![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdAZAWeWkuQnlMaXJ_yrs95y6rJIzVJCErpURbX1QDpwWU8FBpUGYmPmX-sbFHQ8OAeBwmWfYQWocVpw_wHEp24sdmTWDHRSJJSOrthVqX00moqK7Us4L84L16Wr5UHewugslpLQjFh8Gj/s400/Immagine.jpg)
A tal proposito abbiamo indetto la Conferenza Stampa a cui ha partecipato anche il Dott.Mario Balzanelli, il quale ci ha comunicato che in quattro mesi la postazione dovrebbe concretizzarsi.
Il Centro-Destra si parla addosso.
Noi badiamo ai fatti.
LATERZA – Per avere la postazione medicalizzata c’è tutto, tranne il medico.
La vicenda del 118 laertino rischia di piombare nel paradosso, ma le parole del dottor Mario Balzanelli, il “padre” del sistema d’emergenza tarantino e attuale massimo responsabile, non lasciano spazio alla fantasia.
Anzi, è la dura realtà che si è fatta largo a spallate nell’incontro voluto dal locale Pd per discutere di attività politica, iniziative e democrazia partecipata.
Quella raccontata da Balzanelli è una vicenda annosa, che ha origine nel 2001 con l’avvio del progetto 118 dell’Asl Ta/1 e si sviluppa su due piani. Quello tecnico-medico, nel 2002, mette il circoletto rosso su Laterza quale sede strategica di postazione medicalizzata (“tra le 18 totali sperimentate e validate dalla Polstrada”); quello politico (l’allora direzione Asl e il governo regionale Fitto) invece lo cancella nel 2003.
Balzanelli racconta tempi, atti e responsabilità: “Che non sono di chi oggi guida
Tuttavia, se il 118 di Taranto “ha il meglio del meglio, è un sistema d’eccellenza certificato”, non è comunque esente da problemi contingenti, che ne minano l’efficienza.
“La carenza di medici non riguarda solo Laterza – puntualizza Balzanelli – ma tutto il sistema. In servizio attivo abbiamo 43 medici e 36 infermieri sui 70 previsti per i rispettivi organici e altri li stiamo perdendo per strada. Pensare che
Il 118 è un mestiere duro, perché si combatte ogni giorno con la morte e poi si guadagna poco: in Puglia, mediamente, il 40 per cento in meno rispetto alle altre regioni”.
Laterza, però, ha una sua storia particolare, perché dopo la decisione di Colasanto di medicalizzare la postazione (nel maggio scorso) e l’avvio del bando pubblico per il reclutamento, un ricorso al Tar della Federazione dei medici generici (Fimg) ha di fatto bloccato l’iter. “E quando a metà settembre – spiega il responsabile del 118 - l’Asl ha avuto regione, ai sei medici che avevano aderito al bando abbiamo inviato un telegramma che è rimasto senza risposta: dopo tanti mesi, erano partiti per altri lidi”. La via d’uscita esiste, ma non è semplice percorrerla: “Stiamo per attivare il 3° bando per il brevetto regionale che dà l’idoneità per svolgere l’attività di medico del 118. Si tratta di 350 ore di formazione ed è una via che dà uno sbocco contrattuale finale a tempo indeterminato.
Abbiamo strumenti, mezzi e programmi ma per arrivare in fondo servono almeno quattro mesi”. Con un’incognita grossa come un macigno: “Dipende da quanti medici s’iscrivono al corso. Di regola una postazione ha bisogno di sei medici e altrettanti infermieri, anche se i livelli reali sono più bassi. E se nessuno s’iscrive siamo punto e a capo. Certo, poi, si può protestare finché si vuole e noi facciamo l’impossibile attraverso gli atti formali, ma se non ci sono medici…”.
Balzanelli, insomma, non gira intorno alle cose, anche se rivendica il proprio impegno: “Saremmo disposti ad importarli persino dalla Russia, dove c’è grande disponibilità di medici e infermieri.
Ma, badate, i medici sulle ambulanze non ci sono nemmeno a New York, e una città come Milano ha solo cinque postazioni. E noi a Taranto riusciamo comunque ad ottenere risultati straordinari, per efficacia e tempi d’intervento, grazie agli enormi sacrifici quotidiani del nostro personale”.
Con un accorato appello finale: “Auspico che la politica si unisca per sostenere responsabilmente il 118 e che i giovani vengano a lavorare da noi: demotivarli, però, non serve a nessuno”.
Massimo D’Onofrio
Corriere del Giorno
02/11/2008
2 commenti:
Finalmente chiarezza sulla questione del 118. Dai manifesti dei giorni scorsi non avevo capito nulla, a meno degli insulti.
A Laterza il PD fa politica seria, risponde alle provocazioni con i fatti e con la verita'.
Le bugie si chiamano "Gisella".
Paolo
Un manifesto che insulta il partito democratico sulla
questione del 118 a Laterza, fornisce una inutile occasione per un confronto che interessa la lista Cristella.(Almeno il manifesto riporta il suo singolare manifesto.) Il paese laertino ha bisogno di una forza politica che trasforma "il braccio armato"della lista Cristella,in consenso popolare e disciplinato e organizzato come il partito democratico. La storia del 118 a Laterza è una storia molto triste.
Posta un commento