giovedì 30 aprile 2009

La Destra, e la Sinistra ?.

Riceviamo e pubblichiamo.

Mentre leggevo della destra e della sinistra su Repubblica, Corriere e Espresso e anche in giro per la rete, mi chiedevo qual'è la vera differenza, la radice della differenza. A sinistra continuano i ghirigori più strani, che so, sulle leggi elettorali: Franceschini è per il sistema alla francese, ma va bene anche quello spagnolo, D'Alema alla tedesca, Soro dice che anche il "mattarellum" sarebbe meglio dell'attuale porcata, Rutelli vuole tornare al proporzionale. Continuano anche le divisioni in suddivisioni. I "giovani" del PD si sono rotti dei "vecchi" del PD; si dibatte ferocemente se la Binetti sia laica o ecclesiale. Staino, "Bobo", resta nel PD che ama molto ma entra in lista per le europee con "Sinistra democratica" di Vendola, contro il PD ma anche contro Rifondazione Comunista che va da sè e i Comunisti Italiani si sono scissi, a Firenze, perchè qualcuno va con Vendola, ma altri con Giordano o Ferrero? Sinceramente faccio confusione. A destra tutti allineati e coperti dietro il Capo. A sinistra si dibatte se il PD putacaso sia inquinato da fondamentalismi cattolici, con obbedienza al Papa. Come potrebbe un laico stare nello stesso partito con uno che ascolta cosa dice il Papa su temi di confine come morte e vita e magari ci riflette? Non potrebbe. Sapeva bene quello che faceva quando Giuliano Ferrara inventò genialmente il problema e lo buttò in pasto ai democratici. Sapeva che ci si sarebbero sbranati intorno per decenni a venire, proprio come sta accadendo. A destra, tutti cattolici apostolici e romani. Su ordine del Capo. Insomma, direte, la risposta sulla radice della differenza è chiara: a sinistra ognuno democraticamente per proprio conto e a destra tutti uniti. Dietro al Capo. Io penso che non sia così. E', secondo me, che a sinistra ognuno insegue il proprio sogno di perfezione e rigore intransigente, perchè nei sogni non sono ammessi compromessi o mezze misure. Meglio niente, niente partito, niente vittorie elettorali, niente riformismi o mezzi successi. O tutto e tutto insieme, o niente e così sia. La gente ordinaria ha capito bene questa rigorosa purezza, questo ideale indefettibile. Dovendo però fare fronte ogni giorno alla fatica di vivere ha scelto il cialtrone. Sarà un cialtrone ma è un cialtrone che fa. Chi non può sognare mondi perfetti vota Berlusconi e spera (vedi Carrozzo!!!!). A sinistra restano e resteranno i sogni, da qui all'eternità. Il PD di Laterza, non si sottrae a questa inclinazione masochista. Infatti, le primarie per la candidatura alla provincia hanno decretato a grande maggioranza Vito Cassano e non l’ing. Russi. Mi chiedo perché alla presentazione ufficiale c’ero persino io che sono un semplice elettore (… e non so ancora per quanto) e non c’era il gruppo che appoggiava il candidato Russi? Si notava l’assenza della nuova redazione di Agorà, del gruppo di Catapano, dello stesso Russi, ecc.). C’eravamo noi, i soliti elettori, parte della vecchia redazione di Agorà, e i sostenitori di Cassano. Così non si va da nessuna parte. Sono profondamente deluso, il PD è diventato come un bar di periferia, si discute, si parla ma se la maggioranza non è d’accordo con me, mi alzo e me ne vado. E la democrazia? Ecco perché continuo a credere che i pensieri di luce si riuniscano nella luce dei migliori tramonti.
Comunque in bocca al lupo Cassano.
Peppe De Biasi.

Nota:
Gli assenti, compresi il sottoscritto, eravamo (purtroppo)assenti giustificati per motivi di lavoro.
Ti ringrazio per il tuo contributo.
Davide Bellini

Sos alla Regione: svaniti 165 milioni in bond

Sono le obbligazioni sottoscritte da Fitto.
L´assessore: situazione drammatica
di Paolo Russo


La Regione Puglia ha perso 165 milioni di euro. Il bond ventennale, sottoscritto nel 2003 dall´ex governatore Raffaele Fitto e dal suo assessore al Bilancio, Rocco Palese, ha già prodotto un buco enorme nelle casse regionali. Le obbligazioni da 860 milioni di euro, emesse dalla precedente giunta per coprire il deficit sanitario, hanno provocato in soli cinque anni un ammanco doppio rispetto al deficit con il quale le Asl pugliesi hanno chiuso il loro esercizio finanziario 2008. «La situazione è drammatica, siamo molto preoccupati», ha detto, senza giri di parole, l´attuale assessore al Bilancio, Michele Pelillo. Il governo Vendola, si è ritrovato tra le mani la patata bollente, preparata da Fitto. Ma la bomba bond esploderà tra le mani di chi governerà la Puglia nel 2023. Alla scadenza del prestito, la Regione sarà chiamata a chiudere i conti con la Merril Lynch. Se dovesse farlo oggi, per le casse regionali sarebbe bancarotta.I conti sono stati trasmessi alla Regione qualche settimana fa, alla vigilia del terremoto finanziario che ha travolto il Comune di Milano. L´amministrazione Moratti, perde 150 milioni su un prestito di 1,7 miliardi (9 per cento). La Regione Puglia, invece ne perde 165 su un bond di 860 milioni (18 per cento). La metà del debito pugliese è stata sufficiente alla procura di Milano per aprire una maxi inchiesta che ha portato al sequestro di 460milioni di euro e all´iscrizione nel registro degli indagati dei vertici di quattro banche internazionali e degli amministratori milanesi che nel 2005 sottoscrissero quel bond. La relazione sul dissesto finanziario che nel 2023 potrebbe abbattersi sui pugliesi è stata allegata al bilancio di previsione 2009 approvato dal consiglio regionale la scorsa settimana. La legge 27 del 2008 voluta da Tremonti obbliga da quest´anno le amministrazioni locali che hanno contratto prestiti obbligazionari a rendere pubblici i conti dei bond. «Ma nel 2003 - accusa Pelillo - fu lo stesso ministro a sponsorizzare questa operazione che rischia di mettere nei guai la Puglia».
Il sistema che ha prodotto 165 milioni di euro di debiti è stato esposto da Merril Lynch nella relazione allegata al bilancio. La Regione, ogni sei mesi, paga la rata del mutuo contratto con la banca d´affari americana nel 2003. Uno somma che oscilla, a seconda del tasso, tra i 28 e i 30 milioni di euro a semestre. Ma questi soldi, anziché arrivare direttamente nelle casse di Merril Lynch per ripianare il debito, finiscono in un calderone, tecnicamente chiamato sinking fund. Un conto, indisponibile per la Regione, i cui fondi, in base al contratto stipulato da Fitto e Palese, sono investiti "a descrizione di Merril Lynch" in un paniere di titoli scelti dalla banca d´affari tra titoli di Stato, titoli bancari e titoli di imprese appartenenti al settore elettrico. Questi investimenti hanno già atto sparire il 75 per cento dei 218 milioni versati dalla Regione per sanare il suo debito. Nel 2023 i pugliesi rischiano di pagare di tasca propria un conto salatissimo, per gli 800 milioni di euro chiesti in prestito da Fitto.
(30 aprile 2009)

mercoledì 29 aprile 2009

Natuzzi fa un passo avanti

Ieri a Bari l'incontro in cui si è riaperto il dialogo tra azienda e sindacati. Il piano da 1540 esuberi si può rivedere.

Costantino (Pd): «La palla passa al tavolo romano, ma non si dimentichino Laterza e Ginosa»

