![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnadsxFqGQYXKN_Wnp049Fqb-4U-MqL3BrsPf5YmMtZIMm5Q2q1a2gP1nu0bHCieezDunkIJ98ZgdcIV_AvV_S23Kk93bDmajIIROMIa28Wc4v9UTx03hnDMbCQNkuKZNwm8Q5HJBXhtQ/s400/Il+nuovo+nome.jpg)
giovedì 29 novembre 2007
il nuovo nome, forse ....
Il merito e il salario di Pietro Ichino
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqQTQgmX9zkQAF2oieBJqAdSkUuYHT93GZZOFYHvZirdq4mc-XWH86VcfskN62yrxGEO6GlktWKMYMviFrx_OOXbH6C8yH4VzCFtPFa_hYuxBYTtO8lQY0FXZQClU2wj4ssy9UxZbQEvY/s400/raccomandati.png)
C’è del vero in questo argomento; ma a sinistra si cade spesso nell’errore di fermarsi qui. È l’errore che il grande Jacovitti rappresentò con l’indimenticabile vignetta dove una mucca dall’aria torpida e pigra diceva: «Sono una mucca per colpa della società». La realtà è che la produttività del lavoro dipende da entrambe le variabili: sia dall’organizzazione, e talvolta da circostanze esterne incontrollabili, sia dalla competenza e dall’impegno del singolo addetto. E conta anche il suo impegno nel cercare l’azienda dove il proprio lavoro può essere meglio valorizzato.
Commisurare interamente la retribuzione al risultato significa, certo, scaricare sul lavoratore tutto il rischio di un esito negativo che può non dipendere da suo demerito. Ma garantire una retribuzione del tutto stabile e indifferente al risultato significa cadere nell’eccesso opposto: così viene meno l’incentivo alla fatica del far bene il proprio lavoro e del muoversi alla ricerca del lavoro più utile, per gli altri e per se stessi. Questa stabilità e indifferenza della retribuzione è la regola oggi di fatto imperante in tutto il settore pubblico, ma troppo largamente applicata anche in quello privato, per effetto di contratti collettivi che lasciano uno spazio del tutto insufficiente al premio legato al risultato.
E questo è uno dei motivi —insieme, certo, a tanti altri difetti strutturali e imprenditoriali — della bassa produttività media del lavoro nel nostro Paese. Per uno stipendio magari basso, che però matura qualsiasi cosa accada, ci sono sempre i lavoratori che si impegnano a fondo, se non altro per rispetto verso se stessi, e si ribellano alle situazioni di improduttività; ma ce ne sono sempre anche altri che se la prendono comoda, fino al limite del non far nulla. Un’iniezione di meritocrazia nei contratti collettivi e individuali fa certamente bene anche a questi ultimi.
Pietro Ichino
(Corriere della Sera - 26/11/2007)
mercoledì 28 novembre 2007
CONFERENZA DEI SEGRETARI REGIONALI
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAgScCz0w0jeEgrhGV_Ii_DVwXE4Obt3Dgt6pO15fKVyEb73XtlQKklD2qZ5Gg2UM5f-xejCGL3qlcN5RSJYAnQAXAxXXEuQO5Ig5S2XR-tx-FqP8gEgA2V92gs5dSGwnOzXpSQmu48Tg/s320/Pdgif.gif)
1. Le assemblee degli elettori del 14 ottobre, ai fini del radicamento territoriale del Partito Democratico, si terranno nei mesi di Dicembre e di Gennaio.
2. Il livello di radicamento del PD sono i Circoli territoriali. La definizione di “circolo territoriale” è da ritenersi provvisoria in quanto il nome definitivo verrà indicato negli Statuti.
3. I Circoli che si costituiranno in questa prima campagna di insediamento territoriale avranno come base elettorale quella corrispondente ai confini stabiliti, con criteri oggettivi, dal comitato provinciale. Questo comporterà che ad ogni Circolo afferiranno uno o più seggi elettorali delle primarie del 14 ottobre.
4. Nell’arco temporale definito al punto 1 saranno chiamati a partecipare alle Assemblee dei Circoli territoriali tutti gli elettori del 14 ottobre ai quali verrà consegnato un attestato di partecipazione, preparato e distribuito dall’esecutivo nazionale del PD.
5. Tali assemblee eleggeranno i delegati per l’Assemblea provinciale. Nelle realtà in cui si costituirà a livello comunale un solo circolo territoriale, l’Assemblea eleggerà un proprio coordinamento. Laddove il coordinamento provinciale abbia stabilito, d’intesa con il Coordinamento regionale, l’esistenza di più circoli nella stessa città si potranno eleggere i delegati per il livello comunale
6. La platea dell’Assemblea provinciale è composta dalla somma dei delegati dei circoli e dal coordinamento provinciale esistente, mentre quella comunale o di zona è composta dai soli delegati. A queste platee compete l’elezione dei segretari dei livelli organizzativi corrispondenti.
7. Le modalità di voto delle assemblee di circolo saranno decise dai coordinamenti regionali.
8. I Segretari regionali d’intesa con i Coordinatori provinciali stabiliscono un criterio oggettivo per la definizione delle dimensioni delle platee provinciali.
9. Quanto stabilito in questa delibera per le organizzazioni provinciali vale anche per le organizzazioni territoriali istituite ed equiparate ai provinciali dalle Assemblee Costituenti regionali.
martedì 27 novembre 2007
PRIMARIE A MARZO PER I GIOVANI DEL PD
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-ix4YZqTtVAhdM7pwcG82t5FVwt2ZoirFhRGT1cvg46R_DiX_Dtz63weR5cfzTjn0XhxB8RjHbPBJ726LmRn42teCdzj4FazmYUyKYzoBcmOwFThhrgsUEywnRFWvgxEi0MDD-6qEMyE/s320/salto1.jpg)
Le primarie, che dovrebbero avvenire senza liste e con candidature libere, si svolgeranno a marzo. «Predisporremo – ha aggiunto - banchetti che saranno allestiti in tutti i luoghi abituali dei giovani».
