domenica 31 maggio 2009

Iniziativa pubblica del Pd Laterza


Domani sera, lunedì 1 giugno, il Partito Democratico di Laterza presenterà la candidata al Parlamento Europeo Cinzia De Marzo.
Interverranno:
l'ing. Giuseppe Russi e Vito Cassano candidato consigliere per la Provincia di Taranto.

Clicca qui per scaricare la biografia di Cinzia, e qui per scaricare il suo programma.

Non mancate!

Pd Laterza

mercoledì 27 maggio 2009

Si sta stringendo il cerchio attorno al mostro della Murgia

Il «mostro» della Murgia è un incensurato. Nella banca dati delle forze dell’ordine, infatti, non ci sarebbe alcuna corrispondenza con le impronte rilevate a bordo della lancia K rubata alla coppietta di Laterza lo scorso 21 maggio e utilizzata dallo stesso bandito per portare a segno la rapina agli allevatori di Gioia del Colle 24 ore più tardi.
La notizia, trapelata da ambienti della procura e non confermata da fonti ufficiali, restringerebbe immediatamente il campo delle indagini, riducendo la rosa dei sospettati ad un solo soggetto. Dalle indagini svolte fino a questo momento dai carabinieri delle compagnie di Mottola e Castellaneta, coordinati dal Reparto investigativo di Taranto, si era appreso che i militari nutrivano sospetti, in partico
lare, su tre persone. I tre sarebbero agricoltori e allevatori originari della zona tra Mottola e Castellaneta e corrispondono fisicamente alla descrizione fatta dalle vittime agli investigatori. Hanno un’alte zza di circa un metro e settantacinque, corporatura media, ma con un addome piuttosto pronunciato e un marcato accento barese. Due di loro hanno anche precedenti per violenza sessuale e istigazione alla prostituzione. Il fatto che le impronte rilevate sull’auto utilizzata dal «mostro» non siano presenti nella banca dati dei carabinieri, di fatto, escluderebbe i due pregiudicati dalla rosa dei sospettati.
Sono ore frenetiche di attesa queste per gli investigatori che stanno aspettando l’esito degli esami svolti sui campioni di Dna prelevati dal Ris. Per completare gli accertamenti tecnici occorrono ancora alcuni giorni. La mappa genetica ricostruita dal Dna rilevato sul mozzicone di sigaretta fumata dal «mostro» dopo la violenza sessuale ai danni della 16enne di Laterza, è stata messa a confronto con quella recuperata dalle bottigliette di liquore
consumate dallo stesso bandito e abbandonate nella Lancia K e, ancora, con il Dna dei sospettati. I carabinieri hanno sottoposto ad accertamenti diverse persone e tutte si sono sottoposte volontariamente al prelievo di campioni biologici per il rilevamento del Dna.
Ieri i carabinieri hanno an
che fornito un identikit del «mostro» tracciato in base alle testimonianze degli allevatori rapinati a Gioia del Colle. L’uo - mo ha un’età compresa tra i 30 e i 40 anni, ha un’altezza media e i capelli castani e la fronte spaziosa. Ha il volto tondo e la carnagione scura tipica di chi lavora spesso all’aria aperta.

MARISTELLA MASSARI
Gazzetta del Mezzogiorno
27/05/2009

Caro Ministro Raffaele Fitto,

Caro Ministro Raffaele Fitto,

Lei è uomo del Sud, uomo di Puglia, pertanto mi piacerebbe che Lei condividesse con tutti noi, preoccupati per il futuro di questa terra, quel dato sostanziale ed incontrovertibile che dimostra come sia stata smantellata una quota importante delle politiche di sviluppo per il Mezzogiorno, con una “pratica rapida” ( 11 mesi) ed intensa davvero impareggiabile.

Sono state cancellate una parte rilevante delle politiche di sviluppo territoriale del nostro paese. Il Governo, di cui Lei fa autorevolmente parte, ha finanziato tutti i suoi interventi di politica economica attraverso l'utilizzo di risorse finanziarie assegnate agli interventi in conto capitale, principalmente nel Mezzogiorno.

Ora, sperando di farLe cosa gradita e soprattutto utile, mi permetterò di argomentare sommariamente “quel dato sostanziale” di cui sopra.

Il FONDO AREE SOTTOUTILIZZATE (FAS), istituito con la Legge 289/2002 (finanziaria 2003) e modificato con la Legge 296/2006 (finanziaria 2007), è lo strumento di finanziamento - con risorse aggiuntive nazionali - delle politiche di sviluppo per le aree sottoutilizzate del Paese ,con il vincolo di destinare l'85% del Fondo al Mezzogiorno.

La Legge Finanziaria 2007 (art.1, comma 863) e la Finanziaria 2008 (art.2, comma 537) hanno previsto una dotazione finanziaria del FAS di 64,4 miliardi di euro con riferimento al settennio 2007-2013. Il CIPE (delibera n.166 dicembre2007) ha ripartito le risorse FAS del periodo settennale di programmazione.

Tra il 2008 e il 2009 il governo Berlusconi ha accentuato enormemente la pratica di utilizzare le disponibilità del FAS come un “bancomat” improprio , a copertura degli oneri di numerose disposizioni legislative. Gli stanziamenti FAS nel bilancio dello Stato hanno perciò subito decurtazioni pari a 16,4 miliardi nel periodo 2008-2011, ad essi si sono aggiunti 4 miliardi di euro per gli Ammortizzatori sociali e si aggiungeranno con il Decreto Legge “terremoto Abruzzo” in discussione alla Camera dei Deputati altri 2 o 4 miliardi di euro a valere fino al 2013 (dati al 20 maggio 2009 – vedi tabella ).

Durante il cosiddetto “prelievo bancomat” il Governo ha rideterminato la dotazione del Fondo FAS in 54 miliardi di euro. Il CIPE ha destinato 27 miliardi ai programmi regionali ed interregionali , (5,2 miliardi al Centro-Nord e 21,8 al Mezzogiorno) e 25,4 miliardi alla quota nazionale del FAS di cui l’85% al sud pari a 21,59 miliardi di euro, il rimanente 1,6 miliardi sono stati utilizzati per la “copertura finanziaria” di interventi derivanti da precedenti disposizioni legislative.

Sempre per dovizia di informazioni, provo ad elencare, l’estratto conto del “bancomat” FAS ( Bilancio dello Stato) anni 2008- 2011. Prelievo ( o taglio) dal FAS nazionale in milioni di euro

Decreto Legge n°.93/2008 banda larga 50,0 milioni di euro

DL n°.97/2008 art.4bis comma 9 emergenza rifiuti 240,0 milioni di euro

DL n° 112/2008 art 60 comma 10 tagli fas ai ministeri 531,5 milioni di euro

DL n°112/2008 art.60 comma 1 tagli fas ai ministeri 7.959,3 milioni di euro

DL n°112/2008 art.60 comma 3 tagli fas ai ministeri 11,4 milioni di euro

DL n°90/2008 art. 11 bonifiche ambientali 141,0 milioni di euro

DL n°90/2008 art.17 emergenza rifiuti 450,0 milioni di euro

DL n°154/2008 art.1 comma 5 finanziamento al Servizio Sanitario Nazionale 1.309,8 milioni di euro

DL n°154/2008 art.5 comma 3 disavanzo Roma 500,0 milioni di euro

DL n°154/2008 art.5 comma 3 disavanzo Catania 140,0 milioni di euro

DL n° 162/2008 art.1 adeguamento prezzi 900,0 milioni di euro

DL n° 162/2008 art. 3 comma 1 G8 Sardegna 111,0 milioni di euro

DL n°162/2008 art.3 comma 2 agevolazioni Terremotati Umbria e Marche 55,0 milioni di euro

DL n°162/2008 copertura oneri art.3 comma 2bis 12,0 milioni di euro

DL n°180/2008 art.3 comma1 fondo alloggi universitari 65,0 milioni di euro

DL n°180/2008 art.3 comma 2 borse di studio università 405,0 milioni di euro

DL n°180/2008 art.4 assunzione ricercatori 62,9 milioni di euro

DL n°180/2008 ( art.1 comma 22 finanziaria 2008) Proroga rottamazione frigoriferi 385,0 milioni di euro

DL n°185/2008 art.6 comma 4ter agevolazioni ai Terremotati Molise e Foggia 249,2 milioni di euro

DL n°185/2008 art.25 comma 1 Investimenti alle Ferrovie dello Stato (FS) 960,0 milioni di euro

DL n°185/2008 art. 25 comma 2 Contratti di Servizio con TRENITALIA 1.440,0 milioni di euro

DL n°185/2008 art.26 Privatizzazione Società Tirrenia 390,0 milioni di euro

Conferenza Unificata Stato-Regioni: Fondo per gli

Ammortizzatori Sociali 4.000,0 milioni di euro

DL n°39/2009 art.14 comma 1 Terremoto Abruzzo in discussione alla Camera da 2.000,0 a 4.000,0 milioni di euro

La Corte dei Conti – Sezioni riunite in sede di Controllo – nella Relazione sulla tipologia delle coperture adottate e sulle tecniche di quantificazione degli oneri relative alle leggi pubblicate nel quadrimestre gennaio-aprile 2009, alle pagine 23 e 24 così recita :”… d i riflesso, le esigenze di finanziamento delle nuove iniziative di sostegno dell’economia (sia nel campo delle infrastrutture che nel settore sociale e del sostegno dei redditi più bassi) sono state impostate con la logica compensativa (in particolare estendendo la pratica del ricorso a risorse assegnate al Fondo per le aree sottoutilizzate)”.

