolta subito dopo l'assise).   Parole, quelle del sindaco, in parte lette, in parte aggiunte in itinere, quasi a spiegarne sfumature e significati. Cristella ha ringraziato la "sua" maggioranza, il Consiglio, i funzionari e i dipendenti comunali, "braccio operativo" della macchina municipale. Si è detto convinto di "aver amministrato, in questi nove anni, nell'esclusivo interesse della comunità", e, candidatura ed elezione a consigliere regionale permettendo, di poter proseguire "con lo stesso senso di responsabilità e la stessa dedizione" anche nel nuovo impegno istituzionale. "Laterza in questi anni è cresciuta molto, e anche tutti noi" ha infine concluso, "raccogliendo" l'applauso dell'intera assemblea consiliare, nella Cittadella della Cul tura addobbata per l'evento a seguire.   Con le dimissioni di Giuseppe Cristella dalla carica di sindaco si entra adesso nella fase decisiva delle grandi manovre pre-elettorali (sul fronte pidiellino ma non solo): nei prossimi giorni - al sindaco ne restano venti per tornare, eventualmente, sui suoi passi -, insieme alla candidatura in questione si decide, per forza di cose, anche il destino del consiglio comunale in carica. Con una postilla tutt'altro che trascurabile, non marginale. La "corsa" regionale di Cristella porta infatti allo scioglimento del massimo consesso cittadino e, di conseguenza, "apre" ad una lunga gestione commissariale del Comune: per il rinnovo del consiglio si tornerebbe a votare fra un anno e qualche mese. Cristella, a consiglio spento: "Il campo è sgombro, la disponibilità c'è: aspettiamo le decisioni del partito".

Franco Romano 

Gazzetta del Mezzogiorno

giovedì 4 febbraio 2010

MATERA ARREDAMENTI School

Ricerca & Formazione

 

Da un’azienda di successo, impegnata a fronteggiare sfide complesse nell’era della globalizzazione, una proposta per l’ottimizzazione delle risorse umane e lo sviluppo del territorio:

   Corsi per IMPRENDITORI e DIRIGENTI d’ogni settore

 

48 0re  per 6 giornate (di sabato)

Argomenti e date:

20 Febbraio - La gestione del tempo e la pianificazione delle priorità.

20  Marzo - Quando comunicare è convincere.

17  Aprile - I soldi: questione di feeling!

22 Maggio - Organizzare una riunione: limite o opportunità.

19  Giugno -  Che tipo di leader sei?

11  Settembre - Stress in organizzazione: chi ha tempo… 

Orari: 9.30 -11.30 (pausa caffè); 13.30 (pausa pranzo); 14.30 - 16.30

 

Sede dei Corsi:  Hotel “Casa Isabella” San Basilio (Mottola - Ta)

 

Per informazioni: MATERA ARREDAMENTI Via Selva San Vito 23 Laterza TA -

Giovanni Matera  333 7371894 - info@materarredamenti.it

Oppure contattare: HISKILL UNITY3 srl Corso V. Emanuele II, 208  Trani  BA - 

m.ciccolella@hskill.it dott. Michele Ciccolella 335 8216803

dott. Giuseppe Salvato 338 9896835.

 

Poiché il numero dei partecipanti è limitato, le adesioni saranno accettate secondo l’ordine cronologico di arrivo. 

 

Matera Arredamenti School

Giovanni Matera

lunedì 1 febbraio 2010

Comunicato stampa del PD Laterza

Il Circolo del Partito Democratico di Laterza esprime piena soddisfazione per la larga e significativa partecipazione di domenica 24 Gennaio alle primarie per la scelta del Candidato Presidente della Regione Puglia per il centro-sinistra. 

Hanno votato 666 cittadini laertini: il 76% ha dato la propria preferenza al Presidente uscente Nichi Vendola, il 24% a Francesco Boccia. 

I risultati ottenuti confermano l’attenzione dei cittadini nei confronti dello strumento di partecipazione delle primarie e il desiderio di contribuire attivamente alla scelta dei propri rappresentanti. 

L’affermazione di Nichi Vendola è una prova del quinquennio di buon governo della nostra Regione a partire da gestione del territorio, politiche culturali e sociali, sviluppo produttivo. 

Rafforzato dalla partecipazione dei cittadini, il Circolo del Pd laertino avvierà sin da subito la campagna elettorale per riconfermare Nichi Vendola alla guida della Regione Puglia. 

Nei prossimi giorni il nostro circolo lavorerà attivamente affinché la scelta dei candidati consiglieri garantisca piena rappresentanza al nostro territorio.


Partito Democratico

Circolo di Laterza


 

mercoledì 27 gennaio 2010

IO NON DIMENTICO


Il 27 Gennaio è il giorno dedicato alla commemorazione delle vittime (ebree e non) del nazi-fascismo e di tutte le persone che, pur di difendere i perseguitati, hanno rischiato (e talvolta perso) la loro vita.

Spesso però questa giornata fondamentale per la coscienza civile (specialmente dei più giovani) si carica di una retorica che, con l'andar del tempo, potrebbe portare erroneamente a sorvolare o minimizzare quanto accaduto nei campi di concentramento.

Perciò risulta fondamentale la Memoria di tutti gli olocausti, i genocidi e i massacri avvenuti nel corso dei secoli. Ma qui per Memoria non s'ha da intendere uno stucchevole gioco mentale bensì un'esercizio critico che si poggi sempre su di un sostrato storico ben saldo.

La Storia, infatti, è maestra di vita. Ma una maestra senza alunni non ha nulla da dire!

Perciò il nostro compito come uomini capaci di costruire il futuro è quello di saper ascoltare il passato e la Storia e, da suoi attenti "alunni", saper cogliere il messaggio di Pace che questa trasmette solo a chi, andando oltre le apparenti differenze, coglie l'intrinseca uguaglianza di tutti gli esseri umani.

Ricordiamo oggi chi ha sofferto anche per evitare il ripresentarsi di questi tristi eventi. Perché le "storie" della Storia si possono ripetere in futuro solo se l'ignoranza e l'indifferenza trionfano sulla criticità e la memoria.

Perché Ricordare è Vita.
Leonardo Matera

martedì 26 gennaio 2010

Ma io, cosa posso fare?

Nel numero scorso ci siamo lasciati con un “impegno”, quello di concederci un minuto per rispondere a una semplice ma impegnativa domanda: “Ma io, cosa posso fare?”

       Nessuno vi chiede di cambiare il mondo, ma di “lavorare” su se stessi affinché ognuno, del mondo, ne cambi la propria visione.

       Quando ci abbandoniamo a “comode” esternazioni del tipo, “Sono tempi duri”; “Va tutto male”; “C’è la crisi”, non facciamo altro che giustificare le nostre mancanze usando a pretesto, appunto, cause esterne invece di concentrarci sulle nostre reali cause interne.

       Sarà pur vero che fuori c’è la crisi, ma se già abbiamo dei problemi al nostro interno, è ovvio che avremo molte più difficoltà ad affrontarla. Insomma, per dirla con un mio amico scrittore, “ …resta più facile camminarsi contro, che circolarsi dentro”. Allora, proviamo a invertire questa inutile quanto dannosa tendenza, concentrando lo sguardo e le energie all’interno di noi stessi; di modo che ci venga poi naturale riflettere su alcuni quesiti fondamentali: “Come sarà la mia azienda tra cinque anni? Come sarà il mio futuro?... Ma io, cosa posso fare?”. Concedersi quel minuto per decidere!

       Non è difficile. Basta volerlo! E se lo vogliamo davvero, i suggerimenti di seguito riportati potranno tornare molto utili, non solo agli imprenditori ma a chiunque abbia in animo di concedersi quel minuto.

       Ora guardatevi dentro con sincerità e chiedetevi quali sono le cose della vostra azienda che non state affrontando. 

1.     Benessere e stato emotivo dell’imprenditore

       Questo porta a vivere eticamente emozioni positive e gestire pressioni. La domanda da porsi può essere: “Quello che faccio, lo farei anche gratis?”; “Le persone, i collaboratori che ho in azienda, stanno crescendo, sia come individui sia professionalmente?”.  Se la risposta è no, non sei un leader e non hai una visione o un progetto tali da accendere i cuori dei tuoi uomini, tanto da farti seguire. Leadership vuol dire: Condurre verso… 

2.      Passione

       La nostra passione si traduce in soddisfazione del Cliente e quando ciò accade, lo si può chiamare successo. Dunque, il nostro successo non è altro che il risultato di un buon servizio reso al cliente il quale ci riconosce un ruolo di leadership sul mercato.

Quando hai iniziato la tua attività, parlavi del tuo progetto con tutta la passione che avevi in corpo, nei tuoi occhi brillava una grande emozione e ti era facile trascinare con te i tuoi collaboratori. Oggi, che hai smesso di guardarti dentro, il costo che potresti pagare e che, forse, non ti puoi permettere, è quello delle persone che si sono “sedute”. 

3.     Qual è la tua proposta di valore unico?

       Quando guardi alla tua azienda attraverso gli occhi del tuo cliente, che cosa ti rende migliore? O meglio, credi di rappresentare l’unica scelta possibile per lui? O meglio ancora, in che cosa ti differenzi dalla concorrenza? 

4.     I dati finanziari dell’impresa:

       Saper valutare i flussi finanziari nel presente; quindi, sapere in tempo reale, quanto guadagni e quanto perdi, basandoti su l’utile mensile. Sappi che, non otterrai mai ciò che non misuri. 

5.     Marketing:

       Significa capire in quali condizioni il Cliente è disposto a pagare i prodotti/servizi della tua azienda. Quando un cliente viene in contatto con la tua azienda, ti preoccupi che viva la migliore esperienza possibile? Hai una storia da raccontare al mercato? In un mercato dell’abbondanza non sarà il prodotto a fare la differenza, ma quello che riesci a mettere intorno a quel prodotto. 

6.     Conoscenza

       Le aziende, con fatturati in attivo, sembrano concordare su un’esperienza concreta secondo cui il primo passo da compiere, in qualsiasi progetto d’azienda funzionale, è quello del Titolare che pianifichi un programma strutturato per migliorare se stesso.

Studia, leggi libri, partecipa a seminari, costruisciti un processo di crescita personalizzato. Oggi non è importante essere veloci, ma andare nella direzione giusta. Il mondo è cambiato; ora, dobbiamo cambiare noi!

 7.     Il segreto

       Citando ancora una volta il nostro amico Tom Peters, al quale - in un seminario di studi sulle risorse umane - chiesero di svelare il segreto degli imprenditori di successo. La risposta fu: “Fai una lista di cose da fare, e FALLE!”.                                                          

 

 Giovanni Matera

www.materarredamenti.it


lunedì 25 gennaio 2010

Alleati dei cittadini, alternativi alla destra

La campagna elettorale del Partito democratico per le elezioni regionali si concentrerà su "una battaglia legata all'agenda degli italiani", contro le "favole" raccontate dal governo. Così Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, riassume alcuni dei temi trattati nella sua relazione alla Direzione nazionale dei democratici conclusasi poche ore prima. "Abbiamo avuto una discussione aperta e positiva: non mi pare si debba parlare di rinvii e di scontri ma di una discussione per proiettare il partito agli appuntamenti politici che abbiamo di fronte, a cominciare dalle regionali. In questa battaglia vogliamo sollevare con forza i temi della condizione reale dei cittadini italiani e combattere le favole che dicono che stiamo meglio degli altri e che la crisi è alle spalle. Vogliamo combattere questo meccanismo quotidiano di distrazioni di massa, di balle libere che vengono lanciate ad esempio sul fisco". Secondo il segretario, i temi da porre sono quelli "del lavoro per i giovani, dei redditi che vengono colpiti, dei consumi che calano, dei prezzi che crescono, dei rischi che il paese rimpicciolisca. Non vogliamo fare le nostre proposte con toni catastrofisti ma con l'idea di fare da sponda a chi pensa che l'anno prossimo può essere meglio di questo". Per rilanciare questi temi, precisa Bersani, "stiamo organizzando le nostre iniziative a partire da quelle dirette a sollecitare adesioni al Pd e a un potenziamento delle mille piazze sui temi del lavoro, dei redditi, della scuola e dell'ambiente".

Le alleanze. Il leader ripete ai giornalisti quanto già esposto alla direzione nazionale in tema di alleanze: ''Il tema delle alleanze viene da noi discusso non in chiave politicista, ma nel senso di una alleanza con i cittadini. Il PD tenterà di convergere con “tutte le forze che per esempio si oppongono al processo breve, che chiedono nuove politiche per la famiglia, che sull'immigrazione parlano con toni diversi da quelli del governo. Alle regionali vogliamo presentarci con un profilo politico chiaro per gli elettori. I lavori sono ancora in corso, e tuttavia l'idea di accorciare le distanze fra i partiti che si oppongono al governo e' un'intenzione che ha mostrato di non essere un'illusione''. Lo dimostra il fatto che in dieci regioni, ''il quadro delle candidature e delle alleanze e' stato definito'', e nella maggior parte dei casi il candidato governatore e' espresso dal Pd, mentre in tre ''si e' ricorso a personalità come Bonino, Vendola e Bortolussi. Stiamo lavorando per completare il quadro”.

Puglia. L’attenzione del segretario si sposta poi sulla notizia del giorno, la vittoria di Nichi Vendola alle primarie pugliesi. “Confermo pieno sostegno a Vendola. – afferma Bersani - Le primarie le abbiamo inventate noi e sappiamo che al termine, chi perde aiuta l'altro. Anche perché nella candidatura di Boccia c'era un'idea di schieramento che non escludeva Vendola. Ora si tratta di lavorare anche in quella regione perche' siano in campo tutte le forze e si smentisca la speranza di rivincita della destra”. Una riflessione anche nell’Udc che oggi ha comunicato la sua scelta di presentarsi da solo in Puglia: “Abbiamo preso atto della scelta dell'Udc che si e' ritagliato una posizione autonoma. Noi continuiamo a lavorare per avere candidature e alleanze competitive".

Dal PD decisioni alla luce del sole. Sul metodo con cui i democratici sono pervenuti e perverranno ai nomi dei candidati, ribadisce: “Non c'e' una alternativa assoluta 'primarie si, primarie no'. La decisione viene presa dalle assemblee regionali del Pd, che sono il luogo della decisione politica. Noi siamo un partito federale e non abbiamo per statuto un meccanismo per decidere centralmente le candidature. Noi non abbiamo una via Bellerio o un Arcore dove si decide tutto. Noi lavoriamo 'en plein air', e la stampa può seguirci e fare le sue valutazioni; ma sfidiamo la stampa a fare altrettanto con la destra. Quello che sembra oggi una debolezza si rivelerà una forza e si vedrà che il Pd non e' nella riserva indiana. Siamo competitivi e ce la giocheremo".

Risultati primarie


sabato 23 gennaio 2010

Primarie a Laterza

Domenica 24 gennaio, dalle ore 08.00 alle ore 21.00, si svolgeranno le primarie per l'individuazione del candidato alla presidenza della Regione Puglia per il centrosinistra.
Le operazioni di voto si terranno in via Roma 55 (nei pressi della tabaccheria).
Potranno votare tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 18 anni, in possesso di un documento di identità in corso di validità. La scheda è unica e si vota barrando il nome di uno dei due candidati: Francesco Boccia o Nichi Vendola. È richiesto un contributo di 1 Euro. Il Partito Democratico di Laterza, in sintonia col le indicazioni dell’assemblea regionale del PD e del suo segretario nazionale Pierluigi Bersani, invita elettori, iscritti e simpatizzanti a sostenere la candidatura di Francesco Boccia.

Mafia e stato - Incontro con Gioacchino Genchi

Ore 17:00 - Cittadella della Cultura
Via C.Battisti, 53 - Laterza (Ta)

Società e Progresso organizza l’incontro con

Gioacchino Genchi

esperto di informatica e telefonia, è stato collaboratore di diverse Procure della Repubblica. Ha lavorato, tra gli altri, con Falcone e De Magistris per i quali ha svolto lavoro di consulenza nell’analisi e incrocio dei tabulati telefonici, importanti strumenti di indagine.

Interverranno: Bruno Bongermino e Francesco Di Candia (Società e Progresso) e Nino Grilli (Il Resto)

giovedì 21 gennaio 2010

Assemblea sulle Primarie


Domani sera, venerdì 22 gennaio
alle ore 19
si terrà una assemblea di iscritti e simpatizzanti
sulle Primarie di domenica prossima.
Partecipano:
Paolo Costantino
e
Ludovico Vico

«Il Pd con Boccia pensa al Paese, Vendola pensa solo alla Puglia»


Professor Beppe Vacca, circa tre mesi fa in un’intervista alla Gazzetta lei disse che il candidato naturale del centrosinistra per la presidenza della Regione Puglia non poteva che essere Nichi Vendola. Ha per caso cambiato idea? Per chi voterà alle primarie?

«Guardi, la situazione è radicalmente mutata. Non si tratta più di scegliere il candidato all’interno della vecchia coalizione, dove Vendola, avendo governato bene, non poteva che essere il candidato di tutti e quindi innanzitutto del Pd. Ora c’è una situazione del tutto nuova. In Puglia e laddove è possibile, si sta tessendo una rete di alleanze con l’Udc».

Una scelta strategica.

«Esatto. Ed è proprio su questa scelta che si vota domenica. Non tanto sulle qualità di Vendola e di Boccia. In un caso, si sceglie la coalizione meridionalista con l’Udc, nell’altro invece non si andrebbe oltre la Puglia, come se non facesse parte dell’Italia, come se si votasse solo qui».

Ma è stato Vendola a non seguire il Pd in questo suo avvicinamento all’Udc? O chi governa il Pd non è stato capace di convincerlo?

«Questo è un ragionamento puramente retrospettivo, molto poco interessante. Penso che sia più utile ragionare su qual è la posta in gioco di queste primarie».

Ce lo dica. Qual è la posta in gioco?

«In gioco c’è la possibilità di essere in campo sia come Pd, sia come coalizione di centrosinistra. Penso alle dinamiche che si stanno sviluppando con una crescente accelerazione fra le forze politiche soprattutto all’interno del centrodestra e in rapporto all’Udc. Con il partito di Casini, che esce da quattro anni di navigazione solitaria, si sta delineando una convergenza. Grazie al nuovo indirizzo strategico del Pd di Bersani, c’è la possibilità di cominciare a costruire quell’alternativa all’egemonia berlusconiana e al governo Berlusconi che è la ragion d’essere del Pd come tale».

Per l’Udc, però, resta tutt’altro che superata la politica dei due forni. O no?

«Guardi, la politica dei due forni non è una cosa di corto respiro come si usa dire. Soprattutto se la si collega a tutti gli elementi che fanno il quadro complessivo. Occorre legarla all’obiettivo primario dell’Udc, che è di arrivare a cambiare la legge elettorale e ad articolare il bipolarismo italiano secondo un modello che sinteticamente è quello della legge elettorale tedesca. Il che è anche l’obiettivo prioritario del programma di Bersani».

Ma crede davvero che questo progetto di disarticolazione possa realizzarsi con Berlusconi vivo?
«Io voglio augurare a Berlusconi lunga vita. Però non posso non vedere che da circa due anni la scena politica italiana, malgrado la tenuta forte del consenso a Berlusconi e al suo governo, è caratterizzata da un’incrinatura e da una crescente crisi della funzione coalizionale centrata sul suo carisma».

A che cosa allude?

«Basta vedere come ha cominciato a muoversi Fini, da subito, alludendo alla necessità di costruire la cultura politica di una destra costituzionale quale il Pdl a oggi non è. Basta vedere come Tremonti sta governando l’economia in questa legislatura in maniera molto diversa, direi quasi opposta, dal punto di vista dei concetti fondamentali, rispetto a come aveva governato tra il 2001 e il 2006».

Dov’è la differenza?

«Ad esempio, nell’assunzione del nesso europeo della finanza italiana come priorità assoluta. Tremonti sta addirittura contribuendo addirittura a definire un secondo ciclo dell’integrazione europea dopo la battuta d’arresto del primo che è quello cominciato con il trattato di Maas tricht».

E poi?

«Basta vedere come cambiano i suoi concetti, il suo lessico. Nella sua relazione al convegno dei giovani industriali a Capri, c’è tutt’altro che retorica. C’è il concetto fondamentale della questione meridionale come questione nazionale. E cioè che non si può continuare a governare l’Italia mettendo Nord contro Sud. Bisogna assumere la questione meridionale come paradigma per poter governare l’Italia in funzione della sua tenuta unitaria e della sua capacità di competere. Altrimenti, non c’è trippa per gatti. Perché da dieci anni il Paese è fermo dal punto di vista dello sviluppo economico. Questa non è retorica. Dietro c’è un assillo evidente. Anche Tremonti è estremamente preoccupato di come ridisegnare una destra in cui, venendo progressivamente in crisi la saldatura fra ceti moderati e populismo, di cui l’alfiere è Berlusconi, si riesca a tener dentro, ma neutralizzando possibilmente, la Lega. Perché evidentemente c’è una crescente preoccupazione: sia per la tenuta dell’Italia dal punto di vista del finanziamento del debito sui mercati internazionali, sia sulla tenuta unitaria del Paese. Questo è il contesto nel quale il Pd cerca di far politica. È un contesto nel quale questa articolazione delle forze non sarebbe concepibile se non ci fosse già in campo il Pd come interlocutore di Fini, a certe condizioni interlocutore di Tremonti, alleato in via di costruzione con l’Udc. E tutto questo ha nelle elezioni regionali il passaggio decisivo perché lì poi si ridefiniranno i rapporti di forza».

Ma in questo contesto, c’è ancora spazio per qualcosa di sinistra?

«Certo che c’è. Questo è l’unico modo di dare una proiezione nazionale anche alla sinistra di Vendola. Se Vendola, che ha in Puglia la sua principale risorsa politica e di consenso da spendere, non riesce a collegare questo ad una proiezione nazionale, a parte il fatto che si accrescono enormemente i rischi di perdere le elezioni, la Puglia viene fortemente emarginata come capacità di assolvere un ruolo meridionalistico rilevante nella politica nazionale. E soprattutto la storia politica di Vendola non ha futuro».

E quindi Vendola che cosa dovrebbe fare?

«È lui che deve vedere come dare proiezione nazionale alla costruzione di un’alternativa all’egemonia di Berlusconi. Bisogna ragionare serenamente su un processo storico: prepararsi, giocando attivamente le carte che ognuno, secondo il modo in cui interpreta la sua missione nazionale, ritiene di dover fare. Questa è la partita e questo è il passaggio».

Ma lei è così convinto che Vendola perda le primarie? E se poi si ripete ciò che accadde cinque anni fa, lei e tutto il resto del Pd che cosa fate?

«Semplice. Non potremo che appoggiare Vendola alle elezioni, consegnando però la nostra strategia nazionale al respiro del tutto regionale ed improbabile entro il quale Vendola si colloca attualmente. E seguirlo nella probabile sconfitta».

di STEFANO BOCCARDI

ritengo che questa intervista a Beppe Vacca, dia la dimensione e l'importanza che le primarie di domenica 24 gennaio, hanno per il futuro politico regionale e nazionale, a noi la scelta!!!
tony gallitelli

Con Boccia si vince


Solidità, responsabilità, capacità riformista. Sono gli obiettivi che animano il progetto politico che sostiene la candidatura di Francesco Boccia – approvata all’unanimità da tutto il Partito Democratico – alle primarie del 24 gennaio 2010 per la designazione del candidato del centrosinistra alle elezioni regionali di marzo.

Solidità nella costruzione di un sistema di alleanze forte e trasparente in grado di consentire al centrosinistra di tornare a vincere in Puglia in un quadro politico profondamente cambiato rispetto al 2005. In caso di vittoria alle primarie, intendiamo proporre agli elettori, per le regionali, una nuova coalizione, Alleanza per la Puglia e per il Sud, costruita sull’unità delle forze politiche dell’opposizione parlamentare PD, IDV e UDC con il sostegno dei partiti tradizionalmente vicini al Pd, come PdCI, Verdi, Socialisti, Radicali, Repubblicani, Alleanza per l’Italia, la Primavera Pugliese e Sinistra Ecologia e Libertà. Questa coalizione ci sembra quella più in grado di conquistare contemporaneamente la fiducia dell’elettorato moderato e di quello progressista e di isolare il populismo arrogante della destra. La Puglia non può permettersi di tornare indietro e di finire anch’essa ostaggio di una maggioranza di governo schiacciata sui personalismi del proprio leader e sugli eccessi antimeridonalisti della Lega Nord.

Responsabilità nell’esercizio delle funzione pubbliche, sobrietà nei comportamenti, rigore nell’elaborazione delle politiche. Siamo convinti che la qualità della democrazia e la capacità amministrativa si misurino prima di tutto attraverso l’etica, l’esempio, lo spirito di servizio pubblico.
Vogliamo assumerci la responsabilità di guidare la nostra terra. Senza scorciatoie, compromessi, commistioni di interessi. Mettiamo a disposizione di questo progetto un metodo di lavoro fatto di approfondimento dei fenomeni, ascolto degli interlocutori, partecipazione nell’elaborazione delle decisioni.

Capacità riformista per cambiare la Puglia, per correggere tutto quello ancora non funziona, per valorizzare i nostri infiniti tesori.
Occorrono competenze, coraggio, creatività. Occorre la forza di lasciarsi alle spalle nuovi timori e vecchi retaggi ideologici per imboccare la strada della costruzione paziente del futuro. Scendendo nel merito delle questioni anche più spinose e vincendo la tentazione di “conservare l’esistente” perché il nuovo ci fa paura oppure perché crediamo che la nostra gente non possa capire. Se offriamo loro un progetto ambizioso e solido, e lo facciamo solo e soltanto in nome dell’interesse generale, i cittadini ci capiranno e ci sosteranno. E il nostro riformismo sarà quello di una comunità intera che accetta di mettersi in gioco per rendere la società in cui vive semplicemente migliore. Per sé e per le generazioni future.

Sappiamo che le sfide che ci attendono sono tantissime e di enorme portata.
E siamo pronti, per le elezioni regionali, a contribuire alla definizione di un programma di governo condiviso da tutto il centrosinistra da presentare agli elettori a marzo, chiunque vinca le primarie del 24 gennaio.
Alla base del nostro progetto ci sono, come per una casa, sei pilastri:

1. la promozione dei diritti, a cominciare dalla prima assistenza a tutti gli esseri umani, senza discriminazioni, e passando attraverso un nuovo welfare regionale più vicino ai bisogni reali della persona;
2. più lavoro, con un’azione mirata contro la precarietà e per la creazione di nuova e buona occupazione;
3. la tutela della famiglia, con un piano straordinario ad essa dedicato;
4. una sanità più equa, più efficiente e realmente autonoma dai condizionamenti politici;
5. una nuova dimensione dell’intervento pubblico, universale nell’erogazione dei servizi essenziali (come l’acqua) e fondata sul primato imprescindibile dell’etica, da recuperare anche attraverso una riforma strutturale del sistema degli appalti;
6. la rivoluzione verde, con il sostegno alle energie rinnovabili e il no convinto all’insediamento di impianti nucleari o di stoccaggio di scorie.

Ciascuno può contribuire a questo progetto ed essere parte attiva di un’esperienza senza precedenti in Italia. Abbiamo l’occasione unica di far brillare i nostri talenti e la nostra passione, mettendo a frutto, tutti insieme, le competenze, le energie, il coraggio di cui oggi la nostra Regione ha davvero bisogno.

Con Francesco Boccia la Puglia torna a vincere!

martedì 19 gennaio 2010

FINALMENTE PRIMARIE (Le righe piene di speranza di un giovinetto laertino)


Caro Diario,

Domenica 24 Gennaio si terranno le consultazioni Primarie per scegliere chi, tra Nichi Vendola e Francesco Boccia, dovrà guidare il centro-sinistra nelle Elezioni Regionali pugliesi.

Pochi giorni ci separano da questo evento che, comunque la si pensi, vedrà la gente scegliere finalmente il SUO candidato presidente. Ed è proprio su questo punto che vorrei soffermarmi: la scelta popolare.

Ormai, infatti, per alcune consultazioni, la gente ha perso il diritto (ma anche il gusto democratico) di scegliere il suo rappresentante. Ahi noi, questa è una "porcata" tutta italiana!

Ma Domenica (almeno nel centro-sinistra) tocca al popolo! E questa, qui in Italia, è un'occasione da non perdere!

Il mio augurio, caro Diario, è che, chiunque vinca, dal giorno seguente si cominci a parlare di progetti seri e concreti e anche di ciò che, in questi cinque anni che volgono al termine, il centro-sinistra è stato capace di fare per il bene della nostra amata "terra natìa".

So che sarà una settimana piena di confronti seri e, a volte, duri! Ma sarà la settimana della gente. Perché il vero vincitore sarà solo uno: il Popolo Democratico.
Leonardo Matera