martedì 9 settembre 2008

55 milioni di euro per la formazione professionale


Con l’approvazione da parte della giunta regionale dell’Atto di programmazione per gli interventi di competenza regionale e per il conferimento di funzioni alle province pugliesi, è stata di fatto varata la delega in materia di formazione professionale nell’ambito delle attività da finanziare con i progetti POR 2007-2013. Per la Provincia di Taranto è prevista una disponibilità di 55 milioni di euro.
L’assessorato regionale al Lavoro ha infatti concertato con i corrispettivi assessorati delle cinque province pugliesi l’attuazione e la gestione del Programma regionale, delegando loro attività realizzabili nell’ambito di specifiche misure di intervento.
Le Province provvederanno a concorrere all’attuazione del POR 2007/2013 secondo i fabbisogni territoriali da loro individuati, realizzando interventi diretti a lavoratori, lavoratrici, imprese, donne, giovani, disoccupati di lunga durata, immigrati, lavoratori in cassa integrazione e mobilità.
“Per la nostra Amministrazione – rileva l’assessore provinciale al Lavoro, Raffaella Quaranta - l’attribuzione di competenze sulla formazione professionale, unitamente a quelle già espletate in materia di politiche del lavoro, acquista una rilevanza di non poco conto viste le particolari condizioni in cui versa il nostro territorio.
Penso soprattutto agli scenari aperti dallo sviluppo dell’area portuale, a partire da Evergreen, per non parlare dei futuri insediamenti che aumenteranno le attività di retroportualità; penso ancora ad Alenia, tutti settori che richiedono attività formative di alta specializzazione. Ecco perché l’intero comparto della formazione professionale deve obbligatoriamente attrezzarsi per rispondere, attraverso tutti i suoi attori, con efficacia ed efficienza alle nuove domande che vengono poste. Peraltro – prosegue l’esponente della giunta Florido - da più parti si chiede un ruolo più attivo delle Province proprio in materia di politiche attive del lavoro. Una richiesta pressante che proviene sia dai giovani che hanno bisogno di strumenti in grado di agevolare il loro ingresso nel mercato del lavoro ma anche da parte delle aziende che pur in quadro di scarso dinamismo dell’economia locale, lamentano serie difficoltà a reperire figure professionali preparate e rispondenti ai loro bisogni”.

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