«La mobilitazione è servita, l'azienda ora riveda il piano». A caldo, il vertice di ieri a Bari sul caso Natuzzi, apre timidi spiragli di sereno in un cielo plumbeo per centinaia di dipendenti del gruppo di Santeramo, che ha stabilimenti anche a Ginosa e Laterza, anch'essi investiti in pieno dalla crisi del salotto. Ad alimentare la speranza è Paolo Costantino, consigliere regionale del Pd, che parla di «una mattinata proficua in Prefettura». «L'azienda Natuzzi - commenta - che perde 1, 2 milioni di euro a settimana secondo sue stime, è pronta a rivedere il suo piano di esuberi».La Regione presente con il vicepresidente Sandro Frisullo e l'assessore regionale Marco Barbieri ha ribadito che «sono disponibili i finanziamenti all'interno dell'accordo di programma regionale cui Natuzzi ha partecipato se si abbandona l'idea di licenziare i lavoratori». L'avvocato Davide Pellegrino ha fatto notare che «manca ancora all'appello il Piano di sviluppo del Distretto del Legno e Arredo varato un anno fa, senza quello la Regione poco o nulla potrà fare». «Anche perchè - sottolinea Costantino -, come sostiene Frisullo, la Regione è l'unico Ente che finanzi al momento le imprese: gli strumenti nazionali come la Legge 181 sono definanziati». L'assessore Barbieri ha fatto cenno a soluzioni come «il Fondo di adeguamento alla Globalizzazione o i contratti di solidarietà che si sono dimostrati un ottimo rimedio anti-licenziamento». L'on. Vico ha quindi fatto riferimento «alla reiterazione della Legge 181 nel Mezzogiorno ed alla esigenza di presentarsi come Distretto perchè i collegati alla Finanziaria sono stati impostati per Distretti».Alla fine il prefetto ha accolto la volontà di dialogo di azienda e sindacati e ha rimandato tutti a Roma dove - spiega Costantino - «si giocherà su due tavoli il destino dei lavoratori della Natuzzi. Ancora non si sa se la trattativa verrà impiantata presso il Ministero del Lavoro o presso quello dello Sviluppo Economico per una riconversione e rilancio dell'azienda in crisi». «Nella riunione - sottolinea il consigliere del Pd - sono emersi tutte le contraddizioni e le difficoltà in cui si dibatte la Natuzzi, dal calo di fatturato alla non chiarezza sui licenziamenti. Come è possibile che si partecipi ad un accordo di programma regionale per grandi imprese che presuppone un mantenimento dei livelli occupazionali e poi si presenta un piano da 1540 esuberi?».A breve azienda e sindacati si rivedranno per ridimensionare il Piano di esuberi. «E' essenziale però -insiste Costantino - che si comprenda che la vicenda Natuzzi interessa per un terzo il territorio di Ginosa e Laterza. La provincia jonica è interessata anche da questo ulteriore negatività occupazionale che non riguarda solo la Murgia. Non si comprende allora perché si sono concessi ingenti finanziamenti pubblici se la strategia perseguita fin dal 2000 era di affrontare un riposizionamento produttivo, logistico e commerciale. Nel 2001 furono avviati gli stabilimenti di Ginosa e Laterza che hanno ricevuto anche consistenti sconti dai suddetti Comuni. E' ora che il concetto di responsabilità sociale d'impresa non sia solo una parola vaga. All'azienda diamo atto di aver fatto un primo timido passo».
Corriere del Giorno

martedì 28 aprile 2009

C'era una volta un comune senso di indignazione!

TARANTO - I dubbi sono sciolti. Ormai si attende solo la ratifica ufficiale di un accordo maturato proprio negli ultimi giorni. I Riformisti di Gaetano Carrozzo, salvo sorprese, saranno alleati del Pdl alle elezioni provinciali del 6-7 giugno. Appoggeranno, quindi, il candidato Dome–nico Rana. Stasera i Rifor–misti riuniranno il direttivo per dissipare gli ultimi dubbi. Che in verità non riguarderebbero l’opzione sulla quale puntare, ma semplicemente le modalità di partecipazione all’alleanza. Il nodo da sciogliere è relativo alla opportunità o meno di presentare una propria lista o di presentare propri candidati nei collegi all’interno di altre liste della coalizione. Questa seconda ipotesi sembra la più plausibile. In questo caso vedremo in campo i consiglieri comunali Mario Laruccia e Massimo Mancini e l’ex assessore Vania Carrino. Non ci sarà Gaetano Carrozzo, che potrebbe riservare per sè un importante ruolo amministrativo nel caso di vittoria finale del professor Rana. Ma perché i Rifornisti hanno improvvisamente mollato il Terzo Polo per il quale pure si erano battuti fino a stringere una intesa di massima con l’Udc? E’ risultato pressoché insor–montabile il problema della coesistenza con Gian–carlo Cito, all’interno di uno schieramento che, oltre ad AT6 e Udc, vede la presenza anche di Io Sud, il movimento che fa capo ad Adriana Poli Bortone. I Riformisti erano dati come parte integrante di questa inedita coalizione che schiera come candidato presidente l’ex sindaco di San Marzano, Giuseppe Tarantino. In realtà a Carrozzo e soci erano e restano perplessi sulle reali possibilità di tenere insieme un arco così eterogeneo. In particolar modo, come detto, preoccupa la naturale irruenza di Cito. Ecco allora il cambio di rotta e le trattative con il Pdl. Intanto proprio stasera (Hotel Park, ore 18.45) alla presenza del ministro Fitto ci sarà la presentazione ufficiale di Rana.

Più risorse, più personale e meno politica: solo così si può davvero rilanciare l'Ospedale

CASTELLANETA - Il rilancio dell'ospedale di Castellaneta è possibile, ma a condizione di assicurargli risorse e personale. La pensa così il sen. Rocco Loreto che, alla vigilia della visita nel nosocomio dell'assessore regionale Tommaso Fiore, traccia il quadro della situazione del nosocomio castellanetano.
«Da tempo - scrive Loreto - si parla di rilancio dell'ospedale in occasioni varie più o meno ritualmente ad ogni volta alle prospettazioni delle criticità ed alle richieste di interventi necessari per eliminarle, fatte da operatori sanitari, dagli utenti del servizio e da rappresentanti di interessi diffusi si risponde con più o meno generiche assicurazioni, che però restano quasi sempre confinate nel limbo delle buone intenzioni.
Spiace dirlo, ma anche l'attuale management dell'Asl di Taranto non sta sfuggendo a questa sconfortante regola.
Circa un anno fa (14 maggio 2008) insieme ai consiglieri comunali di centrosinistra, organizzai un'assemblea pubblica sul rilancio dell'ospedale, alla quale parteciparono anche il consigliere regionale dott. Paolo Costantino e il direttore generale dell'Asl dott. Domenico Colasanto, che in quella occasione assunse degli impegni e preannunciò idonee ed imminenti iniziative.
In quella occasione il direttore generale individuò nella consistente mobilità passiva dei pazienti verso gli ospedali di altre Asl (sintomo di bassa fiducia dell'utenza), nella scarsa comunicazione tra medici di base e medici ospedalieri, nella frammentazione ed estemporaneità degli interventi dei suoi predecessori e nell'assenza di un piano organico di rinnovo delle attrezzature e degli strumenti diagnostici i principali elementi negativi che condizionavano l'attività dell'ospedale. In particolare addebitò nella sua affrettata apertura nel 2005 la causa principale del suo cattivo funzionamento. Anticipò pure urgenti acquisti di nuove attrezzature e di più moderni strumenti diagnostici ed una accelerazione delle iniziative per una più idonea e razionale sistemazione della Tac e della risonanza magnetica, ancora ubicate nei locali del vecchio ospedale dopo 4 anni dall'apertura del nuovo.
Oggi, purtroppo, non possiamo fare altro che constatare che, ancora una volta, le criticità segnalate e gli interventi richiesti per eliminarle non hanno trovato complessivamente concreta risposta, nonostante l'emergenza di segni di incoraggiante vitalità delle risorse umane e professionali operanti nell'ospedale.
Tac e risonanza magnetica sono ancora allocate negli scantinati della parte più antica del vecchio ospedale, nè sono state sostituite con strumentazioni al passo con le innovazioni tecnologiche sopraggiunte.
Nei diversi reparti continuano ad essere usate attrezzature acquistate circa 20 anni fa, che evidentemente (mi sia perdonata l'autoreferenziale implicita autocitazione) devono essere di ottima qualità, data la loro longevità, mentre le ripetute richieste di nuove attrezzature rimangono inevase, anche quella di basso impegno finanziario.
Nel frattempo, il sottodimensionamento del personale medico e paramedico disponibile nelle varie strutture continua a limitare quantitativamente, ma non qualitativamente, il volume delle prestazioni che contrariamente alle deludenti attenzioni della direzione segnano quasi dovunque una incoraggiante tendenza verso un netto miglioramento.
Pochi esempi per supportare queste amare considerazioni:
1. Nella struttura semplice di emodialisi, dipendente dalla struttura complessa di Martina Franca, si sta incrementando la modalità passiva verso Acquaviva e Matera, in quanto l'attività è al 50% a causa della presenza non costante del medico e della carenza di infermieri (appena 6, più un coordinatore), che non sono sufficienti a garantire l'attività in 2 turni giornalieri sui 12 posti-zone disponibili. La conseguenza è l'incremento della spesa per i rimborsi alle altre strutture che servono i nostri pazienti in mobilità passiva e il freno alla modalità attiva, che si sviluppa nel periodo estivo per la presenza di turisti emodialitici sul nostro territorio;
2. Un velo pietoso va steso sul funzionamento della struttura semplice di Urologia, che si regge sull'eroismo dell'unica unità medica disponibile, che assicura orari di servizio indicibili ed un numero di prestazioni elevatissimo.
3. Analogo problema è riscontrabile al pronto soccorso dove lavorano solo 9 infermieri professionali su 18 in pianta organica, mentre 2 dei 7 medici in organico sono utilizzati a Ginosa. Nonostante tutto ciò, l'incremento delle prenotazioni è sempre più consistente, con un aumento
del rischio clinico per le difficoltà che si riscontrano nell'assicurare turni di riposo per gli operatori.
4. Il problema del sottodimensionamento delle disponibilità di medici ed infermieri nelle diverse strutture è, comunque, generale ed interessa quasi tutte le strutture; da Ostetricia e Ginecologia (-4 medici, -4 infermierie -1 ostetrica coordinatrice) ad Ortopedia e Traumatologia (-4 medici e -4 infermieri), daMedicina Interna (-1 medico e -1 infermiere) a Cardiologia (-2 medici
e -4 infermieri), ecc. ecc.
5. Disagi che persistono da tempo si avvertono nella Radiologia per la difficoltà obiettiva di operare in luoghi distanti tra di loro e cioè, sia negli scantinati del vecchio ospedale, che nel nuovo.
Altra eroica testimonianza umana e professionale emerge dall'elevato numero di prestazioni assicurate in condizioni, logistiche mortificanti dall'unica unità medica della struttura semplice di Oncologia, nella quale affluiscono pazienti in numero notevolmente esuberante rispetto alle obiettive potenzialità operative (n. 6 posti di day hospital assegnati, sui quali vengono trattati
oltre 20 utenti / die), provenienti da altre Asl, anche di altre regioni. Discorso a parte merita la struttura complessa di Cardiologia, dove si stanno registrando risultati sempre più positivi, tanto più lusinghieri, quanto più ardua è stata la riconquista della fiducia dell'utenza dopo le vicende drammatiche del 2007. Ciò nonostante, inspiegabilmente si sta tardando ancora nel disporre la
riapertura dell'Utic, pur essendo stata dissequestrata la struttura dell'Autorità giudiziaria da oltre un anno.
In questa struttura il 23 aprile scorso, dopo un lungo periodo di preparazione e di addestramento per medici ed infermieri fuori dall'orario di servizio, è stato effettuato il primo impianto di pacemaker bicamerale su un paziente ricoverato per episodi sincopali dal dott. Angelo
Aloisio, sotto la supervisione del dott. Antonio Scarcia, direttore della struttura cardiologica e del dott. Concetto Larosa, della casa di cura “Villa Verde” di Taranto.
In questa struttura nel 2008 sono stati registrati altri risultati incoraggianti quali i ricoveri, aumentati del 21% rispetto al 2007, le prestazioni ambulatoriali esterne, aumentate del 25%, e le attività ambulatoriali interne aumentate del 14%. Ancora più significativo è il dato relativo al fatturato delle attività ambulatoriali esterne, che è addirittura mediamente doppio rispetto a
quello di tutti gli altri ospedali della provincia, compreso quello della città di Taranto.
Tutto ciò, nonostante il persistente sottodimensionamento rispetto alla pianta organica della disponibilità di medici (-4) ed infermieri (-4) a disposizione della struttura.
Per concludere, per un concreto rilancio dell'Ospedale di Castellaneta sarebbe auspicabile che a
breve si diano risposte concrete a queste e ad altre criticità non evidenziate per esigenze di gravità e di sintesi, uscendo dalle secche delle assicurazioni più o meno rituali e tagliando cordoni ombelicali con condizionamenti imposti dalla politica con la “p” minuscola.
Lo chiedono gli operatori, stanchi di reiterare le loro richieste, più che del loro lavoro professionale appassionato ed apprezzato, ma lo chiedono soprattutto le popolazioni della zona occidentale della provincia, che attendono da anni concrete risposte alle loro aspettative di salute e di sicurezza psico-fisica e chiedono di esercitare il loro diritto in un presidio ospedaliero potenziato ulteriormente con altre risorse professionali e nuove e più avanzate attrezzature».