Quanto al Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale ( istituito di recente, controllato dalla Presidenza del Consiglio, dotato di 9 miliardi di euro ) , il suo finanziamento deriva esclusivamente dalla quota residua del FAS nazionale . La centralizzazione di risorse, non ha procurato un reale programma di misure anti-crisi, ha , invece, sospeso una serie di interventi già programmati dal Ministero per lo sviluppo economico: 2 miliardi al recupero dei siti industriali inquinati, 1,8 miliardi a nuovi contratti di sviluppo per il Mezzogiorno, 200 milioni all’estensione del programma “ Industria 2015 “, 800 milioni alla rete a banda larga; 700 milioni per incentivare l’utilizzo di fonti rinnovabili e il risparmio energetico, oltre a 100 milioni per l’avvio delle zone franche urbane.

Infine, il FAS nazionale è stato usato come “bancomat” mentre il Fondo FAS destinato alla Programmazione Regionale ed Interregionale (27 miliardi dei 54 di cui sopra) è intoccabile, pena “revoca” da parte dell’Unione Europea.
Ora le regioni come la Puglia hanno presentato il conto al Governo, il cosiddetto PAR ( Piano Attuativo Regionale), e Dio sa quanto è urgente mettere in circolazione risorse finanziarie ed opere pubbliche per attenuare i “crampi” della crisi.

Ministro Fitto perché questo Piano non viene subito approvato? Perché il Primo Ministro ha rinviato il CIPE?

Le Regioni del Mezzogiorno hanno le risorse finanziarie che però sono utilizzate per affrontare la crisi dell’intero Paese e non hanno gli strumenti per erogarle direttamente. E’ proprio un paradosso che è utile sciogliere quanto prima possibile .

Porgendo i saluti, chiedo cosa intende fare Lei, premesso che contiamo quanto questa sia anche la sua di terra.

Taranto (Puglia - Italia), 2 giugno 2009

On. Ludovico Vico

martedì 26 maggio 2009

Avanti insieme con idee e valori

Il PD di Laterza non vuole fare propaganda in questa campagna elettorale e non vuole fare retorica.
Non vogliamo dirVi che la politica oggi risolvera' i mali della societa', perche' la politica degli ultimi vent'anni non e' stata la cura, ma la malattia del Paese in cui viviamo.

Una Politica che taglia il futuro, perche' taglia sulla sanita' e sull'istruzione, ma non taglia i suoi costi, quelli della Casta.

Un anno fa il Governo aveva "promesso" di abolire le Province, ma oggi noi ci troviamo ancora a correre in questa competizione elettorale.

Per questo noi, democratici, abbiamo scelto di cambiare marcia e di portare in piazze le nostre idee e i nostri progetti.


Parco delle Gravine
Il Parco delle Gravine e' il volano per lo sviluppo del nostro territorio, perche' racchiude le potenzialita' per sviluppare l'economia locale.Laterza e' un'area di raccordo, un territorio cerniera tra il materano, il barese e il tarantino, dove riafforano o sono in corso percorsi di sviluppo.Avere risorse pregiate non basta se non si ha la forza di commercializzare ed aggregare l'offerta, magari per inserirLa nei circuiti turistici internazionali.

Distretto dell'Innovazione
Bisogna puntare sulle Intelligenze del nostro Territorio, valorizzare i giovani laureati e diplomati del nostro territorio in modo da creare delle aziende spin-off dell'Universita' vicine al nostro territorio che puntino sulla meccanica, sull'elettronica, sull' informatica e l'ingegneria ambientale.Solo attraverso la valorizzazione delle competenze e l'innovazione si puo' portare sviluppo ed occupazione.

Tutela Ambientale
Dobbiamo difendere il nostro territorio da foreste di cemento ed acciaio.Diciamo si all'eolico, no alle speculazioni.Speculazioni che svendono il territorio, e in molti casi anche la salute della cittadinanza.Per massimizzare l'efficacia delle azioni di contrasto alle speculazioni ambientali vogliamo istituire reti di coordinamento tra i vari corpi delle Forze dell’ordine.

E infine la cultura civica. Queste sfide non si vincono se non sono condivise, perchè i beni ambientali costituiscono la principale risorsa per il futuro della nostra regione. I positivi risultati raggiunti nella tutela delle coste dimostra che i cittadini attivi rappresentano i principali custodi della tutela del territorio”

Sicurezza Stradale
Da sempre la sezione locale ha rivendicato la manutenzione delle strade provinciali per Santeramo, Gioia del Colle e Altamura.Un'esigenza non campanilistica ed esclusivamente laertina , ma comune ai territori di Ginosa e Castellaneta .

Istruzione
Anche per il Liceo Scientifico "G.B. Vico" il PD Laertino ha chiesto degli interventi piu' forti a compendio della manutenzione che la Provincia ha gia' attuato.
Legalita' e Trasparenza Amministrativa
La politica è lo spazio del noi, che deve mettere al centro le idee e i cittadini. La politica è coagulo. Per questo vogliamo che i cittadini siano informati non solo dell'attivita' amministrativa e dei concorsi, ma anche dei costi.Governare con i cittadini è l'unico modo per realizzare una democrazia partecipativa. E' una delle poche vie possibili per rispondere alla crisi della democrazia rappresentativa.

Partecipazione
Per concretizzare questo progetto e' stato scelto come candidato alle Provinciali Vito Cassano. Una candidatura,non decisa dai vertici di partito o da sezioni chiuse, ma da circa mille laertini attraverso il metodo delle primarie. E' questa la novita' del nostro movimento. La gente e' protagonista delle scelte importanti.Noi vogliamo che la gente ritorni ad avere maggiore dignita' e a non essere trattata come pubblico, che subisce scelte ingiuste, come lo smantellamento dello stato sociale, la penalizzazione del meridione a vantaggio delle istanze leghiste o la scelta del SUD per i nuovi insediamenti di centrali nucleari.
Davide

L' Europa che Convince

L'Europa che convince

lunedì 25 maggio 2009

Diffuso identikit del "mostro della Murgia

BARI - E' stato diffuso oggi dagli investigatori l’identikit del rapinatore di coppiette che ha agito il 16 maggio scorso a Palagiano e il 20 maggio a Laterza, nel tarantino, aggredendo e violentando in entrambi gli episodi le ragazze. Lo stesso uomo, nella notte tra il 22 e il 23 maggio, avrebbe poi tentato di compiere una rapina in una masseria di Gioia del Colle a commercianti di bestiame che riuscirono a reagire mettendo in fuga l’aggressore, dopo averlo disarmato e avergli sfilato anche il passamontagna.

I tratti somatici dell’uomo sono stati messi insieme sulla base delle descrizioni e della collaborazione delle vittime di tutti e tre gli episodi avvenuti sulla Murgia pugliese. Tutti – a quanto si è saputo – sono stati concordi nel descrivere gli occhi scuri "a fessura" del rapinatore, particolare questo rimasto impresso soprattutto alle due ragazze vittime degli stupri, compiuti dall’uomo a volto scoperto. I capelli dell’uomo sono di color castano chiaro, la fronte è spaziosa, l’età compresa tra i 35 e i 40 anni, la carnagione dell’uomo sarebbe tipica del colore di chi lavora al sole, l’altezza indicata è tra 1.70 e 1.80. Il volto dell’aggressore è "paffuto".

Si tratta di un uomo – hanno detto gli investigatoti – che parla italiano ed capace di muoversi molto bene di notte nelle campagne. L’identikit è stato diramato a tutte le pattuglie dei carabinieri della Puglia e della Basilicata. E', inoltre, in queste ore mostrato ad allevatori e agricoltori delle zone dove ha compiuto le aggressioni: Taranto, Bari, ma anche nella vicina Matera.

I militari della sezione investigazioni dei carabinieri stanno inoltre lavorando sulle impronte e le tracce organiche trovate a bordo di una Lancia K sottratta dal malfattore alla coppietta rapinata a Laterza il 20 maggio scorso e abbandonata nei pressi della masseria degli allevatori aggrediti a Gioia del Colle.

La Gazzetta del Mezzogiorno
25/05/2009

Noi siamo di sinistra

Cara amica/o,
viviamo in un mondo dove non e' piu' evidente la differenza tra il diritto ad essere curati e il dover dare un prezzo alla propria salute, dove non c'è differenza nel considerare l'acqua un bene pubblico e doverla pagare.

Qualcuno vuole che non ci sia differenza fra l'assunzione di medici e maestri e il loro licenziamento, fra i fondi alla ricerca libera e il suo assoggettamento ad interessi parziali. Noi vogliamo che questa distinzione sia marcata.


Vogliamo che ci sia differenza fra un salario minimo sostenibile e quattrocento euro al mese, fra la cassa integrazione e il niente, la certezza dell'assunzione e il niente, fra diritti, garanzie, e il niente. Noi sappiamo che c'è differenza fra il finanziare l'edilizia sociale o favorire la speculazione privata, fra il permettere a pochi di allargarsi la villa e il dare a tutti quanti una casa.


C'e una differenza tra chi vuole diminuire le disuguaglianze e chi vuole aumentarle.


C'e' una differenza tra chi considera la famiglia un luogo di educazione ai sentimenti e chi distrugge la morale comune con delle “frequentazioni con minorenni”.


C'e' una differenza tra chi vuole promuovere la Puglia e chi vuole costruire centrali nucleari.


C'è differenza fra l'aumento delle spese sociali e il loro smantellamento; fra la comunione dei beni e la loro svendita ai privati; fra la presenza di regole che proteggono tutti, o la loro assenza, che favorisce solo i potenti e conduce, inevitabilmente, a una giustizia di classe.


C'e' differenza tra che ha perseguito la via della legalita' e la trasparenza amministrativa e chi e' stato raggiunto da avvisi giudiziari.


C'e' una differenza tra che ha gestito un territorio pensando alle famiglie e alle future generazione e chi ha pensato al paese come ad una vetrina elettorale, per scoprirsi politici di professioni a spese di tasse elevate.


