Le indagini - I carabinieri hanno le impronte dell’aggressore
Centinaia di impronte digitali, la mappa del Dna e un identikit piuttosto verosimile. Le indagini sul «mostro» della Murgia, l’uomo che ha violentato due ragazzine a Palagiano e Laterza, ha rapinato un gruppo di allevatori in un casolare di Gioia del Colle e ha tentato di portare a segno un’altra rapina ai danni di una coppia di fidanzati di Mottola, sono ad una svolta. Il nome del responsabile potrebbe arrivare dalle analisi sulle tracce biologiche e sulle impronte digitali rilevate sull’auto abbandonata dopo la rapina agli allevatori di Gioia del Colle. Il materiale sequestrato è al vaglio degli specialisti della Sezione investigazioni scientifiche dell’Arma. Le impronte rilevate sull’automobile saranno ora comparate con la banca dati dei carabinieri. Se si tratta di una persona con precedenti penali sicuramente sarà individuata. I militari hanno compiuto perquisizioni nei casolari e battuto la campagna nella zona della Murgia palmo a palmo per cercare ogni possibile indizio. L’altra notte fu trovata nelle campagne di Gioia del Colle la «Lancia K» sottratta 24 ore prima ai fidanzatini di Laterza. Il bandito l’ha abbandonata dopo aver compiuto una rapina a due allevatori. Nell’auto i carabinieri hanno anche trovato liquido infiammabile con il quale probabilmente era intenzionato a dare fuoco alla vettura e una pistola con matricola cancellata. Si cerca un uomo italiano sulla quarantina, di statura media (secondo la descrizione delle vittime sarebbe alto circa un metro e 75) e corporatura media, ma con un ventre piuttosto pronunciato. Dal racconto delle vittime è stato tracciato anche un identikit del «mostro». Il disegno non è stato diffuso dalle forze dell’ordi - ne. Le aggressioni nei confronti di due coppiette, cui sono seguite violenze sessuali ai danni di due sedicenni, sono stati compiute a Palagiano (sabato 16) e a Laterza (mercoledì 20 maggio), nel versante occidentale della provincia di Taranto.
Gazzetta del Mezzogiorno
24/05/2009
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