La scuola era emersa, con tutti i suoi affanni, negli interventi di Vita Surico, battagliera dirigente scolastica, e Antonio Losito, maestro unico potenziale quanto reale sostenitore del “modulo” che fa team. Sollevati contraddizioni e paradossi: «Ci ritengono ignoranti tanto da proporci corsi di formazione di italiano e matematica, e poi tagliano ore di italiano e matematica: qualcosa non va e sappiamo cosa» indica la professoressa Surico. Il “cosa” è nel «colpo di mano, incredibile, di inizio estate: la sedicente riforma è appena un trafiletto nel decreto sanitario del ministro Tremonti», sostiene dal pubblico Domenico Giannico, professore. Moderato da Michele Cristella, il dibattito fa la spola fra tavolo e platea. «Vogliono cancellare il bambino della conoscenza e della socialità» mette in guardia l’insegnante Losito. E Franco Catapano, consigliere comunale Pd, prova a volgere in positivo la “iattura” della nuova legge: «E’ il momento di riflettere seriamente sui problemi della scuola, che pure ci sono».
Partecipazione e politica attiva, parole-chiave: le rilancia in chiusura di serata Donato Pentassuglia, le aveva pronunciate in apertura Davide Bellini, coordinatore del Pd locale. Per il quale «la scuola non è un costo, e la povertà del sapere è causa di separatezza sociale».
Francesco Romano
La Gazzetta del Mezzogiorno
17 novembre 2008
La Gazzetta del Mezzogiorno
17 novembre 2008
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