C'e' una differenza tra chi disprezza la giustizia e governa disprezzando le leggi e chi vuole proteggere la comunita', portando sicurezza in un paese che e' stato dolorosamente macchiato dalla deliquenza.


C'e' una differenza tra chi e' stato scelto a rappresentare questo territorio dalla gente e chi e' stato nominato da vertici di partito.

Questa differenza e' tra essere di sinistra o di destra,

Perché per noi c'è differenza, e non è una differenza da poco.


Anche a Laterza possiamo cercare di marcare questa differenza, per poter credere in un futuro che porti lavoro e speranze per le future generazioni. Dobbiamo rapprensentare meglio questo paese per rivendicare una maggiore manutenzione delle strade provinciali e degli edifici scolastici. C'è una differenza, c'è ancora: e se dire sinistra significa dire queste cose, per me è necessario farlo.

Vito Cassano
Candidato PD di Laterza

domenica 24 maggio 2009

Le indagini - I carabinieri hanno le impronte dell’aggressore

Centinaia di impronte digitali, la mappa del Dna e un identikit piuttosto verosimile. Le indagini sul «mostro» della Murgia, l’uomo che ha violentato due ragazzine a Palagiano e Laterza, ha rapinato un gruppo di allevatori in un casolare di Gioia del Colle e ha tentato di portare a segno un’altra rapina ai danni di una coppia di fidanzati di Mottola, sono ad una svolta. Il nome del responsabile potrebbe arrivare dalle analisi sulle tracce biologiche e sulle impronte digitali rilevate sull’auto abbandonata dopo la rapina agli allevatori di Gioia del Colle. Il materiale sequestrato è al vaglio degli specialisti della Sezione investigazioni scientifiche dell’Arma. Le impronte rilevate sull’automobile saranno ora comparate con la banca dati dei carabinieri. Se si tratta di una persona con precedenti penali sicuramente sarà individuata. I militari hanno compiuto perquisizioni nei casolari e battuto la campagna nella zona della Murgia palmo a palmo per cercare ogni possibile indizio. L’altra notte fu trovata nelle campagne di Gioia del Colle la «Lancia K» sottratta 24 ore prima ai fidanzatini di Laterza. Il bandito l’ha abbandonata dopo aver compiuto una rapina a due allevatori. Nell’auto i carabinieri hanno anche trovato liquido infiammabile con il quale probabilmente era intenzionato a dare fuoco alla vettura e una pistola con matricola cancellata. Si cerca un uomo italiano sulla quarantina, di statura media (secondo la descrizione delle vittime sarebbe alto circa un metro e 75) e corporatura media, ma con un ventre piuttosto pronunciato. Dal racconto delle vittime è stato tracciato anche un identikit del «mostro». Il disegno non è stato diffuso dalle forze dell’ordi - ne. Le aggressioni nei confronti di due coppiette, cui sono seguite violenze sessuali ai danni di due sedicenni, sono stati compiute a Palagiano (sabato 16) e a Laterza (mercoledì 20 maggio), nel versante occidentale della provincia di Taranto.

Gazzetta del Mezzogiorno
24/05/2009

Ha cercato di colpire anche sull’Appia - Un’altra coppia sfuggì al «mostro» lo scorso 19 maggio

• Zona industriale di Mottola, vicino allo svincolo del casello dell’A-14 Mottola-San Basilio, buio pesto. Una coppia è in auto, viaggia sull’Appia a velocità moderata.
Alla guida c’è lui, mottolese di 34 anni. Accanto, la fidanzata di 29. All’improvviso,
dietro una curva, l’uomo scorge un inatteso ostacolo. C’è un grosso tubo di ferro sulla carreggiata. L’uomo arresta la marcia e fa per scendere dalla vettura. Vuole rimuovere l’ostacolo per proseguire. Ma dal buio, all’improvviso, come se fosse un fantasma, compare lui. È alto un metro e 75 circa, di corporatura media, ma con un ventre molto pronunciato e, soprattutto, ha il volto nascosto da un passamontagna e impugna una pistola.
Intima ai ragazzi di scendere. Poi punta l’arma alla testa della donna e le chiede di mettersi alla guida. Lei, pur in preda al terrore, risponde che non può. «Non so guidare, non ho la patente. Non so nemmeno come si innesta una marcia».

Il rapinatore è disorientato. Basta un attimo. Il fidanzato capisce che la tensione si è allentata e decide di intervenire. È la paura a guidare la sua mano. Parte il primo pugno, spintoni, calci. Il rapinatore subisce e fugge. La coppia, ancora sotto choc, si rimette in macchina, inverte la marcia e torna verso Mottola. Il ragazzo prova a chiamare le forze dell’ordine.
Sulle prime la sua storia sembra quasi incredibile. Poi la tentata rapina finisce per diventare una circostanziata denuncia alla polizia e partono le indagini.
La storia è venuta fuori solo ieri quando, comparando il modus operandi e la descrizione dell’aggressore fatta dalle vittime, i carabinieri hanno aggiunto un altro tassello alla mappa in cui si muove il «mostro». L’uomo, sui 30-40 anni, deve conoscere alla perfezione la zona in cui opera. Non è casuale, secondo gli investigatori, che tutte le aggressioni siano avvenute al confine di provincia tra Taranto e Bari. Il malvivente,
dopo le rapine e le violenze sessuali messe a segno a Palagiano (sabato 16 maggio) e Laterza (mercoledì 20 maggio) potrebbe aver capito di essere ormai braccato e aver deciso, di conseguenza, di tentare il tutto per tutto con la rapina agli allevatori.
In particolare, i carabinieri ritengono che in questa storia ci siano due elementi, due coincidenze davvero sospette. La prima. Raggiungere la masseria di Gioia del Colle senza es
serci mai stati prima è un’impresa non da poco. Ci si arriva seguendo tratturi sterrati in mezzo ai campi e agli sterpi. Forse il «mostro» conosceva il luogo e ci era già stato, magari per mestiere. La seconda. La rapina è avvenuta mentre era in corso la compravendita del bestiame e circolava parecchio denaro. Chi ha messo a segno il colpo poteva saperlo, o si è trattato di una incredibile casualità?

MARISTELLA MASSARI
Gazzetta del Mezzogiorno
24/05/2009

Lo stupratore seriale fallisce rapina a Gioia

L AT E R Z A . Due errori, il «cacciatore di coppiette», autore di due stupri, li ha già commessi. Il secondo, in ordine di tempo, è il più importante.
Dopo aver rapinato l’altra sera un gruppo di allevatori in una masseria di Gioia del Colle, è fuggito - a seguito della reazione delle vittime - perdendo pistola con matricola abrasa, passamontagna e l’auto
portata via ad una delle coppie aggredite in precedenza.
Per gli investigatori con il camice bianco del Ris dei carabinieri, c’è una valanga di materiale su cui lavorare, nel tentativo di dare un volto al mostro.
Di lui oramai si conosce tutto. Dal dna alle caratteristiche fisico-somatiche. Mancano solo il nome e il volto.
L’uomo più ricercato di Puglia ha lasciato la sua firma, indelebile, anche sull’ultima violenza. Dopo aver abusato della ragazzina nelle campagne di Laterza, chiudendo il fidanzato nel bagagliaio dell’auto, si è ri
lassato. Fumando una sigaretta e gettando poi il mozzicone. Un gesto automatico, forse. Una prova decisiva perchè è stata raccolta la cicca, bagnata di saliva, da cui sarà possibile ricavare il dna dello stupratore.
Dunque, si ha la sensazione che il cerchio si stia stringendo. «È un balordo, un cane sciolto», spiegano gli
investigatori impegnati in una vera e propria lotta contro il tempo. Vogliono incastrarlo prima che entri di nuovo in azione. Il rischio c’è.
Col buio arriva,
puntuale, la paura. A Palagiano, Castellaneta, Ginosa, Laterza, è vietato appartarsi. I tradizionali ritrovi delle coppiette, dall’estrema periferia alle zone più isolate della campagna, sono off-limits.
I genitori preferiscono avere i figli in casa: al limite escono loro, i più grandi, per lasciare un pizzico di intimità domestica ma sicura. Se giri per le strade, incroci poche auto. Le pattuglie di carabinieri e di vigili urbani, invece, si incontrano più volte. Si cerca di rassicurare, comunque, le comunità. Di evitare la psicosi. Il virus della paura contagia anche il Barese. Dopo l’epi
sodio di Gioia del Colle massima allerta lungo la Murgia.
Le indagini, proseguono. Dietro la classica frase: «Non escludiamo nessuna pista», c’è un lavoro meticoloso, capillare. In questo periodo si celebrano le feste patronali. E arrivano giostrai da mezza Italia. I carabinieri li hanno fo
tosegnalati, hanno registrato la loro voce e l’hanno fatta ascoltare alle due ragazze violentate, nel tentativo di riuscire a trovare qualche riscontro, qualche certezza che possa portare all’identificazione del «cacciatore di coppiette».
Se il sindaco di Palagiano Rocco Ressa, dove si è verificata la prima violenza, ha chiesto l’immediata riunione del comitato per l’ordine pubblico, il primo cittadino di Laterza, Giuseppe Cristella, dice senza mezzi termini: «Sono per la castrazione chimica. Sono padre di famiglia e capisco cosa si prova in questi momenti».
La notte è lunga. La caccia continua. Si aspetta, magari, un altro errore. Quello decisivo, che possa finalmente scrivere la parola fine su questa vicenda intrisa di violenza.

