![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZsYIR7MnlgZqdQnTJI_ZEklAu-e3yrPKfDv4ItKjXK9P_uYHjxRYMZ6nQbs7L3gnB8Ibv2T0bikem4KXRM34DGeDaOL8fryCuei0jXr4U_zNQALMNygIgpYFDFzfJyeWud6H-Y4AMsTk/s400/fermiamoliextracomunitari.gif)
La Procura non smorza, anzi conferma l’allarme lanciato dall’ex Questore Eugenio Introcaso, oggi consigliere comunale. Venerdì scorso, l’ex questore, proprio in una intervista rilasciata al nostro giornale, aveva chiaramente parlato di pax mafiosa in città. Ed aveva specificato che la mala sta inquinando il tessuto economico di Taranto, infiltrandosi nella gestione di attività commerciali e finanziarie. «I segnali ci sono e vanno interpretati» - aggiunge il procuratore capo Aldo Petrucci, oramai alla vigilia del suo trasferimento a Lecce dopo aver retto per otto anni la procura di Taranto. «Per parlare di pax mafiosa - aggiunge - bisognerebbe avere qualche elemento in più. Di certo posso confermare che i segnali di una mala che sta tentando di riorganizzarsi sono chiari e vengono monitorati con estrema attenzione. Ci sono già mirate attività investigative in corso». Con cautela il magistrato si esprime sulla possibile aggressione del tessuto economico. «E’ chiaro che in momenti di difficoltà economica di un territorio, l’usura rimane uno dei business più vantaggiosi per la criminalità. In chiave investigativa, però, queste attività e responsabilità vanno attribuite con nomi e cognomi. Posso dire solo che ci stiamo lavorando».
di Mario Diliberto
1 commento:
Siamo messi bene. Abbiamo piu' collisione mafiosa in Provincia di Taranto che a Catanio.
Si sentiva un cattivo vento, ma non pensavo fino a questo punto.
L.P.
Posta un commento