domenica 26 aprile 2009

Elezioni provinciali, Cassano in campo «Tento di arginare il centrodestra»

• L AT E R Z A . «Si vince contando i voti, noi li conteremo a Taranto e ad occidente, dove il centrodestra è più forte e autorefenziale»: alla presentazione della candidatura laertina Pd di Vito Cassano a consigliere provinciale, il candidato presidente Gianni Florido ha liberato ottimismo.
«Vedo lo stesso entusiasmo di cinque anni fa» ha detto, prendendo slancio dall’affollata convention del Pacinotti: «Ma è qui, a Laterza, a Ginosa, a Castellaneta, a Massafra, a Mottola che, barra ferma, dobbiamo reggere il colpo» ha indicato il presidente in carica. L’assedio alle roccheforti avversarie presuppone convergenza e compattezza, Florido lo sa. E insiste: «Tornare pesantemente in campo» è necessario, «restare uniti» di più.
All’appuntamento Pd mancano però il segretario cittadino Davide Bellini e, con Giuseppe Stano (capogruppo) e Franco Catapano, i due terzi della rappresentanza consiliare: la Cittadella, pure piena, non maschera il “buco”. Anzi, quando l’ex sindaco Cassano ringrazia Giuseppe Russi (anche lui assente), ingegnere battuto alle primarie dei «mille votanti: un evento», inevitabilmente lo scontorna.
Partito diviso, Cassano, «orgoglioso di esserci», smorza: «Ripartire è possibile, il centrosinistra a Laterza può riprendere la strada interrotta otto anni fa: 66miliardi di lire impegnati, nessun avviso di garanzia».

Tre le direttrici: la scuola (il liceo Vico da ridisegnare), la viabilità (le «provinciali», degradate, da rendere funzionali allo sviluppo), le gravine (il parco da accelerare, valore aggiunto per tutti). «Strabismo politico, nota dolente»: Cassano solleva, Florido incassa. Poi ribatte: «In debito verso Laterza, ma non si guardi solo al campanile».

Punto di forza, la «discontinuità». Morale: «Duecento milioni di euro spesi, la Provincia fra i primi dieci in Italia enti per la tenuta dei conti, lo ha detto la Corte»; operativa: l’edilizia scolastica rivoluzionata, da Massafra a Palagiano passando per Mottola, la marginalità affrontata nei fatti (trecento posti di lavoro stabilizzati), poi la Taranto-Talsano-Avetrana, progetto-sistema che sottende «benefici per l’intera provincia». Per l’ambiente, non solo Parco.
L’assessore provinciale Michele Conserva aveva aggiornato sull'impianto Progeva (progetto per 1 milione di euro presentato dall’azienda, a breve conferenza di servizi), Florido torna sulla legge antidiossina: «Coniugare lavoro, ambiente e salute si può». E sull'Arpa messa nelle condizioni di operare: «Ora Davide ha la fionda per sfidare il gigante».

FRANCESCO ROMANO

Gazzetta del Mezzogiorno
26/04/2009

Evocata l’unità del Centrosinistra

LATERZA – Un appello, anzi un’evocazione: l’unità del centrosinistra.

Giovedì sera Gianni Florido ha voluto partecipare alla “co nvention” di Vito Cassano per la candidatura del Pd alle elezioni provinciali. In un qualsiasi altro giorno non vi avrebbe partecipato, perché proveniva dalla lontana L’Aquila, da una riunione d e ll ’Upi, (Unione Province italiane) la quale ha deciso che ogni Provincia restaurerà qualcosa dell’Aquila distrutta o rovinata dal terremoto. Un bel gesto di solidarietà fra connazionali, ha spiegato Florido, una testimonianza di unità nazionale. Della sfortunata città abruzzese, poi, Florido ha dato gli ultimi dati: inagibile tutto il Centro storico e il 56% degli stabili, 68 mila sfollati, 40 mila dei quali in tende e 28 mila negli alberghi della costa.

Unità nazionale che ha ispirato altri pensieri a Florido, un po’ nostalgici, un po’ autocritici, un po’ speranzosi: l’unità delle forze politiche affini. Racconta: nel 2004 sentivo a pelle che avremmo vinto, recuperammo 33 mila voti al Centrodestra, l’11% su base provinciale, la gente mi salutava con calore; poi quando ci fu la divisione di quelle stesse forze per il comune di Taranto, sentii la disapprovazione di molti; adesso riconosco il clima del 2004: abbiamo governato 5 anni, mai un voto contrario, abbiamo speso molti milioni senza un avviso di garanzia e le sette liste di allora ci ripresentiamo oggi al giudizio elettorale. Non ne fa parola, Florido, ma, siccome si invoca, o si evoca, ciò che si vorrebbe, tutti alla parola “unità” avvertono un appello a coloro, stefanisti e dipietristi, che stanno nella strada parallela e tutti si domandano: perché unirsi dopo se lo si può fare prima? La qual cosa è ancora possibile?
Misteri della politica italiana, anzi del Centrosinistra che, da Roma in giù, par avere il suo punto di consistenza nel “cupio dissolvi”.
Nella sua lunga carriera politica a Laterza, Cassano ha avuto serate caldissime, quella di giovedì sera era un piuttosto tiepida. Il motivo? L’immancabile divisione a sinistra, mancavano gli ex margheritiani, per aver perso le primarie. Nel dibattito, moderato da Antonio Losito, il rappresentante delle sezioni castellane tane che votano per i candidati di Laterza, Angelo Loreto, capogruppo consiliare Pd, ha esaltato le virtù benefiche del “gioco di squadra” per affrontare le competizioni e governare un territorio complesso.
L’assessore all’Ambiente Michele Conserva ha riepilogato il caso Progeva, un’azienda che trasforma in compost i rifiuti organici e che nell’estate scorsa sparse a lungo i cattivi odori sul paese.
Successe che gli amministratori in carica addebitavano i cattivi odori a chi aveva dato l’ok all’insediamento della fabbrica, cioè a Cassano, invece che a disfunzioni o incompletezze della lavorazione.
Ora, dice Conserva, l’azienda spenderà un milione di euro per i filtri e per coprire tutti i rifiuti e sarà pronta a lavorare i rifiuti umidi per un compost migliore, ma dell’Ato 1, non dell’Ato 3, in cui la differenziata è ancora di là da venire.
E, a proposito di rifiuti, Conserva ha menato vanto che la Provincia a maggioranza, ha approvato il Piano provinciale dei rifiuti, regole sul settore.
C a s s a n o, under 60, già sindaco, già consigliere provinciale, già candidato alla Regione quand ’era socialista lombardiano, ha rivendicato il suo diritto-dovere di essere utile alla sua città, in prima linea, come in questa circostanza, nella semplice militanza, da qualche anno. Della sua esperienza di sindaco dice: ho badato più a ll ’amministrazione, spedendo 66 miliardi di lire, senz’alcun avviso di garanzia, ho portato Prg, Pip, Pis 13; ora il paese sta patendo da otto anni un periodo oscurantista. Come suo programma per la Provincia ha elencato: la sistemazione del liceo, delle strade provinciali, il Parco delle gravine, delle quali è stato un antesignano, quando il parco fu fermato dai quotisti, oggi dalle lobby, ed invece il suo marchio sarebbe benefici per tutti.
Florido, infine, ha chiesto il voto perché la sua coalizione ha costituito una discontinuità morale e una operativa. Anch’egli ha speso 400 miliardi di vecchie lire senza alcun avviso, ha vinto la precarietà stabilizzando 300 famiglie, ha avuto 105 scuole molte in pessimo stato e molte da cominciare, e per esse ha speso 60 milioni di euro e quanto alle strade con la Taranto-Talsano- Avetrana che mette Manduria e Taranto a venti minuti, invece che a un’ora, non solo ha reso un importante servigio al territorio che quella strada attraversa, ma a tutta la Provincia, perché, dice Florido, è ancora valido lo slogan del 2004: 29 comuni insieme per una grande Provincia. E ricorda, Florido, il centrodestra non ha dissestato solo il Comune, ma è stato necessario commissariare Asl, Iacp, Apt, Cuj e Autorità portuale. Altro intervento decisivo, dice Florido è la legge sulla diossina fatta insieme con la Regione: l’Ilva spenderà 480 milioni per rendere compatibili lavoro e ambiente.