GAETANO CAMPIONE
Gazzetta del Mezzogiorno
23/05/2009

sabato 23 maggio 2009

Lo sgomento del paese nei giorni della festa

Le reazioni a Laterza.
L'aggressione avvenuta mentre si sparavano i fuochi d'artificio. Il sindaco: basta con i giri di parole, pene severe
Nel cielo notturno i fuochi della festa, sulla strada che fiancheggia la pineta comunale, in periferia del paese, l’orrore. Agguato per una coppia di fidanzatini: lui legato, lei violentata, entrambi rapinati. La notizia piomba sul giorno della fiera-mercato, nel cuore dei festeggiamenti in onore della Mater Domini, patrona di Laterza, e lo scompagina. Lo marchia a fuoco, tra rabbia e indignazione, sgomento e paura, man mano che l’accaduto, «globalmente» rituale, sfuma nel qui ed ora laertino, scontornandosi in tutta la sua ferocia: succede anche a Laterza, la brutalità abbatte barriere e distanze. «Atto inqualificabile, vergognoso» dice alla «Gazzetta» il sindaco Giuseppe Cristella. Difficile trovare le parole. Il sindaco le cerca, le mette insieme: «Non capisco come possa essere successo, lì, su quella strada così trafficata» aggiunge. Già, come? La risposta che resta sospesa, allo smarrimento aggiunge preoccupazione: se il luogo diventa un dettaglio, l’accaduto dilata, se possibile, lo sconcerto e l’umanità tradita. «C'è bisogno di pene severe, basta con i giri di parole» aggiunge il primo cittadino di Laterza: «Come sindaco e come padre dico che atti come questo non sono più tollerabili, ne va del futuro dei nostri giovani, dei nostri luoghi». Poi Cristella trova le parole più severe, rafforzando il concetto: «Certezza della pena, o è tutto inutile». Intanto, mentre in paese unanimi sentimenti di repulsione e di condanna si rincorrono, Facebook dà voce alla laertinità diffusa. Sul web e in ogni parte d’Italia. Un ventaglio di commenti: la violenza è nell’angolo, ma non cede, sa come liberarsi. C'è chi resta «senza parole», chi mette in guardia dalle «speculazioni inevitabili», chi teme i «riflettori puntati sulla paura», chi invita a «non lasciarsi scivolare tutto addosso». E c'è chi, collegando l’e pesodio laertino a quello, analogo, accaduto pochi giorni fa a Palagiano, parla di «degrado culturale e morale» indicandolo come humus per «delinquenza e malfattori». Il pensiero di don Franco Conte, parroco in San Lorenzo e arciprete, richiama i valori dell’esistenza. «Leggere la cronaca di quanto sembra ormai giunto persino nel nostro territorio diventa opprimente, crea disagio interiore. Non è possibile constatare e fare ipotesi, usando sempre il condizionale. Chi percepisce l’urgenza di reagire, reagisca». I valori, si diceva: «Basta con le genericità, si cominci a percorrere le vie della ragionevolezza, del convincimento, ma soprattutto le vie di un grande rigore morale, di una esemplarità crocifiggente, di una fedeltà alla verità e alla giustizia». Un «humus» altro, insomma. Don Franco: «Chi avverte la gravità di queste situazioni, ma soprattutto chi forse fino a ieri ha insegnato a credere che tutto sia lecito e permesso, cominci a dire, a reagire; metta in conto di non essere compreso, di essere giudicato, di essere guardato male, modelli il proprio comportamento con uno stile diverso da quanto non accetta intorno a sé, ricordando che nulla di quanto denunciamo negli altri ci è completamente estraneo». Chiede di mandare «un messaggio in controtendenza» don Franco, cita don Milani e la non violenza: «Se non salveremo il mondo, ci salveremo almeno l’anima». La messa chiama (san Lorenzo «ospita» in questi giorni la Mater Domini), don Franco va. Ma è un po' meno festa.

da La Gazzetta del Mezzogiorno
di Francesco Romano

La mafia uccide. Il silenzio pure.

In questo 17° anniversario della strage di Capaci, riproponiamo uno scritto di Felice Lima pubblicato sul nostro blog il 10 maggio dell’anno scorso.Lo riproponiamo non per la pigrizia di non scrivere qualcosa di nuovo, ma perché la sua riproposizione a un anno di distanza consente di verificare come i problemi siano, nel nostro Paese, sempre gli stessi.Leggendo e vedendo ciò che si sta facendo e scrivendo oggi sulla strage di Capaci, non si può fare finta di non sapere che la mafia in Italia non è stata mai e non è un “corpo estraneo”, ma un socio (a volte neppure occulto) di tanti politici e di tanti imprenditori.
Continua - Leggi tutto l'articolo

Il generale dei Cc alle coppiette:«Non vi appartate»

TARANTO - Due episodi gravi (la violenza sessuale dopo le rapine alle coppiette di Palagiano e Laterza nel tarantino) e la rapina agli allevatori di Gioia del Colle in provincia di Bari. Il generale di brigata Aldo Visone, comandante regionale dei carabinieri ha fatto il punto sulle indagini.

Generale, chi è il «mostro» della Murgia? Vi siete fatti un’idea della sua personalità?

«Dagli elementi raccolti posso dire che si tratta di un uomo dalla personalità composita. Si muove come se fosse allo sbando, scorazzando per le contrade della Murgia. Non sembra che segua un disegno, sembra, piuttosto, invece, essere allo sbando. Per questo vorrei fare un appello ai ragazzi. Se è possibile evitate i luoghi di aperta campagna e le strade molto isolate e chiamate immediatamente il 112 se vi trovate di fronte a circostanze che vi insospettiscono».

Il rapinatore gira armato. Ha minacciato le sue vittime e, forte della pistola, non ha esitato ad usare violenza su due sedicenni. Generale, siamo di fronte ad un soggetto pericoloso?

«È pericoloso nella misura in cui non ha una linea di condotta definita. Noi crediamo che parta per mettere a segno i suoi raid senza avere un obiettivo preciso. Le violenze potrebbero essere state frutto dell’occasione. Proprio per questo fattore di imprevedibilità abbiamo messo in campo rastrellamenti e controlli a tappeto».

È una vera e propria caccia all’uomo?

«È una massiccia, poderosa caccia all’uomo. Sulle tracce di questo malvivente al momento ci sono più di cento carabinieri. Sono impegnati quasi tutti i comandi pugliesi dell’Arma, abbiamo mobilitato i militari delle stazioni. Dalla scorsa notte in volo ci sono anche i nostri elicotteri. La campagna nella zona della Murgia è stata battuta palmo a palmo. Abbiamo visitato casolari e abitazioni di campagna. E poi ci sono le analisi sulla vettura rapinata alla coppia di Laterza, utilizzata per la rapina a Gioia e abbandonata per garantirsi la fuga in seguito alla reazione delle vittime».

In auto c’era qualche elemento interessante e utile alle indagini. Che cosa avete trovato?

«Gli accertamenti tecnici sono in corso. Non ci vorrà molto, ma un po’ di tempo è necessario per individuare tracce biologiche e verificare impronte digitali. Il materiale è al vaglio degli uomini della Sezione investigazioni scientifiche. Il fatto è che il malvivente ha rapinato l’auto ai ragazzi di Laterza nella notte tra mercoledì e giovedì. Il colpo alla masseria di Gioia è avvenuto 24 ore dopo. Questo significa che la vettura è stata nella piena disponibilità del bandito per un certo numero di ore. Se c’è qualche traccia, come crediamo, la troveremo».

L’identikit è già stato tracciato?

«Sappiamo che si tratta di un uomo tra i 30 e i 40 anni, corporatura media e altezza nella norma. Parla italiano, ma non è detto che lo sia. Stiamo raccogliendo altre testimonianze. Ma di più, al momento, non posso rivelare».

di Maristella Massari
La Gazzetta del Mezzogiorno
23/05/2009

venerdì 22 maggio 2009

Caccia al violentatore di Taranto trovata l'auto, battute nelle campagne

E' stata trovata la notte scorsa dai carabinieri a Gioia del Colle, in provincia di Bari, la Lancia K usata dall'uomo che l'altra sera ha aggredito nel Tarantino una coppia di fidanzati di Laterza rapinandoli e violentando la ragazza.

E' stata trovata la notte scorsa dai carabinieri a Gioia del Colle, in provincia di Bari, la Lancia K usata dall'uomo che l'altra sera ha aggredito nel tarantino una coppia di fidanzati di Laterza (Taranto) rapinandoli e violentando la ragazza. La vettura e' stata utilizzata da un rapinatore che, armato e con il volto coperto da un passamontagna, e' entrato in una masseria di Gioia del Colle sulla strada Murgia Carraro, cogliendo di sorpresa due commercianti di bestiame che stavano contrattando sull'acquisto di merci. Il rapinatore si e' fatto consegnare 4.000 euro da uno dei due, ma l'altro ha reagito riuscendo a disarmare l'uomo e a strappargli il passamontagna mettendolo in fuga. Il rapinatore e' scappato con il denaro ma ha dovuto abbandonare l'automobile che e' ora affidata alla sezione investigazioni scientifiche (Sis) del Nucleo investigativo dei carabinieri di Bari.La vettura recuperata dai militari e' quella che era stata sottratta alla coppia di ragazzi di Laterza dopo la violenza e che era stata usata dall'aggressore per fuggire. La coppietta, infatti, che si era appartata in auto, era stata sorpresa in una zona di campagna dall'uomo che era a piedi. La descrizione dell'aggressore fatta dalle vittime, quelle di Laterza e quelle di Gioia, coincide. In entrambi i casi hanno parlato di un uomo basso e tarchiato e con accento barese. L'uomo sarebbe sospettato anche di un'altra violenza sessuale nei confronti di una ragazzina compiuta qualche giorno fa sempre nel tarantino, a Palagiano. Controlli sono in corso nelle campagne di Gioia del Colle volte a rintracciare il rapinatore mentre sono stati allertati tutti i posti di controllo e le compagnie dei carabinieri della regione.