Per candidarsi bisognerà non avere superato i 30 anni e averne compiuti almeno 15. «Basterà semplicemente – ha spiegato - candidarsi e essere votati. E' un investimento sui giovani con i quali il Pd è nato». Una formazione che vuole rifarsi a quelle in cui anche lui e il suo vice sono cresciuti,
Presenti alla conferenza anche i protagonisti di questa avventura, dai leader dei giovani di Margherita e Ds a volti nuovi ed entusiasti. «Saremo come le formiche del cartone animato 'A bug's life' – ha affermato con una metafora Mattia Stella, giovane collaboratore dell'assessore alle Politiche giovanili del comune di Roma - : tanti animaletti da soli non possono fare nulla, ma uniti salvano il popolo delle formiche dall'assalto delle cicale».
«Vogliamo – ha voluto aggiungere amche Pina Picerno dei Giovani della Margherita - coinvolgere tutti, al di là dei partiti . Sarà un'avventura intrapresa con molta leggerezza. Sarà un impegno deciso e faticoso, sorridente e spensierato». «Dovrà essere – ha puntualizzato Fausto Raciti della Sinistra Giovanile - un percorso il più aperto, plurale e diversificato possibile».
Ed in attesa delle primarie, i giovani del Pd potranno farsi sentire attraverso il loro sito internet: www.fermentidemocratici.ilcannochiale.it.
venerdì 23 novembre 2007
DOPO IL 24 NOVEMBRE, RADICAMENTO TERRITORIALE DEL PD
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3UeG6i6y5ZPhuTBaxQRREBL5IAsvSFvy0GKy8naaCXMD5v6gWF7QWxNOaKbU__k1dqp7BuZSUMmk8zJqO109yHcVjrR001-7yFlPWmFc2vINfIYN7JAze9SiMOFU4QaWiS7locNHm-iQ/s320/laltezza_del_pd.gif)
Personalmente non è stato facile decifrare l’orientamento che si sta assumendo per cui sinteticamente riporto quello che ho compreso dalla lettura, dal confronto con gli altri delegati e partecipanti alla costruzione del Partito Democratico. Quello che segue perciò è una libera interpretazione che può essere inesatta ed è per questo che vi invito ad inviarmi le vostre impressioni e commenti al processo di radicamento del Pd.
ORGANIZZAZIONE COMUNALE
Il livello comunale sarà organizzati in circoli (definizione provvisoria) corrispondenti ad almeno un seggio elettorale delle primarie, circoli formati da tutti gli elettori del 14 ottobre. Nei comuni con un solo circolo, l’assemblea di circolo eleggerà un coordinamento comunale (più o meno l’organizzazione comunale della Margherita). Nei comuni con più di un circolo, ciascuna assemblea di circolo eleggerà i delegati che comporranno l’assemblea (detta anche “platea”) comunale. Non è chiaro quanti saranno i delegati per circolo – per cui sicuramente le norme successive chiariranno tali numeri-.
Le stesse assemblee di circolo dovranno eleggere i propri delegati all’assemblea provinciale. Il coordinamento di circolo o, nel caso di più circoli in un solo comune, i delegati eletti dalle assemblee di circolo, eleggeranno un segretario comunale (che sarà quindi un eletto di secondo grado). In questo caso non si capisce la data di elezione del segretario comunale.
ORGANIZZAZIONE PROVINCIALE
L’assemblea provinciale ( o coordinamento provinciale) sarà formata da:
- i delegati per l’assemblea provinciale eletti dai circoli comunali;
- i delegati nazionali e regionali eletti il 14 ottobre nella provincia;
- (se aderenti al PD) il sindaco e capogruppo consiliare del comune capoluogo di provincia, il presidente e capogruppo consiliare della provincia; i consiglieri regionali, e i parlamentari.
Non è stato definito quanti delegati saranno designati dai circoli comunali?
Franco Catapano
info@francocatapano.it
Rai, la solitudine del Cavaliere
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk2EUolau6-hY6v9hurkerRNGyKAA_kRZ8Hr4N75YRMkWmONdvdFrJL-ojU2zIPKSuMLO1UL9T966lVJwohTCmMUrG1W2UdIarIRiJf2WQwExvf5fE-8HyYx2oe77MRu1tkTJZaLd1px8/s200/biagi-big.jpg)
LO STRANO DESTINO RIVELA SOLO DOPO LA SUA MORTE CHE VI ERA UN CHIARO DISEGNO PER AFFOSSARE LA RAI.
Di seguito riportiamo un bel articolo apparso oggi su Europa.
Il partito del Cavaliere sembra avere tutto l’interesse a mantenere lo status quo in un’azienda già provata dal caso Petroni e che anche ieri il direttore generale Cappon ha definito giunta «a un punto di non ritorno». O si cambia o si muore. O diventa un’azienda normale oppure è destinata a fare la fine di Alitalia. Il leader del Partito democratico Walter Veltroni è tornato a proporre una ricetta forte (i pieni poteri a un amministratore delegato), ancora più radicale dell’ipotesi messa a punto dal ministro Gentiloni. «L’importante è garantire l’efficienza gestionale e l’autonomia dell’azienda dalla politica e dai partiti» fanno sapere dal ministero di largo Brazzà. La speranza del ministro è di compattare la maggioranza sulla sua proposta «ma non c’è una pregiudiziale a un contributo dell’opposizione».
Dopo lo strappo del Cavaliere si guarda alle mosse di Udc e Alleanza nazionale. Nessuno si illude. Anche perché la riforma della Rai potrebbe finire per incrociare quella del sistema tv che, superato il passaggio in commissione alla camera, dovrebbe essere calendarizzata per metà gennaio. L’ipotesi che An possa sfruttarla per “ricattare” l’ex alleato è remota ma non infondata. Ieri mentre Berlusconi parlava di «sciacalli in azione» sulle intercettazioni Rai, Gianfranco Fini riconosceva che la riforma delle tv è urgente così come quella del conflitto d’interessi, pur confermando una sostanziale bocciatura del disegno di legge del governo. Sulla Rai «siamo aperti al confronto, ma fin qui non è stato possibile in quanto manca una proposta della sinistra, perché il ministro Gentiloni ha una posizione e Veltroni ne ha un’altra» faceva sapere Maurizio Gasparri, padre della legge in vigore. Che però aggiungeva: «Naturalmente tutte le leggi possono essere cambiate, quindi anche quella che porta il mio nome. A titolo personale, ritengo che vada attuata quella parte della normativa che prevede la privatizzazione della Rai». Anche l’Udc ha sempre detto di essere disposta a votare solo una legge che preveda la privatizzazione di un canale Rai, ipotesi però inaccettabile per la sinistra radicale. L’unica certezza, per ora, è che se il Cavaliere resta l’interlocutore principale del Partito democratico sul terreno della riforma elettorale, sulle tv il dialogo sembra essere impossibile. Lo «scambio» è stato escluso espressamente ieri proprio da Gentiloni. L’auspicio di un’apertura di dialogo sulle «regole del gioco» avanzata da Gianni Letta nel suo articolo di qualche giorno fa, non ha raccolto sponde nel centrosinistra. E dopo lo scandalo Rai-Mediaset una Grosse Koalition sulle tv è pura fantasia.
