venerdì 26 ottobre 2007

Assemblea Cittadina il 3 novembre 2007

Con le elezioni primarie del 14 ottobre, 779 cittadini di Laterza hanno dato fiducia al nuovo Partito Democratico, che è nato quindi sotto i migliori auspici.

Ora bisogna continuare a costruire un “partito nuovo” capace di promuovere la partecipazione, rinnovare la politica e favorire la presenza di donne e giovani di Laterza.

Ti invitiamo pertanto ad essere protagonista di questo nuovo processo politico partecipando all’incontro del Partito Democratico di Laterza fissato:

Sabato 3 novembre 2007
ore 18,30
Via Porta Pia
(ex sede Ds Laterza)

Ti invitiamo inoltre a estendere l’invito ad altri sostenitori ed i simpatizzanti del PD di Laterza.

Il Comitato Promotore

Il Partito democratico fra nuova e vecchia politica

La straordinaria partecipazione alle primarie del PD, domenica scorsa, riflette una domanda di partecipazione molto ampia, nella società. E soprattutto fra gli elettori di centrosinistra. Lo abbiamo scritto, nei giorni scorsi: più che di "antipolitica" dovremmo parlare di "iperpolitica". Visto che le mobilitazioni, negli ultimi mesi, si sono moltiplicate. Coinvolgendo masse imponenti di persone. Spinte, come si è detto, da una grande richiesta di cambiamento e di novità. Però, vale la pena di aggiungere: non solo.

Come ha suggerito Alfio Mastropaolo, dietro alla partecipazione di massa che ha "premiato" le primarie del PD, non c'è solo il "nuovo", ma anche il "vecchio". Il contributo della tradizione; dell'organizzazione dei partiti; delle cerchie personali. Logiche di appartenenza "ideologica", ma anche personale e particolaristica. Basta scorrere i dati della partecipazione su base regionale. A livello nazionale hanno votato 3 milioni e mezzo di elettori. Tra cui, va chiarito, anche giovani con meno di 18 anni (ma più di 16) e immigrati. Per cui si tratta di una base più ampia dell'elettorato chiamato a votare alle consultazioni politiche. Tuttavia, calcolato sul voto alla lista "Uniti nell'Ulivo" nel 2006, il peso degli elettori alle primarie risulta egualmente molto rilevante: il 29%. Ciò significa che ha votato alle primarie quasi un elettore su tre.
La distribuzione per regione, però, fa emergere una geografia particolare. Molto diversa dal passato. Non tanto per l'affluenza nelle regioni del Nord: significativa ma, comunque, al di sotto della media nazionale. Né per il buon grado di partecipazione registrato nelle "regioni rosse". Soprattutto in Emilia Romagna e in Umbria (oltre il 30%). Ma per la clamorosa mobilitazione che ha caratterizzato le regioni del Mezzogiorno. In Abruzzo l'affluenza alle primarie copre il 40% dei voti ottenuti nel 2006 (alla Camera) dalla lista "Uniti nell'Ulivo". In Puglia il 34%. In Sardegna il 32%. Ma vette insuperabili vengono toccate in Campania: 44%. E ancor di più in Basilicata: 53%. Fino al record della Calabria, dove i voti validi alle primarie costituiscono il 70% di quelli ottenuti dall'Ulivo un anno e mezzo fa. Certo, vale la pena di ripeterlo: c'è una quota di minorenni e di immigrati. Ma si tratta, comunque, di un dato cosmico.

Peraltro, la struttura del voto, su base territoriale, in questa occasione non riflette quella di due anni fa, che legittimò Prodi in vista delle elezioni del 2006. Rispetto ad allora, in tutte le regioni del Centronord si osserva un calo di voti (validi) più o meno sensibile. In particolare in Lombardia (-232.000), Emilia Romagna (-204.000), Toscana (-168.000) e in Veneto (-89.000). Anche nel Lazio, dove Veltroni ha trascinato la partecipazione al voto, si assiste a un ripiegamento sensibile rispetto alle primarie del 2005 (- 86.000 voti validi). D'altra parte era prevedibile, visto che due anni fa alle primarie avevano partecipato gli elettori di tutta la coalizione, per eleggere non il segretario di un partito, ma il candidato premier. Invece, contrariamente alle aspettative, in larga parte del Mezzogiorno, domenica scorsa si verifica una crescita dei voti, in alcuni casi molto consistente. Soprattutto in Puglia (+54.000), Abruzzo (+13.000), Basilicata (+17.000), Campania (+106.000) e, appunto, Calabria (+ 87.000). Ciò permette di precisare l'osservazione da cui siamo partiti. La grande partecipazione alle elezioni primarie di domenica scorsa sottolinea una stagione "iperpolitica" piuttosto che "antipolitica". In cui, però, convergono e si cumulano spinte diverse. Domande di "cambiamento", ma anche "continuità". La grande partecipazione alle primarie, infatti, ha raccolto e aggregato movimenti ed elettori d'opinione, alla ricerca di nuovi modelli di rappresentanza politica. Insieme ad ampie componenti ancora "fedeli" ai partiti tradizionali (e auto-dissolti: DS e Margherita); a settori, estesi, di voto "personale" e particolarista; e a solide clientele locali. E' un grande calderone, questo PD. Nel quale confluiscono componenti nuove, ma anche vecchie. (E, vogliamo precisare, il "vecchio" non è necessariamente peggio; talora, anzi, è anche meglio del "nuovo"). Ci vorranno molto coraggio e grande determinazione per costruire un "partito nuovo", capace di assorbire e coagulare l'eredità dei "partiti vecchi". Così pesante e localizzata. Ma, soprattutto, per costruire un partito che sia davvero "nazionale", in grado di superare i limiti territoriali del passato, anche recente. Il centrosinistra, infatti, nella seconda Repubblica, ha mantenuto la geografia elettorale del Pci. Tanto che Marc Lazar, facendo riferimento ai Ds, aveva parlato di una "Lega di centro". Mentre nel Nord non è mai riuscito a imporsi. Anzi, alle elezioni del 2006 si è ridotto a una "minoranza assediata". Oggi, le primarie descrivono un PD fin troppo "meridionalizzato". Non sarà facile, con questa geografia e con questa base elettorale costruire un soggetto politico riformista e innovatore. Walter Veltroni, il sindaco di Roma: dovrà governare i localismi del suo partito. Dovrà, inoltre, "unire" la Basilicata al Veneto; la Calabria alla Lombardia. Come dire: ri-unire l'Italia.
Ilvo Diamanti - La Repubblica 18/10/2007

mercoledì 24 ottobre 2007

Sondaggio: Veltroni batte tutti

Pubblicato da La Repubblica un sondaggio condotta da Ipsos oggi Walter Veltroni, in un confronto elettorale, batterebbe sia Silvio Berlusconi, sia Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini.