Michele Cristella
Corriere del Giorno
25/04/2009

lunedì 20 aprile 2009

LA CRISI “NATUZZI” SI ABBATTE SU GINOSA E LATERZA

Natuzzi, “Nuova stagione”“Occorre unità di intenti fra tutte le parti del distretto per salvare aziende e lavoro”.
Intervista collettiva all'on. Vico e a tre Rsu degli stabilimenti laertino e ginosino sulle ipotesi per far fronte alla crisi dell'azienda
Il nemico è alle porte. Prepararsi.Il 18 giugno scade la Cassa integrazione per 1200 operai della Natuzzi. E il 18 giugno, per i tempi della politica italiana, estenuati da procedure macchinose e lente, è domani. L'azienda ha presentato un suo Piano industriale, che è stato bocciato dai sindacati, ma intanto che si pensa ad un altro piano industriale, bisogna sventare il pericolo di uscire dalla Cassa integrazione.

Che fare?
Dicono la loro al “Corriere” tre Rsu, Erasmo Mazzone e Luigi Fiore dello stabilimento di Ginosa e Antonio Zicari dello stabilimento di Laterza, con essi l'on. Ludovico Vico, nella doppia veste di parlamentare e di ex sindacalista.

Nello stabilimento di Laterza, dicono gli Rsu, si lavorano le pelli e altri elementi per l'arredo, che poi vengono portate a Ginosa, qui assemblate e portate come divani nei magazzini di Matera, per essere poi smistati nei punti vendita.In che cosa consiste la crisi dei divani?
L'azienda, rispondono ad una voce i tre Rsu, mentre Vico li ascolta vigile, la imputa al cambio eurodollaro, il 93 per cento della produzione era venduto in dollari, ma molto del suo costo era in euro...Le prime avvisaglie?Nel 2003, con la prima Cig per 300 di noi a 0 ore...

Cioè?Che non lavoravano affatto.Poi?Nel 2008 i cassintegrati diventano 680 a 0 ore. Con una particolarità, però...Che sarebbe?Che in Cassa integrazione vanno a rotazione sempre gli stessi, una forma di discriminazione e di pressione...La vostra reazione?
Tutti i 15 Rsu abbiamo interessato il ministero del Lavoro il quale ha mandato gli ispettori, i quali sono venuti e hanno fatto la loro relazione, che dovremmo conoscere fra poco.Torniamo ai problemi aziendali.
Quanti siete?

Negli stabilimenti murgiani, Santeramo, Laterza, Ginosa e Matera, più gi uffici baresi, siamo 3100 dipendenti. A Ginosa 482 e a Laterza 680.L'azienda ha individuato 1540 esuberi fra i 3100...No, fra i 3100 meno 400, che sono quelli che hanno un contratto di commercio...I colletti bianchi.

Che cosa significa operai in esubero?Che non devono più far parte dell'azienda. Che l'azienda dimezza la sua produzione...E allora?
L'azienda un suo piano di lavoro, voi avete le vostre risposte e proposte?Innanzi tutto abbiamo detto di no alle esternalizzazioni di altri lavori, perché sono già molti i lavori esternalizzati, come la falegnameria. Poi dobbiamo anche chiarire la questione degli investimenti nelle aree del dollaro e delle delocalizzazione in generale.

Ma...Ma?Ci sono le urgenze del 18 giugno...Che sono?La scadenza della Cassa integrazione per i 1200, ai quali bisogna aggiungere i 340 previsti dal piano degli esuberi.La fine della Cassa significa fine di salario?
No, spiega Vico, la Cassa integrazione cessando, dà vita, in inerzia, alla deroga, della durata di un anno, rinnovabile, poi subentra la messa in mobilità, eufemismo di licenziamento, con indennizzi dell'Inps, tratti, al momento dai Fas del Sud ai quali il Governo attinge i fondi per tutti i disoccupati italiani, compresi quelli del Nord...

Quanto dura la mobilità eufemismo di licenziamento?
Per gli under 40 un anno, per gli over 40 due anni e lo stipendio è l'80% dell'ultimo preso in azienda, che da noi sarebbe quello del 2003.Con la crisi in corso e le lentezze della ripresa, la prospettiva è delle più nere. E allora?Innanzi tutto chiederemo la proroga della cassa integrazione, ma per tutti, non soltanto per un determinato gruppo di operai. Poi chiediamo che il dibattito si svolga non al Ministero del Lavoro...

Qual'è la differenza?
Con il ministero del Lavoro si parla di assistenzialismo, con quello dello Sviluppo economico, invece, si parla di escogitare e programmare soluzioni economiche...Il mantenimento del potenziale produttivo, anziché il lasciar perdere occasioni di lavoro produttivo. Che cosa proponete?Innanzi tutto i sindacati regionali di Puglia e Basilicata si riuniranno lunedì prossima e il 4 maggio per decidere le forme di mobilitazioni...

Poi?
Poi, illustreremo al ministro che in Italia due sono le più alte professionalità del settore: quelle della lombarda Brianza e quelle del distretto murgiano, Bari, Taranto e Matera. Poi il ministro deve sapere che nella crisi il distretto murgiano ha già perso 7000 lavoratori e 560 piccole aziende di collaborazione con le principali imprese del salotto..

.Un altro quadro negativo, e allora?
Questo quadro suggerisce che si imposti una nuova stagione, che il dibattito venga allargato, che si ragioni per distretti, non per gruppi...Per territorio, non per singole imprese...Il nostro territorio infatti aveva molte aziende specializzate nella lavorazione dei salotti, dobbiamo comprenderle tutte nel nostro ragionamento, per queste imprese abbiamo creare un'unità di intenti sia fra le imprese sia fra le due Regioni, Basilicata e Puglia, sia fra le due Confindustrie. Solo l'unità di intenti fra i protagonisti di questo distretto industriale può salvare aziende e lavoro.Altre proposte?Una notizia per così dire riservata: la Natuzzi aveva chiesto l'azzeramento per tre anni degli oneri sociali, che però è vietato dall'Ue...

E voi?
Possiamo aprire una discussione sulla fiscalità di vantaggio, un credito d'imposta per i due distretti...L'intervista si sminuzza in particolarismi, è finita. Si esce con la sensazione che sui deboli la crisi si accanisca quasi con crudeltà. Queste terre infatti hanno perduto la Miroglio, i 230 superstiti dei quasi mille iniziali, hanno difeso con i denti il loro diritto al lavoro e la loro professionalità, poi la truffa dell'uva, un'asportazione di milioni di euro da u territorio già esangue, ora la Natuzzi, dopo le difficoltà delle altre imprese del settore.In questo marasma economico, però, per la seconda volta, dopo il caso Miroglio, sono gli operai in prima fila a difendere, non più un qual diritto all'obolo, ma il loro posto di lavoro, la loro capacità di produrre ricchezza, il loro voler essere attivi e non assistiti, cittadini titolari di diritti e doveri, non sudditi da panem et circenses.Una notizia, questa degli operai che respingono il parassitismo, a cui politica e impresa dovrebbero riconoscere il suo alto valore etico e il suo fertile potenziale produttivo.

