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La corrente dei “primaristi”, i teorici delle primarie per l'individuazione del candidato presidente nelle elezioni provinciali della prossima primavera, ha il suo candidato da opporre a Florido, ed è un grottagliese, di rito dalemiano, che lavora negli Usa: Gianluca Galletto, figlio di medico e nipote di un generale, e, dice Internet, è direttore dello Sviluppo strategico di compagnia d'investimento mobiliare specializzata nella gestione di crediti corporativi a New York, già responsabile portfolio e analista; è stato ricercatore all'università di Yale, dopo la laurea all'università Bocconi, a Milano; nel 1992 a Bruxelles ha lavorato alla Commissione Europea, prima come Interno ed in seguito come Consulente. Parla inglese e francese e spagnolo; è attivo negli eventi sociali e culturali nella Comunità italiana a New York, ed è fondatore e presidente di Ulivo Usa ed è stato coordinatore della campagna dell'Unione per il distretto “dell'America del Nord. È nato a Taranto nel 1969. Uno dei volti nuovi che assommano in sé tecnocrazia e militanza partitica, quindi detentori di una visione della politica come regolatrice del mondo, o welthanschauung, ciò che oggi è indispensabile, a destra e a sinistra.
La corrente dei sostenitori del metodo delle primarie nasce a Palagiano, regno indiscusso di Rocco Ressa; al quale ha subito dato manforte il leader del Pd di Laterza Franco Catapano, vicepresidente regionale della Cia, il sindacato degli agricoltori di sinistra; e ai quali si è associato Rocco Loreto, dominus di Castellaneta, di ricchissimo palmares, presidente della seconda Usl nel 1986, sindaco, consigliere regionale, senatore e sindaco fino al 2001. A questi tre paesi del versante occidentale ionico Gaetano Carrozzo aggiunge la sua potente corrente tarantina.
I tre paesi occidentali, più Grottaglie e il suo hinterland danno l'immagine che la Provincia voglia stringere come una tenaglia su Taranto, entro le cui mura, inoltre, è all'opera una forte “quinta colonna”, Carrozzo appunto. E' l'assalto della Provincia al capoluogo, una vexata e annosa questione per il potere dell'inutile ente provinciale.
Questo primo nucleo di “primaristi”, che è uscito allo scoperto pochi giorni fa, con un documento firmato dagli aderenti, ha scelto di mantenere segreto il nome del suo alfiere, cioè candidato di bandiera o proprio conducator. Ma si sa, il modo migliore per violare un segreto è dire che è un segreto,purché resti segreta la fonte, o la gola profonda; ed ecco che il nome è stato rivelato: Gianluca Galletto.
La corrente, già nel suo primo embrione, ha una sua propria competitività con il resto del Pd e con il presidente uscente della Provincia Gianni Florido. Loreto, infatti, è stato eletto tre volte senatore e la quarta ha mancato l'elezione per un soffio; quindi in ogni paese della provincia ionica ha grandi e semplici elettori. Anche Catapano presenta un settore ben organizzato, che tra l'altro fece bella figura nelle primarie del 14 ottobre scorso, essendo vicepresidente regionale di un sindacato presente in ogni paese, la Cia, appunto. Ressa porta in dote la maggiorana assoluta del suo paese, il solo dove la sinistra ha vinto bene l'anno scorso. E la dote elettorale di Galletto è la movimentazione del territorio del quale fa parte, quello salentino della provincia ionica.
Così strutturata, la corrente può iniziare il suo proselitismo di profondità, sezione per sezione, con i suoi pro e i suoi contro, e i suoi trucchi.
I pro: il Pd è un partito esausto; i suoi dirigenti, da Roma in ogni anfratto della periferia, sono ignari dei problemi del loro elettorato; ciascuno di essi è un Ghino di Tacco sulla porta della propria sezione, cioè fa l'esame del Dna a chiunque voglia entrarvi; e, perciò, nessuno vi entra; rimuoverli in blocco è il sogno di molti loro elettori con propensione talebanesca, o animus fondamentalista.
I contro: esausti sono anche i due generali della corrente, Loreto e Carrozzo, veterani pieni di ferite per le estenuanti battaglie combattute; Loreto, inoltre, un anno e mezzo fa a Castellaneta rifiutò le primarie, nelle quali sarebbe stato “raccontato” da qualche nemico personale, e con esse la vittoria; ora non ne può essere il teorico; hanno con sé la parte più vivace del partito, vivacità occorre, infatti, per contestare l'establishment; ma non hanno, essi, l'aura del Cincinnato.
