Arrestate all'alba di ieri 13 persone per sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento. Tra le lucciole anche una minorenne. Ai domiciliari un poliziotto. L'accusa: avrebbe procurato clienti alla baby prostituta
“Fare un servizio”, “prendere un caffè”, “la partita di calcio”, “una pizza veloce”: erano queste le frasi per comprare un'ora con una donna, a volte anche con una ragazza minorenne. A smantellare un vasto giro di prostituzione sono stati i Carabinieri che con un blitz hanno arrestato tredici persone, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Taranto Giuseppe Di Sabato su richiesta del pm Matteo Di Giorgio. Sono accusate, a vario titolo, di usura, estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L'operazione, denominata "Dolce vita", si è sviluppata tra Laterza, Massafra e Palagiano.A far venire a galla il giro di prostituzione sono state le stesse donne implicate, stufe di essere sfruttate. Dalle indagini così è emerso che tra le cinque lucciole vi era anche una minorenne di Castellaneta. Tra gli arrestati ai domiciliari vi è anche un poliziotto in servizio a Bari, si tratta di Michele Scarati. L'indagine è partita nel 2006 quando i Carabinieri della Compagnia di Castellaneta ricevono la denuncia di un giro di prostituzione del quale facevano parte alcune donne residenti nel comune di Castellaneta. Le donne confessano di essere costrette a prostituirsi nelle macchine dei clienti, a volte in alberghetti della zona, per cento euro l’ora. Ad approfittare gratis delle donne anche amici intimi e procacciatori. Le indagini confermano le ipotesi più squallide avanzate dai carabinieri agli ordini del maresciallo Vincenzo Quero: alcune di essere erano indotte nell’illecita attività da altre prostitute o dai loro compagni conviventi, che questi ultimi assumevano il ruolo di veri e propri sfruttatori. Al vertice dell'organizzazione che sfrutta in quegli anni la minorenne, il compagno della ragazza, Massimo Castellano di 38 anni. Collaboratori dell'uomo erano Michele Scarati di 36 anni (più volte definito come “Michele il poliziotto”), Domenico Basile (guardia giurata di mestiere) di 38 anni, Paolo Clemente di 53 anni Massimo Gannulli di 50 anni Leonardo Resta di 44 anni e Luca Vinella di 27 anni. Altri clienti, i più fidati, facevano i procacciatori fornendo agli amici numeri telefonici utili utilizzando frasi in codice come “fare un servizio”, “prendere un caffè”, “la partita di calcio”, “una pizza veloce”ma a volte anche esprimendosi in modo chiaro.Incrociando le indagini i carabinieri hanno scoperto un altro giro di prostituzione oltre a quello in cui era sfruttata la minorenne. A gestirlo questa volta una donna, Carmela Sollazzo di 39 anni. Conosciuta nel giro come Leila, Lena o Giulia con il suo convivente Francesco Carpignano anche lui di 39 anni e il poliziotto in servizio a Bari, Michele Scarati sfruttavano e favorivano per l'accusa un vasto giro di prostitute.Le indagini hanno portato a scoprire anche reati di usura ed estorsione ai danni di una prostituta. Arrestati per questo motivo Enrico Sollazzo, Fabio Porceddu e Orazio Battista. I tre avrebbero prestato ad una prostituta in difficoltà economiche 1500 euro per poi chiedere interessi del 370%. Gli ultimi due avrebbero anche preso in pegno alcuni gioielli della donna e minacciato di venderli nel caso di mancato pagamento. In manette anche Umberto Rizzo. Il ventenne è accusato di avere gestito due prostitute. Un vasto giro quello smantellato dai Carabinieri che fa luce sulle ombre della provincia.
dal » Corriere del Giorno
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