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"La scuola dei tagli senza un progetto"
presso la Cittadella della Cultura a Laterza il 14 Novembre alle ore 19:30.
Abbiamo organizzato questa iniziativa di approfondimento sul Decreto Gelmini, un colpo durissimo per la qualità del sistema Italia che pone una inaccettabile ipoteca sul futuro dei giovani.
E' un provvedimento che riduce pesantemente gli organici scolastici e le ore di lezione, taglia le retribuzioni, taglia gli stanziamenti, immagina classi di 30 alunni e classi separate per immigrati, privatizza l'università ( cosa che esaspererà le logiche baronali ), taglia la ricerca creando precari a vita e rendendo dipendente la didattica dai capitali privati, instaura la logica classista dei centri di eccellenza ovvero le università per i ricchi: il tutto nell'interesse dei più privilegiati e a scapito della democrazia, che si basa sull'istruzione, ovvero sulla cultura e sulla critica.
Per questo siamo contrari :
Ai tagli di 7,8 miliardi di euro in 3 anni sull'istruzione.
Al taglio di 87.400 docenti e 44.500 non di ruolo (precari).
Alla chiusura delle autonomie scolastiche con meno di 500 alunni e degli edifici scolastici con meno di 50 alunni.
Ad un insegnante unico nella scuola dell'infanzia e al ritorno all'anticipo per i bambini di due anni e mezzo.
Al maestro unico e alla riduzione dell'orario settimanale a 24 ore. Alla riduzione del tempo scuola nell'infanzia, nelle elementari e nelle medie.
A ridurre di 2 anni il percorso di istruzione obbligatoria, ritornando all'obbligo a 14 anni. Alle "classi di inserimento" per i bambini stranieri.
All'indebolimento dell'istruzione tecnica e professionale, con la riduzione delle ore di laboratorio e degli insegnanti tecnico-pratici.
Il PD è contro queste scelte del Governo Berlusconi perchè indicano percorsi e un'idea di scuola totalmente contraddittori rispetto alla scuola che vogliamo e di cui oggi il Paese ha estremamente bisogno: una scuola pubblica, di qualità, inclusiva, radicata nel territorio, che valorizzi il merito e non lasci indietro nessuno.
Il PD è contro queste scelte del Governo Berlusconi perchè indicano percorsi e un'idea di scuola totalmente contraddittori rispetto alla scuola che vogliamo e di cui oggi il Paese ha estremamente bisogno: una scuola pubblica, di qualità, inclusiva, radicata nel territorio, che valorizzi il merito e non lasci indietro nessuno.
Noi voglamo l 'innovazione della scuola, perchè conosce i limiti, oltre alle straordinarie qualità, della scuola che c'è.
Il PD propone norme e indirizzi per sostenere insegnanti e dirigenti nell'azione del cambiamento e realizzare una scuola più seria e rigorosa, che valorizzi maggiormente il merito e conduca tutti i ragazzi - tutti e non uno di meno - ai livelli di sapere e di competenze essenziali per affrontare la vita e il lavoro. Per questo l'obbligo di istruzione deve essere riportato a 16 anni e devono essere reintrodotti gli obiettivi di apprendimento nelle aree fondamentali che i ragazzi devono conseguire dopo 10 anni di istruzione obbligatoria.
Aumentare i posti negli asili nido, per avvicinarsi all'obiettivo europeo del 30% rispetto ai bambini 0-3 anni.
Diffondere l'esperienza delle "sezioni primavera" per i bambini dai 2 ai 3 anni, in alternativa all'anticipo e per diffondere l'offerta educativa anche in quelle realtà dove non c'è il nido.
Generalizzare la scuola dell'infanzia a tempo pieno, con due insegnanti.
Diffondere il tempo pieno alla scuola elementare e il tempo prolungato nella scuola media. Applicare le nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo(scuola dell'infanzia, elementare e media) e per i due anni dell'istruzione superiore obbligatoria. Potenziare il diritto allo studio (borse di studio, libri di testo anche nella scuola superiore dell'obbligo).
Valorizzare la cultura tecnica e scientifica con adeguate modifiche dei piani di studio della scuola superiore.