GIOVANNI COCCONI
Europa, 23-11-2007
giovedì 22 novembre 2007
Un partito nuovo e di tutti anche a Taranto
La democrazia però assomiglia al successo, non è facile conquistarla ma è più difficile mantenerla. A Taranto il rischio di sbagliare è più alto che altrove. Non a caso negli ultimi giorni si sono succeduti articoli assennati da parte di Michele Pelillo, Luigi Paolo Morea e Gigi Conte.
Tuttavia Walter Veltroni ha chiaramente individuato nella discontinuità e pluralismo le coordinate di riferimento per la costruzione del Pd.
La discontinuità non può che essere nei metodi e nei volti, un cambiamento atteso e necessario sei si vuole essere innovativi. Pluralismo vuol dire andare oltre le liste e le correnti per sostenere idee e contenuti nuovi affinché tutti si sentano coinvolti nel processo di radicamento territoriale.
Personalmente penso che la trasparenza delle decisioni e la definizione del ruolo di coordinatore ed esecutivo provinciale sono le prime cose da discutere. La mia proposta è quella di sperimentare una struttura articolata su una doppia forma di responsabilità:
1) Un esecutivo snello di tipo politico-organizzativo (rappresentativo dei territori);
2) L’organizzazione di aree tematiche (incubatori di idee) aperti ai non eletti alle primarie. Alle stesse, coordinate da personalità di spicco nelle diverse aree, spetterebbe il compito di definire programmi e proposte vincolanti per gli organi dirigenti del partito. L’esecutivo politico-organizzativo si completerebbe dunque con i coordinatori delle diverse aree tematiche.
Sciogliendo preliminarmente questi nodi appare più semplice tracciare la figura di un coordinatore provinciale che deve essere assolutamente un giovane uomo o donna, capace di inserirsi nell’asfittico dibattito politico per attivare un dialogo costante con l’esterno e i cittadini. In sintesi una figura non implicata nelle vecchie e dolorose divisioni interne dei partiti jonici, capace di interpretare quello che c’è fuori e non solo quello che c’e dentro. Un chiaro segnale di rinnovamento anche per avvicinare le nuove generazioni alla nuova stagione politica.
Mi rendo conto che il compito è impegnativo e difficile, colmo di sfide e di ostacoli, ma il rispetto verso il popolo delle primarie ci impone di cambiare.
Franco Catapano
Delegato all’assemblea costituente regionale
FISSATE PER IL 24 NOVEMBRE LE ASSEMBLEE PROVINCIALI DEL PARTITO DEMOCRATICO
Le assemblee convocate dal Segretario Regionale Michele Emiliano prevedono l'elezione del Coordinatore con voto segreto. Ai sensi dell'art. 5 del dispositivo finale dell'Assemblea Costituente nazionale risulterà eletto il candidato che avrà ottenuto la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, con eventuale ballottaggio tra i primi due.
Successivamente si procederà alla istituzione del Coordinamento provinciale costituito dagli eletti nelle Costituenti nazionale e regionale nonchè, qualora non ne facessero parte , il Sindaco e il Capogruppo consiliare del PD del Comune capoluogo, il Presidente della Provincia e il Capogruppo provinciale, i consiglieri regionali e i Parlamentari aderenti ai gruppi del PD.
Vi ricordiamo che i Coordinamenti provinciali possono allargarsi ad altre persone con il voto favorevole di due terzi dei componenti dello stesso. In seguito Il Coordinamento provvederà all'elezione del Presidente al suo interno.
DI SEGUITO I LUOGHI DOVE SI SVOLGERANNO LE ASSEMBLEE COSTITUENTI SABATO 24 NOVEMBRE
BARI : Sala Tridente - FIERA DEL LEVANTE- ore 09.00
BAT : Trani , Auditorium "San Luigi" - Piazza Mazzini - ore 09.00
TARANTO : Audutorium Masseria Vaccarella - via per Monteiasi - quartiere Paolo VI - ore 09.00
BRINDISI : Biblioteca Provinciale - ore 09.00
LECCE : Hotel PRESIDENT - Lecce -
FOGGIA : Biblioteca Provinciale - Viale Michelangelo - Foggia ore 17.00
mercoledì 21 novembre 2007
il nuovo simbolo
Cchiu’ pilu ppi tutti: Parrucconi e parrucchini
Il primo pensiero, affettuoso e solidale, non può che andare ai figli. Perché lui, nonno Silvio, ha di nuovo giurato sulle loro teste. Amorevolmente intervistato da Augusto Minzolini sulla Stampa, Bellachioma ha negato di avere qualcosa a che fare con il nuovo partito bifamigliare Storace-Santanchè. E visto che non ci credeva nemmeno lui ha aggiunto: «Ho giurato sui miei figli che non ne sapevo niente».
L’ultima volta che aveva messo di mezzo la testa della prole era stato il 22 novembre 1994, quando ricevette il primo invito a comparire per le tangenti alla Guardia di Finanza e assicurò che
La lunga retromarcia verso le origini, anzi verso l’infanzia, prevede il replay dell’«appuntamento con
Il ritorno agli albori è sottolineato anche dal tasso decisamente notevole di gnocca alla conferenza stampa, da cui erano perciò esclusi Bondi e Cicchitto (Gustavo Selva s’è imbucato all’ultimo momento, a bordo della consueta ambulanza). Unici elementi di continuità col recente passato: la prescrizione fresca di giornata che l’ha salvato dall’ennesimo processo per falso in bilancio grazie ai suoi onorevoli avvocati; le balle spaziali sul fatto di non aver mai pensato alla «spallata» anti-Prodi; e le cifre sparate a casaccio, tipo quella dei «10 milioni di firme ai gazebo» (su You-tube c’è chi dimostra di aver votato una dozzina di volte, anche coi nomi di Riina, Gelli e Hitler).