I trucchi: Il loro candidato è effettivo, di bandiera, o di schermo? Galletto è ignoto agli elettori del Pd, quindi è necessario scoprire la genesi della sua scelta: può darsi che lo abbiano scelto perché un economista che lavora a New York dev'essere una testa di prim'ordine, può darsi che chi lo conosce abbia intravisto in lui un carisma mediatico trascinante e quindi, in tempi di mediocrazia sarebbe il miglior candidato; può darsi anche che, avendo amicizie altolocate, il D'Alema, abbia sia un salvaconotto in ogni ambiente di potere, sia una devozione riflessa per i dalemiani in circolazione, pochi o tanti che siano; può darsi che intanto che la corrente si diffonda e si strutturi meglio, avere un nome con fideiussiori solvibili sia un ottimo specchietto per allodole; infine, può darsi che, consuetudine della politica italiana, ed anche della letteratura del “Dolce stil novo” sia un candidato-schermo, dietro il quale cioè cammini il partitante che al momento opportuno inventerà qualcosa per essere il “salvatore della patria”, anzi della corrente.
I bene informati dicono di aver regalato a Florido l'aureo libretto del generale cinese del 1200 Lao Tzu, perché capisca le intenzioni dei suoi avversari dai movimenti nell'accampamento.
Il movimento: molti ricordano il suo ultimo teorico: il mister iuventino Heriberto Herrera che è passato alla storia pallonara con il suo incitare che era un intercalare: “movimiento, movimiento”; ma forse pochi ricordano ancora il primo e insuperato teorico del movimento: il greco Eraclito, quello del “panta rei”, tutto scorre, per cui “non ci si può bagnare due volte nelle stesse acque”: dove c'è movimento, dunque, non solo non c'è stagnazione, ma c'è vita.
La corrente dei sostenitori del metodo delle primarie nasce a Palagiano, regno indiscusso di Rocco Ressa; al quale ha subito dato manforte il leader del Pd di Laterza Franco Catapano, vicepresidente regionale della Cia, il sindacato degli agricoltori di sinistra; e ai quali si è associato Rocco Loreto, dominus di Castellaneta, di ricchissimo palmares, presidente della seconda Usl nel 1986, sindaco, consigliere regionale, senatore e sindaco fino al 2001. A questi tre paesi del versante occidentale ionico Gaetano Carrozzo aggiunge la sua potente corrente tarantina.
I tre paesi occidentali, più Grottaglie e il suo hinterland danno l'immagine che la Provincia voglia stringere come una tenaglia su Taranto, entro le cui mura, inoltre, è all'opera una forte “quinta colonna”, Carrozzo appunto. E' l'assalto della Provincia al capoluogo, una vexata e annosa questione per il potere dell'inutile ente provinciale.
Questo primo nucleo di “primaristi”, che è uscito allo scoperto pochi giorni fa, con un documento firmato dagli aderenti, ha scelto di mantenere segreto il nome del suo alfiere, cioè candidato di bandiera o proprio conducator. Ma si sa, il modo migliore per violare un segreto è dire che è un segreto,purché resti segreta la fonte, o la gola profonda; ed ecco che il nome è stato rivelato: Gianluca Galletto.
La corrente, già nel suo primo embrione, ha una sua propria competitività con il resto del Pd e con il presidente uscente della Provincia Gianni Florido. Loreto, infatti, è stato eletto tre volte senatore e la quarta ha mancato l'elezione per un soffio; quindi in ogni paese della provincia ionica ha grandi e semplici elettori. Anche Catapano presenta un settore ben organizzato, che tra l'altro fece bella figura nelle primarie del 14 ottobre scorso, essendo vicepresidente regionale di un sindacato presente in ogni paese, la Cia, appunto. Ressa porta in dote la maggiorana assoluta del suo paese, il solo dove la sinistra ha vinto bene l'anno scorso. E la dote elettorale di Galletto è la movimentazione del territorio del quale fa parte, quello salentino della provincia ionica.
Così strutturata, la corrente può iniziare il suo proselitismo di profondità, sezione per sezione, con i suoi pro e i suoi contro, e i suoi trucchi.
I pro: il Pd è un partito esausto; i suoi dirigenti, da Roma in ogni anfratto della periferia, sono ignari dei problemi del loro elettorato; ciascuno di essi è un Ghino di Tacco sulla porta della propria sezione, cioè fa l'esame del Dna a chiunque voglia entrarvi; e, perciò, nessuno vi entra; rimuoverli in blocco è il sogno di molti loro elettori con propensione talebanesca, o animus fondamentalista.
I contro: esausti sono anche i due generali della corrente, Loreto e Carrozzo, veterani pieni di ferite per le estenuanti battaglie combattute; Loreto, inoltre, un anno e mezzo fa a Castellaneta rifiutò le primarie, nelle quali sarebbe stato “raccontato” da qualche nemico personale, e con esse la vittoria; ora non ne può essere il teorico; hanno con sé la parte più vivace del partito, vivacità occorre, infatti, per contestare l'establishment; ma non hanno, essi, l'aura del Cincinnato.