lunedì 22 ottobre 2007

INTERVISTA AD ALCUNI NOSTRI ELETTI

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PRIMA ASSEMBLEA COSTITUENTE

La prima assemblea costituente del Pd si terrà il 27 ottobre 2007 presso il Nuovo Polo Fieristico Rho-Pero. I lavori avranno inizio alle ore 10,30. Gli eletti all'Assemblea Costituente e gli invitati potranno ritirare i pass d'accesso venerdì 26 ottobre dalle ore 17 alle ore 19 e sabato mattina dalle ore 8 e tassativamente entro le ore 10.
«Ci siamo consultati con Prodi. La prima seduta dell'assemblea costituente del Pd si terrà a Milano questo come segno di attenzione del Pd verso il Nord», avvevano già anticipato nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 16 ottobre presso la sede de L'Ulivo di P.zza Ss. Apostoli, i coordinatori del Comitato dei 45, Mario Barbi, Maurizio Migliavacca e Antonello Soro.
«E' ovviamente – avevano spiegato - una scelta significativa, perché la prima riunione degli organismi rappresentativi del Pd si svolgerà nel capoluogo lombardo. Naturalmente, prevediamo che l'assemblea si riunirà altre volte. Il criterio di massima concordato con Prodi è che le successive riunioni rappresenteranno un percorso ideale nelle diverse aree del paese».

«Sono irregolari quei semafori verso la statale 7?» Il dubbio di Costantino (Pd)

“Irregolari i semafori senza traffico laterale: Laterza come Segrate?”: l'interrogativo è in una nota-stampa del consigliere regionale Pd, Paolo Costantino, i semafori sono quelli sistemati nel punto in cui, proseguendo verso Castellaneta, via Roma ridiventa Statale 7. Semafori, scrive Costantino, “moderni e insieme medievali”: perché “applicano i principi propri dei trasduttori”, e perché “impongono un pedaggio casuale e frutto dell’arbitrio”. Insomma, per il consigliere Pd “il Comune di Laterza ha scelto di far cassa nel modo peggiore: le multe non si contano per gli automobilisti che, complice la durata del giallo, vengono colti in flagrante dall’implacabile macchina fotografica”. Il dubbio: “Con molta probabilità, e per questo sono in corso accertamenti - scrive Costantino -, la durata del giallo è stata posta volontariamente ai limiti della circolare ministeriale del luglio scorso per mandare il massimo numero di “foto ricordo” a casa”. Decisione, questa, che “fa il paio politico con quella adottata da molti sindaci che appostano le pattuglie nei luoghi dove la velocità consentita è bassissima in modo da far incappare nella rete non solo gli automobilisti che realmente mettono in pericolo le persone con la loro folle velocità, ma anche quelli che superano di poco quella consentita”.
E allora: “Le esigenze di far cassa non possono mettere in pericolo un valore ben più importante: l’appropriatezza delle misure prese, la loro estraneità a qualsiasi scopo indiretto”.Di più: “Le ragioni di una presunta sicurezza avanzate dal Sindaco di Laterza appaiono deboli e strumentali: le inchiodate delle auto rischiano di provocare proprio quegli incidenti che si vuole evitare”. “Anche per questo - chiude Paolo Costantino - una denuncia alla Guardia di Finanza è già stata inoltrata”.»
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno»
Autore: Francesco Romano

martedì 16 ottobre 2007

Catapano: «Eletto dal popolo di internet»

Un’alta affluenza alle urne e un rappresentante nell’assemblea regionale del Partito democratico. Questo il bilancio della domenica di consultazioni per il Pd a Laterza: 779 votanti, con una buona percentuale di donne e di giovani, in tutto 140 in più rispetto alle primarie dell’Ulivo. E un eletto: Franco Catapano, consigliere comunale e vice presidente regionale della Cia, la Confederazione agricola che presentava la lista "Agricoltura e Società".
Oltre il 50%, esattamente 395, i consensi riscossi dalla lista regionale, 267, invece, quelli per la lista nazionale: "Una grande risposta - ha commentato Catapano - anche in considerazione del fatto che c’era una lista a sostegno della Bindi composta esclusivamente di laertini". Anche a livello di collegio 18 il dato della lista Cia è positivo: è stata la seconda lista più suffragata. Le ragioni del successo, però, sono diverse: "A Laterza, come anche a Mottola - spiega il vice presidente - ha tirato l’impegno personale, la gente mi conosce più come consigliere comunale che come vice presidente della Cia, è meno forte quindi l’influenza della confederazione, che invece è stato trainante in altre realtà, come Ginosa, Palagiano, Palagianello e Castellaneta, dove abbiamo registrato percentuali altissime e, in alcuni casi, non avevamo neanche candidati del posto".
Più in generale, comunque, Catapano, che a Laterza era sostenuto dal consigliere comunale Giuseppe Stano e dall’ex consigliere Sebastiano Di Lena, non manca di evidenziare il successo di tutta l’iniziativa: "Il dato più importante è la partecipazione della gente, il numero dei votanti è stato ben al di sopra delle nostre aspettative, tanto che abbiamo avuto bisogno di ritirare altre schede da Taranto nel pomeriggio. Tenendo conto che molti esponenti di spicco dei Ds non sono confluiti nel Pd, un tale afflusso di votanti è particolarmente positivo". Il che, tradotto in termini politici, è spiegato così: "A Laterza la gente chiede semplificazione e unità, non partigianeria, - dice Catapano - poi c’è voglia di nuovo, di partecipazione e di ricambio della classe politica, inoltre, c’è un voto di opinione di chi segue e sostiene le nostre lotte politiche e ci vede alternativi, come testimoniano gli oltre 5mila contatti registrati dallo scorso 24 agosto nel nuovo sito internet del Partito democratico". Qualcosa in comune, in effetti, c’è tra la rete "virtuale" di internet e il seggio reale delle primarie: la voglia di partecipazione diretta alla vita politica.
Laterza, 16 ottobre 2007
» Fonte: Corriere del Giorno
» Autore: Anna Lisa Carrera

