![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip9GKeQ3QMNGNziLM0hgw3ldqj_l_ttDkOI9tTs_qrGwzQdPtMrjO01cnH4epgodSA8x39abMXIigiw_bVR0MhZ2zSFisY6eRdZxKw2vyGXb3QzgDK0dfwZlL28n-D_nKS7NmTCZ4322w/s320/veltronipd.jpg)
Il segretario del Pd, nel suo intervento, tocca molti temi di interesse ed attualità politica, a partire naturalmente dal dibattito in corso tra le forze parlamentari sulla riforma della legge elettorale. E in un momento in cui, a livello politico, regna la confusione, il sindaco di Roma sostiene senza mezzi termini che, alla lunga, la chiarezza paga: «Il Pd correrà da solo e auspico che lo faccia anche Forza Italia». Rivolgendosi a Michele Salvati, che dava per certa un’eventuale sconfitta in caso di ritorno al voto in breve tempo, Veltroni ha ribattuto di non essere poi così sicuro che «di fronte a due offerte, una coalizione che va da Storace a Casini e un partito, il Pd, che chiede il consenso agli italiani sulla base di un programma di innovazione, questo non possa avere un effetto premiante».La priorità, comunque, rimane quella di scrivere una nuova legge elettorale prima che si giunga alla consultazione referendaria, che il governo si vedrà obbligato a fissare tra il 15 aprile e il 15 giugno in caso di mancato varo della riforma per vie parlamentari. Anche da questo punto di vista, il segretario del Pd manifesta convinzione. «Sulla questione della legge elettorale – afferma – siamo riusciti ad aprire un dialogo tra le forze politiche, un dialogo con la principale forza dell'opposizione. Non si può pensare di approdare alla legge elettorale a prescindere da ciò. L'esito del dibattito – chiarisce Veltroni – dipenderà dal senso di responsabilità di tutti poiché mai come oggi siamo vicini ad una soluzione. Far saltare oggi il tavolo – ricorda inoltre Veltroni – significa far saltare anche le riforme istituzionali». A questo punto, sostiene il segretario del Pd, «la cosa importante è cominciare, poi maturerà un'intesa che sia in mezzo ai due testi (le due bozze presentate dal presidente della commissione Affari costituzionali del Senato Enzo Bianco, ndr) per trovare il consenso più largo possibile».Una nuova legge elettorale, dunque, un nuovo assetto istituzionale. I primi passi per provare ad invertire la tendenza, per tentare di arginare quella crisi che da alcuni anni sta attanagliando il sistema politico italiano. «La crisi della democrazia italiana – spiega Veltroni nel corso del suo intervento – è molto profonda e può portare ad un distacco tra la classe dirigente e i cittadini». Il segretario del Pd porta molti esempi per cercare di esplicitare quanto sostenuto, uno su tutti, quello dell'emergenza rifiuti in Campania, che, secondo il leader del Pd altro non è che «lo specchio di un Paese che non riesce a decidere perchè paralizzato».Crisi delle istituzioni come incapacità della politica di prendere decisioni. Questo il grave dramma che colpisce oggi il sistema Italia. «Si sta verificando – sottolinea Veltroni – una perdita di autorevolezza a fronte di una incapacità di decidere. Veti, condizionamenti, conservatorismi, ideologie vecchie e nuove – ha insistito – impediscono all'Italia di essere un Paese competitivo. Mai come in questo momento la crisi è radicata nel vissuto degli italiani, esempio sono i cittadini di San Giorgio a Cremano che non riescono ad uscire di casa perché sommersi dalla spazzatura a causa dell'incapacità a decidere».Insomma, secondo il sindaco di Roma, «lo scenario è inquieto: la vita politica italiana mi sembra l'orchestrina del Titanic, attenta ad occuparsi della marginalità delle cose e non della sostanza delle vere questioni e dei problemi delle famiglie italiane». Una considerazione «molto cupa» del segretario del Partito democratico, che vede nella distanza tra la dimensione mediatica della politica e quella reale dei cittadini, una delle più drammatiche anomalie della situazione che stiamo vivendo. «Se il Pd sceglierà la prima», ovvero la dimensione mediatica, «verrà meno alla sua vocazione». Secondo Veltroni, l’obbligo della politica deve tornare ad essere quello di occuparsi delle «cose molto preoccupanti che stanno succedendo nel nostro Paese». Nel suo discorso non manca un riferimento al rischio recessione negli Usa, questione «drammaticamente sottovalutata dalla politica e dall'opinione pubblica italiana. La Banca d'Italia ha reso noto che i dati di crescita subiscono contraccolpi, all'1%, e l'Istat ci dice che il 50% delle famiglie ha a disposizione solo 1.900 euro al mese. Queste – insiste il segretario – sono le preoccupazioni della vita italiana».
Nessun commento:
Posta un commento