Come
Silvio»: Storace, Santanchè, Brambilla, Giovanardi e Rotondi. Trascinatori di folle. Ma lui confida molto in Bordon e Dini, per dire com’è ridotto. È talmente all’angolo che non parla più di «brogli comunisti», anzi elogia gli «uomini di buona volontà» del Pd, coi quali vorrebbe tanto mettersi d’accordo perché lo trattano molto meglio degli ex alleati. Lo scambiano addirittura per un interlocutore in vista della riforma elettorale, lui che non ha mai capito una mazza di proporzionale e maggioritario (però «me l’ha spiegata Giuliano Ferrara»), oscillando fra l’uno e l’altro a seconda di dove lo portava il portafoglio. Insomma, lui ci conta molto: ogni volta che ha un piede nella fossa, arriva sempre il centrosinistra a salvarlo.
Basterà invitarlo a tavola per un bel governissimo senza le ali estreme, e tornerà come nuovo. Riusciranno i nostri eroi a resuscitarlo per la terza volta?
PD: CIRCOLI E FORUM PER COINVOLGERE I CITTADINI
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0q3WPWS7-qlXYwvqTUuL9Jo8JOjXTBdmCvAJ9-tRtcXjaREQPLVeEzn1X52NHr-QID9b3LKEt1w1irvz5NVbT0JV9TtGp-G1fqHzVkXa7GBGsjipSTtCiXaSk_yfOzdqpSXG2hp5cPnQ/s200/ita_new_pd.jpg)
«Dobbiamo lavorare – ha concluso Veltroni - per costruire il Partito democratico attraverso il coinvolgimento del popolo delle primarie e non solo».
«E' andata molto bene e abbiamo preso decisioni all'unanimità. Ora – ha aggiunto Bettini - dobbiamo mettere il Pd con i piedi per terra, dobbiamo implementare l'esperienza democratica delle primarie e raccogliere entusiasmo, attese e speranze. Ci siamo dati un calendario di lavori – ha continuato - che si può riassumere in tre punti: l'elezione in forma transitoria delle strutture provinciali «che gestiranno la fase costituente fino alle decisioni della commissione statuto», la costruzione dei circoli di base e l'avvio dei forum».
«Il 24 novembre – ha poi spiegato più dettagliatamente affrontando il primo punto - ci sarà la nomina dei coordinatori provinciali e c'è stata una risposta alla sollecitazione mia e di Veltroni perchè ci fosse una grande rappresentanza femminile. In Calabria ad esempio c'è la scommessa di nominare 5 donne coordinatrici provinciali. Sarebbe un fatto simbolico e concreto importante».
Altra tappa decisa la costituzione dei circoli di base, il modo «per tornare a stare dove la gente vive, lavora, studia e la parola d'ordine è costruirne ottomila tra dicembre e gennaio».
«Si è preso atto – ha, infatti, evidenziato Bettini - di una fase di grande dinamismo politico del Pd che in un mese ha creato uno scenario politico italiano totalmente nuovo ed ha preso iniziative dalla legge elettorale alla sicurezza, che hanno stabilizzato il governo. Ora si tratta – ha continuato - di implementare la straordinaria esperienza delle primarie e raccogliere l'entusiasmo di tante persone».
«Daremo – ha poi aggiunto - un attestato a tutti coloro che parteciperanno alla fondazione dei circoli con una frase di Walter sul rinnovamento della politica e il nuovo simbolo». Un documento che testimonierà «che si è voluto fare un passo in più rispetto ad andare a votare alle primarie».
Ultimo punto affrontato nel corso della riunione: i forum tematici. «Io personalmente – ha affermato Bettini - li immagino molto aperti con il coinvolgimento di competenze e risorse della società italiana».
Forum che «dovranno - ha chiarito ancora Bettini - essere molto aperti perchè abbiamo bisogno come il pane di ripensare l'Italia e i suoi problemi in modo approfondito valorizzandone talenti e risorse. In questo senso i partiti tradizionali si erano troppo rinsecchiti».
Forum che avranno il compito di istruire temi su cui chiamare gli elettori a decidere. «Penso ad esempio – ha spiegato - al tema del testamento biologico, ma anche della cultura. Coinvolgere la società - ha concluso - è un obiettivo del Pd».
martedì 20 novembre 2007
La seconda discesa in campo contro i politici «parrucconi»
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbHz8AEwnL5_JAkzV5xCkV-ftAk21nubt41E21FFAyVUk_IblEJZnkUPlz73lcfrKBcbYioNHjrghiOsEnH_exxbBm91zR_qvERZQahvFS6SnR3Vo8MFK-dyt8R9wb3r780pK3BYHYZK0/s200/berlusconi.gif)
Certo, c’è chi avrà buon gioco a ridacchiare sulla eccentricità di un pelato che, sia pure sottoposto alla messa a dimora di folte chiome luccicanti, dichiara guerra ai parrucconi. Per non dire del brevilineo che muove battaglia ai nani. Ma nel lanciare la sua nuova sfida, indifferente a questi dettagli, il Cavaliere mostra una volta di più di avere una caratteristica forse unica nel panorama della politica italiana: il coraggio spericolato di giocarsela. Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e perfino Umberto Bossi, dopo l’ennesima spallata annunciata e poi fallita al Senato, sembravano avergli rubato finalmente la palla? Lui se l’è ripresa di forza, è uscito dall’area in cui pareva asserragliato e si è catapultato all’attacco con una di quelle «ripartenze» da lasciare a bocca aperta anche il «suo» Arrigo Sacchi. Se arriverà in porta è da vedere. Rispetto alla prima «discesa in campo», ha una zavorra finanziaria in meno, dato che i conti aziendali vanno bene e i manager non gli suggeriscono più come Franco Tatò di «portare i libri in tribunale » (parole di Marcello Dell’Utri), ma alcune zavorre politiche in più. Che almeno sulla carta potrebbe appesantire molto la sua corsa. Spiegava allora agli italiani di non «avere intenzione di mettere in piedi una forza politica di vecchio tipo», di volere «un partito liberale di massa» che coinvolgesse uomini «nuovi alla politica, campioni nelle proprie professioni, i migliori», di essere deciso a rimanere estraneo alla «vecchia politica degli agguati e dei trabocchetti, delle congiure e delle manovre di Palazzo». Offriva il ministero degli interni all’«eroe di Mani Pulite», Antonio Di Pietro.