sabato 13 ottobre 2007

Partito democratico, molti laertini in lizza

Partito democratico, è “tempo di scegliere” anche a Laterza: si vota domenica 14, dalle ore 7 alle 20, nel seggio allestito negli spazi della Cittadella della Cultura di via Cesare Battisti. Cinque le liste in campo (per la costituente nazionale e per quella regionale): nel Collegio 18 (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Palagianello, Palagiano e Massafra) si eleggono 11 rappresentanti per l’assemblea regionale e 6 per la nazionale. Molti i laertini presenti nei diversi elenchi.

A livello regionale, Franco Catapano (consigliere comunale, vice presidente Cia Puglia) guida la lista “Agricoltura e società per l’innovazione” collegata a Michele Emiliano, mentre Maria Magistro (dipendente Asl) è in testa a quella collegata ad Antonio Gaglione, interamente formata da “concorrenti” locali: Bartolo Matera, Rita Russi, Giovanni Loforese, Vittorio Casarola, Elisabetta Tamborrino, Maria Nicoletta Di Taranto e Giuseppe Russi (portavoce Associazione per il partito democratico). Sempre per la “re gionale”, Maria Solazzo è ottava nella lista “Democratici con Emiliano”, Francesco Santantonio è nono in “Agricoltura e società”, Michele Pietroforte e Vito Stasi risultano rispettivamente sesto e decimo tra i “Riformisti per Veltroni”.

A livello nazionale guida la lista “Con Rosy Bindi” il portavoce dell’Apd Giuseppe Russi, mentre Anna Sannelli è seconda nell’elenco “Con Veltroni”. Gli altri laertini presenti sono tutti “Con Rosy Bindi”: Maria Magistro, Giovanni Loforese, Rita Russi, Bartolo Matera, Elisabetta Tamborrino. Votano, per la prima volta, anche i sedicenni. Le schede sono due: una per l’Assemblea costituente Nazionale, l’altra per quella Regionale. E’ necessario presentarsi al seggio muniti di un documento di identità e di almeno un euro.
Franco Romano
La Gazzetta del Mezzogiorno

lunedì 8 ottobre 2007

Agricoltura e ambiente, due liste con Veltroni e Emiliano

Sabato scorso, presso l’Auditorium “7 febbraio 1985” di Castellaneta, si è svolta un’assemblea pubblica per le primarie del Partito Democratico, per la presentazione della lista nazionale “Con Veltroni Ambiente, Innovazione, Lavoro” e la lista regionale “Agricoltura e Società per l’innovazione” del collegio 18.
Due liste apparentate tra loro che spingono nella stessa direzione: il rinnovamento della politica nei temi e nelle persone.
La CIA - si legge in una nota - sostiene la nascita di un Partito Democratico che sia attento alle piccole cose e vicino alle esigenze dei cittadini: è questo lo spirito che accompagna la CIA e numerosi esponenti della società civile presenti nelle liste.
Votare Veltroni ed Emiliano senza votare gli apparati di partito: è la grande opportunità, in provincia di Taranto, per le primarie del 14 ottobre. Questo è possibile grazie alle liste "Agricoltura e società per l’innovazione" per la costituente regionale del Partito Democratico, a sostegno del candidato Michele Emiliano, e "Per Veltroni, ambiente, innovazione e lavoro" per la costituente nazionale.
Niente politici di professione ma tanti cittadini, professionisti, esponenti e funzionari della CIA, dirigenti sindacali e del mondo del lavoro, donne impegnate nel volontariato e nell’associazionismo: sono le credenziali che uniscono entrambe le liste.
A livello nazionale la lista è capeggiata da Giovanni Cazzato dirigente sindacale nazionale (già segretario provinciale della Cgil di Taranto), gli avvocati Anna Sannelli e Palmiro Viverito (da sempre impegnati nella rappresentanza e difesa dei lavoratori), Vincenzo Caldarulo (dirigente sindacale), Savino Stefania (ingegnere gestionale di Ginosa Marina) e Giovanna Latorre (nipote del compianto on. Giuseppe Latorre del Pci).
A livello regionale il capolista è Franco Catapano (vicepresidente della Cia Puglia), con Rosanna Tinelli (giovane ambientalista di Mottola), Eleonora Bandello (Cia di Castellaneta), Maria Grazia Putignano (Cia di Palagiano), Giusi Caforio (ingegnere ambientale di Palagiano) e Vincenza Grottola (impegnata nella conduzione dell’azienda zootecnica di famiglia a Mottola); spicca la presenza di Pietro Zanelli (battagliero e apprezzato medico di Ginosa Marina).
Particolarmente rappresentativa è la presenza nelle liste di giovani responsabili di sedi CIA storiche e fortemente radicate come Carmelo Candia per Ginosa, Silvio De Nisco per Palagianello e Francesco Santantonio per Laterza; per Massafra la lista presenta un giovane ed evoluto imprenditore agricolo Ferdinando De Florio.
Il collegio 18 comprende i comuni di Castellaneta, Ginosa, Laterza, Massafra, Mottola, Palagianello e Palagiano.
Per rilanciare la qualità delle produzioni, del lavoro, dell’ambiente gli interessi dell’agricoltura e della società pugliese, l’unico modo per far ascoltare la voce dei cittadini e del mondo agricolo è quello di partecipare da protagonisti nella vicenda politica oggi più importante della Puglia, cioè il processo costituente del Partito Democratico.
Nel corso della serata, moderata dal caporedattore del Corriere del Giorno Michele Cristella, sono state rivolte diverse domande ai candidati presenti, i quali hanno fornito valide risposte alle problematiche ed ai temi affrontati.
Fra gli interventi anche quello del vicepresidente della Cia di Taranto Vito Rubino, il quale ha evidenziato le motivazione per cui la CIA ha deciso di partecipare alle primarie per la costituzione del Partito Democratico, poiché “siamo stanchi dei politici che sono ormai diventati autoreferenziali e non risolvono i problemi”.
Al termine della assemblea è stato comunicato che si voterà domenica 14 ottobre dalle 7 alle 20; per Castellaneta la sede elettorale sarà l’auditorium “7 febbraio 1985” e per Castellaneta Marina l’ufficio comunale nella centralissima piazza Kennedy.

» Fonte: Corriere del Giorno
» Autore: Corriere del Giorno

I sedicenni al voto

Care ragazze, cari ragazzi,
il prossimo 14 ottobre è una data che mi piacerebbe segnaste sul vostro diario. Sarà una domenica speciale, perché nascerà una forza politica nuova, nascerà il Partito democratico.
Non pensate che trattandosi di un appuntamento che ha a che fare con la politica sia qualcosa che non vi riguarda, qualcosa di lontano dalla vostra vita, dalle vostre speranze, dai vostri sogni.
Sì, lo so, oggi l’immagine della politica è molto consumata e per questo capisco la poca voglia e la fatica di avvicinarsi ad essa. Ma pensate un attimo: cos’è sempre stata nella storia degli uomini, e cosa continua ad essere, la politica? La politica è una possibilità. E’ la possibilità di immaginare un mondo diverso e di provare a costruirlo. La politica è anche condivisione di intenti, lo sforzo di una comunità di individui che ha voglia e la felicità di ritrovarsi assieme. Un agire comune, un pensare comune.
Per la prima volta un partito che nasce chiede alle nuove generazioni, a chi ha compiuto sedici anni, di partecipare alla sua costruzione, a questa nuova avventura. Il Partito democratico non vuole rappresentare i giovani, vuole che i giovani siano i primi rappresentanti dei nuovi bisogni e dei nuovi ideali da costruire. Vuole che siano la vostra voce e le vostre idee a cambiare le cose. A fare in modo che la scuola diventi davvero un luogo dalle mille attività e opportunità, dove si incrociano i diversi saperi e dove crescere insieme. A moltiplicare le occasioni per fare sport, per aprire anche ai vostri gusti gli eventi culturali e creare le condizioni perché possiate sperimentare in prima persona le vostre qualità. A far sentire sin d’ora quali sono le vostre aspirazioni, per contribuire a rendere più semplice e vicino a voi il mondo del lavoro, perché vi troviate opportunità e diritti, quando sarà il momento.
Per la prima volta nella storia di questo Paese, il 14 ottobre chi ha sedici anni potrà andare a votare. Speriamo che presto possa avvenire anche per le elezioni amministrative, perché è giusto che un ragazzo possa decidere chi si occuperà della sua città, del suo quartiere, della sua scuola.
Intanto, fra pochi giorni, voterete per dar vita ad un partito, al Partito democratico.
Cogliete quest’opportunità, partecipate, scegliete, costruitelo insieme a tanti altri e fatelo vostro.

Walter Veltroni

domenica 7 ottobre 2007

IL PD E L'ANTIPOLITICA

Non sono pochi quelli che sperano che la nascita del partito democratico possa colmare il divario tra la politica e vastissimi settori dell'opinione pubblica.

Guardiamo ai processi reali e non alla loro rappresentazione mediatica. Diverse migliaia di donne e uomini hanno deciso di candidarsi alle primarie di un partito che ancora non c'è. Si tengono dibattiti certamente meno appassionanti di quelli discussi nelle arene mediatiche, ma forse più utili per risolvere i problemi del Paese.

Domenica prossima andrà a votare un numero imprecisato di cittadini. Difficile dire quanti saranno. Ma probabilmente di più degli iscritti attuali ai Ds e alla Margherita. Non sono tutte rose e fiori nel processo di costruzione dal basso del nuovo partito. Si poteva fare molto di più e la decisione di costruire il partito è arrivata tardi. Ma è giusto riconoscere che nel mondo di questa politica, e non di quella sognata, la costituzione di un partito dal basso, attraverso un processo democratico di selezione della sua classe dirigente, è una novità di tutto rispetto.

Di solito i partiti sono nati per effetto di eventi epocali (guerre e rivoluzioni) o dei grandi conflitti che hanno lacerato gli stati europei nel loro affacciarsi alla modernità. Nel tempo in cui viviamo tali "opportunità" non ci sono state date e i partiti italiani che erano nati da quelle crisi sono da tempo morti e sepolti. Ma per queste ragioni il partito democratico riuscirà a riempire il fossato che sembra opporre tanti italiani alla politica? Non lo credo. Non lo credo perchè il risentimento nutrito da tantissimi italiani verso la politica si nutre di molti elementi sui quali le modalità con le quali si costituisce il partito democratico non esercitano nessuno effetto. Per di più gli effetti di tali elementi continuerebbero anche se vi fosse un ricambio di classe politica, come quello che avvenne nel 1992-94.

Intanto la sfiducia verso la politica non nasce con Grillo, ma è presente da tempo nel cuore della stragrande maggioranza degli italiani. Eppure questi sentimenti non hanno impedito ad oltre l'80% di elettori di recarsi alle urne l'anno scorso. Né impediranno a molti di andare a votare in grande numero alle prossime elezioni regionali e amministrative.

