![](http://bp0.blogger.com/_qTKJ-vMKT4E/RtrXbQG7g2I/AAAAAAAAACI/HatFS66dW5I/s0-d/marchioPaneLaterza2.jpg)
AdAltamura, in molti panifici, il prezzo del pane ha subito un'impennata di circa 50 centesimi, salendo da 1,50 a 2 euro al kg. Un incremento di oltre il 30%, seguito a quello del prezzo del grano, mantenutosi però a 5 centesimi di euro al kg. In seguito alle lamentele dei cittadini, il sindaco Mario Stacca e l'assessore alle Attività Produttive, Francesco Miglionico, hanno tenuto un incontro in Municipio, per un confronto con la categoria dei pianificatori e con le altre forze politiche del Consiglio comunale. Il primo cittadino di Altamura ha dichiarato di aver “invitato la categoria a riflettere sulla protesta dei cittadini, che hanno visto aumentare il prezzo del pane in maniera drastica, ed a ridurre in modo consistente l'incremento già applicato”. “Il pane - ha continuato il sindaco - è un prodotto di prima necessità ed oltretutto un alimento base della tavola dei cittadini. È necessario, dunque, riflettere sulla possibilità di ridurre l'incremento del prezzo proprio per andare incontro alle legittime esigenze di vaste fasce della popolazione”.
Anche a Laterza l'aumento del prezzo del pane e, di conseguenza, di tutti i derivati, non passerà inosservato. Secondo quanto dichiarato dal presidente del Consorzio Pane di Laterza, Leonardo Clemente, il prezzo del pane dovrebbe salire di 35-40 centesimi. In concreto, se attualmente un laertino che acquista un kg di pane paga 1,75 euro, a partire dal 1° settembre si troverà a pagare 2,10 euro. Anche in questo caso, l'incremento è dovuto all'aumento del costo della materia prima. “Da due mesi e mezzo - ha spiegato Clemente - stiamo subendo un aumento del 46,5% sul costo del grano. Avremmo già dovuto applicare l'incremento ma abbiamo preferito aspettare la fine delle vacanze estive. Stiamo comunque cercando di contenerlo il più possibile”.
L'auspicio del presidente del Consorzio Pane è che il prezzo della materia prima si stabilizzi. Secondo Clemente, dipenderebbe tutto dalla mietitura che a breve sarà effettuata in Canada. “Se la produzione canadese - ha aggiunto - sarà inferiore alle aspettative, il prezzo del grano salirà ulteriormente”. Clemente ha, inoltre, rivelato che quest'anno dalla Siria sono state importate solo 250mila tonnellate di grano, rispetto ai 5 milioni degli anni passati. Una riduzione dovuta al calo di produzione che si è verificato a livello mondiale nell'ultimo periodo, in percentuali rilevanti anche in Italia. Migliaia di ettari riservati inizialmente alla coltivazione del grano sono stati destinati ad altre produzioni, più redditizie per i coltivatori.
L'aumento del prezzo del pane richiesto dai panificatori, secondo il presidente del Consorzio, è dunque inevitabile. “Sono diversi anni - ha affermato - che non si verificano variazioni di prezzo. L'ultima, di 15 centesimi, risale al 2001”.
Secondo Leonardo Clemente, l'aumento non sarà una sorpresa. “I cittadini - ha concluso - attraverso i media, sono stati preparati all'aumento”.
Nessun commento:
Posta un commento