Chiedeva agli aspiranti candidati forzisti di sottoscrivere le seguenti parole: «Dichiaro 1) di non avere carichi pendenti 2) di non aver ricevuto avvisi di garanzia 3) di non essere stato e di non essere sottoposto a misure di prevenzione e di non essere a conoscenza dell’esistenza a mio carico di procedimenti in corso...». Sono passati, da allora, quasi quattordici anni. Tre più di quelli passati da Nikita Krusciov alla guida del Pcus, due più di quelli trascorsi da Helmut Kohl alla testa della Germania, due più di quelli vissuti da Franklin Delano Roosevelt alla Casa Bianca. Per carità, nessun parallelo. Ma tre lustri sono un’era geologica, in politica. Lasciano il segno. E se Forza Italia è rimasto un partito legato al «centralismo carismatico », come spiegò un giorno Cesare Previti, è difficile sostenere che non sia rimasto infettato da quelli che un tempo il Cavaliere considerava virus della «vecchia politica». Quella che gli faceva dire: «Torno a Roma. Torno nella cloaca». Basti ricordare come, dopo l’iniziale richiesta di immacolatezza, siano stati via via imbarcati uomini come Gianstefano Frigerio, vecchia volpe dicì milanese che, condannato a vari anni di carcere in diversi processi di Tangentopoli, fu eletto tra gli azzurri in Puglia dopo un lifting anagrafico con cui si era dato il nome d’arte di Carlo Frigerio. O Alfredo Vito, il famigerato «Mister Centomila Preferenze» cui Paolo Cirino Pomicino ricorda 22 condanne per corruzione. O ancora Gaspare Giudice, del quale i magistrati di Palermo chiesero invano l’arresto considerandolo «a disposizione» del presunto boss di Caccamo, Giuseppe Panzeca. Certo, lui si considera ancora, come disse un giorno, «Biancaneve in un mondo che non è una fiaba». E non ha perso occasione, in questi anni, di sfogarsi contro i riti della rappresentanza che, «tra convegni, congressi e funerali » lo facevano stare male perché gli pareva di «pestare l’acqua nel mortaio».
Contro i «faniguttun », gli sfaccendati (avversari, ma anche compagni di strada) che «non hanno mai lavorato in vita loro» e che «non possono permettersi le barche e le case che esibiscono, dunque non c’è che una spiegazione: rubano». Contro i «politicanti » che arrivò ad attaccare 14 volte in un solo comizio nell’anniversario della «vittoria mutilata» del 1994. Ma come cavalcare, oggi, l’ondata di indignazione popolare contro i costi della politica se c’era la «sua» maggioranza al Senato quando i costi sono cresciuti del 39% oltre l’inflazione e c’era lui a Palazzo Chigi quando il governo spendeva 65 milioni di euro in un anno in voli di Stato, pari a 2.241 biglietti andata e ritorno al giorno Milano-Londra con RyanAir? Come chiamare la gente a imbarcarsi su una nuova «nave di sognatori» (così chiamò un giorno Forza Italia) per dare «nuovo futuro della politica italiana» se a 71 anni suonati è già stato alla guida del governo poco meno di De Gasperi o Andreotti ma già oltre un anno più di Amintore Fanfani, due più di Bettino Craxi, tre più di Mariano Rumor? Insomma: come rinnovare la sua nuova immagine di uomo «nuovo»? Questa è la grande scommessa. Qui deve venir fuori il «mago delle emozioni». Che va a giocarsela da solo, direttamente col «suo» popolo. Certo di conoscerlo come non lo conosce nessuno. E di poterlo convincere: se il cielo non sempre è stato blu, è stata solo colpa degli altri.
Gian Antonio Stella
lunedì 19 novembre 2007
GOVERNO: SI APRE UNA NUOVA STAGIONE
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqrupNU3EoZYr4xvr7fu6EP2TaHm4ET8adOKhDH-DQiL8Gs-DsrU5bcJxf3cPfiDRP7N5NPRJUg-rwdUaimt1YOBcq_vT0NGfiHo_ef8jP7brxUTV23FPVaLUzQ2gUW1zfnYA-0vcsVfs/s200/veltroni.jpg)
«Da mesi - evidenzia il leader del Pd - ho sostenuto la necessità di creare un clima diverso, di aprire una nuova stagione politica fondata sulle convergenze per alcune grandi riforme in Parlamento».Il leader del Pd ricorda come fino ad oggi al suo appello «Ci sono state – spiega - risposte diverse, in generale negative, dal capo dell'opposizione aspramente negative, mentre altre forze hanno rinviato la disponibilità al dialogo».
Ora «si apre una nuova stagione per risolvere i nodi di fondo della vita politica italiana». Tre le priorità alla base del futuro lavoro dell’esecutivo: innovazione, lotta alla precarietà e sicurezza dei cittadini. «Il Governo, che rimane in piedi e continua ad agire, può raccogliere la sfida – continua, infatti, Veltroni - arrivata da chi nel dibattito parlamentare, specie sulla Finanziaria, chiede una nuova stagione politica, puntando su tre priorità: innovazione, lotta alla precarietà e sicurezza».
«Occorre – spiega - innovazione in tutti i settori, dalla pubblica amministrazione alle imprese, alla formazione. E poi la lotta alla precarietà - aggiunge Veltroni -, per una buona occupazione, per la crescita economica e con il sostegno alle imprese». Infine «la sicurezza, che- continua - va insieme all'integrazione, è giusto che lo sforzo si concentri sulla moltiplicazione delle capacità di accoglienza, ma bisogna anche essere chiari su chi viene con altre intenzioni ed è responsabile di reati. Su questo tipo di immigrazione – sottolinea - il flusso deve ridursi». Ma tra le priorità del governo, non può certamente mancare una rapida ed efficace soluzione sulla legge elettorale. «Non ci sarà – scandisce il segretario - nessun 'prendere o lasciare', ma cercheremo di trovare un comune denominatore».
«Vogliamo – spiega - un bipolarismo virtuoso. Ci rendiamo conto – chiede retoricamente - di come stanno gli italiani da due anni a questa parte? Abbiamo passato mesi e mesi a ricontare le schede, poi altri mesi a parlare della spallata...».
