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Come la maggior parte di noi, seguo in questi giorni il dibattito e le problematiche sulla riforma scolastica che il governo in carica vuole farci accettare come utile e migliorativa. Ma così non è perché:i tagli alla spesa scolastica e l’introduzione del “maestro unico” comporteranno· il taglio numerico degli insegnanti italiani nelle scuole pubbliche e dunque crescerà a dismisura il numero degli insegnanti tra i disoccupati;· le famiglie italiane saranno costrette a ritirare i figli da scuola entro le ore 12.30, con conseguente disagio sociale, lavorativo ed economico dei genitori, che avranno meno tempo per lavorare e dunque meno reddito e contemporaneamente più spese da sopportare per le attività istruttive ed educative non fornite più dalla scuola pubblica;· la maggior parte delle famiglie italiane avrà figli poco e male istruiti, perché il maestro unico conoscerà e saprà trasmettere poco di tutto, con una conseguente riduzione di preparazione degli alunni che avrà effetti sul loro futuro scolastico, sociale e lavorativo;· ci sarà una riduzione dell’efficacia della scuola quale strumento di elevazione spirituale dell’uomo e di progresso civile, sociale ed economico di tutta la società;· gli studenti italiani che andranno a scuola per la prima volta con un maestro unico, saranno proiettati indietro nel tempo, con una preparazione non idonea con le esigente sociali e lavorative contemporanee;Ma, naturalmente, ciò non sarà per coloro che potranno permettersi di pagare la scuola privata!Il divario tra la preparazione scolastica dei figli dei ricchi, che potranno pagare per una istruzione di qualità, rispetto ai figli della maggior parte degli italiani crescerà sempre di più, con notevoli danni sociali;il diritto all’istruzione, costituzionalmente garantito, verrà calpestato in danno dei meno abbienti e ciò eliminerà del tutto ogni speranza di funzionamento dell’ascensore sociale, già gravemente compromesso.Il figlio dell’operaio non avrà più la possibilità di avere la stessa istruzione e preparazione del figlio del notaio e dunque sarà destinato a poter svolgere al massimo lo stesso lavoro del padre.i figli degli italiani non saranno messi in condizione di avere tutti le stesse opportunità di partenza per il futuro;non ci si potrà impegnare per essere più bravo e meritevole “ per fare strada nella vita”, perché la differenza tra il bravo ed il meno bravo sarà fatta dalla dichiarazione dei redditi della famiglia di provenienza;E noi del Sud cosa diciamo? Da noi ci sono le famiglie con i redditi più bassi rispetto al nord, ci sono più disoccupati, c’è meno lavoro, lavorano meno le donne e dunque abbiamo più famiglie mono-reddito.Noi non potremo pagarci la scuola privata e rimarremo indietro.Ci stanno negando ogni possibilità di crescita economica e sociale!Non glielo possiamo permettere!Questo il leader leghista non l’aveva capito subito, aveva attaccato la ministra....ma poi.. ha capito ed ha cambiato idea!E’ in ballo il nostro futuro, il futuro del Sud, il futuro dell’Italia tutta, perché l’Italia deve ripartire dal Sud!Nelle nostre città, il 26, 27 e 29 settembre dobbiamo chiedere il rispetto del diritto all’istruzione costituzionalmente garantito e dobbiamo gridare più degli altri contro questa riforma!
Chiaramaria Anastasia
Costituente regionale del PD Puglia
Consigliere comunale del Comune di Grottaglie
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