Corriere del Giorno Autore: Michele Cristella

La Provincia per Laterza

Giovedi’ 23 Aprile ore 19:00 presso la Cittadella della Cultura in Via Cesare Battisti a Laterza il PD di Laterza avvierà la propria campagna elettorale con l’iniziativa: “La Provincia per Laterza”.Interverranno Michele Conserva, Assessore all’Ambiente, Gianni Florido, Presidente della Provincia e Vito Cassano, candidato consigliere per il Pd nel collegio Laterza - Castellaneta.L’iniziativa ha lo scopo di affrontare con serietà e responsabilità l’esigenze del nostro territorio, lasciando da parte le assordanti cantilene propagandistiche e indicando le priorità che la sezione laertina del Pd ha individuato per il nostro territorio al fine di garantire il benessere dei cittadini e lo sviluppo del territorio.In particolare il PD di Laterza crede fermamente che il Parco delle Gravine possa essere volano per lo sviluppo del territorio, favorendo la crescita del turismo paesaggistico ed eno-gastronomico.Secondo noi, il Parco delle Gravine potrebbe diventare un marchio di qualità per tutte le aziende agricole di un territorio più vasto che si estende nella nostra provincia e che si allaccia alla zona delle murge dal materano e del barese.Lo sviluppo ha bisogno, però, di infrastrutture importanti e per questo ribadiremo le priorità da noi individuate in questo ambito: la manutenzione delle direttrici provinciali per Altamura, Gioia del Colle e Santeramo le quali, purtroppo, versano in uno stato tale dall’essere inidonee a garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini.Inoltre, i tragici eventi di questi giorni portano alla ribalta un tema, quello dell’edilizia scolastica, che rimane la nostra “priorità delle priorità” e per questo ci impegneremo affinché vengano rispettati gli impegni di manutenzione assunti per il Liceo Scientifico G.B. Vico.Infine, l’incontro proposto sarà un’occasione importante per illustrare alla comunità di Laterza il lavoro svolto dalla Provincia per la risoluzione della questione Progeva.

sabato 18 aprile 2009

Vorrei chiedere se c'è differenza.


Vorrei chiedere se c'è differenza. Ma non fra la destra e la sinistra così, in astratto - due parole che, ormai, rimandano solo a muffiti emicicli e pianisti svogliati. Non fra l'applicazione ugualmente brutale di due opposti programmi, o la corruzione equamente diffusa "ma forse di là un po' di più".
Vorrei chiedere loro se c'è differenza fra il progettare una scuola e immaginare un parcheggio. Se c'è differenza fra il diritto ad essere curati e il dover dare un prezzo alla propria salute. Se c'è differenza nel bere a una fontanella e comprare una bottiglia d'acqua al supermercato. Se c'è differenza fra l'assunzione di medici e maestri e il loro licenziamento. Se c'è differenza fra i fondi alla ricerca libera e il suo assoggettamento ad interessi parziali. Se c'è differenza fra mezzi pubblici efficienti e il costo della benzina. Se c'è differenza fra un salario minimo sostenibile e quattrocento euro al mese. Se c'è differenza fra la cassa integrazione e il niente, la certezza dell'assunzione e il niente, fra diritti, garanzie, e il niente.Vorrei sapere se c'è differenza fra il finanziare l'edilizia sociale o favorire la speculazione privata. Se c'è differenza fra il permettere a pochi di allargarsi la cantina e il dare a tutti quanti una casa. Se c'è differenza tra il diminuire le disuguaglianze ed aumentarle. Se c'è differenza fra l'aumento delle spese sociali e il loro smantellamento; fra la comunione dei beni e la loro svendita ai privati; fra la presenza di regole che proteggono tutti, o la loro assenza, che favorisce solo i potenti e conduce, inevitabilmente, a una giustizia di classe.Perché per me c'è differenza, e non è una differenza da poco. E' la linea di demarcazione molto netta che ancora oggi distingue chi ha costruito la storia delle sue vittorie e dei suoi fallimenti nelle lotte sociali, e chi invece ha derivato i suoi programmi dalle paure e dalle miserie.
C'è una differenza, c'è ancora: e se dire sinistra significa dire queste cose, per me è necessario farlo. In questo contesto è l'indifferenza ad essere colpevole e criminale, insita certamente nella nostra natura di popolo battuto, umiliato, sedotto e abbandonato da decine di eserciti stranieri; ma che adesso si sta aggravando nello shock pesante di una crisi economica e una tragedia nazionale. Questo è un vecchio canovaccio, d'altronde: il disorientamento - anche ideologico - che assale la popolazione ai margini dello scuotimento, ne converge lo sguardo sul presente e la rende incapace di abbracciare con la mente ciò che stanno facendo al suo futuro. Si approfitta dello stato di temporanea incapacità d'intendere e di volere per privarla delle scuole, delle mense, delle case, degli ospedali, degli autobus e della giustizia, della libertà di movimento e del diritto al dissenso, delle garanzie contrattuali e delle protezioni sindacali, e infine della sua stessa capacità di immaginare un mondo dove vivere sia meno faticoso, meno laborioso, e più appagante; della sua stessa capacità di giudicare un mondo così non un'utopia astratta e irrealizzabile, ma un suo diritto - qui e ora.D'altronde non è colpa nostra se abbiamo dimenticato dov'è e di cosa è fatta questa linea di demarcazione, questa differenza. Hanno scritto e detto di tutto per convincerci che pretendere un futuro migliore sia direttamente collegabile a regimi totalitari e criminali. Ci hanno imbottito di quel qualunquismo caldo e accogliente, l'illusione mite di avere un posto nel mondo e un'opinione su tutto. E in quest'amalgama meravigliosamente soffice che si fa chiamare alternanza, accordo e concertazione - e alla quale si sono piegati, primi fra tutti, i nostri dirigenti - ci stanno allegramente privando di secoli di rivendicazioni e conquiste sociali.Dura svegliarsi da questo torpore di fronte alle macerie di edifici pubblici crollati per l'incuria di uno Stato profondamente disinteressato al sociale e alle sue esigenze. Dura riscoprire il senso di comunità e la percezione dell'ingiustizia in maniera tanto impudica e infelice. Dura cercare di rivendicare, assieme alla dignità perduta, il senso di questa differenza, dell'importanza delle lotte sociali, nella speranza che possano - un domani - stornare altre crisi e altre tragedie evitabili.

venerdì 17 aprile 2009

SGOMORRA

Zorrol'Unità, 16 aprile 2009

Troppa sabbia nel cemento armato (si fa per dire). Stupore generale: chi l’avrebbe mai detto? In Abruzzo, poi, regione dotata di una classe politica così irreprensibile da aver avuto l’intera giunta arrestata nel ’93 (tutti assolti grazie all’abolizione del reato, tranne il presidente Salini, condannato per falso e dunque promosso deputato da FI e poi passato all’Udeur) e un altro governatore, Del Turco, arrestato l’anno scorso. Ora i pm paventano infiltrazioni della camorra nella ricostruzione e il neogovernatore Chiodi s’indigna. Camorra in Abruzzo, ma quando mai? Bastava leggere un libro semiclandestino scritto da un ragazzo casalese, uscito tre anni fa. A pagina 236, nel capitolo «Cemento armato», il giovane scrittore scandisce il ritornello post-pasoliniano «Io lo so e ho le prove», poi butta lì: «Tutto nasce dal cemento, non esiste impero economico nel mezzogiorno che non veda il passaggio nelle costruzioni: appalti, cave, cemento, inerti, mattoni, impalcature, operai… So come è stata costruita mezza Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi e ville. A Castelvolturno nessuno dimentica le file dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia… attraversavano le terre costeggiate da contadini che mai avevano visto questi mammut di ferro e gomma… Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi…». Quel giovane scrittore si chiama Roberto Saviano. E il suo romanzo «Gomorra». Lo celebrano tutti. Purché, beninteso, nessuno lo legga.


giovedì 16 aprile 2009

Scoperta Frode Fiscale a Laterza

LATERZA - Ennesimo blitz antievasione condotto dalla Guardia di Finanza. Una frode fiscale per un milione e 300 mila euro è stata scoperta a Laterza. In azione i militari del Nucleo di polizia tributaria presso il Comando provinciale i quali hanno individuato un evasore totale, un imprenditore che ha sottratto a tassazione diretta oltre 800 mila euro, ha omesso di contabilizzare elementi posititivi per oltre 400 mila euro, di istituire le scritture contabili obbligatorie e presentare le prescritte dichiarazioni tributarie per gli anni 2006 e 2007. Ha inoltre evaso l’Iva per 130 mila euro. In questo periodo i militari del Nucleo di polizia tributaria del Comando provinciale stanno effettuando numerosi controlli nell’ambito della polizia economica finanziaria che notoriamente costituiscono patrimonio e peculiarità delle Fiamme Gialle. Nelle settimane scorse i finanzieri avevano scoperto un’altra maxi frode fiscale di ben trenta milioni di euro. Nel mirino era finita un’azienda che ha sede sociale a Crispiano e che dal 2003 al 2006 avrebbe sottratto alla tassazione elementi positivi di reddito di oltre 23 milioni di euro. Nei confronti dei titolari dell’azienda è stata anche contestata l’omissione di versamenti degli acconti per due milioni di euro. La società avrebbe anche omesso di conservare i documenti fiscali obbligatori. Anche in quella operazione due persone sono state segnalate all’autorità giudiziaria. Secondo l’accusa avrebbero acquistato all’estero telefoni cellulari esenti dall’Iva e li avrebbero rivenduti sul territorio nazionale. Tutte operazioni avvenute in Italia senza che venissero pagate le imposte. Un sistema messo a punto grazie a una rete di società che si occupavano di operazioni inesistenti. Ora la Guardia di Finanza ha scovato un’altra ditta, molto nota, che avrebbe compiuto una frode fiscale per ben 16 milioni di euro.