(22 maggio 2009)
La Repubblica

giovedì 21 maggio 2009

Laterza e le sue ombre: crimini, criminali e cittadini

Il giorno più atteso e significativo per noi laertini è diventato un giorno infausto per molte famiglie.
Siamo stati colpiti dalla violenza inaudita che ha abusato di una coppia di ragazzini, una vicenda che lascerà il segno nella nostra memoria collettiva, forse di più della bomba che squarciò la porta del municipo la notte del 8 febbraio 2007. Ho ricevuto decine di telefonate di amici e conoscenti scossi e preoccupati per l'insicurezza che si percepisce nel vivere quotidiano "du pais". I furti nelle case, avvenuti ieri notte tra le 23 e le 2, hanno amplificato "lo stupro" e ci hanno reso più deboli difronte a deliquenti organizzati che hanno violentato le case delle famiglie  di ritorno dalla festa.
Ma cosa sta succedendo a Laterza?
E' in aumento lo spaccio di sostante stupefacenti alimentato dall'uso di alcool dei minori. Cresce la dipendenza dal gioco e dai videopoker (macchinette infernali presenti in molti locali pubblici) vizio che si intreccia con la possibilità di realizzare vincite con le diverse varianti dei "gratta e vinci".  Indebitamento delle famiglie e ricorso all'usura sono fenomeni inevatibili in un periodo di crisi dell'occupazione, dove l'illusione svanisce velocemente e rimangono i drammi. 
Tutto ciò accade nell'ombra e nell'indiferrenza pubblica, si preferisce il silenzio civico e la sottovalutazione di questi fenomeni. Intanto aumentano le famiglie sofferenti e disagiate che nascondono la "polvere sotto il letto" per paura che in giro si dica che ciò che tutti sanno. Mi permetto di scrivere queste verità crude perche prima o poi arriverà il momento in cui a Laterza ci fermeremo e rifletteremo seriamente su quello che accade nella nostra comunità. Prima o poi inizieremo ad indignarci e disincetivare i comportamenti negativi che creano cattivi esempi. 
In attesa del "prima o poi" non ci rimane che tenere alto il livello di guardia e fare il nostro dovere. Solo così possiamo pretendere che anche le istituzioni e forze dell'ordine si impegnino a svolgere attività di prevenzione, repressione ed educazione.
Franco Catapano

Rapina e stupro a fidanzatini a Laterza

L'uomo, dopo ave violentato la ragazza, ha rapinato i due fidanzatini del danaro che avevano nei portafogli e della loro vettura

LATERZA (TARANTO) - Una coppia di fidanzatini – lui di 18 anni, lei di 16 – nella tarda serata di ieri è stata aggredita e rapinata da un uomo che ha poi violentato la ragazza. Il fatto è avvenuto alla periferia di Laterza (Taranto). I due giovani stavano raggiungendo un posto appartato a bordo di un’autovettura "Lancia K" di colore nero quando hanno trovato una serie di sassi sulla strada che ne ostruivano il passaggio. All’improvviso è sbucato l’uomo, che si è introdotto all’interno dell’auto, ha immobilizzato il ragazzo e ha violentato la fidanzata. Dopo la violenza, ha rapinato i due ragazzi del danaro che avevano nei portafogli e della loro vettura ed è fuggito facendo perdere le sue tracce. Sono in corso ricerche da parte dei carabinieri delle compagnie di Castellaneta e Massafra per rintracciare la vettura rapinata e raccogliere sul posto indizi utili. Pochi giorni fa un episodio del tutto analogo si era verificato alla periferia di Palagiano, sempre nel versante occidentale della provincia jonica: una coppia di fidanzati era stata aggredita e rapinata e il malfattore aveva violentato una ragazzina di 16 anni.


martedì 19 maggio 2009

Il coraggio dimenticato


“ Le due più importanti rivolte spontanee contro le mafie, in Italia, non sono partite da italiani ma da africani”

lunedì 18 maggio 2009

Laterza Collegio 7

CANDIDATO PRESIDENTE

GIANNI FLORIDO

CANDIDATI CONSIGLIERI
Vito Cassano (Pd)
Annamaria Arcadio (Lista Florido)
Domenico D’Auria (Patto Solidale)
Franco Gentile (Rif. Com.)
Grazia Gigliobianco (Pdci)
Basilio Solazzo (Verdi)
Annamaria Varegliano (Sinistra unita)

CANDIDATO PRESIDENTE
EMANUELE FISICARO

CANDIDATI CONSIGLIERI
Arcangelo Cirielli (Idv)
Silvano Bosco (Lista Stefàno)
Rosa Ciotola (Sds)
Giuseppe Misano (Moderati di centro)


CANDIDATO PRESIDENTE
DOMENICO RANA


CANDIDATI CONSIGLIERI

Giuseppe Cristella (Pdl)
Carmine Papapietro
Giovanni Colamaria (Udeur)
Michele Villani (La Destra)
Vito Colacicco detto Gregorio (All. di centro)
Francesco Mele (Psdi-Pri)
Antonio Gentile (Dc)
Francesco Perrone (La Puglia prima di tutto)
Giovanni De Meo (Lista Tagliente)

CANDIDATO PRESIDENTE
GIUSEPPE TARANTINO


CANDIDATI CONSIGLIERI
franco Frigiola (Udc)
Antonello Montaruli (Io Sud)
Francesco Lomastro (At6)
Domenico Raffaele (Fiamma Tricolore)
Antonio Scarati (Sviluppo del territorio)
Santo Anzillotta (Pensionati)


CANDIDATO PRESIDENTE
POMPILIO RIZZELLO

CANDIDATI CONSIGLIERI

Euprepio Scialpi (Sud Libero)
Segnalazioni

domenica 17 maggio 2009

Futuro, lavoro, giovani e precariato.

Sintesi dell'incontro con Ludovico Vico Sabato, l'Ing. GianFranco Lopane, il Prof. Domenico Giannico, l'imprenditore Giovanni Matera e il candidato consigliere alle Provinciali Vito Cassano tenutosi Sabato 16 Maggio presso la sezione del PD di Laterza.

Futuro, lavoro, giovani e precariato.
Parole su cui oggi si fa insopportabile retorica.
Parole che diventano facili slogan di tutte le campagne elettorali, per essere dimenticate subito all’indomani dei risultati elettorali.
La lotta al precariato con la riforma della legge 30 era nel programma elettorale dell'Unione, anche se nell'Unione molti se lo sono scordato. Noi invece non ci scordiamo niente.
Lotta al precariato che è diventata invece uno dei cardini del Popolo delle Libertà.
Meglio lotta serrata ai precari.
«Li chiamerei lavoratori flessibili e non precari, perchè la parola precario mi fa venire l’orticaria», è una delle battute del ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta
Ancora,
«Mi fa schifo chi mitizza i precari».
«La mitizzazione del precario -ha ribadito Brunetta- non mi piace. Io stesso ho fatto il precario tanti anni all’università e non amo certo questo periodo, ma fare del precario una ‘classè, come fa certa letteratura o certa filmografia, non è certo giusto». «Chi mitizza la figura del precario con attività sindacale, letteraria o filmografica, mi fa letteralmente schifo e mi fa venire l’orticaria».

Per rispondere a queste provocazioni abbiamo voluto organizzare questo incontro.
Perche l'indifferenza verso questo problema è colpevole e criminale.
Noi vogliamo tenere alta l’attenzione nei confronti di tutti quei giovani e non che vedono il proprio futuro precario.
Vogliamo ricordare che la crisi della Natuzzi, dell’Ilva e della Miroglio non è ancora finita.
Vogliamo alzare la voce per rivendicare il ruolo della pubblica istruzione come veicolo per formare le nuove generazione e fornirLe capacità e strumenti per introdurre i giovani nel mondo del lavoro.
Vogliamo ricordare che una scuola che valorizzi il merito e non lasci indietro nessuno, capace di relazionarsi al mondo delle aziende in modo da orientare i giovani al lavoro è l’unico strumento per costruire il futuro.
La scuola e l’ Università possono orientare i giovani verso due concetti fondamentali Innovazione e Internazionalizzazioneche sono i cardini su cui si può combattere la crisi e produrre occupazione.
Innovazione, Formazione e Internazionalizzazione sono concetti su cui la Regione Puglia ha sempre scommesso : dai Bollenti Spiriti , ai Principi Attivi e ai distretti tecnologici dell’ informatica, della meccanica e dell’energie alternative che si stanno creando.
Segnalazioni:

venerdì 15 maggio 2009

«Le imprese agricole devono puntare solo sull’eccellenza»