«Un paese civile – continua - è un paese nel quale si vota e poi si governa per cinque anni». «Anche questa mattina - aggiunge parlando dell'incontro avuto con una delegazione del partito di Antonio Di Pietro - l'Italia dei Valori ha condiviso i tre principi della necessità di dare stabilità al Governo, ridurre la frammentazione e ridare voce agli elettori». «Questi sono i principi poi il vestito che si darà ad essi – conclude - lo decideremo insieme». «Più che gridare 'al voto, al voto', non è meglio per tutti prima sistemare le cose in modo che chiunque vinca poi potrà governare il paese? – gli fa eco anche il suo vice Dario Franceschini - Mi pare sia interesse di tutti».
«La durata della legislatura non mi pare possa essere oggetto di trattativa tra gli schieramenti, se il governo tiene – conclude - resta fino a fine legislatura».
mercoledì 14 novembre 2007
Dispositivo approvato dall’Assemblea regionale costituente del Partito democratico svoltasi a Bari
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJrCYvJ-e56fs4Oeady0yD4YNyN44xZ5MRKpeDSUXWAZiirJhenpRVVRvxoShF1i2Ap3OdStthOQN0tblf6O-jVqNf_yDCnbGzaJtA-UzlvJHax3qjAXzJGQi6ZjJRWSTK43RDYdsixqg/s200/persone.gif)
L’assemblea ha approvato all’unanimità le seguenti decisioni votate per parti separate:
1. Ai sensi dell’art. 2 comma 3 del Regolamento Quadro per l’elezione delle assemblee costituenti del Partito democratico, Michele Mazzarano assume la carica di Vice Segretario del Partito regionale;
2. sempre ai sensi dell’art. 2 comma 3 Rosa Stanisci assume l’incarico di Tesoriere del Partito;
3. ai sensi del precitato regolamento Fabiano Amati, assume l’incarico di coordinatore del processo costituente.
PRESO ATTO del dispositivo approvato dall’Assemblea costituente nazionale il 27 ottobre 2007 ed in esecuzione di esso, alla luce anche delle decisioni della Conferenza dei Segretari regionali del 31 ottobre 2007, l’Assemblea approva anche il seguente dispositivo regolamentare:
1. In adempimento dei compiti affidati dall’art. 2 comma 1, l’Assemblea istituisce tre Commissioni con il compito di predisporre le proposte di Statuto, del Manifesto delle Idee e del Codice Etico da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Costituente da tenersi successivamente alla approvazione dello Statuto nazionale. L’iscrizione da parte dei delegati regionali alle Commissioni è libera sino alla concorrenza di un terzo del numero complessivo dei componenti l’Assemblea ( 117 per ciascuna commissione). Il Presidente dell’Assemblea regionale, unitamente ai coordinatori delle Commissioni, definisce le modalità per garantire la composizione e il funzionamento delle stesse. A tal fine sono nominati Alberto Tedesco, coordinatore della Commissione Statuto, Tonio Tondo, coordinatore della Commissione Manifesto delle Idee e Giovanna Vessia, coordinatore della Commissione Codice Etico.
3. Il Tesoriere coordina un comitato tecnico amministrativo, nominato dal Segretario regionale, al quale l’Assemblea affida il mandato di adottare tutti gli atti giuridici necessari per la costituzione del partito nella fase transitoria sino all’approvazione dello Statuto da parte dell’Assemblea costituente.
4. Le assemblee provinciali previste per il 24 novembre saranno convocate dal Segretario regionale e l’organizzazione sarà a carico degli Uffici tecnici amministrativi provinciali (UTAP).
5. La copertura delle relative spese sarà garantita dall’UTAR che, d’intesa con il Tesoriere regionale, provvederà ad erogare alle realtà provinciali le somme ad esse spettanti secondo quanto previsto dal verbale della riunione dei responsabili UTAP del 5 novembre scorso.
martedì 13 novembre 2007
Punto di vista, da leggere
Di fronte alla endemica crisi del sistema di governo locale (Giunte e maggioranze sotto costante ricatto del consigliere “irrequieto”), il Parlamento nazionale introduceva l’investitura a suffragio universale del capo dell’amministrazione locale (meccanismo successivamente mutuato per le Regioni), con la contestuale attribuzione di un robusto premio di maggioranza a livello di rappresentanza consiliare.
Elezione diretta e premio di maggioranza, quindi, come puntelli per conferire stabilità e continuità all’azione di governo (in massima parte “prenotate” anche per il secondo mandato, salvo implosioni interne alla coalizione).
Intanto la legge n. 142 del 1990 aveva eliminato il controllo esterno (ad opera dei Co.Re.Co.) successivo alla adozione delle delibere di Giunta, introducendo il cosiddetto controllo “endo-procedimentale” (visto di legittimità), ad opera del segretario comunale, prima della adozione dell’atto.
Nel 1997 la stessa figura del segretario comunale (fino ad allora personificazione materiale del potere sovra-ordinato del Ministero dell’Interno, del quale era funzionalmente dipendente) veniva stravolta dalla legge ‘Bassanini’-bis (legge n. 127), con la creazione di un nesso fiduciario (e una soggezione di fatto) con il capo dell’amministrazione, sul quale dovrebbe esercitare il controllo.
Nel 2001 con la riforma del titolo V della Costituzione venivano soppressi i Co.Re.Co.
Attualmente, quindi, i controlli esterni sono (eventualmente) esercitabili (con tempi enormemente dilatati) solo da organi di natura giurisdizionale (Tar-Consiglio di Stato per la parte amministrativa, Corte dei conti per la parte contabile e magistratura ordinaria per l’azione civile e penale).
Gli unici momenti di (relativamente immediato) “controllo interno” dell’operato dell’amministrazione locale sono ora costituiti (oltre che dai fantomatici quanto rarissimi ‘controlli di gestione’) dal difensore civico e dai revisori dei conti. Al primo è affidata la verifica del regolare funzionamento dell’amministrazione e la conseguente tutela dei cittadini; la linearità della tenuta della “borsa” (i soldi di tutti i contribuenti) sono affidate al collegio dei revisori dei conti.
Ma chi nomina questi “controllori”? I controllati, ovviamente.
Al di là delle qualità e dell’impegno dei soggetti nominati, la “credibilità della funzione” suscita più di qualche perplessità.
Né, d’altronde, tale anomalia può dirsi peculiare solo della “politica”.
Nelle società private, infatti, i consigli di amministrazione, nominano i revisori dei conti, loro controllori (per non dire poi del vezzo consolidato di extra-incarichi e consulenze incrociate, che finiscono quantomeno con apparire come olio versato per fluidificare gli ingranaggi).
