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Corriere del Giorno
Ma allora il Consiglio Comunale serve ancora?
Una domanda amara che aleggia dopo il primo anno di attività e sullo sfondo un’agenda politica fitta di questioni che interessano la comunità: i 15 milioni di euro di indebitamento e la super tassazione (Tarsu e addizionale Irpef), i rischi di contenzioso derivanti da pale eoliche e supermercato, lo sregolato mercato della casa e l’assenza di edilizia convenzionata, il recupero delle periferie e l’aumento del verde pubblico, il rispetto della legalità nel settore urbanistico e nei lavori pubblici, lo sviluppo locale e occupazionale con l’utilizzo dei fondi comunitari 2007-2013.
Temi che meriterebbero serietà ed impegno da parte di tutti e 20 i consiglieri. Invece si assiste allo svilimento della funzione di indirizzo e controllo del Consiglio Comunale e ciò genera rassegnazione e impotenza nei consiglieri. Sentimento che riguarda anche alcuni consiglieri di maggioranza che non sono adeguatamente coinvolti e resi protagonisti nelle scelte. La separazione prevale tra maggioranza e opposizione ma anche all’interno della stessa maggioranza. Probabilmente alla base vi è anche una carenza d’informazione e trasparenza che limita il ruolo dei Consiglieri Comunali. Il coinvolgimento e il controllo dipende dalla tempestività delle informazioni a cui si ha accesso. E’ evidente che se queste sono lasciate alla discrezionalità degli uffici comunali e del Sindaco la cosa non funziona. Mentre sono questioni che riguardano l’intero Consiglio Comunale e si basano sul rispetto e riconoscimento del ruolo democratico e rappresentativo svolto da ogni singolo consigliere. Anche il migliore e più trasparente sistema amministrativo è inefficace e sostanzialmente non democratico se non prevede forme concretamente reali per impedire atti illegittimi. Se è vero che l’attività politica si deve basare sul confronto di idee e di opzioni amministrative è anche vero che di fronte ad atti illegittimi il compito dei consiglieri comunali non può essere solo limitato alla denuncia politica.
Urge perciò elevare la qualità del confronto democratico individuando regole e obiettivi unificanti. E’ deprimente assistere e partecipare ad una commedia con comparse demotivate e depresse, incapaci di difendere lo spazio vitale della democrazia consiliare. Mentre Laterza ha bisogno di rappresentanti attivi e vogliosi di confrontarsi, per coinvolgere i cittadini, sul futuro della nostra comunità. Recuperando e imponendo argomenti di dibattito, anche quando si è lontani dal momento elettorale, capaci di ridare vita ad un inutile Consiglio Comunale.
Franco Catapano - Agora di Luglio/Agosto 07
Autore: Franco Romano
Fonte: Gazzetta del mezzogiorno
Può essere che a fronte di una riduzione delle vendite il “Consorzio del Pane”, in posizione di forza, ha deciso di aumentare i margini di guadagno sul prodotto? Essendo il pane un bene di prima necessità, come mai l’Amministrazione Comunale non interviene sulla regolamentazione del prezzo del pane?
Il FATTO vero è che esiste un grosso conflitto di interessi.
Non si può essere produttore di pane, socio del “Consorzio del Pane” e assessore al commercio, ovvero controllore e controllato.
La UIL, perdurando tale situazione, chiede l' intervento del Prefetto e invita i cittadini ad astenersi dall’acquisto di prodotti da quei panificatori che hanno aumentato inspiegabilmente e senza alcuna giustificazione il prezzo del pane.
Uil Laterza
Quando cosi' gentilmente mi vien chiesto di partecipare al dibattito, seppur l'invito mi sia stato consegnato via e-mail, non posso fare a meno che fermarmi, leggere, pensare e finalmente stendere fiumi di parole che forse scalderanno gli animi di qualcuno, ad altri ilare potranno sembrare ma purtroppo di realta' parlano.
Cari amici/nemici,
non ho potuto fare a meno di leggere e di testare personalmente, lo spropositato aumento del pane, che secondo i calcoli dei bravi matematici di questo blog, portera' nelle casse dei panificatori oltre un milione di euro in piu'. Che dire. Piu' che un aumento trattasi di un colpo di stato, un vero e proprio golpe... i poveri cittadini nulla possono fare se non evitare di mangiare il tanto decantato pane di laterza magari sostituendolo col pane del Mulino Bianco il cui prezzo resta invariato.
Abbiamo facilmente risolto un problema.
Per quanto riguarda i costi della politica sto preparandomi ad intraprendere un discorso molto lungo cosi' da poter analizzare tutti i punti uno per uno in maniera chiara e dettagliata, rimando quindi fra qualche giorno le mie riflessioni.
Per quanto riguarda il blog vedo che e' anche strumento propagandistico per l'ormai vetusto AGORA', giornale sempre uguale, con persone sempre uguali, con idee sempre uguali. Democrazia vuol dire liberta', quindi continuate pure a editare Agora'... pero' che palle.
Alla prossima.
-una razionalizzazione degli enti pubblici e delle società partecipate attraverso procedure di riordino, trasformazione e liquidazione;
-predisposizione di un meccanismo di soppressione automatica degli organismi pubblici aventi funzioni accessorie di studio,consulenza e valutazione, trascorsi tre anni dalla loro istituzione;
-riduzione ad un massimo di 5 o 7 dei componenti degli organi societari delle società in mano pubblica;
-razionalizzazione delle spese per la dotazione di autovetture (auto blu) e di patrimonio immobiliare;
-razionalizzazione delle spese telefoniche mediante migrazione verso i servizi VOIP;
-utilizzo delle posta elettronica certificata per le comunicazioni tra le amministrazioni pubbliche (con ingenti risparmi connessi ai costi di archiviazione);
eliminazione dei consigli circoscrizionali nei comuni al di sotto dei 250.000 abitanti (in luogo dei 100.000 attuali);
-innalzamento a
-aumento delle incompatibilità per coloro i quali ricoprono un incarico pubblico, anche a diverso livello territoriale;
-riduzione del 20% dei consiglieri comunali e provinciali;
-riduzione da
-limitazione delle aspettative per mandato elettorale dei sindaci, presidenti delle province, presidenti dei consigli comunali e provinciali e membri delle giunte comunali e provinciali;
-divieto per gli amministratori locali di ricoprire cariche di governo se operano contestualmente nel settore privato (limitatamente alle materie connesse alla specifica carica di governo locale ricoperta);
-obbligo di pubblicizzare sul sito istituzionale delle amministrazioni pubbliche: