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SEMOLA + 20% PASTA +10-20% FARINE +20-30% BURRO +20% LATTE A LUNGA CONSERVAZIONE +10-20% PRODOTTI DERIVATI DAL LATTE +15% OLIVE SOTT’OLIO +20% YOGURT +5%
In aggiunta a ciò, innumerevoli dichiarazioni di imprenditori del pane, che oltre a dichiarare aumenti dal 15 al 20% in campo nazionale, tra cui spicca l’ultima, la più clamorosa, degli operatori della Provincia di Napoli che dichiarano aumenti del 10% oltre quelli già effettuati a marzo del 20%.
Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori, confidano in una rapida convocazione ed in un confronto serio del Governo, a fronte del disagio di milioni di famiglie italiane, costrette ad indebitarsi con banche e finanziarie e ad una vita a rate, proprio per la raffica continua di rincari a pioggia, che erodono il loro potere di acquisto.
Così come si sta muovendo il presidente francese Nicolas Sarkozy che, oltre ad aver richiamato imprese, banche e la BCE all’ordine, anche perché la crisi dei mutui Usa sub-prime minaccia la crescita economica globale e per questo appare necessario che la Banca Centrale Europea accetti il dibattito sul tasso di interesse e di cambio dell'euro, a fronte degli annunciati rincari, dall’energia elettrica al pane (la baguette), ha affermato che non accetterà stangate e che farà una lotta senza quartiere al carovita ed alla speculazione, che impoverisce i cittadini.
Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, che per contrastare il fenomeno dei sostanziosi rincari registrati in tutti i settori produttivi, dalle assicurazioni alle banche, dalle benzine all’energia, ai libri scolastici, ai consumi alimentari, ecc, hanno indetto lo sciopero della spesa per il 13 settembre, in particolare per contrastare una odiosa speculazione da filiera.
Attendiamo quindi una urgente convocazione del Governo, per ragionare inoltre su quali politiche di contrasto occorre adottare per arginare la raffica di rincari già registrati, dai trasporti (le tariffe dei treni sono continuate ad aumentare in media del 10 per cento, anche sui treni regionali dei pendolari,dopo il 40 per cento degli ultimi mesi), alla tazzina di caffè (da 0,70-0,80 centesimi ad 1 euro), dalle assicurazioni RC Auto ai servizi bancari, ai libri ed al corredo scolastico, soprattutto per impedire che tante famiglie (3,2 milioni), che hanno contratto mutui a tasso variabile, possano subire ulteriori stangate da 168 a 350 euro, a prescindere dalle decisioni BCE del 6 settembre, per l’arbitrario aumento, vero e proprio abuso di mercato delle banche, leste ad aumentare i tassi Euribor sui prestiti, distratte a trasferire gli analoghi aumenti, sui depositi e libretti di risparmio, nonostante il decreto Bersani.