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«Perché? Lei sa che sono sempre sincero. Allora da segretario provinciale del Pd dico: tra un mese, se non ci saranno le condizioni per l’unità di tutte le forze del centrosinistra, comprese le liste civiche, ognuno andrà per la sua strada. Il Partito democratico è pronto a correre con chi ci sta, candidando il presidente della Provincia uscente, Gianni Florido».
E le primarie?
«Anche su questo voglio esser chiaro: alle primarie il Pd sta lavorando. C’è un tavolo della coalizione. C’è una bozza di regolamento in fase di preparazione. Entro fine mese questa bozza sarà completata. A settembre verranno presentate le candidature e ad ottobre il popolo del centrosinistra sarà chiamato a pronunciarsi. Chi vuole potrà fare le sue proposte, candidarsi. Siamo aperti soprattutto al contributo della società. L’idea di un gruppo dirigente immobile è assolutamente falsa. Però se salta il progetto al quale lavoriamo in questo momento, cioè il ricompattamento della coalizione, non escludo che si possa andare al voto con i propri candidati senza primarie».
Mette le mani avanti?
«No, difendo l’unico obiettivo sensato per il centrosinistra: l’unità delle forze politiche vincitrici delle provinciali 2004. Certo, rispetto a quattro anni fa lo scenario è mutato. La coalizione ha vissuto una fase difficile, con strappi laceranti. Ma io credo in quel progetto, riveduto e corretto. Perciò incontrerò prossimamente la lista Stefàno e gli Sds. Perciò lavoro all’ingresso del Pd nella maggioranza al Comune e sono, da questo punto di vista, fiducioso. Ci chiariremo e troveremo l’intesa con il sindaco e le forze della maggioranza. Per affrontare al meglio le difficoltà di questa fase amministrativa a Taranto. Per rilanciare e rinnovare la Provincia, pensando a vincere le elezioni, a sconfiggere la destra, a dare una nuova prospettiva di governo al territorio ionico. Nella consapevolezza, ripeto, che tanto è cambiato rispetto al passato e che, se una lezione c’è da trarre dal voto comunale del 2007, questa implica l’allargamento della coalizione alle liste civiche e a tutte le istanze della società, soprattutto quelle che si ritengono rappresentate al meglio da soggetti non partitici. Ecco la mia linea politica, ecco la linea politica del Pd. Ripeto: sono sempre pronto a discuterla, ma non accetto chi parla di “gravi insulti” subiti dai consiglieri comunali tarantini del Pd, chi parla di mancanza di chiarezza sulla linea politica, chi, resosi responsabile dello sfascio di questi anni, continua a berciare di una linea politica inesistente. Voglio ricordare che poche settimane fa anche il circolo di Palagiano del Pd, paese del sindaco Ressa oggi critico col partito, votò all’unanimità, con me e con il segretario regionale Michele Emiliano, un documento nel quale si condivideva la linea del Pd sull’unità del centrosinistra.
E con il rimpasto alla Regione come la mettiamo?
«Io continuo a non dar nulla per scontato. Ho ritirato le dimissioni, credendo in una rapida soluzione della crisi e in una più larga rappresentanza tarantina nella giunta Vendola. E sono convinto che il Pd troverà un accordo con il presidente. Monitoriamo, comunque, la situazione».
Tornando alle provinciali, qualcuno sostiene che una lista trasversale, di disturbo al centrosinistra e al centrodestra, potrebbe nascere. E che potrebbe avere sponsor eccellenti: Stefàno, Cito, Carrozzo, Ostillio...
«Il rischio di pateracchi stile comunali2007 a Taranto sussiste. Per questo lavoriamo alla semplificazione del quadro politico, sperimentando la coalizione allargata: la politica deve aprire le porte ai cittadini. Io ho grande rispetto della storia politica di persone come Stefàno e Carrozzo, ma bisogna guardare avanti».
E le primarie?