domenica 12 aprile 2009

CONFERENZA STAMPA: BILANCIO DI PREVISIONE

Un bilancio deludente senza proposte, senza sbocchi»

«Laterza arretra con questo atto che è del tutto sganciato dalla crisi in corso»

    • LATERZA . “Obiettivi di metà percorso non raggiunti, pianificazione assente: Laterza arretra, non cresce”: i consiglieri Pd Franco Catapano e Giuseppe Stano tornano, in conferenza stampa, sul bilancio di previsione 2009 già approvato. “Bilancio asettico, avulso dalla crisi in atto” liquidano i due Pd, assenti al consiglio in cui il documento previsionale “passò” con 12 voti favorevoli e 4 contrari. Opposizione ridotta ai minimi termini, quella sera. E la contestuale assenza di Catapano e Stano (capogruppo), a poche ore dalle primarie che avevano sancito la vittoria di Vito Cassano su Giuseppe Russi, non era passata inosservata.  “L'abbiamo ampiamente motivata” commentano gli interessati: “Non ci siamo mai sottratti al confronto, problemi contingenti ci hanno impedito d’esser parte di quel consiglio, in cui, comunque, il Pd era ben rappresentato da Gianni Serafini. E le primarie sono un momento di democrazia partecipata che, a quanto ci risulta, appartiene solo al Pd”. La conferenza stampa “a due”, in ogni caso, tiene tutto in piedi. Cattivi pensieri compresi. 

Il bilancio e la crisi, si diceva. Catapano: “Le imprese soffrono, cala il reddito Irpef, ma nel documento non c'è traccia di interventi compensativi”. Un esempio: “Non ci sono riferimenti all’edilizia sociale: il 15% delle famiglie è senza casa e i prezzi, raddoppiati nel giro di pochi anni nonostante la crescente disponibilità di nuove abitazioni, non autorizzano a sperare: da tempo abbiamo chiesto, inutilmente, di conoscere dati sul 40% di cubatura che i piani di lottizzazione sono tenuti a cedere al Comune per la realizzazione di edilizia convenzionata”. Mancano, insomma, misure-calmiere. La pressione fiscale non aumenta, Stano ribatte: “Avevano però detto che sarebbe stata ridotta, e comunque, con l’aliquota Irpef al massimo, quella dell’Ici sulla seconda casa pure e con la Tarsu incrementata due anni fa, c'era davvero poco da aumentare”. 
Si punta sull'Area vasta per finanziare opere per 1milione e 900mila euro, Catapano esterna scetticismo: “Dubitiamo che nei piani strategici dell’Area possano essere riproposte logiche non di sistema: non strategiche, appunto”. Si passa poi dall’edilizia scolastica, “la priorità delle priorità”, alle proposte: una conferenza comunale sulla crisi, la riduzione dei costi della politica, interventi mirati in tema di energia rinnovabile (225 pale eoliche potenziali, 197 domande per il fotovoltaico) “per evitare speculazioni, e perché l’energia sia pulita anche dal punto di vista dei vantaggi economici”. Catapano spiega: “Ci risulta che la convenzione più vantaggiosa assegni al Comune il 3% solo sugli 80 euro per ogni megawattora di energia prodotta, non prevedendo nulla sui 120 euro relativi ai certificati verdi: basta moltiplicare per le 2mila ore annue previste per avere idea di quanto sollievo potrebbe derivarne per le casse comunali». L’esigenza per Catapano e Stano: “Un piano energetico comunale con tipologie, zone e introiti”. 

FRANCESCO ROMANO 

Gazzetta del Mezzogiorno

12/04/2009

sabato 11 aprile 2009

«Il Bilancio 2009? Un grande bluff»

LATERZA - Dalla “Laterza che cresce” al Comune che «bluffa».
Il Pd scopre le sue carte e fa saltare il banco apparecchiato dalla giunta Cristella. «Altro che tasse ferme», tuonano Franco Catapano e Giuseppe Stano in conferenza stampa: «Come si fa a mettere mano ad Ici e addizionale Irpef che sono già al massimo, mentre la Tarsu è stata aumentata due anni fa?». Insomma, le magnifiche e progressive sorti dell'Amministrazione disegnate dal sindaco e dalla sua squadra, viste dall'osservatorio del Pd s'ingrigiscono parecchio. «In questo bilancio - spiega Catapano - non c'è programmazione, non esiste una visione di quello che si vuole realizzare per il territorio di Laterza». Anzi, secondo Catapano si sono perse di vista anche le priorità del programma col quale nel 2006 il centrodestra è stato confermato trionfalmente a Palazzo di città: «La costruzione della Dante Alighieri, la piscina comunale, la Casa Famiglia, la seconda Area Pip e la valorizzazione dei prodotti tipici: priorità alle quali nemmeno si è messo mano».
Peggio ancora, oltre al futuro s'è perso di vista il presente: «Manca - insiste Catapano - una seria riflessione sulla crisi dell'economia laertina, molto debole rispetto alle altre simili del versante occidentale. Il reddito pro capite è il più basso, peggio fa solo Palagianello; e i disoccupati sono al 27 per cento, almeno stando ai dati individuati dal Gal. Altro che la Laterza che cresce... qui l'Amministrazione vive di contingenze, approva opere che poi scompaiono strada facendo».
2009 tutto a tinte fosche: il Pd non fa sconti. Stano chiede lumi sul mancato monitoraggio dell'edilizia scolastica («doveva partire nel 2002, dopo il terremoto di San Giuliano») e sull'illuminazione pubblica: «Grazie ai nostri dubbi - ricorda - l'affidamento diretto alla Eureco è stato accantonato per far posto all'appalto pubblico Consip, risparmiando 100mila euro. E poi ci toccano assessori che conosciamo solo per quanto pesano sul bilancio, mentre Catapano ed io abbiamo rinunciato al gettone di presenza: i costi della politica si tagliano con fatti concreti, non con gli slogan, magari assottigliando il Nucleo di valutazione».
La carne a cuocere è tanta. Catapano, però, offre una sponda al Pdl: «La crisi della nostra economia, le filiere di pane, latte e carne, esiste: parliamone in una conferenza comunale, tutti insieme, per capire punti di forza e debolezze». E giù un'altra sassata: «Dov'è finita l'edilizia sociale, il sostegno ai fitti? e gli scomputi che appaiono e scompaiono? Senza parlare della raccolta differenziata, una bolla di sapone che pagano i laertini»
A Laterza, poi, costa di meno un posto al sole che uno al cimitero: «110 euro per la tumulazione - conferma Catapano - e solo i diritti di segreteria per i 200 impianti fotovoltaici richiesti e per i quali serve soltanto una Dia. Tutto sproporzionato, costa caro morire mentre sul solare si fa il commercio a perdere e sull'eolico si approvano convenzioni con una tantum e royalties che fanno ridere e, invece, si potrebbero rimpinguare le casse comunali»
Insomma, per il Pd, la maggioranza “trucca” le carte: «Che fine ha fatto la Nonno Card? e le tasse che dovevano essere abbassate? E come sono stati utilizzati i 16 milioni dei fondi Pis?». Interrogativi che, forse, rimarranno senza risposta. Di vero, per Catapano, nel Bilancio ci sono però almeno tre progetti: «I 150mila euro per le strade interne - spiega - la riqualificazione del vecchio stadio e l'Acqua Park nella pineta comunale: solo che per quest'ultimi bisognerà riuscire ad alienare un terreno comunale a Serra Lapillo e servirà un imprenditore che faccia un miracolo. Il Bilancio 2009 - conclude - è tutto un grande bluff, persino con tabelle e dati inseriti col copia e incolla».
A margine, infine, qualcuno fa notare l'assenza delle altre anime democratiche: «Il segretario è impegnato per lavoro - getta acqua sul fuoco Catapano - e il candidato alle provinciali non c'è perchè questa non è campagna elettorale». Distinguo in perfetto stile Pd.

