Dopo aver rapinato l’altra sera un gruppo di allevatori in una masseria di Gioia del Colle, è fuggito - a seguito della reazione delle vittime - perdendo pistola con matricola abrasa, passamontagna e l’autoportata via ad una delle coppie aggredite in precedenza.
Per gli investigatori con il camice bianco del Ris dei carabinieri, c’è una valanga di materiale su cui lavorare, nel tentativo di dare un volto al mostro.
Di lui oramai si conosce tutto. Dal dna alle caratteristiche fisico-somatiche. Mancano solo il nome e il volto.
L’uomo più ricercato di Puglia ha lasciato la sua firma, indelebile, anche sull’ultima violenza. Dopo aver abusato della ragazzina nelle campagne di Laterza, chiudendo il fidanzato nel bagagliaio dell’auto, si è rilassato. Fumando una sigaretta e gettando poi il mozzicone. Un gesto automatico, forse. Una prova decisiva perchè è stata raccolta la cicca, bagnata di saliva, da cui sarà possibile ricavare il dna dello stupratore.
Dunque, si ha la sensazione che il cerchio si stia stringendo. «È un balordo, un cane sciolto», spiegano gli investigatori impegnati in una vera e propria lotta contro il tempo. Vogliono incastrarlo prima che entri di nuovo in azione. Il rischio c’è.
Col buio arriva, puntuale, la paura. A Palagiano, Castellaneta, Ginosa, Laterza, è vietato appartarsi. I tradizionali ritrovi delle coppiette, dall’estrema periferia alle zone più isolate della campagna, sono off-limits.
I genitori preferiscono avere i figli in casa: al limite escono loro, i più grandi, per lasciare un pizzico di intimità domestica ma sicura. Se giri per le strade, incroci poche auto. Le pattuglie di carabinieri e di vigili urbani, invece, si incontrano più volte. Si cerca di rassicurare, comunque, le comunità. Di evitare la psicosi. Il virus della paura contagia anche il Barese. Dopo l’episodio di Gioia del Colle massima allerta lungo la Murgia.
Le indagini, proseguono. Dietro la classica frase: «Non escludiamo nessuna pista», c’è un lavoro meticoloso, capillare. In questo periodo si celebrano le feste patronali. E arrivano giostrai da mezza Italia. I carabinieri li hanno fotosegnalati, hanno registrato la loro voce e l’hanno fatta ascoltare alle due ragazze violentate, nel tentativo di riuscire a trovare qualche riscontro, qualche certezza che possa portare all’identificazione del «cacciatore di coppiette».
Se il sindaco di Palagiano Rocco Ressa, dove si è verificata la prima violenza, ha chiesto l’immediata riunione del comitato per l’ordine pubblico, il primo cittadino di Laterza, Giuseppe Cristella, dice senza mezzi termini: «Sono per la castrazione chimica. Sono padre di famiglia e capisco cosa si prova in questi momenti».
La notte è lunga. La caccia continua. Si aspetta, magari, un altro errore. Quello decisivo, che possa finalmente scrivere la parola fine su questa vicenda intrisa di violenza.
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