venerdì 2 gennaio 2009

Ironicamente 2009

“Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò. 
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va"

Il 2008, l’anno della crisi delle banche, della crisi energetica, della crisi dell'industria automobilistica, dell'incertezza su tutti i settori, passerà tristemente alla storia per l'anno della Crisi Mondiale, come quel famoso 1929.

Per noi italiani invece, il 2008 sarà ricordato anche come l'anno della "social card" da 40 euro, che rievoca tanto "la tessera per il pane” di un ventennio passato, ma che sporadicamente riaffiora; del “bonus”, elemosina per i poveri, strombazzato dal governo, anzi dal suo commercialista Tritamonti, come geniale risoluzione della crisi delle famiglie.

 L’anno che verrà, il 2009, sarà migliore?

 “Er Pupazzo Incipriato”, cavallerizzo  di Arcore, ha detto che  “il  2009 sarà un anno terribile“, forse la fine della democrazia?; per Bonanni della CISL, “sarà un anno orribile”; Romiti a Ballarò ha annunciato per il 2009 cataclismi per l’economia mondiale e italiana in particolare.

 Anche le previsioni di Confindustria non sono rosee: la crisi continuerà per tutto il 2009 e per la prima volta dal 1994 ci sarà un calo dell’occupazione dell'1,4%.  

Dopo tali solenne dichiarazioni, è davvero duro essere ottimista.

Dobbiamo ricorrere all’ “ottimismo della ragione” di gramsciana memoria, sapendo con certezza che il 2009 sarà un anno storico di grande novità:

il 20 gennaio Barack Obama, un “giovane, bello e abbronzato”, giurerà come Presidente degli Stati Uniti.

E’ il segnale che un altro mondo è possibile; un mondo in cui un “nero” diventa Presidente degli Stati Uniti d’America, un mondo senza più guerre, fame,  violenza, odio, senza più paura delle bombe dei kamikaze, della guerra biologica, senza più effetto serra e riscaldamento globale, non più sommersi dai rifiuti, ma più tempo per sorridere e per dedicare agli altri.

Cerchiamo di cambiare anche noi, noi che vogliamo cambiare il mondo.

 Moretti aveva ragione quando diceva che “con questa sinistra non vinceremo mai”; ma è altrettanto vero che  con  l’ idea  retorica e noiosa di far politica  siamo  lo stesso destinati a perdere.

Non è con la contestazione giornaliera che si cambia la vita.

E’ ora di cambiare, di stupire con iniziative ironiche e intelligenti, con la voglia di “prendere per il culo”.

La notte del 31 dicembre, invece di sparare petardi e bombe, che oltretutto creano danni, facciamo qualcosa di imprevedibile, intelligente, ironico;incontriamoci tutti in piazza, tenendoci per mano e tutti insieme, in coro, a mezzanotte, spariamo  una sonora pernacchia a Gisella KRISTALLIN, a SCACCO MATTO e a tutta la magnoranza con gli auguri di andare via insieme al 2008. "……….. vedi caro amico, è questa la verità"

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