Massimo D'Onofrio
Corriere del Giorno
11/04/2009

Castellaneta: il caso vento e sole, voglia di business

CASTELLANETA - Sale a 42 il numero di torri eoliche che potranno essere installate nel territorio di Castellaneta. Se la Puglia con 56,5 MW installati al 31 marzo 2009 è diventata la prima regione italiana per la produzione di energia elettrica dal fotovoltaico, «Castellaneta può aspirare a diventare il primo produttore al mondo di energia da fonti alternative». Chi parla è Michele D'Ambrosio, consigliere comunale del Pd, che è uno dei più attenti osservatori sul tema delle energie alternative. «Sono infatti 42 le torri eoliche da 3 MW - spiega D'Ambrosio - che hanno avuto l’autorizzazione del dirigente settore ecologia della Regione Puglia per la Valutazione d’Impatto Ambientale: 28 approvate con la determina 525 del 4/9/2008 in località Tafuri, Pezzo del Dragone, Givone; S. Maria, Contrada Canale Lummo e Contrada Canale Filippo; 2 approvate con il 2/12/2008 in località Pezzo del Dragone, Masseria Petrizza; 1 approvata con il 2/12/2008 presso la masseria Tria; tutte della Società Green Engineering & Consulting; 11 torri eoliche approvate il 28/11/2008 in località Monachelle, sono della Società Energia in Natura».
Le località dove le torri eoliche verrebbero installate sono racchiuse nella fascia di territorio tra la Statale 7 a nord di Castellaneta, la Provinciale 23 e la provinciale 22 sino ai confini col comune di Gioia del Colle e del Comune di Laterza.
«È stato così esaurito - continua D'Ambrosio -. il numero massimo di 42 aerogeneratori, con un’altezza della torre intorno ai 100 metri, che si possono installare nel territorio del Comune di Castellaneta in quanto comune sprovvisto di PRIE (Piano Regolatore Impianti Eolici) e che riguarda i progetti presentati entro il 30 novembre 2006». Nel frattempo al Comune di Castellaneta sono pervenute altre richieste d’installazioni d’impianti per la produzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici, portando a 214 il numero dei progetti presentati con D.I.A. (Denuncia Inizio Attività), più 1 progetto da 14 MW che - come riferisce D'Ambrosio - «ha avuto già il parere favorevole della Regione per la Valutazione d’Impatto Ambientale e che complessivamente produrrebbero circa 217 MW».
Impianti fotovoltaici che andrebbero ad occupare terreni dai confini con Gioia del Colle sino alla Statale 106 all’ingresso di Castellaneta Marina. Infine, l’ultimo progetto presentato «riguarda la realizzazione in contrada Sant’Andrea di un impianto per la produzione di energia elettrica da oli vegetali per una potenza totale di 30 MW e con una produzione annua di energia ceduta di 240.000 MWh». In ballo ci sono investimenti e ricavi milionari. Le 42 torri castellanetane, infatti, svilupperebbero 126 megawatt di potenza installata con un investimento di oltre 107 milioni di euro. I ricavi annui, grazie alla vendita d'energia e agli incentivi, potrebbero ammontare ad oltre 42 milioni per 1600 di funzionamento: cioè il minimo richiesto per l'installazione. Il vento in più, sarebbe tutto grasso che cola...

M. D'O.

venerdì 10 aprile 2009

CONCERTO DI BENEFICENZA PER l'ABRUZZO

La musica come motore di solidarietà, una serata per aiutare le vittime del terribile terremoto che ha colpito l’Abruzzo.
Il PARTITO DEMOCRATICO DI BARI continua nella sua opera di sensibilizzazione ed aggregazione sociale; dopo aver realizzato negli scorsi giorni una grande raccolta di indumenti e viveri di prima necessità, oggi è pronto a coinvolgere l’intero territorio con un concerto di beneficenza.
Emilio Garofalo e Claudio Stea saranno protagonisti della serata di sabato 11 aprile presso la Vecchia Taverna del Maltese (in via Netti 34 a Bari), un evento grazie a cui tutti i contributi saranno interamente devoluti a “Caritas italiana” tramite bonifico a Unicredit Banca Roma (Iban IT38 K03002 05206 000401120727) (causale "Terremoto Abruzzo").
Un momento di mobilitazione e condivisione in cui serve l’aiuto di tutti.

http://www.pdbari.it/http://www.partitodemocratico.it/

Auguri di Buona Pasqua


Un Augurio di Buona Pasqua per riscoprire insieme una nuova cultura delle responsabilita' e della solidarieta'.
Dall'Abbruzzo al difficile problema della disoccupazione.

Segnalazioni:

La nostra Caritas Diocesana si è prontamente attivata per coordinare le azioni di sostegno e solidarietà che stanno fiorendo nel nostro territori per l' EMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO.
Per ulteriori informazioni :

http://www.7roseassociazioni.org/

giovedì 9 aprile 2009

Comunità Montana. Il grande bluff

TARANTO - Ha cessato di esistere l’8 gennaio 2009, ma sta per tornare. La soppressione della Comunità Montana della Murgia Tarantina sta per rivelarsi un grande bluff. In seguito alle polemiche innescate dal libro “La Casta” di Stella e Rizzo, che denuncia gli sprechi della politica italiana, si è disposta la soppressione di quelle comunità che di montano non avevano nulla. E’ il caso della CMMT che raccoglieva i Comuni di Crispiano, Massafra, Laterza, Mottola, Montemesola, Palagiano, Palagianello, Castellaneta e Ginosa. Territori che mediamente hanno un’altezza di 213 metri sul livello del mare. Il caso eclatante è rappresentato da Palagiano, espressamente citato nel libro, con i suoi 39 metri di altitudine. Il decreto legislativo 267/00 dispone, invece, che la Comunità Montana è l’ente costituito fra Comuni montani e parzialmente montani con un’altezza cioè che si approssima ai 500 metri. Per la CMMT, invece, il dato è ben lontano. Tant’è che quattro dei Comuni appartenenti sono stati indicati come “parzialmente montani”, gli altri cinque “non montani”. Ecco che quindi, a seguito della Finanziaria 2008, è stata emanata la legge regionale di soppressione delle Comunità nell’ottica di un risparmio sui costi della politica (finora la CMMT è costata alla Regione mediamente due milioni di euro annui). La legge è entrata in vigore a dicembre 2008. Ne è scaturito, quindi, lo scioglimento della CMMT ai primi del 2009. Ai Comuni è data la possibilità di organizzarsi in Unioni che, però, non devono prevedere costi aggiuntivi per la comunità. Ed è qui che sta l’intoppo. Perché nello statuto della nuova Unione dei Comuni “Terre delle Gravine e delle Pinete Ioniche”, di cui entrano a far parte Castellaneta, Ginosa, Laterza, Mottola, Palagianello e Palagiano si sarebbero già previsti 70 centesimi di euro annui per ogni abitante.
Insomma, muore la casta uno e nasce la casta due.
Un bluff su cui non si può tacere, specie in un momento di crisi economica generale dove, i Comuni sono già costretti ad aumentare la pressione fiscale.
Un bluff che stravolge il senso della legge per la quale, invece, dovrebbero essere le stesse amministrazioni comunali a garantire l’osservanza.
Maria De Bartolomeo
da www.tarantosera.com
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Segnalazioni:
Abruzzo, vigilare sulla ricostruzione di Pancho Pardi
L’Aquila, ecco chi malcostruì l’ospedale delle mazzetteUn Paese e una politica dai piedi d'argilla di Paolo Berdini
La prevenzione che non c’è di Roberto De Marco
Il Gruppo Espresso lancia sottoscrizione per aiutare i terremotati

Solidarieta' ai dipendenti della Natuzzi

I sindacati hanno indetto lo sciopero generale di otto ore per ogni turno per domani alla Natuzzi di Ginosa e Laterza come forma di protesta per il piano industriale in cui sono annunciati 1543 esuberi nell'azienda produttrice di divani.
Sciopero anche a Santeramo.
I lavoratori terrano un presidio vicino ai due stabilimenti. Il piano prevede anche la chiusura dello stabilimento di Matera-Jesce e della falegnameria di Santeramo in Colle.

I lavoratori, le rsu e le segreterie provinciali non accettano il piano perche' ''per l'ennesima volta non parla di investimenti e rilancio della impresa ma solo di esuberi, delocalizzazione e riduzione di costi''.

Segnalazioni:

Crisi, Confindustria accusa: "Solo promesse"

Basta annunci, servono i fatti. Confindustria Bari fa l´elenco delle promesse non ancora mantenute a sostegno delle imprese. E chiama in causa le responsabilità del governo centrale, regionale e dei Comuni. «Non è più tempo di scherzare» tuona Alessandro Laterza, presidente degli industriali baresi
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La crisi si abbatte sulle fabbriche, già mille precari perdono il posto



martedì 7 aprile 2009

Un futuro quieto e pulito

Giunta al gran completo ieri nella Cittadella della cultura per presentare alla città, attraverso i media, il futuro in cammino. Il sindaco Giuseppe Cristella esordisce dicendo che il bilancio non è un libro dei segni, di fanfaniana memoria, a condizione che tutti si concorra a realizzarlo. Lo definisce Bilancio di sviluppo e mette subito in evidenza che Laterza è il solo paese in provincia di Taranto a non aver aumentato le tasse. Anche Ginosa non ha aumentato tasse, ma Ginosa, dice Cristella è molto ricca, ed ha anche un po' della ricchezza laertina, perché sono molti i laertini che hanno casa a Marina di Ginosa e l'Ici per la seconda casa la pagano a Ginosa.
Altra caratteristica della quale gli amministratori menano vanto è che sono stati fra i primi a a coprire di pannelli fotovoltaici i tetti degli edifici pubblici, ed ora, die l'assessore al Bilancio, Vito Minei, non solo non paghiamo più bollette elettriche, ma con l'energia venduta ci paghiamo anche le rate del leasing dei pannelli, che fra tre anni saranno tutti comunali.In polemica con la Regione, Cristella, lamenta che in altre regioni le torri eoliche, per l'energia alternativa, sono in numero crescente, mentre da noi non ne sorgono proprio. Ma sono indispensabili se si vuol respingere il nucleare come fonte energetica. E Cristella ricorda d'essere andato a Scanzano, insieme con le sinistre anche estreme, a manifestare contro il sito delle scorie nucleari.Altro argomento portante è il riavvio della Casa famiglia, è stata firmata la convenzione con don Michele Quaranta per gli ultimi adempimenti. Gli anziani sono il vero problema sociale di domani, e si è già in ritardo nel creare le idonee strutture d'accoglienza.Assistenza agli anziani ed energie pulitie, come dire un futuro solidale, quieto e pulito.Fra gli altri assessori, Minei ha spiegato che il bilancio comunale è di 6,5 milioni di euro, e si regge con un po' di tasse e con le rimesse dello Stato, scarso essendo il patrimonio comunale, che si sta cercando di valorizzare o alienare.Il vicesindaco Leonardo Pugliese ha messo in evidenza che Laterza ha speso tutti i fondi europei e avbrebbe potuto spendere i residui degli altri comuni se la burocrazia regionale fosse stata più partecipe.