«Anche su questo voglio esser chiaro: alle primarie il Pd sta lavorando. C’è un tavolo della coalizione. C’è una bozza di regolamento in fase di preparazione. Entro fine mese questa bozza sarà completata. A settembre verranno presentate le candidature e ad ottobre il popolo del centrosinistra sarà chiamato a pronunciarsi. Chi vuole potrà fare le sue proposte, candidarsi. Siamo aperti soprattutto al contributo della società. L’idea di un gruppo dirigente immobile è assolutamente falsa. Però se salta il progetto al quale lavoriamo in questo momento, cioè il ricompattamento della coalizione, non escludo che si possa andare al voto con i propri candidati senza primarie».
«No, difendo l’unico obiettivo sensato per il centrosinistra: l’unità delle forze politiche vincitrici delle provinciali 2004. Certo, rispetto a quattro anni fa lo scenario è mutato. La coalizione ha vissuto una fase difficile, con strappi laceranti. Ma io credo in quel progetto, riveduto e corretto.
E con il rimpasto alla Regione come la mettiamo?
«Io continuo a non dar nulla per scontato. Ho ritirato le dimissioni, credendo in una rapida soluzione della crisi e in una più larga rappresentanza tarantina nella giunta Vendola. E sono convinto che il Pd troverà un accordo con il presidente. Monitoriamo, comunque, la situazione».
Tornando alle provinciali, qualcuno sostiene che una lista trasversale, di disturbo al centrosinistra e al centrodestra, potrebbe nascere. E che potrebbe avere sponsor eccellenti: Stefàno, Cito, Carrozzo, Ostillio...
«Il rischio di pateracchi stile comunali
Fulvio Colucci – Gazzetta del Mezzogiorno – 11 agosto 08
1 commento:
Gentilissimo signor Catapano, innanzitutto la ringrazio perchè ha inteso dar retta ai miei quesiti. Vorrei giusto aggiungere qualcosa riguardo gli argomenti che lei sintetizza in punti: che le primarie siano sempre e comunque una manna dal cielo -soprattutto quando si presentano condizioni simili a quelle che attualmente animano il PD jonico- è fuori da ogni dubbio. Bene è passare attraverso il dibattito interno, nella speranza che il dibattito interno sia chiaro, onesto e non viziato da secondi fini.
Non intendevo dire (come ho già sottolineato) che lei auspicherebbe una caduta in disgrazia per Florido, Pentassuglia e Mazzarano anzi, mi sono spinto oltre dicendo che non ho motivi per mettere in dubbio la sua buona fede tout-court. Ecco, è proprio questo il punto: leggendo distrattamente i nomi dei firmatari non mi sembra che il discorso possa essere esteso a tutti (mi permetto un esempio senza voler offendere nessuno: Carrozzo non è che sia proprio di prima mano. Buono o brutto che sia,non è questo in discussione, voglio solo dire che non è di prima mano). Se insieme a lei c'è gente che in passato non ha avuto remore quando si trattava di spaccare (per il gusto di farlo, per far vedere quanto si è forti) il partito, allora la paura che non si riescirà neanche in futuro a costruire 'un partito forte e autorevole che non sia ostaggio delle ambizioni o dei capricci personali di chicche sia', come dice lei, è forte.
Poi lei dice che il Patto 'pone questioni di merito ragionevoli e condivisibili al di là delle firme e delle storie di qualche aderente': è vero le questioni sono più che ragionevoli ma... al di là di qualche aderente. Lo sottolinea lei stesso. Io posso intenderne il motivo ma è proprio perchè c'è 'qualche aderente' che il progetto, altrimenti immacolatamente ammirevole, rischia di perdere forza. Deve sapere che io sono per il ricambio generazionale, soprattutto adesso che le numerose sconfitte ce lo impongono. Lei è il ricambio, lo rappresenta bene. Altri no.
Che lei, poi, non c'entri niente con AN è chiaro ma ieri credo che qualcuno, al di là degli insulti, volesse dire che sarebbe da scongiurare la partecipazione alle primarie da parte di gente che è stata portata a votare ma che col PD (o con il centrosinistra in generale) non ha nulla a che vedere. E, questo lo so per esperienza diretta e mi dispiace ammetterlo, il 14 ottobre a votare ci è andata gente quantomeno sospetta.
Concludo salutandola ancora, augurandomi che lei vorrà sacrificarsi nel ruolo di garante per tutti quelli che garanzie ne danno poche (ad esempio: rimarranno nel PD? Anzi: sono nel PD?)
A.D.
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