Rafforzare l'istruzione tecnica e professionale, anche con l'ampliamento dei laboratori e delle esperienze di stages e di alternanza scuola-lavoro. Portare tutti i ragazzi - tutti e non uno di meno - ad una qualifica professionale e almeno l'85% a un diploma di scuola superiore. Ciò significa ridurre decisamente la dispersione scolastica che ancora oggi è intorno al 22%.
Garantire l'apprendimento per tutto l'arco della vita, come diritto di ogni cittadino. Supportare i processi di integrazione degli alunni stranieri e dei disabili. Realizzare una scuola più sicura e di qualità. Valorizzare la professionalità dei docenti. Valorizzare le autonomie scolastiche. Innovare gli organi di governo delle autonomie scolastiche e la partecipazione degli studenti e l'attuazione del "patto educativo" tra scuola, studenti e famiglie. Attivare un sistema di valutazione, gestito da una "autorità esterna", relativo al funzionamento delle autonomie scolastiche e ai risultati di apprendimento, in termini di crescita relativa, conseguiti dai ragazzi; la valutazione deve, inoltre, riguardare docenti e dirigenti scolastici.
Sì al miglior utilizzo delle risorse. No ai tagli indiscriminati.
E' essenziale, allora, che ogni risorsa per l'istruzione venga utilizzata al meglio, perchè i bisogni e le necessità di qualificazione sono tante e le risorse ad essi destinate non sono adeguate. Crediamo,invece, che l'obiettivo del Governo non è migliorare la scuola, ma impoverirla e destrutturarla con tagli insostenibili!
La scuola non è un costo, e la povertà del sapere è causa di reale separatezza sociale, di democrazia strozzata, di secessione effettiva.
In questa riforma sono concentrati tutte le prerogative del Governo Berlusconi : privatizzazione, regionalizzazione, c'è un "Rubicone che divide e discrimina, e la diversità della vita di fatto rende separata l'Italia".
C'e' la volontà di abbattare la democrazia , cominciando dalla scuola , che è proprio il "baluardo di democrazia".
"Il giorno in cui dovesse cambiare la scuola, cambierà anche la Costituzione" disse un anno fa la Dott.ssa Anna Cammalleri a Laterza in campagna elettorale.Oggi quella paura e' diventata un pericolo reale, che ha colpito anche la dignita' di quei lavotatori.Per questo la nostra protesta si rivolge a sostegno gli insegnanti , del personale scolastico e dei ricercatori, che vedono tagliato il proprio futuro.
C'e' la volontà di abbattare la democrazia , cominciando dalla scuola , che è proprio il "baluardo di democrazia".
"Il giorno in cui dovesse cambiare la scuola, cambierà anche la Costituzione" disse un anno fa la Dott.ssa Anna Cammalleri a Laterza in campagna elettorale.Oggi quella paura e' diventata un pericolo reale, che ha colpito anche la dignita' di quei lavotatori.Per questo la nostra protesta si rivolge a sostegno gli insegnanti , del personale scolastico e dei ricercatori, che vedono tagliato il proprio futuro.