Nicola Saccomanni, Servizi sociali, ha messo in risalto come Laterza appartenga al Piano di zona che ha avuto tutte le premialità regionali, per essere stata solerte negli adempimenti e che Laterza è in vantaggio nel dotarsi di un Centro diurno per disabili che sarà aperto 24 ore su 24.Licia Catucci, Ambiente e Cultura, dice che sta seguendo da vicino l'Ato nell'operazione della differenziata e come Comune si preoccuperà di più delle periferie. La Catucci ha lamentato che i tagli si sono abbattuti sulla Cultura e si è detta speranzosa di salvare la crescita culturale del paese.Agostino Perrone, Attività produttive, ha detto che il Pip è arrivato a 40 richieste, anzi oltre perché per i sei lotti disponibili sono arrivate 14 richieste.


Infine l'assessore ai Lavori Pubblici, Pietro Colacicco ha lasciato una lunga lista di opere fra le quali l'edilizia scolastica, e una preoccupazione che si vada in sovrapproduzione, perché il Pug aveva previsto per Laterza al 2008 una popolazione superiore ai 17 mila abitanti, invece si è a 15 mila, quindi si ha l'0k per un tot appartamenti, però la domanda, specialmente in tempo di crisi, potrebbe essere insufficiente.


Appuntamenti, per raccogliere un po' del lavoro fatto, in aprile per ammirare la chiesetta rupestre Madonna della Grazi, con gli affreschi recuperati e per l'agibilità di sette stanze del castello marchesale.


Corriere del Giorno - Michele Cristella

lunedì 6 aprile 2009

Scintille in Radio

Ieri, domenica delle palme, si è tenuto un interessante dibattito e confronto tra l'assessore alla programmazione economica Vito Minei e Franco Catapano. La trasmissione, il verso giusto, condotta da Fabio tenta di approfondire i temi della politica laertina senza risparmiare critiche a coloro i quali utilizzano la politica e la comunità per raggiungere obiettivi personali a scapito di quelli generali.

La trasmissione di ieri, che abbiamo, opportunamente suddiviso in 3 parti, è stata particolarmente animata e "cruda". 

Nel lato affianco trovere il link per riascoltare l'intera puntata.

Nella prima parte ascolterete le motivazioni del decadimento della politica laertina che sempre più si allontana dai cittadini.
La seconda parte è dedicata alla primarie del Pd e all'obbedienza del Pdl.
Nella terza parte invece troverete spunti di riflessione sul bilancio e la situazione economica a Laterza, con un focus sulle pale eoliche.

Buon Ascolto, saremmo lieti di ricevere i vostri commenti e riflessioni, se sono firmati ci renderete felici ed orgogliosi di essere laertini.

Coraggio non abbiate paura.

Condividiamo l'iniziativa del PD per la scuola

Agli amici dell' UDC, del centro-Sinistra e a tutta la cittadinanza,
Vi invitiamo ad un' attenta riflessione sulla situazione politica odierna e sulla sfiducia che i cittadini nutrono nei confronti dei partiti e delle istituzioni democratiche. Si e' persa la convinzione che queste istituzioni possano tutelare la sicurezza dei cittadini e di garantire il benessere a tutte le fasce sociali, sempre di piu' afflitte dalla crisi economiche. Si 'e sfiuduciati di fronte ad esempi quotidiani di una giustizi lenta e incapace di assicurare la certezza della pena.La vecchia “Repubblica dei partiti” è finita, non solo perché decapitata da Tangentopoli, ma anche perché, a causa del profondo cambiamento culturale seguìto alla fine delle ideologie, la vecchia forma-partito ideologica non consente più una vera partecipazione dei cittadini alla elaborazione della politica. La vita democratica è stata ridotta a ricerca del potere fine a se stesso; i vecchi partiti hanno finito con disattendere il bisogno di relazioni umane, interpersonali e sociali, che è maturato nei cittadini.Occorre impedire che la politica resti in mano alla “casta”, e adoperarsi affinché la comunità civile si riappropri quella funzione politica, che troppo spesso ha delegato esclusivamente ai “professionisti” di questo impegno nella società. Non si tratta di superare l’istituzione “partito”, che rimane essenziale nell’organizzazione dello Stato democratico, ma di promuovere una politica che non si fa solo nei partiti, ma anche al di fuori di essi, contribuendo a uno sviluppo globale della democrazia con l’assunzione di responsabilità di controllo e di stimolo, di proposta e di attuazione di una reale e non solo conclamata partecipazione.Noi, democratici di Laterza, abbiamo intrapreso una nuova strada politica, volta a dare una svolta in direzione d’una nuova cultura della partecipazione, sia a livello di riflessione teorica, sia a livello operativo di testimonianza e di effettivo servizio politico e socialeVi invitiamo a fare sintesi con il nostro progetto politico, fondendo l’attenzione alla dimensione etica e religiosa (propria del personalismo della tradizione cattolico-democratica), l’insistenza sulla solidarietà (propria della tradizione socialista) e la esigenza di laicità (propria della tradizione liberal-democratica).Fondiamo insieme i nostri valori, seguendo anche le parole di Giovanni Paolo II che ribadiva: «Se non esiste nessuna verità ultima, la quale guida e orienta l’azione politica, allora le idee e le convinzioni possono esser facilmente strumentalizzate per fini di potere. Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia» .Perché noi oggi non dovremmo riuscire ad approfondire insieme il significato di valori (libertà, uguaglianza, solidarietà, pace, dignità della persona) che permeano la nostra Costituzione? Perche' non dovremmo riuscire a condividere insieme battaglie importanti per il nostro territorio dall'affermazione del progetto legato al Parco delle Gravine alla promozione dell'economia locale?Perche' non dovremmo impegnarci insieme per potenziare la direttrici stradali proviniciali e gli edifici scolastici?
A tal fine Vi invitiamo, insieme a tutta la cittadinanza , a intreprendere questa via politica cominciando con il condividere l' iniziativa nazionale" Per una scuola pubblica di qualità per tutti, più sicura e autonoma, capace di futuro."
Si tratta di una petizione popolare realizzata dal Partito democratico con lo scopo di dare voce a delle giuste proposte in Parlamento e contrastare le scelte del governo che attaccano la scuola pubblica, rendendola più povera, debole e ingiusta.
Attraverso la petizione, il Pd si propone di realizzare una scuola pubblica, di qualità, più autonoma e radicata nel territorio; una scuola che valorizzi il merito e non lasci indietro nessuno, capacedi educare al rispetto e alla responsabilità e di rendere effettivo il diritto all’istruzione, costituzionalmente garantito per tutti e per ciascuno.
Una scuola più sicura e qualificata per allievi, insegnanti, dirigenti e personale ATA, con adeguate risorse finanziarie e di personale, con la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e con interventi per la sicurezza, la funzionalità e il decoro delle strutture scolastiche.Chiunque voglia adoperarsi in tal senso puo' consegnare i moduli per la raccolta di firme (scaricabili da http://circoli.partitodemocratico.it/Informativa-Petizione.pdf e
http://circoli.partitodemocratico.it/raccolta_firme_petizione_Scuola_.pdf) o firmare presso la nostra sezione.Dopo le festivita' pasquali provvederemo ad allestire punti di raccolta firme nel paese.

venerdì 3 aprile 2009

Dibattito in radio: Bilancio ed Economia a Laterza

La linea del Pdl di Laterza è la stessa di quella delineata da Berlusconi. La crisi non esiste.... e nella remota ipotesi che c'è noi stiamo meglio degli altri paesi europei.
La giunta Cristella, sulla falsa riga berlusconiana, propaganda cose che non esistono affingendo manifesti che indicano una "Laterza che cresce".
Sarà interessante capire durante il dibattito di Domenica 5 aprile alle ore 11 su Radio Attiva - 92 mhz - di quanto sono aumentati gli occupati, quante nuove imprese si sono insediate, di quanto sono aumentate le entrate del comune, quali sono i nuovi servizi e le opere pubbliche che saranno realizzate, come accogliamo le ondate di turisti che vogliono entrare in paese, i tempi di consegna delle nuove case popolari (e quelle in edilizia convenzionata), in quale sito sarà costruita la mega piscina comunale, come saranno investiti i ricchi proventi delle pale eoliche e dei panelli fotovoltaici, la Progeva .... e tutte le altre fruttuose opere storiche realizzate a Laterza, oggette di visite e di studio, a quali livelli saranno esportati.
Non vi rimane che ascoltare la trasmissione radiofonica condotta da Fabio, il verso giusto, per essere meravigliati da questo imponente sviluppo economico e sociale che ha trasformato Laterza, in studio ci saranno Franco Catapano e Vito Minei. Buon Ascolto.

clicca sotto per ascoltare la puntata