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Dalla prefazione di Marco Travaglio
Nella primavera del 2007 Piero, Franz, Diego ed Elia hanno creato l’associazione Qui Milano Libera, nel cui statuto si presentano così: “Siamo un gruppo di amici uniti da onesta passione civile. Prendiamo sul serio la Costituzione del nostro Paese. Difendiamo i valori della legalità e dell’etica pubblica. Ci opponiamo alla manipolazione e alla censura dell’informazione, dedicandoci alla diffusione di verità scomode. Coltiviamo il vizio della memoria. Siamo cittadini, non sudditi”.
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Vincere la passività, non assuefarsi allo scandalo.Nel segno di questa esigenza morale vivo da anni una mia originale forma di impegno civile, la cui sostanza è questa: interpellare in pubblico il prepotente e l’ipocrita di turno, senza inibizioni e senza sconti beneducati. Mi definiscono un “contestatore”, un “provocatore” - sono soltanto unapersona normale in un Paese anormale, uno che non si rassegna alla vergogna di doverci vivere, nell’Italia delle leggi su misura e del giornalismo addomesticato. Nel Paese in cui la politica ostacola la giustizia anzichè combattere la corruzione, dove la mafia è “un’entità con la quale bisogna convivere” e del conflitto di interessi “non gliene importa niente a nessuno”. Il Paese in cui trionfano i furbi, i servi e i senza vergogna. La patria di Salvatore Cuffaro, di Nicolò Pollari, il mausoleo dell’Eroe Mangano - e il giardino dei balocchi di Silvio Berlusconi.
Dall’introduzione di Piero Ricca
Approfondimenti:
La religione civile che manca all'Italia di Vito Mancuso
Leggi:
mancusorepubblica1042 - (Documento PDF)
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