Un meccanismo da vera e propria “repubblica delle banane”!
C’è da stupirsi dell’esplodere “soltanto” dei casi “Cirio” e “Parmalat” a livello di imprese private, o del crac finanziario del Comune di Taranto.
E’ allora, può essere utopistico e velleitario porre la questione della separazione effettiva tra controllori e controllati?
Perché non demandare ad esempio negli enti locali la nomina dei “controllori” (difensore civico e collegio dei revisori dei conti) alle minoranze consiliari (che rappresentano comunque una quota considerevole di cittadini e soprattutto contribuenti)?
Non si intende attribuire surrettiziamente alle opposizioni “poteri di veto” o margini ‘consociativi’, volti a intralciare l’azione della maggioranza: si tratta semplicemente di attivare “sensori” istituzionali interni più rapidi, in grado di allertare circa eventuali “deragliamenti” dai canoni del corretto funzionamento, salvo l’intangibile potere della Giunta e della maggioranza di procedere comunque, se convinte, sulla strada intrapresa.
Gli stessi elettori della maggioranza si sentirebbero più tranquilli se il controllo circa l’uso delle risorse (tasse da essi pagate o, meglio ad essi “imposte”), fosse esercitato da soggetti nominati dai controllati o da altri, meno sodali ed indulgenti nel vigilare sul regolare funzionamento degli enti e sulla regolare tenuta dei conti?
lunedì 12 novembre 2007
Da mò vale cioè da dopo l'assemblea.
![](http://bp2.blogger.com/_qTKJ-vMKT4E/Rzhis27181I/AAAAAAAAAEA/4M0P4pBPo-Y/s0-d/sedie.jpg)
Abbiamo votato anzi applaudito tutti.
Una realtà complessa il partito democratico pugliese: tante liste (correnti), tante personalità e tanti territori che si devono conoscere per collaborare.
Per cui questa volta non vale!
Il partito democratico deve imparare dagli errori, ha detto nelle conclusioni Emiliano, ma non abbiamo molto tempo da sprecare. Ci sono molte cose da fare e le attese sono tante.
Franco Catapano
domenica 11 novembre 2007
Riflessione sul PD per Taranto
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqqaDIkf1O-PZO3zPet1eTnJyyM7-CR1pcDXpF17O1KI2kzoQlJJTS3ZtEb6awXd-eRmpCURi425eezIenJs1hnp0FwpgIgdVg_-jFIo701tcifJoOJ149_y5efNZSb9TiNrQtHkndUqo/s320/pdpuglia.jpg)
Ora ci si prepara all'assemblee provinciali del 24 novembre per eleggere i coordinatori provinciali del partito nuovo. Tornano in ballo, almeno in Puglia, le vecchie logiche dei gruppi dirigenti di quei partiti che, pur cofondatori di un partito nuovo, non vogliono perdere l'occasione per vestirlo di abiti vecchi. E' ripresa in grande stile la tradizione delle trattative e degli accordi di divisione degli incarichi, in barba ad ogni esigenza di trasparenza nel processo di scelta dei candidati alla carica di coordinatore provinciale e di formazione degli stessi coordinamenti. L'aspetto più sorprendente di queste manovre consiste nel coniugare gli assetti regionali del Partito Democratico, sui quali è credibile che si eserciti una indubbia autorevolezza del segretario Emiliano, con quelli provinciali, considerati, dai soliti eminenti dirigenti ulivisti locali, terreno di scambio e di definizione di equilibri politici complementari a quelli regionali
Emiliano dovrà prestare molta attenzione alla definizione degli assetti complessivi del partito nell'intera regione: sia perché la natura federalista si deve alimentare della ricchezza problematica del territorio regionale, sia perché il nuovo deve esprimersi dando volto e voce alla diversità ideale, culturale e politico-sociale. Non è per niente opportuno l'insediamento, nella direzione dei nodi strutturali della rete del partito nuovo, di cloni, di controfigure e di capitani di lungo corso, sempre pronti, quest'ultimi, a riposizionarsi nei nuovi contesti politici.
Se si vuol essere fedeli allo spirito delle primarie e non si vogliono tradire le aspettative degli elettori, sarebbe opportuno sostituire alle "voci" diffuse ad arte, delle motivate e legittime candidature. In tal modo, nell'assemblea del 24 di novembre, si avrebbe una responsabile e corretta discussione per scegliere in piena trasparenza il coordinatore e il coordinamento provinciale.
Non si capisce perché le diverse aree politiche, presenti nel processo costituente con propri eletti, non si incontrino per avere un confronto, definire orientamenti e compiere le scelte in maniera aperta e costruttiva.
Nel merito, è senz'altro necessario escludere da ruoli di direzione esecutiva del partito chi ricopre incarichi istituzionali di qualsiasi livello, anche perché si riproporrebbero i vecchi equilibri politici; si eleggano, invece, coordinatori e coordinamenti che pur rappresentando le "diverse anime" del partito nuovo, siano capaci di esprimerne la visione unitaria sul terreno politico-programmatico.
Nei cinque collegi della provincia di Taranto sono stati eletti molti uomini e molte donne che sono espressione compiuta e autorevole di una richiesta di rinnovamento, non solo generazionale, ma soprattutto, nel modo di concepire le relazioni sociali in una società aperta, plurale e nell'affermare l'esigenza di un agire politico per e non contro.
L'innovazione come linea direttrice di una nuova politica deve essere sostenuta da un chiara e radicale discontinuità nella formazione dei gruppi dirigenti del Partito Democratico, altrimenti si ripresentererebbero tutte le contraddizioni politiche già sperimentate recentemente nella città di Taranto.
Luigi Paolo Morea
del Partito Democratico
venerdì 9 novembre 2007
AVVIATA LA LOTTERIA DI AUTOFINANZIAMENTO
mercoledì 7 novembre 2007
il 10 novembre assemblea costituente regionale
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCyopAQeJ3Q62H8kbrHm-3-ybu8o5amtCmnscAWtSuQ0T13gv9Jb9oNE5KwpJWnuhTuFJkRVspS11-9duUXTApZVy1KkR9EGcrnveCO3BJh13HBgjjYxEXJDnGw3wQxkrJR1Dpt8BIsSk/s200/cammino+PD2.jpg)
martedì 6 novembre 2007
4,5 milioni per la differenziata
Accordo tra Regione, Provincia e Ato 1 per finanziare il nuovo progetto di raccolta porta a porta che interessa 12 comuni, capoluogo compreso. Il presidente Tamburrano: «Così riusciremo ad abbattere la tassa sui rifiuti»
Ora si tratta di vedere quello che accadrà, perché ieri le firme dell’assessori all’ambiente, regionale e provinciale, rispettivamente Michele Losappio e Michele Conserva, assieme a quella apposta dal presidente dell’Ato tarantina Martino Tamburrano, ci sono state, i riscontri si vedranno in futuro, esattamente a cominciare dal nuovo anno, visto che il termine per partire è dicembre 2007.