Convegno del Pd con l'assessore Russo
«La sfida si gioca sulla competitività delle imprese agricole chiamate a fare rete e a perseguire l’eccellenza, a offrire produzioni agroalimentari di qualità»: così l’assessore regionale all’Agricoltura Enzo Russo, martedì sera, in un incontro organizzato sul tema dal Pd cittadino. Punto focale del dibattito, salutato in corsa dall’europarla - mentare Enzo Lavarra e condotto dal segretario sezionale Davide Bellini, alla presenza del consigliere regionale Paolo Costantino e del candidato al consiglio provinciale Vito Cassano, il Piano di sviluppo rurale (Psr): 2miliardi di euro da spendere fino al 2013 (40% destinato alle imprese), nella consapevolezza che dopo quella data i cordoni della borsa comunitaria si chiudono (la Puglia passa dall’obiettivo 1 alla competitività). Parola d’ordine: aggregazione. Perché la programmazione per lo sviluppo rurale privilegia l’approccio integrato: «Saranno agevolate e premiate (+30%) - ha spiegato Russo - le imprese che presentandosi all’interno di un sistema a filiera, sappiano costituire vantaggio per l’azienda e per l’indotto, nei vari segmenti della filiera stessa (lavorazione, trasformazione, commercializzazione)». E i giovani agricoltori al primo insediamento potranno usufruire dei cosiddetti pacchetti multimisura. La condizione: c'è bisogno di progetti credibili, spendibili, che guardino al territorio-rete in virtuosa e complementare interazione. Partendo da un dato di fatto, ha rimarcato l’assessore Russo: «L'agricoltura sa essere trainante anche nella crisi», proprio per la sua «multifunzionalità», per gli aspetti sociali, culturali, ambientali (lo sviluppo sostenibile) cui è sottesa. Da qui il concetto di ruralità come «agricoltura vera collegata ai centri urbani», da qui «l'approccio Leader (piani di sviluppo elaborati dai Gal, ndr) attraverso il coinvolgimento di una pluralità di soggetti», altra tipologia di integrazione prevista dal Psr pugliese. Competitività, rete, qualità, dunque. A tenerle insieme, battaglie da combattere (quella della tracciabilità dei prodotti annunciata anche da Enzo Lavarra, ad esempio), e ricerca da sostenere: «Non più programmare per consumare - ha sottolineato Enzo Russo -: al centro il consumatore e le sue esigenze».
da » La Gazzetta del Mezzogiorno di Francesco Romano

giovedì 14 maggio 2009

Quei parolai pericolosi

Non porta bene alla sinistra suonare l'allarme democratico e gridare contro la deriva autoritaria in arrivo. In proposito, ho qualche vecchio ricordo da cronista politico. Nel marzo 1972 si teneva a Milano il XIII Congresso del Pci, quello che avrebbe eletto Enrico Berlinguer segretario del partito. Mentre i lavori erano in corso, l'editore Giangiacomo Feltrinelli si uccise, maneggiando in malo modo una carica esplosiva che doveva far saltare un traliccio a Segrate. Era chiaro che si trattava dell'errore di un guerrigliero incapace. Ma il Pci, pur sapendo tutto, preferì parlare di complotto contro la democrazia.

A farlo fu Berlinguer, nel discorso conclusivo del congresso. Era un leader politico ritenuto saggio, eppure si abbandonò a dietrologie senza senso. Spiegò che il cadavere di Feltrinelli sotto il traliccio gli sembrava "una spaventosa messa in scena". Chiamò il partito a vigilare "contro le centrali di provocazione italiane e straniere". E invitò l'opinione pubblica "a una grande sollevazione per spezzare ogni tentativo di svolta autoritaria".

I suoi avversari del momento erano Arnaldo Forlani, segretario della Dc, e Giacomo Mancini, leader del Psi. Potevano essere considerati dei golpisti in potenza? Penso di no. Infatti il golpe non ci fu. Al posto dei carri armati, nel maggio 1972 arrivarono le elezioni parlamentari. Il Pci non ricavò nulla dai tanti allarmi: appena uno 0,2 per cento in più. Il Psi scese sotto il 10 per cento, ma perché ormai stava alla canna del gas. E la Dc trionfò, portando a casa quasi 13 milioni di voti, il 38,7 per cento, undici punti in più dei comunisti.

Ma le sinistre, cocciutamente, continuarono a parlare di derive autoritarie. Gli Anni Settanta furono l'epoca del Golpe Ininterrotto, figlio di quella buonadonna della Trama Nera. Mentre il terrorismo brigatista cominciava a uccidere, il Pci seguitò a strillare contro l'imminente colpo di Stato della destra, dei militari, della Cia americana. Ricordo che venne anche predisposta una rete clandestina di appartamenti, nei quali rifugiarsi se fosse scattata la maledetta Ora X. E a metà degli anni Settanta il gruppo dirigente del Bottegone visse qualche notte di terrore.


Adesso la storia si ripete, però in forme grottesche. Messe nell'angolo dal governo del Caimano, le opposizioni estraggono dagli armadi la vecchia mercanzia del pericolo autoritario: biancheria ingrigita, tarlata, che sa di muffa. Mentre il mondo trema per il gigantesco crack di Wall Street, il Partito Democratico e l'Italia dei Valori agitano lo spauracchio delle velleità golpiste del centro-destra. Si evoca la democrazia svuotata e il pericolo che l'Italia diventi come la Russia di Putin. E qualcuno si spinge ancora più in là.

Leoluca Orlando, portavoce di Tonino Di Pietro, ci spiega che rischiamo assai di peggio. Ossia di diventare come l'Argentina del generale Jorge Videla, con tutti gli orrori che ne conseguiranno. Il suo leader azzarda un altro passo e si dà alla fantapolitica. Avendo studiato la storia d'Europa sui Bignami in uso presso i liceali frettolosi, Di Pietro c'informa che siamo alla Repubblica di Weimar, quella che in Germania partorì il mostro hitleriano. Infine Tonino, l'uomo più intervistato d'Italia, se la prende con i 'grandi giornali'. E ci spiega che da noi "il pluralismo non esiste. Al suo posto c'è un oligopolio fatto di conflitti d'interesse".

Bisogna spingersi a tanto per galvanizzare una base infiacchita e mandarla in piazza nelle manifestazioni previste in ottobre? Il Bestiario ritiene che il moltiplicarsi dei parolai pericolosi sia la spia di un disagio più profondo: la sfiducia nelle proprie capacità politiche e la convinzione di non saper reggere al cospetto di un governo del Caimano che duri cinque anni.

Ma se è l'impotenza a suggerire tante assurdità, dobbiamo prepararci al peggio. Non ci sarà limite per i parolai pericolosi. E anche per quelli che, invece di dare aria ai denti, disegnano vignette. Sull'ultimo inserto comico dell''Unità', si vede un tizio che impugna una rivoltella e spara al ministro Renato Brunetta.

Posso dire che cosa mi ha ricordato quel disegno, presentato come satirico? Le vignette di 'Lotta Continua' contro il commissario Luigi Calabresi. Lui perché gettava gli anarchici dalle finestre della questura. Brunetta perché prepara i forni crematori per i fannulloni d'Italia. Coraggio, avanti così, in questo paese di santi, di navigatori e di parolai mandati in Parlamento e strapagati con le nostre tasse.

Gianpaolo Pansa
(03 ottobre 2008)
L'Espresso

È tempo di una nuova obiezione di coscienza

Cari amici,
ci sono dei momenti in cui la coscienza va in rivolta.
Questi giorni è addirittura in subbuglio.Il governo lo chiama “respingimento”. Loro sono i “clandestini”, gli “irregolari”, gli “extracomunitari”. Categorie non persone. Concetti non volti. Norme non storie umane.Lo chiamano “respingimento” ma è solo un eufemismo per nascondere la logica di violenza. Pura violenza. Una violenza stabilita ed esercitata dalle istituzioni del nostro Paese.
Rispedire al mittente non contrasta né le organizzazioni criminali né comprime il fenomeno della tratta di esseri umani. Semplicemente restituisce a un destino di morte vite che hanno commesso l’unico reato di ribellarsi alla loro sorte e mettersi alla disperata ricerca di opportunità di vita.Quella violenza ci offende. Quella brutalità ci ferisce.Perché a essere respinta lontana da noi stessi in fondo è la nostra umanità. A essere ricacciato è il nostro senso dell’inviolabile dignità delle persone. A essere scagliata via è l’idea civilissima secondo la quale ogni vita umana ha sempre una sovranità assoluta su qualsiasi legge e frontiera, e va difesa e accolta come ricchezza.Un paese che perde la sua anima sfregia se stesso. E il ministro ha definito “trionfo” l’esecuzione di diverse vite umane.
La mia coscienza è in rivolta perché non voglio, col mio silenzio, essere complice di questa volgarità. Non voglio restare indifferente a una politica che usa la disperazione di persone vere come mezzo per raggiungere la pancia del consenso elettorale.Questo è tempo di una nuova obiezione di coscienza.Per questo dichiaro e dico che: “Come cittadino e come amministratore mi rifiuterò di collaborare con qualunque iniziativa che non sia di accoglienza”.
Ciascuno dica la sua e se vuole risponda al blog questa volta semplicemente specificando nome, cognome e città e scrivendo “Come cittadino e come … mi rifiuterò di collaborare con qualunque iniziativa che non sia di accoglienza”.Perché la forza dei segni è importante per dimostrare che c’è un’Italia che non vuole respingere la sua umanità. Scegliamo il segno. Non semplicemente lo sfregio.
A presto
Guglielmo Minervini


P.s. È un appello aperto a tutti, se lo ritenete opportuno, potete far girare questa email anche ai vostri contatti.

mercoledì 13 maggio 2009

Sì del Senato al nucleare: centrali in Sardegna, Puglia e al Nord?

13 maggio 2009 - Sardegna, Puglia, Piemonte e Lombardia: queste le regioni che, per il quotidiano La Repubblica, sono candidate ad ospitare le nuove centrali nucleari italiane secondo le indicazioni fornite al Governo dall’Enea (Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente). Martedì il Senato ha dato il via libera al ritorno del nucleare in Italia approvando gli articoli 14,15 e 16 del disegno di legge "Sviluppo ed energia" e già si parla dei probabili siti nonostante il governo abbia smentito l'esistenza di una mappa già definita.