L'Italia, nonostante la palpabile sfiducia di moltissimi suoi cittadini, continua ad essere un paese ad altissima partecipazione elettorale. Come era in passato un paese nei quali i partiti potevano vantare un numero elevato di iscritti. Molti di costoro, a quanto risulta da diversi studi, erano altrettanto sfiduciati della politica dei giovani che accorrono alle performance del comico genovese. Il risentimento verso la politica nel nostro paese è dunque un tratto che è parte costitutiva del nostro modo di concepire la politica e anche del nostro sentirsi italiani. Ben difficile che qualcosa possa modificarlo. Inoltre la disaffezione politica è un fenomeno diffuso in molte democrazie, nuove e vecchie. Il livello di disaffezione degli italiani non è affatto il più basso. Ci sono paesi che stanno peggio. Anche in paesi di lunga e nobile tradizione democratica, dove suona incomprensibile definire i politici una classe (figurarsi una casta), ci sono livelli di sfiducia verso la politica simili a quelli italiani.

Va detta poi una cosa dura da accettare per ogni democratico. La politica democratica, con i suoi conflitti continui su temi complicati ed ignoti ai più, con l'andamento irregolare ed imprevedibile del suo processo decisionale, è in sé stessa una attività collettiva difficile da capire. Una realtà verso cui è arduo provare fiducia. Giudichiamo una persona affidabile quando il suo comportamento è prevedibile e regolare. In molte circostanze un politico non può avere un comportamento simile.

In democrazia il suo avversario non mancherà di denunciare davanti al pubblico questo aspetto del suo comportamento.

Il grande vantaggio delle non democrazie sulle democrazie è che tutto sembra scorrere in modo più fluido e prevedibile. Sembra solo, ovviamente. Ma per molti cittadini la democrazia, con i suoi conflitti alla luce del sole, è una fonte di stress. Lo è per tutti quelli che non si sentono né curiosi di politica né coinvolti in politica. Questo vale per gli italiani, come per gli altri popoli.

Dopo di che i costi della politica sono un fattore importante di sfiducia. Ma, come abbiamo visto, non è l'unico. Di più. Si tratta di una malapianta difficile da sradicare. Aiuterebbe di certo la riduzione degli stipendi dei politici, come anche una riduzione del loro numero. Ma il costo maggiore della politica non sta qui. Sta nel fatto che in Italia sono nella sfera di controllo della politica molte istituzioni pubbliche che potrebbero funzionare sulla base di principi non politici. Se i politici sono una casta, l'ambiente migliore per loro è quello con poca diversità organizzativa.
di Paolo Segatti

Sai contare?

"Sei andato a scuola? Sai contare?" "Come contare?" "Come contare?1,2,3,4,sai contare?" "Si,so contare" "Sai camminare?" "So camminare" "E contare e camminare insieme lo sai fare?" "Si!Penso di si!" "Allora forza! Conta e cammina! dai... 1,2,3,4,5,6,7,8..." "Dove stiamo andando?" "Forza! Conta e cammina! 9... 90,91,92,93,94,95,96,97,98,99 e 100!
Lo sai chi ci abita qua? A? U zù Tanu ci abita qua!!" "Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi!"
(tratto dal film "I cento passi" di M.T.Giordana)

E' nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio..
Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di Giustizia che lo portò a lottare..
Aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell'ambiente da lui poco onorato..Si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un'ideale ti porterà dolore..
"Ma la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare, gridando forte senza aver paura contando cento passi lungo la tua strada"..
Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!


"Noi ci dobbiamo ribellare" (dal film)
Poteva come tanti scegliere e partire, invece lui decise di restare.Gli amici, la politica, la lotta del partito.. alle elezioni si era candidato..Diceva da vicino li avrebbe controllati, ma poi non ebbe tempo perchè venne ammazzato.. Il nome di suo padre nella notte non è servito, gli amici disperati non l'hanno più trovato..

"Allora dimmi se tu sai contare, dimmi se sai anche camminare, contare, camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani"
Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!(x 2 volte)

Era la notte buia dello Stato Italiano, quella del nove maggio settantotto..
La notte di via Caetani, del corpo di Aldo Moro, l'alba dei funerali di uno stato..
"Allora dimmi se tu sai contare, dimmi se sai anche camminare, contare, camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani"..
Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!(x 2 volte)

"E' solo un mafioso, uno dei tanti" "E' nostro padre" "Mio padre! La mia famiglia! Il mio paese!Io voglio fottermene!Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare!" (dal film)

LE LISTE E I CANDIDATI

A Laterza si vota sulla Cittadella della Cultura, dalle ore 7 alle ore 20.
Nel nostro collegio 18 le liste a livello regionale e nazionale sono 5.
Per il segretario e l'assemblea costituente nazionale vi sono 3 liste in appoggio a Veltroni (Riformisti - Con Veltroni ambiente, lavoro e innovazione - Democratici con Veltroni), 1 lista per Letta (i Democratici per Letta) e 1 lista per Bindi (con Rosy Bindi, democratici davvero).
Per l'assemblea regionale vi sono 4 liste in appoggio ad Emiliano (Riformisti, Democratici con Emiliano, Agricoltura eSocietà per l'innovazione, i democratici per Letta) e 1 lista che sostiene Antonio Gaglione (con Antonio Gaglione e Rosy Bindi).
Nel nostro collegio 18 (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Palagianello, Palagiano e Massafra) saranno eletti 11 rappresentanti per l'assemblea regionale e 6 rappresentanti per l'assemblea nazionale. Il sistema di ripartizione degli eletti avviene in modo proporzionale tra le liste, sono favoriti i candidati inseriti nelle prime posizioni.
Per Laterza a livello regionale abbiamo due capilista laertini: Franco Catapano (consigliere comunale) lista Agricoltura eSocietà per l'innovazione per Emiliano e Maria Elisabetta Magistro (dipendente Asl) nella lista con Antonio Gaglione. La lista con Gaglione è interamente formata da laertini: Bartolo Matera (presidente Società & Progresso), Rita Russi (direttrice Agorà), Giovanni Loforese, Vittorio Casarola, Elisabetta Tamborrino, Maria Nicoletta Di Taranto e Giuseppe Russi (portavoce associazione per il partito democratico).
Nella lista Democratico con Emiliano al n. 8 troviamo l'insegnante Maria Solazzo mentre al 9 posto di Agricoltura eSocietà è presente il funzionario della Cia di Laterza, Francesco Santantonio. Infine nella lista dei Riformisti sono inseriti al 6 e al 10 posto Michele Pietroforte e Vito Stasi.
A livello nazionale guida la lista con ROSY BINDI il portavoce dell'apd Giuseppe Russi, mentre al secondo posto della lista "CON VELTRONI ambiente, innovazione e lavoro" è inserita l'avvocatessa Anna Sanelli. Gli altri laertini presenti sono tutti inseriti nella lista con BINDI: Maria Magistro, Giovanni Loforese, Rita Russi, Bartolo Matera e Elisabetta Tamborrino.

martedì 2 ottobre 2007

il Pd a Laterza comincia dalla Sanità

LATERZA - Incontro a metà strada fra Sanità e Partito democratico, l'altra sera, alla Cittadella della Cultura. Al tavolo dei relatori, con Giuseppe Russi, responsabile della locale Associazione per il Pd che ha promosso e organizzato l'iniziativa pubblica, il sottosegretario Antonio Gaglione, il consigliere regionale Paolo Costantino e il segretario cittadino della Quercia, l'ex sindaco Vito Cassano.
Una conferenza-dibattito per fare il punto sullo stato di "salute", è proprio il caso di dirlo, della sanità jonica, a tragedia multipla castellanetana ancora drammaticamente attuale. E per tastare il polso al partito che verrà (presenti anche i "concorrenti" locali Franco Catapano e Maria Magistro e la ginosina Teresa Galeota). Sull'ospedale di Castellaneta, tutti d'accordo, da Cassano a Gaglione, passando per Costantino: risalire la china è possibile, ci sono già segni e segnali evidenti di ritrovata credibilità e di rilancio. Le idee condivise: abbandonare la dispendiosa cultura ospedalocentrica; incentivare, di pari passo, la medicina del territorio; investire sulle nuove tecnologie e sulla prevenzione: "Salire dal 3,5 al 4,5% nella spesa sanitaria" è stato l'auspicio, in merito, di Antonio Gaglione. E Costantino è andato oltre il Piano sanitario regionale dato in dirittura d'arrivo (approvazione entro dicembre): "E' importante dotarsi di leggi e strumenti - ha scandito - ma determinante è saperli attuare: contano i risultati".
Sul Partito democratico in embrione, spunti prospettici e polemiche del momento: il sottosegretario Gaglione ha invitato a "discutere di grandi temi e di politica e a non accapigliarsi per il potere", Costantino ha provato a fare da pompiere sui focolai accesi qua e là, sulla strada che porta al 14 ottobre. "Laterza solo lambita dal dibattito in corso, nonostante la vivacità dimostrata: un errore da correggere" ha argomentato il consigliere diessino, sottolineando, in negativo, la non prevista tappa laertina nel "tour" jonico di Emiliano. "Sarebbe però sbagliato", ha aggiunto Costantino, "pensare che tutto si decida il 14 ottobre". Anzi: "Il percorso vero comincia nella fase successiva". Un messaggio più o meno esplicito per "amici e compagni" disorientati dagli eventi.
Francesco Romano
La Gazzetta del Mezzogiorno

CONSIGLIO COMUNALE DEL 29 settembre

LATERZA - Nella seduta consiliare in cui il riequilibrio di bilancio viene approvato a maggioranza, tra i banchi di minoranza si registra l'ennesimo colpo di scena di questo mandato amministrativo: Lorenzo Caldaralo, fino a sabato mattina capogruppo dei Ds, si è dichiarato indipendente. A determinare la decisione, per niente annunciata, dell'ex ds, i movimenti incalzanti sul percorso che porta al Partito democratico: "Tradita l'idea originaria, persi per strada pezzi importanti della sinistra, non mi ci ritrovo più" ha spiegato alla Gazzetta, a microfoni consiliari spenti, Lorenzo Caldaralo.
Le cifre del "riequilibrio", a seguire, nella relazione dell'assessore alla Politiche economiche Vito Minei: 225mila euro, in totale, le maggiori entrate (+48mila dall'Ici) e le minori spese; 320mila euro la somma tra le minori entrate (-190mila dagli oneri di urbanizzazione) e le maggiori spese (+119mila euro, in gran parte destinata ai servizi sociali: incremento valutato positivamente anche dalle opposizioni di centrosinistra); 25mila euro lo "squilibrio" risultante (si attinge dall'avanzo di amministrazione). Dibattito interessante, prima del voto (12 a favore, 4 contrari). Sugli oneri di urbanizzazione inferiori alle attese, ad esempio: "Approviamo i progetti, ma poi le concessioni non vengono ritirate e le lottizzazioni languono: stiamo approntando un regolamento per sbloccare il tutto" è stata la risposta a Caldaralo del sindaco Giuseppe Cristella. Un "passaggio", subito dopo, sulle "quote" di superficie che i lottizzanti sono tenuti a cedere, per essere destinate all'edilizia popolare, argomento già trattato in un precedente consiglio. Sui dubbi (i conti non tornerebbero) e sugli impegni conseguenziali di allora, è ripiombato Franco Catapano (Margherita): "A che punto - ha chiesto il consigliere della Margherita - è la verifica relativa alle concessioni rilasciate negli ultimi anni?". E il sindaco Cristella: "A breve un piano specifico sull'edilizia economica e popolare". Sullo stato di attuazione delle opere, strettamente collegato alle operazioni di riequilibrio, si è espresso infine l'assessore alle Politiche economiche: su di esso incidono, ha detto Minei, la triennalità dei bilanci e le alienazioni programmate ma non perfezionate".
Francesco Romano
La Gazzetta del Mezzogiorno

A proposito della montagna piana

MOTTOLA – Chiariamo un fatto: tra Gian Antonio Stella, Sergio Rizzo e la Comunità Montana della Murgia Tarantina non c’è nulla di personale. Beh, quasi nulla. Se non fosse per una querela che il presidente Arcangelo Rizzi ha sporto due mesi fa contro gli autori de "La Casta", il best seller che ha venduto un milione di copie in pochi mesi ed è diventato un caso nazionale, si potrebbe dire che la "stima" reciproca non è per nulla compromessa.

Il fatto è che da aprile – confessa il presidente montano - «qui non viviamo più: sono venuti a farci domande decine di giornalisti, quelli di Ballarò e persino l’inviato del New York Times». Parte di qui lo sfogo andato in onda ieri mattina nella sede della Cmmt. C’erano Rizzi, tre assessori su sei (i massafresi Vittorio piccolo e Antonio D’Eri e il ginosino Enzo Russo), un consigliere montano in pectore (il mottolese Francesco Lapenna) sui 27 d'ordinanza e un consulente (esterno, ovviamente).

«Da mesi – ha cominciato Rizzi, quasi fosse un fiume in piena – siamo soggetti ad una gogna pubblica. Va bene che chi fa politica certe cose le mette in preventivo, ma a tutto c’è un limite. Ci hanno fatto una pubblicità che ci saremmo volentieri risparmiata». Almeno, è il lato positivo, tutti sanno dov’è la Comunità Montana più pianeggiante d’Italia.

Ma perché lo sfogo (e la querela) contro Rizzo e Stella? «Perché – risponde il presidente, che parla per tutti – qui non hanno mai messo piede e non hanno scritto una notizia vera che fosse una. La sede non è a Palagiano (?!), ma a Mottola, parlano di stipendi che non esistono: pensate che hanno scritto che io e gli altri prendiamo quanto sindaco, assessori e consiglieri della città di Padova: mica vero". E invece? "Io – risponde prontamente Rizzi - guadagno 700 euro al mese (cioè mezzo stipendio, essendo un dipendente delle Forze Armate, ndr.), gli assessori 400 se lavorano, 800 se non lo fanno". E ancora: "Qui ci sono soltanto 3 dipendenti. E non si può far intendere che ce ne sono una trentina e sono pure fannulloni". Certo, poi ci sono anche 12 Lsu (pagati dall’Inps) e 6 ex Lsu (pagati da nessuno), ma nella Comunità sono solo parcheggiati in attesa di fare non si sa cosa.

Qualcosa in effetti non torna, perché chi ha letto il libro ha informazioni decisamente (anche se parzialmente) diverse. Particolari, bazzecole, per chi è in cerca di pagliuzze o travi, dipende dai punti di vista. Così, strada facendo, lo sfogo diventa grido di dolore e persino attacco politico. Obiettivo: Nichi Vendola. Che pochi giorni fa ha scritto una lettera al presidente del Consiglio regionale, Pietro Pepe, per denunciare gli sprechi pugliesi e suggerire qualche taglio qui e là. Uno a caso: le comunità montane. E dai. Tutte e sei quelle pugliesi, senza distinzione di "colori", giunte e presidenti. E a quanto pare sarebbe già in moto l'iter per commissariare (ci sarebbe pure una mezza data: novembre) queste comunità che difendono a spada tratta montagne che non esistono.

Rizzi s'inalbera: «Non è tollerabile l'attacco di Vendola contro gli sprechi e contro le Comunità Montane. Noi, dopo tanto silenzio, ora ci difendiamo, perchè non vogliamo essere il capro espiatorio dell'Italia degli sprechi e neppure la "pezza" per mascherare le lacune dell'Amministrazione Vendola». Toccata e affondo. Col carico da undici: «Vendola, piuttosto, dica perchè spende otto milioni di euro per gli assessori esterni?».

Di qui in poi è un'arringa appassionata. Rizzi ha in serbo una lista lunga così di argomenti a discolpa. Eccoli: «Eliminando le Comunità la Regione non risparmia nulla, perchè dal 2004 (l'anno della legge di riforma, ndr.) nè Fitto nè Vendola ci hanno dato un euro». Touché. E la pecunia chi la mette? «Lo Stato, con la legge della montagna, i Comuni e ancora la legge Finanziaria: 1,8 euro per ogni abitante». Il tutto finisce in un bilancio, l'ultimo, da 600mila euro: «In attivo per 15mila - attacca Rizzi -, mentre l'abbiamo trovato in rosso di 600mila». Se poi 80-90 mila euro vanno via in stipendi per gli amministratori fa parte del gioco: «La politica - dice il presidente - ha i suoi costi, purché siano giustificati e produttivi, non vedo problemi». Problemi, invece, secondo Rizzi potrebbero sorgere senza la "sua" Comunità: «Perderemmo fondi europei che sono destinati alle aree disagiate e montane. Abolissero, piuttosto, i consorzi di bonifica che chiedono gabelle per servizi inesistenti». Ma la Puglia, ci risulta, è obiettivo 1: cioè per l'Europa è tutta disagiata, mica solo oltre una certa quota...

Fioccano, comunque, i sassolini da levare: «La legge prevede che il Parco delle Gravine sia gestito dalla comunità montana nel cui territorio ricade: perchè non ce lo fanno gestire? Avremmo anche la sede già bell'e pronta. E invece, c'è persino chi ci ha detto, "ma che fate? Tanto vi aboliranno..."». La lingua batte e ribatte dove il dente duole.

Così l'elenco continua, ma con le "cose buone" realizzate. Il recupero della Masseria Dolce Morso, 16 trulli trasformati in centro d'accoglienza e promozione turistica con fondi europei; i Patti territoriali agricoli "rimessi in moto dopo due anni di nulla"; il Prie, piano regolatore per gli impianti eolici "che consentirà ai Comuni di guadagnare con le royalties"; l'azzeramento di 100mila euro di contenziosi delle precedenti gestioni; il futuro marchio per i prodotti della Murgia e il futuribile acquedotto rurale da 17 milioni di euro da realizzare con la comunità di Gioia del Colle. E come non citare l'appalto (già fatto) per un impianto d'illuminazione rurale a Laterza, paesello natio del presidente.