Davide
SEGNALAZIONI:
Gelmini nel giorno dei cortei"Li capisco, ma non cedo"LA DIRETTA. Intervista al ministro: "Tagli inevitabili. Sì al dialogo, ma porte chiuse per chi difende lo status quo". Oggi gli universitari a Roma da tutta Italia. Ieri tensione alla stazione di Milano (video). La manifestazione in diretta su Repubblica.it e Repubblica tv di L. CONTU e M. REGGIO
E l'Onda si diffonde nelle capitali europee di M. MUNAFO'MAPPA DELLA PROTESTA - CITTA' PER CITTA'
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Dario Fo: criminale distruggere l'università pubblica a vantaggiodi quella privata
Giovedì 13 novembreVIDEO L'intervento del premio Nobel all'Università Valle Giulia di Roma
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BLOG Angelo d'Orsi La paura e la speranza Gaia Benzi Il problema politico
DAL MOVIMENTO L'Onda prepara la grande mareggiata - Appello della Sapienza Occupata in vista dell’assemblea nazionale del 15 e 16 novembreE noi disobbediamo - Enti locali e associazioni a sostegno della protesta
INTERVISTE Francesco Sylos Labini Qualità e merito per una vera riforma dell'Università Maria Zerbino I genitori no Gelmini non strumentalizzano i bambini Edoardo Novelli Identità e anomalie dell’Onda
LETTERA Un Paese che non investe sul proprio futuro è un Paese condannato al declino. Il Consiglio di Facoltà di Ingegneria de La Sapienza scrive alle famiglieFORUM Dì la tua ARCHIVIO Lo speciale di MicroMega
3 commenti:
ckGoverno/ Guzzanti: Gelmini, Carfagna e altri sono circolo amicale.Tutti i ministri seguono rigido copione voluto da Berlusconi
Roma, 9 nov. (Apcom) - Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna e altri sono diventati ministri “in quanto appartengono a un circolo amicale”. Paolo Guzzanti risponde così a Lucia Annunziata che nella trasmissione ‘In mezz’ora’ gli chiede di esprimere un parere sugli esponenti dell’esecutivo dopo lo scontro avuto con la ministra delle Pari Opportunità. Il deputato del Pdl ribadisce che a suo avviso manca la “meritocrazia” nella scelta dei componenti del governo e critica anche il ministro dell’Istruzione: “Non penso che sia adeguata, non ho nulla contro di lei, ma come la Carfagna e come altri sono diventati ministri perchè appartengono a un circolo amicale. Questa volta - prosegue Guzzanti - Berlusconi ha fatto un governo in cui i ministri si comportano secondo un rigidissimo copione voluto da lui”.
Guzzanti lamenta anche lo svuotamento di ruolo del Parlamento: “A differenza di quanto accadeva nella prima Repubblica, c’è un governo strapotente e un Parlamento che non fa niente, i cittadini hanno ragione quando dicono che i parlamentari rubano lo stipendio perchè il Parlamento è un’azienda che non fa nulla, ma non è colpa nostra, ci mandano un sms per dirci quando arrivare, quando uscire e perfino quando andare a fare pipì. Poi ci sono i cani pastore, (i capigruppo) che urlano in Aula al momento del voto ‘rosso, verde, bianco’. Questa è la vita del Parlamento oggi”.
E’ una dittatura dolce, si usa dire adesso (ma solo da parte di alcuni audaci che spesso vengono isolati) del governo Berlusconi.
Non vedo come si possa usare la parola “dolce” che è pur sempre zuccherosa e benevola. Viviamo in un periodo della storia italiana in cui stanno accadendo fatti del pre-nazismo tedesco, del primo fascismo italiano, ma i nostri media non vedono, trascurano o sorridono.
E il nostro sistema politico (reparto opposizione), considera a volte con qualche attenzione drammatica questo o quel fatto, questa o quella legge indecente. Ma sembra non vedere la costellazione malefica che si sta formando e consolidando, in un fitto dialogo fra “iniziative spontanee” (uccidere a sprangate il giovane nero) e spirito di governo.
La dittatura mediatica e amara di Berlusconi, dei soci xenofobi della Lega, del nuovo richiamo al fascismo di cariche istituzionali, compongono, tra fatti e parole, un quadro allarmante.
E’ il quadro di un partito estraneo all’Italia, rappresentante di un territorio inventato (Padania) votato solo in alcune aree del Nord, che si è infiltrato nel Parlamento e che Berlusconi ha voluto nel suo governo. Portano sentimenti di persecuzione e di odio che, dai tempi del fascismo, non hanno mai avuto casa in Italia.
E’ il quadro di aggressioni razziali e fasciste, leghiste e naziskin, che si ripetono con frequenza quasi quotidiana. Ma i media provvedono a raccontarli in modo ben separato, negando di volta in volta il legame.
Sono spontanei? Questo è il lato peggiore. C’è chi sente subito l’invito alla cattiveria, al disprezzo, alla persecuzione. E’ il quadro di una nuova arroganza, espresso persino in situazioni istituzionali, persino come sfida al Presidente della Repubblica dal ministro della Difesa che, il giorno della Resistenza, vuole celebrare Salò.
NON C’E NIENTE DI DOLCE COMPAGNI. RESTA LA PAROLA “DITTATURA”.
Il mondo e' quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno li' a guardare.
Albert Einistein
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