L'approvazione - Con 142 sì (Pdl e Udc) e 105 no (Pd e Idv) l'assemblea di Palazzo Madama ha dato la delega al governo per adottare entro sei mesi i decreti per il ripristino dell'intera filiera di produzione dell'energia atomica. Dopo una delibera del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) dovranno essere individuati tipologia e disciplina per la localizzazione degli impianti, stoccaggio del combustibile e deposito dei rifiuti radioattivi.
La procedura - Le parole d’ordine pare siano “poca burocrazia e rapidità”. Per questo sono previste procedure velocizzate per la costruzione delle centrali da parte di consorzi ed è stata studiata la cosiddetta "autorizzazione unica", certificato che sostituisce ogni tipo di licenza. Restano indispensabili la Via (valutazione impatto ambientale) e la Vas (valutazione d'impatto strategica). Saranno inoltre previste non precisate "misure compensative in favore delle popolazioni interessate".
La mappa dell'Enea - Ma dove saranno costruite le centrali nucleari di terza generazione? Repubblica traccia una mappa dei possibili siti partendo dalle indicazioni fornite a suo tempo all’esecutivo dall’Enea. Per quanto riguarda la Sardegna, si parla di Santa Margherita di Pula, nel Cagliaritano, della costa orientale fra Santa Lucia e Capo Comino, nel Nuorese, o più giù, davanti a Lanusei, alla foce del Rio Mannu. In Puglia sarebbe candidata la costa di Ostuni. Al Nord ci si è concentrati lungo il Po, dal vercellese fino al mantovano, dove già esistevano le centrali di Trino e di Caorso.
Le motivazioni - Se per questioni di sicurezza ci si deve concentrare sulle zone non sismiche dello Stivale, si comprende bene come i siti dove localizzare le nuove centrali siano pochi e rischino di essere molto affollati. Ma se oltre al rischio sismico si riflette su quello di innalzamento dei mari, altro parametro valutato dall’Enea, non si capisce come mai siano stati scelti tanti luoghi costieri.
I parametri - In ogni caso nei prossimi mesi saranno stabiliti i parametri in base ai quali scegliere dove collocare le centrali. Le previsioni parlano già di lunghe trattative con le autorità e le comunità locali anche se, data la particolare conformazione geologica e costiera italiana, si tratterà di scelte praticamente obbligate.
I mutamenti del territori - Tutti i ragionamenti sui siti papabili vengono fatti sulla base della mappa che il Cnen (poi diventato Enea) ha eseguito negli anni '70, nonostante si tratti di un documento superato dai tempi. In quasi 40 anni sono cambiate le aree indicate, le coste e la densità abitativa, che il Cnen considerava un parametro sfavorevole. Altro elemento a sfavore è l'acqua. Le centrali necessitano di molta acqua per il raffreddamento dei reattori ed è per questo motivo che, in genere, vengono, costruite in prossimità di fiumi o del mare. Ma coi recenti dissesti idrogeologici che hanno interessato tutta la Penisola (isole comprese) e il rischio di innalzamento dei mari dovuto al surriscaldamento globale, le indicazioni del Cnen appaiono poco condivisibili.
Le zone scelte - Per questo l’ente successore, l'Enea, ha rivisto alcune indicazioni. Repubblica, sovrapponendo la mappa dell'Enea sull'allagamento delle coste a quella dell'Istituto di geofisica, individua le aree considerate in totale sicurezza nelle poche zone della Sardegna, della Puglia e del corso del Po già indicate.
Le critiche dell’Opposizione - E così, vent'anni dopo un referendum che aveva detto “no” all'energia nucleare, il governo riapre la strada alle centrali. Il primo passo è stato fatto a febbraio da Berlusconi e Sarkozy che hanno siglato un'intesa per la produzione di energia nucleare che coinvolge Edf e Enel. Per il Pd si stratta di "una scelta sbagliata e antieconomica". Roberto Della Seta ha inoltre denunciato il fatto che nella nuova normativa non è chiaro chi debba individuare i siti delle nuove centrali e c'è il rischio che questo compito spetterà alle grandi imprese dell'energia, e ciò potrà avvenire anche contro il parere delle Regioni in presenza del principio del potere sostitutivo del governo in mancanza di intesa con gli enti locali. Inoltre, sempre Della Seta, ha osservato che i siti saranno oggetto di "segreto militare".
Gli emendamenti del Pd - Durante la contrastata votazione di martedì, in cui è mancato quattro volte di fila il numero legale per le assenze nelle file della maggioranza, sono stati comunque inseriti alcuni emendamenti "migliorativi" da parte del Pd. Il governo ha accolto in particolare l’emendamento che prevede come i benefici compensativi ai cittadini che vivono in prossimità delle nuove centrali siano a carico delle imprese e non vengano scaricati sugli utenti finali.
Tempi e costi - Stando alle indicazioni fornite fino ad oggi le centrali del piano nucleare italiano dovrebbero essere quattro che, nell'ipotesi migliore, richiederanno 7-8 anni per essere completate e, stando alle valutazioni dei tedeschi di E. On, il costo complessivo dei quattro impianti italiani sfiora i 25 miliardi di euro.


martedì 12 maggio 2009

Acque Agitate


La candidatura di Frigiola divide il Consiglio comunale

Il presidente dell'assise corre per l'Udc, il sindaco con il Pdl.

Iacobellis al posto di De Biasi


Consiglio comunale con surroga in apertura e «strappo» politico in chiusura, ieri mattina: sullo sfondo, e all’orizzonte, una campagna elettorale che si preannuncia senza esclusione di colpi. Partiamo dalla fine. Il «nodo»: la candidatura a consigliere provinciale, nella lista dell’Udc, del presidente del consiglio Franco Frigiola. Candidatura che, a giudizio del costituendo gruppo consiliare del Pdl (ci sono ancora Forza Italia, Alleanza nazionale e Lista Cristella), contrasta con il progetto politico del centrodestra laertino: far convergere l’intera coalizione sulla candidatura «forte e autorevole» del sindaco Giuseppe Cristella, per portare finalmente in Provincia un rappresentante di Laterza. Le argomentazioni Pdl, in due momenti. Prima il capogruppo azzurro Arcangelo Rizzi chiede a Frigiola di autosospendersi per tutto il periodo elettorale per «incompatibilità» con la carica istituzionale ricoperta, perché al di sopra delle parti; poi, venuta meno nel dibattito a seguire la motivazione «istituzionale», l’assessore Vito Minei (FI) invita lo stesso Frigiola a valutare attentamente la sua posizione, in contrasto, ribadisce, con la candidatura Cristella. E, rivolto al presidente: «Non si possono tenere due piedi in una scarpa». L’assemblea si trova poi d’accordo su un punto: la questione è politica e l’aula consiliare non è il luogo per dibatterla.

Il sindaco Cristella: «Tutti sono liberi di candidarsi, ma, a candidature confermate, avversario del sottoscritto sarà anche chi ha due piedi in una scarpa: poi si faranno le valutazioni politiche del caso».

Il presidente Frigiola: «Non credo di aver abusato della carica istituzionale, e questioni di natura politica non sono di questa sede».

Strappo, in ogni caso, consumato. La surroga: Matteo Iacobellis, medico, coordinatore del Pdl cittadino è subentrato al dimissionario Pietro De Biasi (candidato per il Partito dei pensionati). «Sarò al servizio del paese» ha dichiarato il neoconsigliere. Per lui, preannunciate dal sindaco Cristella, pronte «cariche importanti»: la Sanità e la Pubblica istruzione.

I tagli alla scuola? Sì, se è pubblicaLa Camera: più fondi alle private

Due mozioni - Pdl, Udc - con toni e cifre diverse chiedono più soldiper le paritarie nella prossima Finanziaria. Mentre allle statali si tolgono 8 miliardi

di SALVO INTRAVAIA



Più soldi alle paritarie. Mentre l'Esecutivo taglia 8 miliardi (e 134 mila posti in tre anni) alla scuola pubblica il Parlamento impegna il governo perché nei prossimi mesi aumenti i finanziamenti alle scuole private. I promotori delle mozioni approvate dalla Camera durante la seduta dello scorso 6 maggio sanno che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sta predisponendo la Finanziaria per il 2010. Due delle tre mozioni che hanno incontrato il consenso dell'aula di Montecitorio, nella sostanza, chiedono dapprima di restituire alle scuole paritarie il "maltolto" (leggasi taglio effettuato con la legge finanziaria del 2009) e, successivamente, di allargare i cordoni della borsa. Sull'esigenza di supportare le scuole paritarie, che vedono impegnata sul campo la chiesa cattolica, si è realizzato alla Camera un accordo abbastanza largo che ha coinvolto un pezzo dell'opposizione. La mozione che senza troppi preamboli chiede al governo di "incrementare le risorse destinate al sistema paritario" è quella sottoscritta da una trentina di deputati del Pdl (tra i quali Cicchitto e Cota, due uomini molto vicini al presidente del consiglio Berlusconi), della Lega e del Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo. La questione viene affrontata partendo da molto lontano. Occorre "realizzare interventi - si legge nel testo - volti a facilitare e promuovere le condizioni per l'effettiva libertà di scelta educativa delle famiglie fra scuole statali e paritarie". Una richiesta che potrebbe addirittura apparire legittima se non determinasse il fatto che per "realizzare tali condizioni" bisogna "incrementare, fin dal disegno di legge finanziaria per il 2010, le risorse destinate al sistema paritario". Ma non solo. Per "facilitare la scelta educativa delle famiglie" è necessario "uno specifico strumento legislativo che, con risorse aggiuntive dello Stato, realizzi interventi speciali a sostegno della libertà di scelta educativa" dei genitori italiani.
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I deputati hanno le idee chiare in merito. La risposta è data da "mix di strumenti quali: buoni scuola per la copertura, in tutto o in parte, dei costi di iscrizione e di frequenza in scuole paritarie; detrazioni fiscali a favore delle famiglie che iscrivono i figli presso scuole paritarie in misura adeguata a ridurre significativamente gli oneri, calibrate a scalare per le famiglie con i redditi più bassi". Sarà d'accordo Tremonti che l'anno scorso ha fatto andare su tutte le furie i vescovi italiani tagliando 133,4 milioni al sistema paritario, per poi dovere tornare sui suoi passi e restituirne 120? Ma non basta: mancano all'appello 13,4 milioni ai quali le scuole paritarie non intendono rinunciare. E con una formula piuttosto criptica i richiedenti invitano il governo "ad adottare iniziative per recuperare le risorse mancanti affinché la situazione dei finanziamenti alla scuola paritaria per l'esercizio finanziario del 2009 ammonti sostanzialmente a quelli assegnati nell'esercizio finanziario 2008": circa 500 milioni. Cifra che ai gestori delle paritarie sembra insufficiente e che potrebbe essere incrementata di altri 100 milioni. Anche l'Udc, con nove deputati, scende in campo a favore delle scuole paritarie chiedendo al governo di "garantire la certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione delle risorse per le scuole paritarie" e "il ripristino integrale delle risorse sottratte alle scuole paritarie dalla manovra economica". Ma non solo: i deputati di Pier Ferdinando Casini battono cassa per centinaia di milioni di euro. Occorre "ripristinare per il 2009 - si legge nella richiesta - il finanziamento di 240 milioni di euro per il sistema di istruzione e formazione professionale, recuperando, inoltre, i 440 milioni di euro relativi ai due anni precedenti". Di orientamento ben diverso la mozione approvata da Pd e Idv che riconosce che all'interno della scuola "sistema formativo omogeno e e universale" va riconosciuta "la massima libertà possibile all'iniziativa privata che può, come avviene nel nostro Paese, essere incentivata e sostenuta", ma dopo aver ricordato le varie forme di finanziamento della scuola privata conclude: "La libertà formativa da parte delle famiglie non può mettere a rischio la coesione e l'integrazione sociale". E dunque - conclude la mozione - "In una società multietnica e multiculturale il livelli di inclusione sociale devono essere comunque prioritariamente garantiti dalla scuola pubblica", e chiede al governo di promuovere una politica di sostegno al sistema scolastico "in modo tale che sia il merito a distinguere il percorso di ogni singolo cittadino"