Il progetto prevede l’acquisto di attrezzature utili alla raccolta differenziata, la costruzione di isole ecologiche e l’assunzione di personale idoneo al compito della raccolta nell’Ato 1, che comprende i comuni di Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Laterza, Martina Franca, Massafra, Montemesola, Mottola, Palagianello, Palagiano, Statte e Taranto.
Una fase che il primo cittadino massafrese accoglie con ottimismo: “Finalmente entra nel vivo una fase importante che servirà a dare ai cittadini un nuovo metodo di raccolta e di conferimento dei rifiuti”. Tra i vantaggi che porterà il progetto quello di un possibile abbattimento dei costi, per i cittadini: “Si tratta di un progetto costruito sui principi ispiratori dell’abbattimento ulteriore della tassa dei rifiuti, di un nuovo modo di trattare i nostri rifiuti con la possibilità di riciclarli incamerando ulteriori entrate economiche per il Comune”. Il lato più importante è però quello sociale: “Sarà un modo per educare la popolazione e il territorio. I cittadini avranno a disposizione un nuovo modo di convivere con i rifiuti che noi stessi produciamo”.
Il progetto farà da integrazione alla già esistente raccolta dei rifiuti, e partirà inizialmente come progetto sperimentale. La strada da seguire sarà quella del ‘porta a porta’: “Inizialmente sarà sperimentale e partirà assieme ad una campagna di sensibilizzazione da effettuare anche nelle scuole. Si prevede una migliore organizzazione anche della raccolta dei rifiuti speciali non pericolosi”. Anche in questo caso ci potranno essere vantaggi per i cittadini: “Le isole ecologiche – continua Tamburrano – serviranno a stoccare i conferimenti diretti che i cittadini vorranno fare. Gli stessi cittadini, in quel caso, usufruirebbero di bonus”. Quali siano i privilegi da ‘consegnare’ nelle mani dei cittadini ‘avveduti’ è poi tutto da discutere a tavolino. Al momento c’è l’idea e la volontà di portare avanti questo tipo di discorso: “È il primo accordo di programma ritenuto serio tra Istituzioni come
Ora quindi non resta che aspettare che tutto si trasformi passando dalle parole ai fatti. Finalmente arriva la raccolta differenziata, quella vera. Dal 2008.
Fonte: Corriere del Giorno
Autore: Graziano Fonsino
NOMINATO L'ESECUTIVO NAZIONALE DEL PD
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF-6dR3kEGdKjzvsAVko7Q6ZewKfQDFRuNpUPqb0vmXSiexbhT8poD03ncJL1ddd2Hf3xiPeUhofx40w9Ng-8sWBxv9uP8MBx2OGYH2pVtQC3zcT7LWcC0IkuT1Vlwf1eMWYiaM4XfMlQ/s200/ESECUTIVO.jpg)
A loro si aggiungono naturalmente anche il vice-segretario Dario Franceschini, Anna Finocchiaro in qualità di presidente del gruppo al Senato e il futuro presidente del gruppo alla Camera dopo le dimissioni di Dario Franceschini.
Con la nomina dell'Esecutivo - ha commentato soddisfatto Veltroni - inizia il cammino di una compagine di donne e uomini innovativa, fresca, aperta, autorevole che avrà il compito di interpretare al meglio la grande forza riformista che il Partito democratico vuole e deve rappresentare.
Per la prima volta nella storia della politica italiana - ha aggiunto - , le donne sono presenti in un organismo dirigente in numero superiore a quello degli uomini. Con questa decisione non solo rispettiamo quanto previsto da una innovativa norma del regolamento delle Primarie, che prevedeva la piena parità tra i generi nella Costituente e nelle liste, ma con una scelta particolarmente significativa diamo vita ad un esecutivo in cui la presenza femminile e' maggiore di quella maschile.
Veltroni ha poi voluto sottolineare anche i diversi percorsi politici e culturali delle persone nominate. C'è chi ha svolto recentemente significative esperienze politiche o parlamentari, ma ci sono anche esponenti di mondi che fanno riferimento all'associazionismo, come Andrea Causin, al volontariato, come Maria Grazia Guida, al sindacato, come Annamaria Parente, all'imprenditoria, come Maria Paola Merloni, alla ricerca, come Alessia Mosca dell'Arel, donne che hanno un'esperienza di battaglie civili, come Rosa Calipari. C'è poi uno dei più autorevoli esponenti della cultura italiana, Vincenzo Cerami, che voglio personalmente ringraziare per aver accettato questo incarico. E c'è la sensibilità di persone come il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta, a cui ho chiesto di portare dentro il partito, insieme con Ermete Realacci, il bagaglio della sua importante esperienza ambientalista.
L'esecutivo nominato rappresenta la giusta sintesi tra l'esperienza necessaria per chi si appresta ad un cammino così impegnativo e il coraggio e la forza del cambiamento delle generazioni più giovani. Sono certo - ha concluso Veltroni - che queste donne e questi uomini, queste ragazze e questi ragazzi rappresenteranno al meglio quell'ambizione e quella speranza che tre milioni e cinque centomila persone ci hanno affidato con la straordinaria giornata del 14 ottobre.
E' una bella squadra - ha commentato anche il Presidente del Consiglio, Romano Prodi in una nota - , che potrà contare sul contributo di persone di indubbia esperienza e di giovani di grande capacità, ma soprattutto che rispetta nella sua composizione quella parità tra donne e uomini che rappresenta un impegno fondamentale che abbiamo preso in ogni fase della costituzione del Partito Democratico. A tutti loro rivolgo i miei auguri di buon lavoro.
lunedì 5 novembre 2007
I giovani alla prova dell’opposizione. Il Pd si organizza con un comitato di under 30
di Michele Cristella “Corriere del Giorno” - 4 Novembre ‘07