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"La parola è l'espressione orale o scritta di un’informazione o di un concetto, ovvero la rappresentazione di un’idea a mezzo e nel presupposto di un riferimento convenzionale".
Il mio buon vecchio vocabolario definisce così, chiaramente, il significato del termine "parola".
Ma che valenza ha una parola e cosa può nascere da essa a livello emozionale?
Per cominciare il breve testo si potrà sicuramente sottolineare l'importanza del parlare. Si badi bene che il discorso (assieme al pensiero che lo sostiene) sono state delle conquiste incredibilmente fondamentali che l'umanità ha saputo ottenere. Amo, infatti, paragonarle al fuoco (che nel mito greco rappresenta la conoscenza) che Prometeo rubò agli dei perché anche i comuni mortali potessero fruirne.
Certo la fruizione di questo "prodotto espressivo" comporta anche delle responsabilità implicite. E' chiaro, infatti, che non si troverà un "bugiardino della comunicazione" che contenga le varie controindicazioni delle parole come, in effetti, avviene per quanto riguarda i medicinali.
Ma il fatto che i rischi dell'esprimersi siano impliciti non deve essere confuso mai con l'assenza di tali rischiosità nelle quali, empiricamente, inciampiamo e spesso affondiamo come fossero sabbie mobili.
Parliamo dunque dell'importanza, degli effetti e dei pericoli della parola.
Sull'importanza dell'esprimersi si legga la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 e più precisamente gli Articoli 18 e 19 (art. 18 "Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione..." e art. 19 " Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere").
Insomma questi articoli della Dichiarazione del 1948 mostrano come l'umanità abbia voluto sottolineare che la libertà d'espressione, assente nelle dittature della prima metà del 900, era una proprietà intrinseca dell'uomo da dover difendere con ogni mezzo perché se è vero che non si vive biologicamente se non si beve, mangia e respira...è altrettanto vero che si può essere "morti viventi" quando ti sono impediti il pensiero e la parola...e forse, se dovessi tra le due morti, sarei in grosso imbarazzo!!!
Gli effetti della parola sono vari e a volte pericolosi (ecco perché molti pensano non sbagliando che i pericoli più grandi della parola siano i suoi effetti). Gli oratori sanno bene come gli effetti di un discorso siano frutto di dialettica e retorica ben affinate ed equilibrate.
Nel passato ci si è interrogati tanto sulle modalità di un discorso perché possa essere compreso e (soprattutto) condiviso da tutti.
Il grande Cicerone parlava dei momenti dell'oratoria che sono in scrupoloso ordine: "inventio" (ricerca delle idee per sviluppare le proprie tesi), "dispositio" (l'organizzazione del discorso), "elocutio" (la bella elocuzione), "memoria", "actio" (preparazione dei movimenti e dei toni). Tutto questo perché l'oratore doveva "docere et probare" (informare e convincere), "delectare" (catturare l'attenzione dell'uditorio), "movere" (portare il pubblico dalla propria parte).
Tutti i grandi leader politici avranno sicuramente studiato Cicerone e appreso molto da queste immortali lezioni. Ma non sempre i politici indirizzano al meglio il pubblico che, con ciceroniani mezzi, ha saputo "catturare" e convincere della bontà delle proprie idee. Siamo ora arrivati all'analisi dei pericoli.
I rischi che comporta un discorso ben fatto ma con contenuti immorali e fuorvianti sono innumerevoli.
Si va dalla mera bugia all'indottrinamento forzato del pubblico che diviene così mezzo nelle mani dell'astuto paroliere. L'unica medicina utile per contrastare questo fenomeno di "coercizione culturale" (tutt'oggi più che mai presente perché forte di altri mezzi di comunicazione) è ragionare con la propria testa.
"La parola è potere: parla per persuadere, per convertire, o per costringere" diceva Ralph Waldo Emerson e sicuramente conveniamo con lui per quanto riguarda il potere intrinseco alla parola.
Ma al contempo non possiamo che disapprovare l'effetto coercitivo della parola. Tutti sono liberi di parlare (sempre e comunque nel rispetto dell'altro) e nessuno potrà zittire un uomo e le sue parole ma potrà sempre rispondergli rispettosamente perché esprimersi è libertà irrinunciabile ed inalienabile per l'uomo.
Occorre però riflettere su questo diritto universale che spesso nella nostra Era dell'Individualismo è sottaciuto e spesso non difeso comprendendo che laddove c'è parola, c'è vita...e laddove c'è vita, c'è speranza di un futuro migliore!!!
Concludo con un mio sogno tutto volterriano...
"Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto a dirlo."
Ma forse questo è davvero troppo ...oppure no?
Leonardo Matera
7 commenti:
Ma a laterza esistono persone con questo livello culturale?
Chi è leonrado? di che cosa si occupa?
Finalmente qualcuno che ha le basi adeguate per fare politica
G.S.
CON LA CULTURA NON VINCERETE MAI A LATERZA.
SVEGLIA CHE PERDETE DI NUOVO.
Esistono esistono, e secondo me sono anche parecchie (opero nella scuola).
Il problema è che, alle condizioni attuali, sono costretti quasi tutti ad emigrare, per lavorare ma anche per non accettare lo "status quo" di una comunità, la nostra, che li costringerebbe a limitarsi e magari a sottomettersi al potente di turno.
Ecco quindi la fuga di cervelli...
Che peccato!
Rispondo all'anonimo di turno che scriveva proprio mentre postavo, per augurare a lui ai suoi figli, come lo faccio per me, di poter vivere in un paese migliore, dove prevalgano
la cultura sull'ignoranza,
il rispetto e il confronto sull'arroganza,
l'impegno personale sul menefreghismo e sul clientelismo,
le coscienze libere sull'asservimento al potere.
Mi fermo qui, perché l'elenco sarebbe troppo lungo!
Poi ci sarebbe da discutere a lungo sul "perdere" e sul "vincere"... ma a quale costo?
CONTINUATE A PARLARE DI CULTURA E STUDIO. MA PERCHE' NON VEDETE CHE NON SERVONO A NIENTE. IL SINDACO NON E' MAI ANDATO A SCUOLA E VI METTE A TUTTI SOTTO IL BRACCIO. COSTANTINO E' IL PIU' RICCO E POTENTE DI LATERZA SENZA ANDARE MAI A SCUOLA. SIETE NOIOSI E INVIDIOSI.
FATE UNA COSA UTILE E VOTATE CRISTELLA.
Ti ha già risposto il Sig. Lamola...non ho altro da aggiungere.
Lamola dice che purtroppo le persone migliori sono costrette ad emigrare, io invece dico PER FORTUNA HANNO DECISO DI EMIGRARE!!!
Sai, ci sono posti in Italia dove la cultura è al primo posto.
Da noi si pensa solo alla focaccia e ai "zampini"...
Claudio.
Che belle IDEE, che bei VALORI portano avanti questi sostenitori accaniti del centro-destra. Veramente encomiabile!
Continuiamo a farci del male...
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