venerdì 8 maggio 2009

Iniziative PD LATERZA


Una repubblica democratica fondata sul lavoro. È la carta d’identità del nostro paese, il primo dei principi fondamentali della Costituzione scritta per tutti gli italiani sessanta anni fa. Troppe volte il lavoro è stato accantonato e non è diventato un diritto.
Troppe volte il lavoro invece di dare il pane alle persone ne ha provocato la morte.
Troppe volte quel diritto è diventato un sogno, contrabbandando come lavoro a chi firma un contratto solo uno stato di precarietà.
Troppe volte le risorse piu' importanti del nostro territorio non vengono sostenute adeguamente.

Su queste problematiche, con l'obiettivo di proporre soluzioni reali e interventi concreti, si svolgeranno le iniziative del PD di Laterza presso la sezione in Via Roma 72.
Clikka sull' immagine per ingrandirla.

mercoledì 6 maggio 2009

2004-2009 CINQUE ANNI DI BUON GOVERNO PER LA PROVINCIA DI TARANTO

▪ Opere pubbliche, sicurezza stradale:

- costruite 2 circovallazioni: Sava e Campomarino
- realizzate 2 rotatorie: San Marzano-Grottaglie-Francavilla-Carosino e San Giorgio-Grottaglie
- realizzato il sottovia base navale Chiapparo, a Taranto. Primo tratto della Tangenziale Sud
- costruzione del ponte sul fiume Lenne, Palagiano
- consolidamento scarpata sulla s.p. 13 (Castellaneta-Castellaneta Marina)
- realizzati impianti semaforici e pubblica illuminazione su molti tratti della rete stradale
- disponibili 60 milioni di euro per la Regionale 8 Talsano-Avetrana. Avviata la procedura d’appalto per l’affidamento dei lavori

▪ Scuole:
- costruito il liceo Einstein a Mottola
- avviata la costruzione del liceo a Massafra
- finanziato il completamento degli istituti superiori a Sava e Palagiano
- stanziati 8,5 milioni di euro per la ristrutturazione del liceo Archita di Taranto
- Pronti 9 milioni di euro per costruire il nuovo liceo Moscati di Grottaglie
- Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in tutte le scuole medie superiori della Provincia.

TOTALE INVESTIMENTI: 156 MILIONI DI EURO (in gran parte spesi)

▪ Ambiente:

- stanziati 2 milioni di euro all’Arpa per il monitoraggio di diossine e furani. Assennato, direttore Arpa Puglia: “la Provincia ha ‘armato’ la nostra agenzia”.
- Sostegno e condivisione della legge antidiossina approvata della Regione Puglia.
- Assunzione di 13 laureati per potenziare il settore Ecologia e Ambiente
- Approvato il primo piano provinciale dei rifiuti solidi urbani. Progetto affidato all’Arpa e al Politecnico di Bari, sede di Taranto

▪ Università:

- tra risorse finanziarie e servizi la Provincia destina circa 2 milioni di euro all’anno per il potenziamento del polo universitario ionico (compreso il Politecnico di Bari, sede di Taranto)
- Grazie all’impegno della Provincia, il 1° ottobre 2006 sono state istituite 3 facoltà autonome: Scienze, Giurisprudenza ed Economia

▪ Lavoro:

- stabilizzati circa 300 precari, assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato attraverso la costituzione di Taranto Isolaverde.
- Realizzato un progetto per la lotta al sommerso e al caporalato.
- Riorganizzati i Centri Territoriali per l’Impiego.
- Realizzato il portale Sintesi per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Più di 92mila le comunicazioni effettuate con questo strumento

▪ Attività produttive

- Rimborso agli agricoltori per le calamità 2002-2003. Le liquidazioni in corso ammontano a 6 milioni e 200mila euro
- Avviato il progetto per la costituzione del distretto per la mitilicoltura
- Qualificata partecipazione alle più importanti manifestazioni fieristiche per la valorizzazione delle imprese ioniche e dei diversi comparti produttivi. Provincia presente al Cibus di Parma, al Vinitaly di Verona, alle fiere di Cremona e Copenaghen

▪ Politiche sociali

- Costituito l’Osservatorio per le Politiche sociali
- Centinaia di iniziative nel campo della disabilità, dei minori e della terza età. Dal progetto Amici di Vita alla programmazione dei Piani di Zona, dalle gite in motonave per gli anziani al progetto di musicoterapia per le persone affette dal morbo di Alzheimer
- Organizzata ogni anno la Rassegna provinciale del Volontariato
- Ideazione della campagna “Un messaggio per non morire” sulla sicurezza stradale
- Sostegno e condivisione al progetto di legge, di iniziativa popolare, sull’introduzione dell’insegnamento del Primo Soccorso nelle scuole

▪ Turismo e politiche comunitarie

- Sistematico coinvolgimento dei comuni e del territorio nelle attività di promozione turistica
- Partecipazione alla Bit di Milano (Borsa Internazionale del Turismo)
- Partecipazione alla Borsa Mediterranea del Turismo di Paestum
- Sport, cultura e natura: organizzato il trofeo internazionale Orienteering 2008
- Sostegno finanziario e di natura organizzativa a tutte le principali manifestazioni del territorio: sagre, Carnevale di Massafra, Passio Christi di Ginosa ecc.

▪ Politiche giovanili e Aree Protette

- Attuati due progetti per il servizio civile nazionale. Coinvolti 120 giovani della provincia di Taranto che si sono occupati principalmente di archiviazione dati, escursioni, promozione dei beni culturali
- Promozione dell’istituzione Parco Terra delle Gravine
- Progetto di recupero e valorizzazione dell’area fluviale dove sorge il fiume Galeso
- Viaggio testimonianza ad Auschwitz per non dimenticare l’orrore dell’Olocausto. Vi hanno preso parte un centinaio di studenti della nostra provincia


▪ Beni culturali e Pubblica istruzione

- Avviato il progetto “Arsenale Mediterraneo delle Arti contemporanee”. Numerose mostre organizzate, tra cui quelle dedicate all’opera e al lavoro di Ciro Quaranta e Ciro De Vincentis
- Incontri con l’autore: studenti a confronto con personaggi del calibro di Umberto Galimberti, Lilli Gruber, Tullio De Mauro
- Sostegno economico all’annuale convegno della Magna Grecia
- Sostegno economico al festival della Valle d’Itria
- Realizzazione del primo spazio teatrale pubblico presso la facoltà di scienze della formazione al quartiere Tamburi di Taranto. Gestione affidata al Crest di Taranto
- Istituito l’Atlante dei beni culturali della provincia di Taranto. Il sito web è http://www.abcprovinciaditaranto.it/.
- Sostegno economico destinato ad arricchire le biblioteche d’istituto delle scuole superiori della provincia di Taranto


▪ Sport e Spettacoli

- Sostegno economico alle società sportive, sia a quelle d’eccellenza sia a quelle che operano nelle cosiddette discipline minori.
- Incontro degli studenti con Pietro Mennea, grande atleta pugliese
- Convenzione sottoscritta tra Provincia e Marina militare per la riapertura ai cittadini ionici del centro sportivo di via Cugini (ubicato all’interno dell’Arsenale militare di Taranto
- Decine di spettacoli organizzati su tutto il territorio provinciale
- Valorizzati i talenti dell’istituto Musicale Paisiello
- Attivati all’istituto Paisiello i corsi di secondo livello. Specializzazioni che equivalgono sostanzialmente ad un corso di laurea vero e proprio

▪ Bilancio, gestione finanziaria:

- La Provincia di Taranto è stata definita “virtuosa” dalla Corte dei Conti: bilancio in ordine, rispettato il Patto di Stabilità.



▪ Innovazione, comunicazione e trasparenza

- realizzato sito web istituzionale: 1 milione di visitatori
- realizzato un periodico on line (Terraionica.it)
- realizzata la rassegna stampa e video on line (progetto pubblicato dal Formez sul sito http://www.retepa.it/)
- pubblicate in tempo reale le delibere di giunta e di consiglio sul sito istituzionale
- cedolini on line per i dipendenti (privacy e risparmio);
- attivazione telefonia voip;
- attivato l’Ordinativo informatico locale che ha trasformato i flussi cartacei in flussi telematici tra Ragioneria dell’Ente e Tesoreria (Banco di Napoli)