Insomma prima di Rizzi il nulla e forse, dopo, lo stesso. «Abbiamo ridato dignità ad una Comunità che non veniva nemmeno invitata agli incontri con gli altri Enti, ma, in compenso, produceva cene, consulenze e viaggi all'estero. E oggi, invece, siamo persino entrati nell'Area Vasta».

Il veleno, e vuoi vedere, arriva in coda. Ed è tutto per il sindaco Ressa, quello della comunità montana declassata in costiera o, se vogliamo, dell'aggettivo che fa la differenza: «Ma dov'era nel 2004 quando fece fare un emendamento apposta per tenere Palagiano nella Comunità? Forse, allora, era funzionale al ribaltone che c'era appena stato, col passaggio della presidenza al centrosinistra. E soprattutto, prima della Casta, perchè non ha parlato? Perchè non ha chiesto di uscire prima? E ora, lui che non paga le quote dal '99, vorrebbe pure un duplicato costiero...». Punto dolente per uno che fa il maresciallo di Marina e, in fondo, alla comunità costiera potrebbe farci un pensierino: sarebbe comunque al posto giusto. Così, per restarvi, il 1° ottobre le sei comunità pugliesi si vedranno per mettere a punto la loro controproposta di legge diretta a Vendola. Nel frattempo, però, c'è già in cammino quella del Governo (Lanzillotta-Santagata), basata su un concetto apparentemente rivoluzionario: la montagna comincia a 600 metri e le comunità pure. E addio Mottola e dintorni.

Alla fine della giornata, tuttavia, è stato impossibile tenersi dentro la domanda delle domande: «Scusate, ma voi politici il libro l’avete letto?». E' seguito un secondo (interminabile) di gelo. Teste che oscillano da sinistra a destra in segno di convinto diniego; e, poi, la risposta lapidaria del presidente: "No. E non voglio nemmeno leggerlo…". Peccato. Un’occasione persa per capire come va – o meglio non va – l’Italia. Da Destra a Sinistra.

Massimo D’Onofrio - Corriere del Giorno

lunedì 1 ottobre 2007

La Sanità è come la foresta

LATERZA - Sanità sempre meno "ospedaliera" e ospedali sempre più tecnologici. Con l'incremento del personale medico e paramedico, attraverso concorsi e assunzioni a tempo indeterminato. E' questo il futuro della sanità ionica e pugliese, così come è stato tracciato sabato sera durante il dibattito "Ospedale di Castellaneta e servizi socio - sanitari. Quale sanità per il nostro territorio".
Ad organizzarlo il "Comitato 14 ottobre" per il Partito democratico Laterza. Non ancora un partito, ma con le idee già chiare: "Il Pd - ha detto il portavoce del Comitato, Giuseppe Russi - nasce da un'esperienza di partecipazione dei cittadini e si occupa dei problemi veri della gente, come quello della sanità".
Ne hanno parlato l'on. Antonio Gaglione, sottosegretario al Ministero della Salute, nonché candidato alla segretaria regionale del Partito democratico, il consigliere regionale Paolo Costantino, il segretario Ds di Laterza Vito Cassano e numerosi medici di base di Laterza e Ginosa.
Dal livello locale a quello regionale fino al piano nazionale, il tema sanità ha preso il via dai recenti gravi episodi verificatisi all'Utic di Castellaneta e dal "day after" che gli operatori hanno dovuto affrontare: "Uno stato depressivo ha colpito tutti gli operatori, - ha spiegato Cassano, tecnico di radiologia proprio in questo ospedale - abbiamo ripreso a risalire la china, ma chiediamo maggiore attenzione alla Regione: Castellaneta è un ospedale di frontiera, è patrimonio del nostro territorio e deve avere il dovuto supporto". Come? "Potenziamento della classe medica e paramedica, nuova Tac, risonanza magnetica, riapertura dell'Utic, rianimazione" - suggerisce l'ex sindaco di Laterza.
Una proposta articolata che trova d'accordo il dott. Costantino: "Quello che è accaduto è di una gravità inaudita, ma l'ospedale ha recuperato credibilità e può essere ancora rilanciato puntando sugli aspetti positivi. E' vero che si trova al confine tra Matera e Acquaviva, ma rimane unico nella provincia ad essere adeguato alla normativa recente". Alzando poi lo sguardo al piano sanitario regionale, si parla di due obiettivi: contenere gli sprechi e finanziare la medicina del territorio e la prevenzione. "Dobbiamo abbandonare la visione ospedalo-centrica e agire sui ricoveri impropri - ha detto il consigliere - promuovendo il day surgery e le cosiddette Rsa, strutture di lunga degenza a metà strada tra ospedali e casa di riposo, delle quali tre saranno localizzate nella provincia ionica, a Taranto, a Laterza e a Marina di Ginosa".
E se questi indirizzi del piano regionale non bastassero, un ulteriore suggerimento è quello della tecnologia: "La via per colmare il gap tra Nord e Sud - ha detto l'on. Gaglione - è dotare gli ospedali delle nuove tecnologie, come la teleradiologia che consente di stilare il referto radiologico a distanza". E poi una questione di metodo: "La politica deve stare lontana dalla gestione della sanità, - ha sottolineato il sottosegretario - deve limitarsi a dare gli indirizzi generali, garantendo meccanismi concorsuali più oggettivi, che diano la possibilità di valutare il merito personale e non l'influenza politica".
Una bella sfida, insomma, che vuole superare l'impatto negativo di un episodio drammatico per rilanciare la sanità ionica, attraverso un ripensamento di tutto il sistema. "La sanità è come la foresta - dice a proposito Gaglione - quando cresce non fa rumore". C'è da sperare allora che rimanga in silenzio per un bel po'.
Anna Lisa Carrera
Corriere del Giorno

Veltroni a Bari, 3 ottobre ore 10,30

Insieme nel mondo nuovo. Il partito democratico e le grandi sfide della politica. Mercoledì, 3 ottobre ore 10,30 - Fiera del Levante - Sala tridente - partecipano Walter Veltroni, Massimo D'Alema e Dario Franceschini.