I trucchi: Il loro candidato è effettivo, di bandiera, o di schermo? Galletto è ignoto agli elettori del Pd, quindi è necessario scoprire la genesi della sua scelta: può darsi che lo abbiano scelto perché un economista che lavora a New York dev'essere una testa di prim'ordine, può darsi che chi lo conosce abbia intravisto in lui un carisma mediatico trascinante e quindi, in tempi di mediocrazia sarebbe il miglior candidato; può darsi anche che, avendo amicizie altolocate, il D'Alema, abbia sia un salvaconotto in ogni ambiente di potere, sia una devozione riflessa per i dalemiani in circolazione, pochi o tanti che siano; può darsi che intanto che la corrente si diffonda e si strutturi meglio, avere un nome con fideiussiori solvibili sia un ottimo specchietto per allodole; infine, può darsi che, consuetudine della politica italiana, ed anche della letteratura del “Dolce stil novo” sia un candidato-schermo, dietro il quale cioè cammini il partitante che al momento opportuno inventerà qualcosa per essere il “salvatore della patria”, anzi della corrente.
I bene informati dicono di aver regalato a Florido l'aureo libretto del generale cinese del 1200 Lao Tzu, perché capisca le intenzioni dei suoi avversari dai movimenti nell'accampamento.
Il movimento: molti ricordano il suo ultimo teorico: il mister iuventino Heriberto Herrera che è passato alla storia pallonara con il suo incitare che era un intercalare: “movimiento, movimiento”; ma forse pochi ricordano ancora il primo e insuperato teorico del movimento: il greco Eraclito, quello del “panta rei”, tutto scorre, per cui “non ci si può bagnare due volte nelle stesse acque”: dove c'è movimento, dunque, non solo non c'è stagnazione, ma c'è vita.
Michele Cristella - Corriere del Giorno 12 agosto 08
15 commenti:
Mi sembra un buon candidato, forse poco conosciuto ma a taranto è un vantaggio. Una obiezione perchè uno cosi dovrebbe candidarsi per le provinciali?
Questo giovane è uno che conosce le primarie, se ci fossero sarebbe avantaggiato. Dovrebbe però farci conoscere che cosa pensa dei bubboni tarantini: italsider, occupazione, ambiente e dissesto finanziario, etc.
Se oltre al pedigree ci sono anche le idee io lo voto.
G.S.
LA SOLITA BUFALA DI MICHELE CRISTELLA CHE PER RIEMPIRE IL GIORNALE SOFFIA SUL FUOCO DEI COMUNISTI
DIMENTICAVO DI SCRIVERVI CHE NOI ABBIAMO PIETRO CHE E' GIOVANE, CONOSCIUTO E HA I VOTI. INUTILE CHE VOLETE TENTARE DI VINCERE DALLA PROVINCIA DOVETE SCASARE.
se il senatore Loreto propone e appoggia Galletto sarà la prima volta che lavora al servizio di qualcuno diverso da lui
michele
Certo "Pietro" è nel fiore degli anni, appena 58 anni...non vorrei fosse troppo giovane ed inesperto!
IL NOSTRO PIETRO E' LOSPINUSO!!!!!!!!!
se il senatore Loreto propone e appoggia Galletto sarà la prima volta che lavora al servizio di qualcuno diverso da lui
michele
12 agosto 2008 19.14
ASPETTA E SPERA CHE POI S'AVVERA....
Continua la vergognosa vicenda.
Sanno tutti in provincia che Michele Cristella scrivve tutte le bufolate che qualcuno volutamente gli suggerisce.
Carrozzo e Loreto cosa fanno???
Fanno i secondini?????
NN mi fate ridere !!!!!!
Giovanni P.
ho letto l'intervento di galletto pubblicato su questo blog, le idee sono chiare ed espresse con una buona determinazione, quanto meno non parla il politichese come molti dirigenti del centrosinistra tarantino che quando parlano c'è bisogno di un decodificatore ......
m.f.
Sbagliate ad avventurarvi in questi commenti ..... le primarie il pd e florido non le vogliono fare, leggete con attenzione l'intervista a pentassuglia e vi accorgerete che il piano è un altro.
Catapano che cosa pensi dell'intervista del tuo segretario? ti agiti troppo ma non otterrai niente dal muro di gomma della tua oligarchia, se vuoi fare qualcosa di tangibile aiuta la sinistra a presentare un candidato all'elezioni provinciali che si misuri contro florido e lospinuso.
Tanto sei più a sinistra di quanto tu pensi.
Comunista ANTI-PD
Per cui Galletto non va bene a Loreto-Carozzo, mentre va bene a Catapano-Ressa?
non me ne frega niente a chi va bene galletto, mi interessa:
1) che le primarie si facciano;
2) che ci sia una alternativa per l'egocentrismo di florido;
3) che il candidato, spero giovane e capace come galletto, porti con se una visione del futuro per questa provincia abbandonata e indegnamente rappresentata dalla classe dirigente tarantina.
m.f.
Tutto il resto è importante ma viene dopo.
Per M.F.
mi pare di capire che non ti interessa chi propone il "giovane galletto". Ma il ns. Cristella (giornalista) con qualcuno avrà parlato, non è una sua invenzione....che poi lui è una penna esperta e creativa è un altro paio di maniche, rimane che di galletto non sappiamo molto.
Tra l'altro non ci sono conferme o smentite e nemmeno catapano ha commentato l'articolo.
G.S.
è giusto che questa volta sia la provincia ad esprimere le candidature alle provinciali, difficilmente voterei un trombone di taranto (tucci, florido, tagliente,etc.)
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